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Autore: lumieredujour    07/03/2014    1 recensioni
Ettore è morto e Andromaca è stata appena informata.
[...] continuo a combattere questa misera battaglia che è la sopravvivenza, ma anche se riuscissi a vincerla, so per certo che la guerra che infuria dentro di me, quella l’ho già persa. L’ho persa quando tu hai smesso di respirare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Achille, Andromaca, Ettore, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Morto però m’imprigioni la terra su me riversata,
prima ch’io le tue grida, il tuo rapimento conosca!
 

Così mi dicesti, parlandomi con ardore. Cosa è rimasto dell’uomo che io ho tanto amato? Un involucro di carne su cui però non posso piangere. Non sei qui, il tuo corpo non è qui, ma la tua anima? Quella la sento attorno a me, come uno scudo invisibile. Sei stato marito, padre, fratello, sei stato tutto. E ora sei anche come un dio per me; venerarti, quello lo farò per tutta la vita. Piango, ma non sono triste, perchè sapevo quale fosse il tuo ruolo. Figlio di Priamo, erede di Troia, guerriero che avrebbe dato la vita per la sua patria. Ciononostante sapere che non potrai più toccarmi con le tue mani, vedermi coi tuoi occhi mi strazia, come se fossi stata colpita io. Sì, è questo ciò che sento: ogni colpo che hai subito, ogni botta che ti ha colpito, io le ho sentite tutte, le ho sentite nella mia anima. Tu eri parte di me o io ero parte di te? Non so più qual è il confine, non riesco a capire dove finisco io e inizi tu. E ora che tu sei solo spirito una parte di me, una grande parte, è morta perché ti ha seguito. Io non sento altro che vuoto e disperazione, ma non riesco ad esprimerlo se non attraverso un apatico pianto. E’ un terrore che blocca, pietrifica.

Penso anche a nostro figlio, al piccolo Astianatte. In lui rivedo te, anche se è solo un bambino e forse lo faccio solo perché io voglio rivederti. Hai anteposto la salvezza della patria alla tua stessa vita, soprattutto per tuo figlio.  Sono fiera di te, ma il bambino potrà capire? Ho il terrore che riesca ad odiarti per la tua assenza.

E ora sono qui, seduta in un angolo della stanza, conscia di ciò che mi attende, qualunque esito abbia questa guerra che da dieci anni continua ad imperversare sulla nostra città. Se dovessimo vincere, se il tuo gesto servisse a portare la pace, so che io e tuo figlio saremo per sempre ricordati per il tuo coraggio, per il tuo senso del dovere. Se dovessimo perdere, diventerei la schiava di uno degli Achei, dovrei andarmene da qui e seguirli, senza però dimenticarti. Non potrei mai dimenticare una parte di me stessa, vero?

Eppure ho questo terrore. Ho il terrore che andando avanti io possa davvero dimenticarti. Ho paura che giorno dopo giorno il ricordo del tuo profumo, del tuo aspetto, della tua voce possa divenire meno marcato, possa sfuggire alla mia memoria. E morirò una seconda volta il giorno in cui non riuscirò a richiamare alla mente il suono che aveva il mio nome quando a dirlo eri tu. Una cosa che non potrò dimenticare, però, è il tuo essere il mondo per me; ci univa non solo il vincolo matrimoniale, ma anche il rispetto, l’alchimia, l’orgoglio reciproco, il vero Amore. Sarò blasfema, ma l’amore non è semplice come una freccia scagliata contro il mio petto. No, l’Amore è un fuoco che brucia dentro di me, un fiume di magma che cammina sottopelle, è il sole, la vita, è semplicemente un qualcosa d’indescrivibile.

Morta, vorrei essere sottoterra, vorrei raggiungerti. L’unica cosa che mi frena è il nostro bambino; come potrebbe vivere senza me e te? Cosa penserebbe di sua madre? Io resisto, continuo a camminare su questo mondo,
continuo a combattere questa misera battaglia che è la sopravvivenza, ma anche se riuscissi a vincerla, so per certo che la guerra che infuria dentro di me, quella l’ho già persa. L’ho persa quando tu hai smesso di respirare.

Ho freddo, mio amato, sento solo freddo. Da quando le tue braccia non mi stringono più, da quando hai indossato quell’elmo lucente e ti ho visto l’ultima volta, il gelo si è impossessato del mio cuore, ha congelato i miei sospiri, le mie parole. Non riesco a parlare, posso solo pensare e pensare ininterrottamente. Hai sempre detto che pensavo troppo, che tu preferivi agire, ma ciò significherebbe cosa? Gridare, sfogarmi e distruggere tutto quello che trovo davanti al mio cammino? Le cose distrutte non si posso aggiustare mai, rimangono sempre incomplete, spezzate e io questo lo so bene.

La luce entra nella nostra camera da letto, chiudo gli occhi e per un momento penso che quella luce sia tu, ma quando torno alla realtà scopro che quel calore effimero non potrà mai riscaldarmi. Anche se so che sei attorno a me, non potrò mia viverti appieno così come ero abituata. Non dimenticarmi, ci vediamo dall’altra parte. Tu aspettami e io ti raggiungerò appena possibile, pronta per la vita eterna che ci attende.




*angolino*: Salve a tutti! Se siete qui, significa che avete letto fino alla fine (complimenti!) Ho sempre adorato Ettore e Andromaca e loro sono una delle mie OTP. Ditemi cosa ne pensate, se vi piace, se no, se dovrei darmi all'ippica, insomma, esprimetevi please.
A presto,
em
  
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