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Autore: vero_91    07/03/2014    1 recensioni
Si rigira il dvd fra le mani un paio di volte, prendendo per un attimo in considerazione l'idea di spezzarlo in due. Un colpo deciso, netto per proteggersi dalla tortura che sta per infliggersi. Ma John non lo farà, non può farlo, perché lì dentro c'è Sherlock, e qualsiasi cosa riguarda Sherlock, John deve trattarla con la massima premura, come se fosse la cosa più preziosa per lui.
[Storia ambientata durante la 3x00 “Many Happy Returns”]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Storia ambientata durante la 3x00 “Many Happy Returns”
Spero che la divisione - dialoghi del dvd / ricordi di John / pensieri di John – sia comprensibile.
Note inutili come sempre a fine capitolo.]

 

John guarda il dvd posato sul tavolino, nella mente le parole di Greg di poco prima.

Ricordi il videomessaggio che ti fece per il compleanno? Be non so... praticamente l'ho dovuto torturare.”
Questa è la versione non tagliata. E' divertente!”

Probabilmente non lo guarderò.”

E John vorrebbe credere a quello che ha detto, davvero, ma dal momento in cui Greg gli ha spiegato il contenuto di quel dvd, John sa di non avere scampo.
Va in cucina e prende un bicchiere di whisky, perché se farà quello che sta pensando, e sa che lo farà, ne avrà dannatamente bisogno. Forse l'alcol attutirà un po' il dolore. Cazzate, pensa, ha già provato e purtroppo sa che non è così. Il dolore c'è, sempre, costante, John sa di aver perso una parte di sé con la morte di Sherlock, ma non ha ancora trovato il coraggio di dire a se stesso di quale parte si tratta.

Si rigira il dvd fra le mani un paio di volte, prendendo per un attimo in considerazione l'idea di spezzarlo in due. Un colpo deciso, netto per proteggersi dalla tortura che sta per infliggersi. Ma John non lo farà, non può farlo, perché lì dentro c'è Sherlock, e qualsiasi cosa riguarda Sherlock, John deve trattarla con la massima premura, come se fosse la cosa più preziosa per lui.
Così John si alza dalla poltrona e inserisce il dvd, immaginando l'espressione che assumeva Sherlock ogni volta che il dottore giungeva a una conclusione a cui il detective era già arrivato da un pezzo. Persino da morto riesci a battermi.

È già partita?
La luce lampeggia? Sì, okay?”

John non fa in tempo a sedersi sul divano che la voce bassa e baritonale di Sherlock lo colpisce in pieno petto, lacerandolo da dentro in così tante piccole parti da non riuscire a individuare la fonte del dolore. Non era pronto, John. Vorrebbe alzarsi e togliere quel maledetto dvd, prima che tutto diventi troppo forte per poterlo sopportare.

Allora, cosa... che devo fare alla fine? Devo...”

Poi però Sherlock inizia a comportarsi da Sherlock, passeggia nervosamente per il salotto mentre pensa che cosa deve fare, e John è come immobilizzato. Non riesce a distogliere gli occhi dallo schermo, e per un attimo è di nuovo a casa, al 221B di Baker Street, dove Sherlock si lamenta perché si annoia, John lo ignora e legge il giornale, ma alla fine si fa convincere a giocare a Cluedo fino a quando non maledirà se stesso per aver assecondato ancora una volta Sherlock Holmes.

... dai, sorrido e strizzo l'occhio, a volte lo faccio, non so come mai.
Alla gente piace, sembra.
Mi rende umano.”

Va bene, come vuoi.”

Sherlock, davvero, non c'era bisogno di fare quel video, poi sinceramente non era affatto credibile.”
Complimenti John, ottimo spirito di osservazione. Comunque so che non era necessario, ma Lestrade ha minacciato di mandarmi Anderson a casa se non l'avessi fatto. Inutili convenzioni sociali.”
Allora dì a Lestrade che per la prossima volta ti esento dal farlo. E anche l'occhiolino per favore, era inquietante.”
Come inquietante? Guarda che alle persone piace John!”

Ridimmelo: perché lo faccio?”

Non verrai a cena.”

Certo che non verrò a cena, ci saranno delle persone!
Perché John fa una cena, se tutti i suoi amici lo odiano?
Basta guardarli in faccia.”

Una cena di compleanno, John? Sul serio? Quanti anni pensi di compiere scusa? In effetti, ogni tanto ho il dubbio che la tua attività mentale sia ferma a quella di un bambino delle elementari.”
Okay grazie Sherlock, ho capito l'antifona...”
E poi quali amici John? Ti ho già detto altre volte che quelli che tu definisci amici ti detestano. Prendi ad esempio...” John reprime un sorriso al ricordo di se stesso che a quel punto aveva abbandonato la cucina maledicendo lui e Sherlock Holmes.

Ho scritto un saggio sull'odio malcelato a breve distanza interamente basato sui suoi amici.”

John sorride, sulla lingua già un insulto pronto per il detective, ma svanisce subito quando si accorge che la mancanza di quella quotidianità lo sta quasi soffocando.

Ripensandoci, forse non è un granché, come regalo.”

E questo cosa sarebbe?”
Santo cielo John altro che bambino delle elementari, di questo passo mi ritroverò un pesce rosso come socio. E' un pacchetto regalo, John. La carta da regalo e l'orrendo fiocco dovrebbero essere degli indizi abbastanza chiari.”
Ma il mio compleanno è...”
So che è domani il tuo compleanno. Ma come sai domani sarò fuori Londra per il mio impegno, quindi ho pensato avesse senso dartelo oggi.”
Manuale di parassitologia clinica e medicina tropicale.”
Ti piace? Visto che sei un medico ho pensato potesse interessarti.”
A John, in realtà, no, non interessavano le malattie tropicali, ma Sherlock era convinto che alle persone interessasse sapere che esistono 240 differenti tipi di cenere di tabacco, quindi secondo la sua logica quel libro per John doveva essere perfetto. E lo era, perché Sherlock aveva sprecato il suo prezioso tempo per andare in libreria a prendergli un regalo, aveva cercato qualcosa per lui e che potesse piacergli, ignorando – almeno in parte – i suoi di gusti. E questo a John bastava.
Si grazie, mi serviva!”
Sherlock davanti al sorriso sincero di John aveva mugugnato qualcosa e nascosto dietro al giornale aveva sorriso soddisfatto.

Qual'era la mia scusa?” 

Hai detto che avevi “una cosa”.”

Ah, sì, vero “una cosa”.”

Magari vuoi elaborarla un po'?”

No, no. No.
La bugia si nutre di dettagli.”

Ecco un'altra perla del brillante Sherlock Holmes - pensa John scuotendo appena la testa - con queste sì che avrei potuto scriverci un libro.
Tu guardi ma non osservi.”
La gente comune si riempie la testa di qualsiasi schifezza. Questo rende difficile concentrarsi sulle cose importanti.”
Alcuni non sono geni, ma hanno una gran capacità di stimolare il genio degli altri.”
Stare da solo è tutto quello che ho, mi protegge.”
Io non ho amici, ne ho solo uno.”
Era un trucco, John. Un semplice trucco di magia.”
Addio John.”
John sente di odiarlo. Lui e il suo maledetto genio. Possibile che non ci fosse un altro modo Sherlock? Qualcosa che non comprendesse tu che ti butti giù da un palazzo e io che vado in mille pezzi? John è sicuro che c'era, qualcosa che la sua mente banale non riesce a raggiungere ma che Sherlock sarebbe sicuramente riuscito a trovare. Perché non l'hai cercato? Per me?

John guarda l'immagina sullo schermo di fronte a sé, Sherlock è fermo e silenzioso da un paio di secondi mentre riflette su cosa dire, che rarità, pensa John ricordandosi quando un paio di anni prima ringraziava gli Dei per quei rari attimi di silenzio che Sherlock si concedeva, tra una deduzione e l'altra.

Bene, mi serve un momento per...capire cosa devo fare.”

Te lo dico io cosa fare.
Smetti di essere morto.”

Quando John si rende conto di aver pronunciato questo pensiero a voce alta beve l'ultimo sorso del suo whisky, compatendo se stesso. Guardati John Watson, ridotto a parlare con la sua immagine in televisione. Ma quelle parole doveva dirle, trattenerle era impossibile. Come un mantra la frase continuava a ronzargli in testa, a scorrergli nelle vene, a rimbombargli nel petto. Doveva dirla, o quel desiderio l'avrebbe fatto implodere.

Okay.”

La risposta di Sherlock arriva così repentina e sembra così adatta che John non riesce ad evitare di alzare la testa di scatto, incontrando così gli occhi color ghiaccio del detective puntati in camera.
Sei un idiota John Watson, un vero idiota.

Okay, sono pronto ora.”

Sherlock si sistema sulla sua poltrona e John abbassa gli occhi, perché non riesce a sostenere il suo sguardo. John sente dolore, ma sente anche qualcos'altro, un sentimento che ora non ha né il coraggio né la forza di affrontare. Le sue viscere si contorcono come succedeva ogni volta che il detective puntava le sue iridi chiare su di lui, e John non è ancora pronto per questo.

Ciao, John.
Mi spiace di non esserci, al momento sono davvero preso.”

Questa parte John la ricorda bene, è l'unica che Greg ha inserito poi nel dvd che gli ha dato.

Ma... auguri. E chi non muore si rivede!”

La frase gli si pianta in testa e John sente ancora il desiderio di parlare al televisore, di dirgli che: “No Sherlock, noi non ci rivedremo più, perché tu hai avuto la brillante idea di ucciderti e io non sono riuscito a fermarti. Io non ti ho salvato, Sherlock.”

E non preoccuparti.
Sarò di nuovo con te... molto presto.”

Sei un bugiardo Sherlock Holmes, un fottuto bugiardo. Perché sono passati diciotto mesi e mi sembra che io ti stia ancora aspettando.
Il campanello squilla e per un attimo l'immagine di Sherlock avvolto nel suo lungo cappotto scuro gli appare davanti. John mette in pausa e si alza dal divano, facendo un sospiro profondo. Sherlock è morto, John. Riuscirai ad accettarlo prima o poi? O impazzirai nel tentativo?
Prima di andare ad aprire però, indugia ancora per un attimo in salotto, il telecomando in mano. Guarda Sherlock e il suo sorriso da citofono – così John l'ha soprannominato, un sorriso che non ha niente a che vedere con la bellezza del raro sorriso sincero di Sherlock – e schiaccia di nuovo il tasto play.
Sherlock ammicca in camera, e John si ritrova a parlare di nuovo con il televisore, immaginando per un attimo che Sherlock sia reale, vivo.

“Smetti di essere morto, Sherlock. E torna da me.”

 

 

--- angolo autrice ---

Salve! Esordire in un nuovo fandom è sempre difficile, e io sono un po' emozionata, forse avrei potuto trovare qualcosa di meglio con cui farlo, ma questa è una di quelle storie che ti ronza in testa per giorni, e non importa cosa tu stia facendo (qualcuno ha detto tesi?) devi semplicemente interromperti e scriverla prima di impazzire!
Prendetela comunque per quello che è, cioè un grande viaggio mentale, fomentato dalla bravura di Martin, le cui emozioni trattenute mi esprimono molto di più di quelle urlate, e dai sentimenti contrastanti che mi ha suscitato la terza stagione, dove John non capisce (o non vuole capire?) che quello che entrambi provano l'uno per l'altro è ben oltre l'amicizia (e nessuno riuscirà a convincermi del contrario)!
Per questo nella storia ho cercato di descrivere i sentimenti di John un po' da lontano, perchè, a differenza di Sherlock, non credo che John sia ancora pronto per ammettere quello che prova nei confronti del detective, e la terza serie purtroppo è stata molto chiara su questo... (corro in un angolo a piangere tutte le mie lacrime).
La storia non è betata, quindi se ci fossero errori o incomprensioni non esitate a dirmelo, ho anche il terrore che John soprattutto nella parte finale risulti OOC, nel caso ditemelo che lo segnalo.
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui, e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, anche qualcosa tipo: “abbandona questo fandom per sempre!”
A presto spero
Vero

p.s: traduzione presa dal sito "Serie TV Sub ITA".

  
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