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Autore: Freak_Nali    08/03/2014    4 recensioni
È stato lui, lui che un giorno qualunque ha deciso di entrare nella sua vita, ha deciso che l'avrebbe protetta, ha deciso che le sarebbe stato affianco, ma senza nemmeno saperlo. Lui ha deciso che l'avrebbe salvata, e lei ha scelto di lasciarsi salvare: non aveva alternative.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27 gennaio 2013
27 i tagli sul suo braccio sinistro, 27 quanti i giorni di quel mese. Quei tagli sarebbero stati molti di più se alcuni non avessero già cicatrizzato. Aveva iniziato a tagliarsi il primo gennaio, se lo ricordava bene, non erano passati molti giorni. Aveva iniziato proprio a causa del capodanno. Francesco, il suo migliore amico da anni, aveva organizzato una festa a casa sua, tutti i loro conoscenti sarebbero stati presenti, ma lei non era potuta andare. Suo padre era un alcolizzato, picchiava sia lei che sua mamma. Quel giorno Annalisa stava uscendo di casa, era già pronta e aveva avvisato il suo amico con un messaggio, dicendogli che stava arrivando. Ma a suo padre non andava bene, l'aveva bloccata nel salotto e aveva iniziato a picchiarla. Quando lei era riuscita, finalmente, a liberarsi dalla presa del padre si era rinchiusa in bagno e, guardandosi allo specchio, aveva notato che non poteva uscire di casa conciata così. Con le labbra sanguinanti e dei lividi già ben visibili in faccia. Così aveva mandato un ulteriore messaggio a Francesco, dicendogli, questa volta, che aveva avuto un malore improvviso e scusandosi di non poter andare alla festa. Ed era stato lì che era scattato qualcosa in lei, qualcosa che le diceva di non essere abbastanza. Qualcosa che le diceva che il suo corpo, già anoressico, meritava ancora meno di ciò che aveva. Non sapeva nemmeno lei cosa voleva davvero. Però il giorno dopo, appena sveglia, aveva preso delle forbici in mano. Un taglio, due tagli e poi tre, quattro, cinque. Diciotto anni. Diciotto anni e si era ritrovata a tagliarsi le braccia perché stufa di non essere mai abbastanza per il padre, stufa di non soddisfare mai le aspettative della madre, stufa di non poter mai contare su nessuno, stufa di considerare Francesco il suo migliore amico perché era l'unico che aveva, ma lui non faceva niente per essere considerato così speciale, così importante. In classe era sempre in un angolo, a leggere libri. Ogni settimana ne aveva uno nuovo. Non poteva contare sulla musica, la trovava fastidiosa, irritante. Aveva i suoi libri, loro sembravano capirla. I suoi libri le bastavano. Era lei a non bastare mai.
Con questi pensieri continuava a tagliarsi, facendo aumentare i tagli, facendo aumentare il sangue che scorreva fuori dalle vene. Si era sentita quasi svenire in quel momento, aveva fatto qualche passo indietro calpestando il telecomando della televisione in camera sua, accendendola. Aveva premuto i tasti per MTV music per sbaglio. Stavano passando una canzone, una bella canzone. Che le aveva dato la forza di non svenire. Guardava il video, ascoltava le parole, facendole sue. Era la prima volta che ascoltava volentieri della musica.
"Guarda questo cretino che balla in boxer" diceva così, guardandolo, ma sorrideva, e non lo faceva da mesi ormai.
Quando il video stava per finire avevano messo in sovrimpressione il nome della canzone e del cantante: Mika, We Are Golden.
Aveva subito segnato quelle parole su un foglietto, sporcandolo di sangue. Ecco la canzone che l'avrebbe accompagnata nei tragitti verso scuola, mentre doveva guardare la strada e, quindi, non poteva leggere. Ecco la canzone che le avrebbe cambiato la vita.
"Annalisa, perché non fai educazione fisica neanche oggi?!" La Prof era arrabbiata nera ogni giorno di più, era da dopo le vacanze di Natale che Annalisa non portava mai il cambio per la sua materia e si rifiutava di farla. Forse non voleva far vedere i suoi tagli, forse era troppo debole per faticare. Ed è per quello che aveva lasciato anche il corso di danza, la sua vita. Non si sentiva più abbastanza nemmeno lì, ma era visibile a tutti che era lei la migliore, quella con più tecnica e passione. Tutti lo vedevano. Tutti fuorché lei.
"Ehi! Annalisa! Annalisa!" Lei non sentiva, stava ascoltando We Are Golden a tutto volume, non si era accorta di Alice che la chiamava. Alice. Già, proprio lei. Non le aveva mai parlato, era troppo figa per parlare con lei.
Mentre le toglieva una cuffietta, Annalisa ritornava nel mondo vero, non in quello dorato in cui si teletrasportava ogni volta che ascoltava quella canzone.
"Che c'è?"
"C'erano compiti per inglese?"
"Non mi interessa dirtelo"
"​Aspetta, ma è Mika?" Indicava la cuffietta.
"Sì. Ora ciao."
"No, un attimo, hai mai sentito Grace Kelly?"
"No"
"Underwater?"
"No"
"Blue Eyes?"
"Nemmeno"
"Conosci solo We Are Golden?"
"Esattamente"
"Allora ti regalo questa, ascolta tutto il contenuto, non te ne pentirai"
"Cosa c'è in questa chiavetta?"
"Tutte le canzoni di Mika"
"Beh..allora grazie.."
"Figurati"
Alice stava per andarsene, ma Annalisa l'aveva fermata.
"Non c'era niente di inglese, tranquilla"
Si erano sorrise a vicenda, per poi prendere due strade diverse.
30 marzo 2013
Tutti e tre gli album. Conosceva tutti e tre gli album a memoria grazie ad Alice. Da settimane erano amiche inseparabili, ma Annalisa continuava a tagliarsi.
Ma c'era qualcosa di diverso nei suoi tagli, erano meno profondi, meno frequenti sul suo braccio, meno evidenti, più cicatrizzati che vivi.
Quel ragazzo, quel Mika, le stava salvando la vita, o per lo meno il braccio e tanti litri di sangue. Sorrideva più spesso, ma non facilmente. Era solo l'inizio di una guarigione, la più difficile e sofferta della sua vita. Più difficile del guarire dalla varicella, dal morbillo, dalla febbre a 42, dalla pressione troppo alta. Stava iniziando anche un'altra guarigione, quella dall'anoressia. Mangiava più regolarmente, seppure non abbondantemente. Ma era già qualcosa. Meno tagli, più cibo, più musica, meno libri, più Mika, meno personaggi inventati. Meno depressione. Più voglia di fare.
Aveva rincominciato a seguire il corso di danza, aveva ritrovato la sufficienza a scuola, ma non aveva ritrovato il cambio per educazione fisica. Non aveva perso, però, le sue forbici e le sue lamette. Aveva un lettore mp3, chi lo avrebbe mai detto? Poi pesa meno di duecento libri e per il suo fragile corpo non poteva essere altro che un vantaggio.
Non era cambiato niente nella sua vita, la presenza di Alice non le aveva certo dato tutta quella forza. Ma, altrettanto sicuramente, quella forza non l'aveva trovata dentro di sé. C'era una sola altra differenza: Mika. E allora sì. Era stato lui a darle forza, coraggio, speranza. Sì, speranza, tanta speranza. Riusciva a trasmetterle tanto con un solo sorriso, o una sola canzone. Lei aveva bisogno di lui.
"Hai rimesso tutto a posto, senza chiedere il permesso, capovolto il mio mondo, mentre ancora ero dentro"
16 ottobre 2013
Annalisa non vede l'ora che esca Songbook Volume 1, la raccolta dei più grandi successi di Mika, perché sa che farà degli in store, e sa che lo vedrà, lo abbraccerà, gli dirà grazie.
Grazie. Un grazie dietro al quale si celava un mondo, un universo, una galassia.
Dei tagli erano rimaste solo le cicatrici, il dolore della lametta sulla pelle era solo un ricordo lontano. Il suo corpo era ancora molto magro, ma non impressionante. Era finalmente felice. Certo, suo padre continuava a picchiarla, ma c'era Mika con lei. Lei sapeva che lui era lì, a difenderla, e che le sarebbe apparso in sogno per coccolarla e tranquillizzerla.
"Vivi nella mia mente, non voglio più di così"
Esatto, a lei bastava che lui vivesse nella sua mente, che continuasse ad abbracciarla nei sogni, e sostenevano lunghe conversazioni dentro a questi, dove lei rideva tanto, rideva come non faceva nella vita reale. Quello era un altro universo: il loro universo.
8 marzo 2014
Le cicatrici dei tagli sono molto sbiadite e si confondono facilmente con la pelle pallida di Annalisa. Aveva visto Mika, lo aveva abbracciato. Ora però sente un vuoto dentro. Lui era davvero lì, nell'universo di tutti, lo poteva toccare, ma per davvero, gli aveva parlato, ma per davvero. E adesso non le bastano più le conversazioni notturne. Adesso ha bisogno di abbracciarlo di nuovo. Ma di abbracciarlo davvero. Nonostante tutto è felice. Sua mamma ha reagito, ha divorziato da suo padre. Ora Annalisa e sua madre vivono in periferia di Torino, ma dall'altra parte della città rispetto a dove vive lui, quell'uomo che Annalisa non vuole più considerare suo padre. Ora Annalisa non ha un padre, e le piace così la sua vita. Lei e sua mamma, solo loro due, e Mika. Mika che è onnipresente nella loro casa. I suoi quattro cd, autografati, hanno trovato spazio in una mensola nel salotto, che li fa stare ben in vista, attaccato al frigo c'è il volantino dell'in store che li ha fatti abbracciare, e nella camera di Annalisa, beh, li c'è il delirio. Foto, poster giganti, ritagli da giornali ricoprirono ogni singolo centimetro di quella stanza, nell'armadio c'è anche un segno, a 192 cm, che indica l'altezza di Mika, con sotto un altro segno a 161, che indica l'altezza di Annalisa. L'altezza di una ragazza, ora diciannovenne, che non scorderà mai lei sulle punte e lui chinato, mentre sentiva il suo calore ed il suo profumo, quello del ragazzo, dell'uomo, che l'ha salvata. Una ragazza che non scorderà mai le sue uniche lacrime di felicità quando aveva realizzato che quello davanti a lei non era una foto o un video, ma era Penniman, il vero Penniman, ed era lì, era lì davanti a lei, e le stava asciugando con i pollici le lacrime mentre sorridevano entrambi. E non scorderà mai il suo passato, un passato al quale solo Mika è riuscito a porre un punto, aprendo un nuovo capitolo della vita della ragazza. Ed è proprio Mika che la sorregge ogni giorno, e l'aiuta a non cadere.
Annalisa, la ragazza che sorride sempre.
Ma appena sta da sola con sé stessa spera con tutto il cuore che il punto posto da Mika sia un vero punto, e non un punto e virgola. Però lei si fida di Mika, e sa che anche se fosse un punto e virgola, lui riuscirebbe a porne subito un altro.






Sera a tutti!
Spero che questa piccola storia possa esservi piaciuta, ci ho lavorato davvero tanto prima di pubblicarla e ci tengo parecchio. Credevo che sarebbe venuta più lunga, in effetti è piuttosto corta, considerando che si tratta di una one-shot, però ho preferito non scrivere troppo e non annoiare.
Nel testo cito due canzoni, si chiamano Tornerò Ad Amare e Non So Ballare, sono di una cantante italiana che a me piace molto e che si chiama, appunto, Annalisa. A chi non l'ha mai sentita consiglio di ascoltare qualche sua canzone, ha testi moto belli e una voce incredibile.
Per ultima cosa, ma non meno importante, volevo ringraziare la mia Amica Monia, amica con la a maiuscola, perché c'è sempre per me, mi sopporta e legge sempre ciò che scrivo e mi aiuta anche. Grazie Monny, sempre.
E un grazie sincero va anche a chi ha letto, davvero, grazie.
Niente, alla prossima storia..!
  
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