Fanfic su artisti musicali > EXO
Ricorda la storia  |      
Autore: __Tiffany    10/03/2014    1 recensioni
Annyeonghaseyo, sono ritornata con una one-shot molto sweety, sulla kaisoo, mi ispirava.
Devo ringraziare SunriseNina per avermi fatto da beta.
La trama mi è venuta guardando un Cover Dance, ringrazio anche i ballerini XD.

Tutti sanno che Do KyungSoo è un ragazzo tranquillo, a cui non piace farsi notare, gli piace stare sull'anonimato.
Mentre tutti conoscono Kim Jong In, che tutti amano, ma che solo Krystal Jung può avere.
Ma non per molto.
--
“CHE. NESSUNO. TOCCHI. MAI. Più. DO. KYUNGSOO”
All’inizio doveva essere una stupida penitenza.
Probabilmente era diventato qualcosa di più.
Aveva iniziato a pensare a Do KyungSoo troppo spesso.
--
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Yaoi | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Allora Jong In, sei sicuro che vuoi giocare con me?” domandò Baekhyun ridacchiando in modo malefico e Jong In sogghignò con scherno.
“Jong In-ah, sai che non sei fortunato con i giochi, soprattutto se con Baekhyun-hyung, ritirati finché sei in tempo.” gli disse Chanyeol con la sua voce roca rabbrividì Baekhyun, che si morse il labbro inferiore.
“Sai, vero, che chi perde deve fare una penitenza?” continuò a domandare Chanyeol, e Jong In sbuffò annuendo.
“Allora iniziamo.” sogghignò il maggiore fra i quattro, ma sarebbe più corretto dire tre poiché il minore fra loro era con il proprio telefono in mano e si scambiava messaggini con qualcuno.
Chanyeol iniziò a mettere le pietre sul tavolo da gioco: avrebbero fatto una partita a Go*.
Sehun rimise il proprio cellulare in tasca, pronto per vedere la sconfitta di Kai, e appunto, nemmeno cinque minuti dopo Baekhyun aveva vinto circondando tutte le pedine di Jong In che ringhiò frustato per la propria sconfitta.
“Scegli.” disse Sehun porgendogli un sacchettino con sei fogliettini ripiegati, Kai ne prese uno a caso e lo diede a Sehun che ghignò, aprì il bigliettino e alzò solo il sopracciglio.
“Jong In, sai che il ballo di primavera si sta avvicinando vero? “ l’altro annuì “Peccato che non potrai andarci con Krystal” continuò Sehun- “La tua penitenza è: chiedere a Do KyungSoo di andare al ballo con te e starci per tutta la serata.”
Nel frattempo, sempre nella stessa classe, poco più avanti a loro, in un piccolo banchino da solo, un ragazzino dai capelli scuri stava facendo i propri compiti, era bassotto, aveva dei grandi occhiali a coprirgli il viso, e sul proprio banco aveva alcuni libri sul banco tutti aperti: stava studiando anche se con tutto quel trambusto era difficile.
Mentre il ragazzino scriveva un paio di appunti quattro paia di occhi puntarono la sua nuca, si voltò e vide Oh Sehun, Byun Baekhyun, Park Chanyeol e, sorpresa di tutte le sorprese, anche Kim Jong In: le sue guance iniziarono a diventare di fuoco e si rivoltò con gli occhi spalancati, si mise le mani sulle guance cercando di farle tornare del loro colore naturale con scarsi risultati.
‘Omo, omo! Mi sta guardando!” pensò con sentendo il respiro mancargli.
Intanto nel tavolo dei quattro c’era un Jong In che guardava KyungSoo con un sopraciglio alzato.
“Perché si è comportato così?” domandò.
“Forse perché gli piaci?” domandò in modo retorico Sehun e Kai lo guardò come se fosse un alieno. Davvero piaceva a un ragazzo?
“Devo per forza?” domandò e i tre annuirono.
Finite le lezioni KyungSoo fu uno degli ultimi ad andarsene: si era preparato con calma, si era messo per bene la giacca e aveva chiuso la zip, aveva preso la propria tracolla e il proprio i-pod, infine era uscito lentamente con passo quasi strisciante. Sospirò.
Jong In, invece, sbuffava da diversi minuti: quel nanerottolo non ne voleva sapere di uscire dall’edificio e lui era lì che lo stava aspettando come un cretino. Quando lo vide uscire lo fermò mettendogli una mano davanti al viso, peccato che KyungSoo non l’avesse proprio vista la mano del ragazzo e ci spiaccicò la faccia.
“Il mio naso…” piagnucolò il più grande alzando lo sguardo e trovandosi Kai vicino.
“Andiamo insieme.” furono le uniche parole che sentì dire da Jong In prima di vederlo andare avanti; KyungSoo lo guardò un attimo prima di annuire e corrergli dietro.
Camminarono in silenzio, KyungSoo si guardava le stringe bianche delle scarpe, mentre Jong In cercava di non fissare l’esserino accanto a lui, il giovane dagli occhi grandi, sembrava un bambino, era più basso di lui di quasi dieci centimetri, le labbra piene a cuoricino e gli occhi grandi, se KyungSoo fosse stato una ragazza probabilmente non si sarebbe fatto scrupoli a provarci
“Tieni.” gli disse porgendogli un biglietto, per poi andare alla strada opposta a quella di KyungSoo che aprì il biglietto e per poco non divenne color peperone.
-Do KyunSoo, io Kim Jong In, ti invito a venire al ballo di primavera con me. Non osare dire di no. Kai -

Il giorno dopo KyungSoo stava andando a scuola, come sempre a passo veloce e a testa bassa, ignorò le persone e i mormorii, le ragazze lo fissavano malamente mentre i ragazzi disgustati. Non capiva.
Nessuno lo aveva mai guardato, non aveva fatto niente a nessuno.
Vide i propri compagni di classe ridere di lui mentre qualcuno gli urlava cose come ‘KyungSoo non sapevo avessi queste scelte’
Quel giorno, quella ricreazione, KyungSoo non se le scordò mai. Come poteva?
Perché essere picchiati solo perché qualcuno gli aveva chiesto di uscire?
Era molto confuso anche su questo: come faceva Krystal a saperlo?
Era stata una cosa veloce, la ragazza gli si era avvicinato, lo aveva preso da parte con altri tre ragazzi; non si scordò mai le parole che gli aveva detto la ragazza dai capelli rossi, lo aveva ferito, e lo avevano ferito molto di più i pugni dai bulletti che erano con lei.
KyungSoo non piangeva mai, non aveva mai sentito l’impulso di piangere, nemmeno quando cadeva e si faceva male, però questa volta il giovane pianse mentre si prendeva i calci e i pugni di quei ragazzi più piccoli di lui, ma sempre più forti.
Non frequentò il resto delle lezioni, era stato rinchiuso dentro lo sgabuzzino del bidello da Krystal Jung che gli aveva detto anche di stare lontano da Jong In; piangeva trattenendo i singhiozzi, aveva paura.
Dopo un’ora di lezione, la campanella suonò e qualcuno iniziò a forzare la porta dello sgabuzzino.
“Ya. Do KyungSoo sei lì?”
KyungSoo non voleva dire nulla, ma un singhiozzo lo tradì e Jong In gli disse: “Sto andando a recuperare la chiave di questo coso, non fare nulla, ti libero io.” sentì dei passi veloci allontanarsi e dopo poco quegli stessi passi stavano ripercorrendo lo stesso sentiero.
“Do KyungSoo sono tornato, ho le chiavi, ora apro.” la voce di Kai non era mai stata tanto desiderata: con la testa rivolta verso la porta aspettò di essere liberato e quando la porta si aprì non riuscì a muoversi, il suo corpo tremava, il suo respiro diventò pesante e le lacrime gli risalirono agli occhi.
“Ehi, no, no, no, no, no, non piangere, ehi, che ho fatto ora?”
“Grazie” piagnucolò KyungSoo asciugandosi le lacrime con le maniche della felpa: Kai lo trovò adorabile, in un certo senso, prese di peso KyungSoo e richiuse la porta dello sgabuzzino.
La porta della loro classe si aprì e la voce stridula della professoressa gli richiamò: “Kim Jong In, non dovevi andare in bagno? Che ci fai con Do KyungSoo?”
“L’ho sentito piangere nello sgabuzzino, lo avevano chiuso dentro.” la donna guardò KyungSoo che tirò su col naso.
“Portalo in infermeria.” fu quello che disse annoiata, non si era nemmeno accorta che il suo alunno migliore non c’era.
“Chi ti ha chiuso dentro?”
“È stato uno sbaglio.”
“Chiudere qualcuno in uno sgabuzzino è uno sbaglio?” domandò Jong In serio.
“Lascia stare, idiota.” e Kai sbuffò mentre lo medicava.
Jong In dopo averlo abbandonato in infermeria entrò in classe e con tono minaccioso parlò
“CHE. NESSUNO. TOCCHI. MAI. Più. DO. KYUNGSOO”
All’inizio doveva essere una stupida penitenza.
Probabilmente era diventato qualcosa di più.
Aveva iniziato a pensare a Do KyungSoo troppo spesso.

Jong In era appena arrivato alla festa e si stava guardando intorno alla ricerca di KyungSoo, ma del più grande nessuna traccia; quando il piccolo KyungSoo arrivò tutti si voltarono a guardarlo: con stupore, non avevano mai visto Do KyungSoo vestito di tutto punto, era davvero molto bello, aveva una camicia azzurra, dei semplici pantaloni neri e delle Nike ai piedi, sua sorella lo aveva vestito e acconciato i capelli facendogli una cresta.
“Ya, Kai, guarda il tuo accompagnatore, non sembra sexy?” domandò Sehun ridacchiando e Jong In ghignò avvicinandosi a passo felpato a KyungSoo.
“Bu” gli soffiò all’orecchio e KyungSoo si voltò verso di lui, arrossì e sorrise in modo impacciato; Kai sorrise a sua volta, e in modo leggermente insicuro, cosa che Kim Jong In proprio non era, prese KyungSoo per mano sotto lo sguardo sorpreso di metà scuola e lo portò a ballare.
Jong In muoveva il ragazzo più grande come voleva, D.O era sciolto, e quando lo avvicinò un po’ troppo a se, sentì KyungSoo trattenere il respiro con gli occhi spalancati.
‘Oddio che faccio?!’ si domandò il maggiore, mentre Jong In ridendo annullò le distanze tra i loro visi, lasciando un bacio casto a metà delle labbra di KyungSoo. Si sorrisero, Jong In abbracciò KyungSoo che gli circondò, con le braccia, il collo.
“Meno male la serata è appena iniziata...” roteò gli occhi Baekhyun.
“Non vi sembrano troppo Lovey Dovey*?” domandò Jongdae bevendo il suo punch e Minseok gli rifilò una gomitata che glielo fece sputare a terra.
Il gruppetto rise del povero ragazzo dai capelli rossi che continuava a guardare la neo-coppietta.
“Lo preferisco a Krystal.” disse poi, ignorando la propria brutta figura.
“Allora siamo tutti d’accordo!” rise Chanyeol guardando come le mani di Jong In e KyungSoo si incastrassero alla perfezione.
“Ya Baekhyun la prossima volta giochiamo io e te a Go, voglio anche io trovare l’amore.” rise Minseok e Jongdae diventò rosso.
“Magari un’altra volta. Ora godiamoci questo momento.” rise il ragazzo dai capelli biondi guardando come il sorriso di Jong In risplendesse quando guardava KyungSoo.


__________________
2 Lovey Dovey: significa essere molto Pucci-pucci, cioè esageratamente sdolcinati
1 Il go è giocato da due giocatori che collocano alternativamente pedine nere e bianche sulle intersezioni vuote di una "scacchiera"dotata di una griglia 19 × 19. Lo scopo del gioco è il controllo di una zona della scacchiera maggiore di quella controllata dall'avversario.
(Si dice che Baekhyun sia molto bravo)
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: __Tiffany