Anime & Manga > Il mistero della pietra azzurra
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Autore: Malaglar    28/06/2008    3 recensioni
Ebbenesi, ragazzi, dopo averci pensato su 30 anni (per modo di dire), scrivo per la prima volta una fanfiction! I personaggi in questione sono il capitano Nemo ed Electra, un pò perchè mi ricordano il RoyAi di FMA, che rimane la mia coppia preferita.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Electra (Medina), Nemo (Eleusis Ra Alwar)
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 7

Non ho parole...  per cui, X
 


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"Scegliere..."

Gli echi degli incubi passati erano finiti. Adesso esistevano solo loro... loro e il proprio futuro... Finalmente potevano decidere se rimanere lì e fondare una nuova città, all'oscuro di tutto e di tutti, e cominciare una nuova vita. Non avrebbero dovuto più preoccuparsi né di Neoatlantide né di Gargoyle, non ci sarebbe stato più motivo di temere di questi se non avessero avuto un valido motivo per venire alle armi. Lui aveva voltato le spalle a quello che era stato il suo obiettivo fin dall'inizio del loro viaggio e adesso non gli importava più di portare a termine il progetto di vendetta. Anche lei aveva rinunciato a ciò per cui avevano combattuto per anni, anche se tale missione non se la sentiva sua nello stesso modo in cui l'aveva sentiva lui. Lei, in fondo, non si era trovata a combattere con Gargoyle e i Neoatlantidei ma con se stessa, col suo odio e amore per la persona che più le stava vicino. E adesso che aveva finalmente trovato la scelta giusta, non gli importava più del resto, dei loro nemici, del loro passato. Avrebbe cercato di dimenticare, questo per lui avrebbe potuto farlo.
E così si addormentavano senza più alcuna preoccupazione, senza pensare al domani.
Tuttavia nei pensieri di Nemo c'era sempre una piccola speranza, quella di rivedere sua figlia Nadia ancora una volta, ma tutte le volte che ci pensava reprimeva forzatamente quel pensiero. Ma più andavano là con i giorni e più il desiderio era forte, tanto che anche lei alla fine si accorse che c'era qualcosa che non andava, qualcosa che non voleva dire. Così decise di parlarne con lui, nel momento più opportuno.
Erano sdraiati e parlavano dei momenti passati insieme, ridendo. Ad un certo punto lui fissò un punto indeterminato di quello che doveva essere un cielo e rimase così per un po’, immerso nei propri pensieri. Lei se ne accorse e decise che quello era il momento buono per affrontare l'argomento.
"Sai, è da un po’ di tempo che ti vedo strano... mi vuoi dire che hai?". Lui si voltò a guardarla, fissandola nei suoi occhi blu, poi tornò a guardare il cielo.
"Pensavo... a noi, a Neoatlantide, a Nadia... non so più cosa è giusto e cosa è sbagliato, non so che decisione prendere..."
"Quale decisione?" rispose lei guardandolo un poco sorpresa.
"Rimanere qua per sempre con te al mio fianco oppure cercare di salvare Nadia... se rimanessi qua, lei probabilmente morirebbe ed io vivrei col rimpianto di non aver mai fatto nulla nella mia vita per lei... non nego il fatto che io sia stato artefice di numerose morti, ma adesso che tutto è cambiato, adesso che finalmente so cosa voglio, ho deciso che non avrei più abbandonato coloro che amo... ma adesso Nadia si trova in serio pericolo di vita, se le capitasse qualcosa, io non me lo potrei mai perdonare... ma se decidessi di andare, rischierei di perdere te ed io..." lei bloccò il suo discorso mettendogli un dito sulla bocca.
"Per tutte le cose c'è un rischio, ma comunque sappi che se anche deciderai di andare a salvare Nadia, ebbene, io sarò sempre con te, non importa quello che accadrà... ti giuro che non mi perderai mai... so quanto Nadia sia importante per te ed anch'io ho sbagliato a dubitare di te quando lei era a bordo del Nautilus, finendo per odiarla... " rimasero in silenzio per un po’. Lei ricordò la discussione avuta con lei nei bagni del Nautilus. Nadia aveva paura che lei avesse potuto portargli via l'affetto di Jean, ma la rassicurò, dicendole che per lei Jean era come un fratello minore.

"...un fratello minore?..." Nadia rimase per un momento pensierosa e sorrise per il fatto di aver dubitato di lui per un solo momento...
Si susseguivano i ricordi.
"... grazie, ma non adularmi, questo è un complimento che dovresti fare a Nadia, non a me!"

Già, aveva dimenticato Jean. Quel singolare ragazzino che attirò la sua attenzione dalla seconda volta in cui si rincontrarono a bordo del Nautils aveva suscitato in lei un ricordo di nostalgia. Per lei, Jean era davvero un fratellino minore e questo si sarebbe potuto mettere contro tutta Neoatlantide pur di salvare Nadia, andando però incontro ad una morte certa. E proprio alla fine, quando tutto sembrava ormai perduto, aveva incominciato a voler bene anche a Nadia. Anche loro avevano perso sin da piccoli l'affetto dei genitori, e vi erano moltissimi particolari che erano comuni a tutti e due.
E alla fine dei conti non potevano escludere del tutto la possibilità di riavere a che fare con i Neoatlantidei, seppur indirettamente, in quanto non potevano escludere i malvagi intenti di Gargoyle, che potevano andare dal dominare il mondo o la distruzione della terra stessa.
No, Gargoyle sarebbe rimasto un pericolo finché fosse rimasto in vita, ma non solo.
Anche la vita di Nadia costituiva di per sé un pericolo. Per quanto triste e orribile fosse da pensare, era una verità con cui fare i conti.

“Cosa accadrebbe se Gargoyle finisse per usare Nadia?” pensò Electra.

La morte di uno dei due sarebbe stata inevitabile, o per il raggiungimento dei malvagi scopi di Neoatlantide, o per la pace assoluta, riuscendo a salvare Nadia dalle grinfie di Gargoyle.
Si chiese cosa avrebbe potuto dare in cambio di questa utopica pace, adesso che finalmente, anche se apparentemente, l’avevano trovata. Come per tutte le cose, c’è un prezzo da pagare per raggiungere uno scopo.

Ma quanto alto sarà il costo nel dover fare questa scelta?”

In ogni caso c’era in gioco la loro stessa vita, che lo volessero o no.

Allora se tanto dobbiamo rischiare la nostra vita, preferirei perderla nella consapevolezza di aver tentato di salvarli, piuttosto che stare qua ad attendere ansiosamente la nostra fine … magari non riusciremo a salvare le nostre vite, ma forse potremo sperare di salvare il futuro degli altri … il sacrificio di pochi per la salvezza di molti …”

Questo e altri pensieri catastrofici riempivano di ansia crescente la mente di Electra. Per un attimo la sicurezza che aveva prima sul loro futuro fu sostituito da un soffocante e angoscioso dubbio.
E se tutto tornasse come prima? Sarei pronta ad affrontare i nuovi dolori che il destino ci ha serbato per noi? La perdita di un altro fratello? La perdita dell’amore?”

Il cuore cominciò a battere dolorosamente nel suo petto, tanto che poteva riuscire a sentirlo. Il timore di perdere tutto, il conosciuto sentimento dell’abbandono e della solitudine.
Cominciò ad innervosirsi, mentre cercava invano di calmarsi.
In quel momento lui se ne accorse. Si fissarono negli occhi per un istante che a loro parve interminabile. Non c’era bisogno di parlare, i loro sguardi bastavano per capire che c’era qualcosa che non andava.
“Non preoccuparti, Medina” disse infine lui.
“La vita è fatta di scelte, che noi lo vogliamo o no … quello che noi possiamo fare, è scegliere il male minore … noi tenteremo di salvare Nadia, per il bene di tutti noi … e venga quel che sarà … ”
Lei si calmò, il dubbio svanì. Rimase solo un po’ di tristezza per le verità, purtroppo evidenti, che lui le aveva fatto notare. 
“Era inevitabile … arrivare a questo punto per poi tornare sui propri passi … ” rispose lei, sorridendo.
Lei lo baciò e lui rispose al bacio con passione...

Per adesso noi dormiamo, insieme, attendendo quel che verrà, quello che noi chiamiamo fato … per adesso, il resto non ha importanza … per adesso, non possiamo fare altro che aspettare il domani per scegliere.”

 

 

 

Finalmente ce l’ho fatta!!!

Ringrazio particolarmente luisa, elektra810, blue sun per i commenti e gli incoraggiamenti a terminare la mia fic.

Grazie

 

Al prossimo, ed ultimo, capitolo.

  
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