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Autore: DaughterOfAthena    07/03/2014    3 recensioni
Kendall Knight ha tutto: amici, successo, fama, ragazze. Tutto quello che chiunque vorrebbe. Tutto tranne la normalità. E se un giorno avesse la possibilità di essere un ragazzo normale? E se non fosse quella grande idea che aveva pensato?
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlos, James, Kendall, Logan, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non è possibile! Quel ragazzo seduto da solo e vestito di nero dalla testa ai piedi e con la sigaretta dietro l’orecchio non può essere lui. No, non può essere Carlos!
Mentre gli passo accanto per sedermi in fondo alla classe, lo osservo e lui per tutta risposta mi lancia uno sguardo torvo con quei suoi occhi cioccolato che nel mio sogno erano così amichevoli e simpatici.
Mi lascio scivolare sulla sedia, chiudo gli occhi e respiro profondamente. Come ho fatto a sognare una band con loro? Perché li ho sognati così diversi? Ma soprattutto perché ricordo solo il mondo del mio sogno e non quello reale? C’è qualcosa che non mi torna...
“Posso capitano?”
Apro gli occhi e vedo Trevor, un compagno di squadra, o almeno sembra lui, solo con qualche anno di più di come lo ricordo...
“Sì, certo Trevor”
“Come mai mi chiami per nome capitano?” chiede lui sistemandosi accanto a me.
“Perché? Come dovrei chiamarti?” replico guardandolo negli occhi.
“Di solito mi chiami Dalton, capitano”
“Allora d’ora in poi ti chiamerò Trevor. Poi mi spieghi perché mi continui a chiamare capitano e non mi chiami col mio nome?”
“Lo hai chiesto tu, capitano”
“Se è così, da oggi in poi non chiamatemi più capitano, ma Kendall, ok?”
“Perfetto, ca.. Kendall”
“Senti Trevor, che mi sai dire di Carlos Garcia?”
“Niente in più di quello che sai tu”
“Dai, parla”
“Va bene... è il più solitario della scuola, si veste da bullo ma non ha mai picchiato nessuno. Appena può fuma. Non fa alcuna attività extrascolastica. Si vocifera che sia stato in cella, ma niente di confermato.”
“Si fa fare per caso i compiti?”
“Sì, da Mitchell, come tutti”
“Vuoi dire che Logan fa i compiti  a tutta la scuola?”
“Logan? Chi è Logan?”
“Logan Mitchell, quello dei compiti”
“Non esiste alcun Logan Mitchell. Il secchione si chiama Hortense Mitchell”
“Sì, hai ragione, scusa”
Perché gli ho cambiato nome? Ero convinto si chiamasse Logan e non... Hortense.
“E fa i compiti anche a James Diamond?”
“Direi di sì”
“C’è qualcuno che non si rivolge a lui per i compiti?”
“Le ragazze.”
“Perché?”
“Terry Ellis li fa per loro”
“Dici la bionda con gli occhi scuri e gli occhiali?”
“Sì, ma stai bene? Perché fai tutte queste domande?”
Come è possibile? Ricordo tutto tranne ciò che riguarda noi quattro. Sono sicuro che il nome fosse Logan e non Hortense, anche se ho l’impressione di averlo chiamato così tempo fa. Non ricordo però che portasse gli occhiali... Non ricordo James sempre con una miriade di ragazze dietro e di sicuro non ricordo Carlos vestito in quel modo. Ma a quanto dice Trevor è tutto normale, tutto è sempre stato così.
“Kendall, ti senti bene?”
Perché mi sembra tutto così strano? Così diverso da quello che la mia mente suggerisce?
Sento la testa pesante e la voce di Trevor ovattata. Lo guardo un attimo, è preoccupato. Sbatto un paio di volte gli occhi per mettere a fuoco ma è inutile. Mi alzo per andare in bagno ma non appena mi stacco dalla sedia mi accascio a terra e tutto diventa nero.
 
Sono di nuovo da solo nel buio totale e la stessa voce del sogno dell’altra notte riecheggia nell’aria.
“Allora Kendall Knight, ti piace la tua vita normale?”
“La mia vita normale?”
“Già hai dimenticato il tuo desiderio?”
“Quale desiderio?”
“Quello di essere esattamente come ogni altro ragazzo della tua età, invece di essere una popstar internazionale”
“Quello della popstar era solo un sogno”
“Oh no, era la realtà. Ti sei chiesto come mai non ricordi i tuoi amici in quel modo?”
“Sì, ma forse è solo lo stress”
“No, quello della boyband non era un sogno, era la realtà, ma tu hai chiesto una vita normale e noi te l’abbiamo data”
“Sì, ok, ora mi devi spiegare una cosa però. Se eravamo una boyband, eravamo amici, no?”
“Migliori amici”
“E allora perché adesso due nemmeno mi rivolgono la parola e il terzo fa i compiti a mezza scuola?”
“E’ molto semplice, per fare in modo che voi non sareste diventati una band, dovevamo essere sicuri che non sareste diventati amici, così le vostre vite non si sono mai intrecciate”
“E Logan.. cioè voglio dire Hortense?”
“Dici per il nome?”
“Sì, perché lo chiamavo Logan mentre ora il suo nome è Hortense?”
“Non ricordi? Il suo nome è Hortense. Ma la madre di James lo cambiò”
“Quindi se non si sono mai frequentati, lei non l’ha mai rinominato”
“Esattamente”
“Ora voglio sapere come avere indietro la mia vita”
“Ma è semplicissimo. Devi far tornare tutto come era al momento del desiderio per poter tornare a quella vita”
“Cosa?! Ma è impossibile!”
“Solo se pensi che lo sia”
 
Mi risveglio in infermeria, una stanza completamente bianca con solo due lettini e due armadietti. La signora Wright, una donna sui 40 con i capelli neri e gli occhi color dell’oceano mi si avvicina e mi aiuta e mettermi seduto.
“Come ti senti?”
“Bene.. penso”
“Il tuo amico ha detto che sei svenuto alzandoti dalla sedia, ricordi qualcos’altro?”
“Solo che prima di svenire sentivo la testa pesante e i suoni ovattati”
“Bene, è stato solo un calo di pressione”
“Signora Wright?”
“Sì, giovanotto?”
“Conosce James Diamond, Carlos Garcia e Lo..Hortense Mitchell?”
“Sì, certo. Hortense è qua un giorno sì e uno no”
“Perché?”
“Giovanotto, dovresti saperlo bene come mai”
“Perché?”
“I giocatori di football sono la causa maggiore”
“E perché nessuno li ferma? O protegge.. Hortense?”
“Parli proprio tu?”
“Perché?”
“Due anni fa, non ricordi? Lo spintone in corridoio e la rissa?” mi guarda stranita mentre scuoto la testa “Gli fratturasti  un polso, per non parlare del labbro rotto e dei lividi che aveva ovunque”
“Perché l’avrei fatto?”
“Non ti aveva passato il compito di letteratura, mi pare. Non ricordi?”
“Sì... oggi potrò allenarmi?”
“No, mi dispiace, dato il calo di pressione è meglio se oggi resti a casa”
Suona la campanella, raccolgo lo zaino e mi dirigo al mio armadietto. Come posso aver fatto del male a un ragazzo tanto dolce e disponibile? Gli voglio bene, è come un fratello.. o almeno lo era. A quanto aveva detto la voce questi non eravamo i noi del sogno, della vita reale.
Svolto l’angolo e vedo un cerchio di giocatori di football accerchiati davanti all’armadietto di.. Logan!
Getto lo zaino a terra e mi precipito tra Aaron e un Logan/Hortense sanguinante
“Ehi! Basta!”
“Togliti di mezzo Knight”
“Cosa ti ha fatto?!”
“Ha sbagliato la mia relazione di chimica!”
“Hai idea di quante relazioni fa al giorno?! Ci può stare che sbagli!”
“Da quando proteggi gli sfigati, Knight?!”
“Io non proteggo gli sfigati, proteggo chi ne ha bisogno!” esclamo con la vena del collo che pulsa insistentemente.
“E va bene Knight, ma se sbaglia ancora...”
“Te la prenderai con me e non con lui! Ora sparisci Aaron!”
Lui se ne va portandosi via tutta la squadra di football. Io mi giro verso il moro che ha il labbro spaccato, una ferita sul sopracciglio e del sangue che scende dal naso.
“Come va?”
“Tutto bene.. è normale” dice restando seduto, appoggiato all’armadietto con la testa in alto per fermare l’epistassi.
Poco più in la ci sono i suoi occhiali, così li prendo e glieli porgo.
“Grazie, ma perché lo fai?” domanda lui inforcando gli occhiali. Ha il colletto della camicia troppo in alto e il gilet sgualcito e macchiato di sangue.
“Perché sono stato uno stronzo con te e forse è arrivato il momento di smetterla” gli porgo la mano che lui prende dopo qualche secondo di esitazione e lo aiuto ad alzarsi.
“Vieni, andiamo in infermeria”
“No, vado in bagno e poi torno a casa, ho troppi compiti da fare”  risponde lui prendendo la tracolla stracolma di libri e andando in bagno.
“Aspettami!” grido recuperando lo zaino e seguendolo dentro.
Lui si sciacqua il viso facendo qualche smorfia di dolore.
“Sicuro di non voler andare in infermeria?”
“Sì, sicuro. L’unico problema sarà spiegare a mia madre le ferite e la maglia sul gilet”
“Dallo a me, fidati”
Lui mi guarda titubante ma poi mi porge il maglione senza maniche. Lo prendo e inizio a lavarlo nel piccolo lavandino.
“Come sai che lo faccio anche io?”
“Piccoli trucchi dell’hockey per non far preoccupare le mamme. Tranquillo, Joanna non dubiterà di nulla, almeno per il gilet”
“Come sai il nome di mia madre?”
“Devi averlo detto tu una volta, forse”
“No, non dico mai il nome di mia madre, tu come..”
“Ecco qua, come nuovo” dico porgendogli il maglione e asciugandomi le mani sui jeans.
“Io allora vado”
“Dove?”
“A casa, te l’ho detto, ho da fare i compiti per tutti” dice uscendo dal bagno.
“No, aspetta, vieni da me, mia madre ti disinfetterà le ferite e io ti aiuto con i compiti”
“Cosa? Tu che mi aiuti con i compiti? Ma se non hai mai fatto neanche ai tuoi?”
“Per questo oggi ti aiuterò. Te l’ho detto, voglio recuperare tutto il male che ti ho fatto”
“E se fosse una trappola?”
“Non lo è, fidati”
“E va bene, ma lo faccio solo perché altrimenti mia mamma si preoccupa per le ferite”
“Perfetto, avviso mamma che viene un amico a casa”
“Un amico?”
“Sì, un amico Logan”
“Logan?”
“Volevo dire Hortense, scusa. Oggi faccio confusione con i nomi”
“Non è male Logan, sempre meglio di Hortense” replica lui sorridendo.
Sorrido a mia volta e mi rendo conto di quanto Logan sia importante nella mia vita. E’ un amico meraviglioso e un ottimo compagno di avventure, come ho fatto a trattarlo male in questa vita? L’unico modo per farlo sorridere sempre è far tornare tutto come prima. Come prima del mio stupido ed egocentrico desiderio.
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ecco qua il terzo capitolo, finalmente l’ho copiato. So di avere mille ff da scrivere e continuare (Megs_ potrebbe uccidermi se non continuo Heart Attack :P), ma cosa ne pensate di una Kogan?
Ringrazio ancora marshmaslow1 per la recensione e mi scuso se non ho risposto. Un grazie speciale a Rusherina_Girl che nonostante lei sostenga il contrario, è una ragazza dolce e simpatica. Un grazie per le visualizzazione anche se preferirei qualche recensione in più ;D
Un bacione
DaughterOfAthena
   
 
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