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Autore: MercuryVit    08/03/2014    2 recensioni
In questa fanfiction Sarah è cresciuta e ricorda l'avventura nel Labirinto non come un fatto realmente accaduto ma come un sogno. E' molto cambiata e con lei anche la sua stanza ma la sua fantasia non l'ha mai abbandonata. Si innamora di un ragazzo piombato nella sua classe dal nulla che le ricorda tantissimo Jareth anche se cerca di negarlo a se stessa.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jareth, Sarah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia suonò ripetutamente sul comodino di Sarah,costringendola,seppur malvolentieri, ad alzarsi dal letto. Con estrema lentezza si tirò su da quel morbido e caldo giaciglio, si guardò allo specchio.  Aveva le guance paonazze e la sua fronte,come tutto il suo corpo bolliva nonostante sentisse un freddo gelido pervaderle la schiena. A pezzi scese a fare colazione,non ce la faceva,aveva sicuramente la febbre. Karen,attivato l’istinto materno, se ne rese immediatamente conto e costrinse la giovane a ritornare a riposo.  La matrigna che Sarah considerava tanto cattiva le stava portando la colazione a letto! Se quando Toby era in fasce le era parsa una donna irosa,petulante e dal fare arrogante aveva riscoperto una mammina modello, forse curandosi della crescita del nuovo arrivato era scaturito un improvviso impulso materno anche nei confronti della ragazza. Ella si sentì particolarmente coccolata da tutte quelle premure,sensazione che aveva ormai dimenticato. L’influenza le avrebbe concesso di saltare la scuola per qualche giorno, un’idea che ecciterebbe qualsiasi studente,soprattutto l’adolescente in questione!
Mangiato un po’,giusto per far felice la matrigna che era stata così gentile,si raggomitolò nel piumone e si abbandonò al senso di stanchezza che pesava su di lei.
Era passata una mezz’oretta che fu svegliata da un ciarlare proveniente dalla cucina…La voce di Karen come al solito oltrepassava le pareti. A quanto sentiva alla porta c’era David,si era proprio scordata che quella giornata sarebbero dovuti andare a scuola assieme!
“Passa oggi pomeriggio,penso che a Sarah farà piacere sentirti ed avere informazioni sulla scuola” riuscì a comprendere. Ne fu entusiasta,una visita di quel ragazzo le avrebbe di certo sollevato il morale e fatta sentire meglio!                               
Fra tutto il chiasso del mattino,del padre che si preparava ad andar a lavoro, Toby a scuola, riuscì comunque a prendere sonno,il suo però fu un sonno agitato turbato da incubi ed allietato da sogni.
----------------------------------------------------------------------- POV OF SARAH
“Mia preziosa,noto che non sei cambiata affatto” disse la voce che pareva amplificata dal buio di quell’atmosfera misteriosa. Non mi spaventai all’udito di quel timbro familiare,al contrario,ne fui stranamente entusiasta,la mia faccia rimase però imperturbata. Non mi sembrava vero, quel tono così irriverente era proprio quello del sovrano del Labirinto,chi l' avrebbe più scordato!
Silenzio. Una figura alta e slanciata stava venendo verso di me in quel preciso istante. Avanzava lento e deciso ed il mantello che frusciava a contatto del pavimento di marmo accompagnava il rumore dei suoi passi. Quei rumori,il sentirlo respirare a poco a poco sempre più vicino, faceva vivere in me emozioni di tutti i tipi,dall’ansia all’angoscia e da quest'ultima all’esaltazione. La sua camminata si concluse a pochi millimetri da me,a quella vicinanza riuscivo a percepire l’odore di quell’essere soprannaturale,un profumo pungente e conturbante. La testa bassa, sentita minacciata dall’eventualità che i miei occhi potessero incrociarsi con quello sguardo così penetrante, in grado di scrutare rapidamente l'interno della mia anima. Il Sidhe parve rendersi conto del mio imbarazzo e ,con l’indice, mi sollevò delicatamente il viso. Una forza magnetica attirò i miei occhi ai suoi. Erano passati anni dall’ultima volta che avevamo avuto un contatto così intimo,dalla scena del ballo.
“Mi sei mancato” sussurrai quasi impercettibilmente,nella mia voce c’era un pizzico di malinconia. Tristezza nel dimostrarmi vulnerabile ai sentimenti in balia all’interno del mio cuore.
“Non ti ho abbandonata regina del mio cuore,ti sono sempre stato accanto…Mi hai confidato ogni tuo segreto”. Un ghigno gli illuminò il volto quasi a ridere del fatto che non me ne fossi mai accorta.
A quel punto compresi tutto,i miei occhi si spalancarono e le mie sopracciglia si inarcarono in un’espressione di sorpresa,era lui il ragazzo misterioso che era piombato dal nulla nella mia classe,quello che aveva bussato poco prima alla mia porta.
“Quindi…” Non riuscii a continuare la frase,improvvisamente ero come paralizzata, incapace di proferir parola.
Quel corpo che mi  era stato accanto possente fino ad ora si allontanò e si girò di spalle.
“Sì,ero io. Ero io colui del quale ti sei innamorata arrivando addirittura a chiederti se infondo non avessi donato a lui il tuo cuore. Stupida,stupida Sarah. Tu appartieni a me,renditene conto…Ed io,io appartengo a te al medesimo modo.”  Si rigirò improvvisamente,nelle sue parole colsi un briciolo di rabbia,gelosia. Il pensiero che potessi desiderare altre braccia al di fuori delle sue lo spaventava.
Gli andai vicino,lo accarezzai e  tranquillizzai dicendogli :” Ora l’ho capito,mi sono innamorata di te una seconda volta e mi (ri)innamorerò di te ogni giorno,sempre di più” .
I nostri nasi si sfiorarono, un attimo descrivibile come il “rullo di tamburi”,quello che precede il bacio,ci avvolse. Un lasso di tempo innocente durante il quale nell’aria turbinano le emozioni.
Non diedi tempo al rullo di terminare con il momento fatidico che lo sussegue,che mi svegliai.
Era stato tutto un sogno…Che delusione.
Misurai la temperatura, il termometro segnava 37 e 7. Con tutte le poche forze che possedevo mi tirai su dal letto per prendere un bicchier d’acqua e la tachipirina,incredibilmente affranta dal fatto che le visioni di me e Jareth fossero solo frutto del mio subconscio.
  
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