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Autore: never a final    08/03/2014    1 recensioni
"Aveva la mano stretta al suo braccio, era una stretta fortissima, non voleva che se ne andasse eppure guardando negli occhi la persona che gli era davanti decise di lasciare il braccio piano piano. Abbassò la testa per poi correre via con la speranza che gli venisse dietro ma niente, di quella persona nessuna traccia."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Forse era amore…
 
Aveva la mano stretta al suo braccio, era una stretta fortissima, non voleva che se ne andasse eppure guardando negli occhi la persona che gli era davanti decise di lasciare il braccio piano piano. Abbassò la testa per poi correre via con la speranza che gli venisse dietro ma niente, di quella persona nessuna traccia.
Si chiuse nel bagno della scuola scoppiando a piangere, in quel momento c’era solo lei, non c’erano le sue amiche e neanche quella persona, quella persona che tanto avrebbe voluto accanto, che l’abbracciasse e le dicesse che andava tutto bene ma, nonostante tutto, non c’era. Chiuse le mani in pugno cercando di farsi forza ma non ci riusciva.
In quel momento avrebbe voluto avere al suo fianco almeno una delle sue amiche, loro riuscivano sempre a trovare un modo per farla sorridere e non farla pensare a quella persona, quella persona che tanto odiava e che tanto amava, non sapeva neanche lei cosa provava esattamente, sapeva che ci teneva, forse troppo, e che avrebbe fatto di tutto per quella persona.
Prese un foglietto dalla tasca e lo aprì cominciando a leggerlo
“Non so bene cosa scriverti, è molto molto complicato; sono tanto confusa e mi è difficile capire quello che sento per te ma credo… che non sia solo una semplice amicizia. Non dico niente… perché non voglio illuderti sapendo quello che provi ma… credo di amarti.”
Rileggeva sempre quelle poche righe che quella persona gli aveva scritto, non riusciva mai a smettere; per lei era stato come un colpo al cuore troppo forte che l’aveva fatta crollare completamente. Non ci riusciva proprio, per quanto si sforzasse proprio non ci riusciva a dimenticare quelle maledette parole che l’avevano resta così forte e così fragile verso quella persona.
Eppure restava, quella paura di perderla restava sempre; non ci riusciva a dimenticare quando gli aveva urlato contro, davanti a tutti, che quello che provava per lei forse non era amicizia per poi cercare di scappare; lei prontamente gli aveva preso il braccio per fermarla ma, nonostante ci provasse, era troppo fragile per affrontarla. Così decise di lasciarla andare e scappare via.
Sentì vibrare il cellulare che aveva in tasca, era curiosa di sapere chi era, lesse il messaggio asciugandosi le lacrime; fece come le era stato richiesto, aprì la porta e nel frattempo entrò quella persona, non riusciva proprio a guardarla negli occhi, era troppo.
“ehi”
“ehi… perché sei qui?”
“Per te… sai… ne sono quasi sicura… non credo di amarti, forse ti amo proprio”
“E… e adesso?”
“E adesso… non so…”
“Ti amo”
L’aveva detto talmente tanto velocemente che si era veramente stupita e si era stupita ancora di più quando quella persona l’aveva attaccata la muro e l’aveva baciata ma non oppose resistenza, anzi, si lasciò trascinare da quel bacio che aveva aspettato da tanto tempo.
  
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