Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: sapphireye    10/03/2014    1 recensioni
Avete mai pensato di scappare? Di andarvene di notte da casa vostra e non farvi più ritorno? Avete mai pensato di viaggiare, di scoprire il mondo, magari assieme all'amore della vostra vita?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~<<  ehi, perché piangi? >>  mi chiese staccandosi da me.
<< non è niente, sono solo felice che tu sia qui… >>  risposi singhiozzando.
<< oh, Lizab, anche io sono felicissimo di rivederti. Forza, andiamo dentro che qui si gela >> mi prese per mano e aprì la porta, mentre io, sognante, gli stavo dietro. Poi, all’improvviso, mi ricordai di suo padre.
<< Aspetta. C’è tuo padre? >>
   Chiesi io, preoccupata che qualcuno potesse vedermi e contattare la polizia e la mia famiglia. Mi fidavo di Alex, non che non mi fidassi di suo padre, ma non credevo che mi avrebbe coperta ed aiutata.
<< No… è andato in città, tornerà tra due  giorni… Perché me lo chiedi ? >> mi domandò lui entrando in casa e trascinandomi  con sé.
<< Perché …   Alex devo dirti una cosa… e ho bisogno che tu non dica niente a nessuno.  Nemmeno a tuo padre. Me lo prometti? >>
<< si… certo, tutto quello che vuoi Lizab >>   Mi rispose guardandomi con quegli occhi verdi e confusi che mi scrutavano il viso in cerca di risposte, indagando.
<< Quando  sono tornata dalle vacanze la mia vita era insopportabile. Tu mi conosci e sai quanto io odi stare in mezzo alla gente ed essere al centro dell’attenzione. La scuola era sfiancante con tutte quelle stronze e stronzi e così ho deciso di scappare di casa… Ora sono qui perché volevo salutarti, ringraziarti per avermi capita ma soprattutto volevo dirti che sei l’unica persona nella mia vita che amo e che abbia mai amato. Non volevo andarmene senza dirtelo… >>  mi tremavano le ginocchia. Temevo che lui mi avrebbe giudicata, anche se in fondo sapevo che non l’avrebbe fatto.
 Lui era davanti a me e mi guardava come si guarda un quadro.
 Poi iniziò ad avvicinarsi.
 Piano.
 Un passo.
 Un altro.
 Le braccia incrociate  sul suo petto erano ferme mentre avanzava.
Quando fu abbastanza vicino da potermi sentire respirare, lasciò cadere le braccia sui fianchi per poi alzare una mano e portarla delicatamente fino alla mi guancia. Lo sentii partire dalla guancia e seguire la linea del mio corpo fino ai fianchi, dove si fermò e mi attirò a sé. Vidi i suoi occhi avvicinarsi e le sue labbra dischiudersi, poi però si fermò appena prima di sfiorare le mie labbra.
<< io ti amo, Elizabeth >>  mi sussurrò.
Mi buttai letteralmente su di lui , incantata da quel ragazzo. Quel bacio fu come il vento, mi smosse il cuore e lavò via quella nebbia che il dolore di quei mesi aveva fatto proliferare attorno ad esso. In testa avevo solo una parola. O meglio, un nome: Alexander.

Mi svegliai  sorridendo, per la prima volta davvero felice dopo mesi.  Aprii gli occhi e mi misi a sedere sul letto. Indossavo una maglietta rosso antracite con uno scollo a V che mi arrivava al ginocchio e un paio di pantaloncini corti molli. Sentii l’odore del caffè arrivare dalla cucina e mi alzai. Corsi giù dalle scale fino ad arrivare in cucina, dove trovai ad aspettarmi un meraviglioso ragazzo intento a spalmare della marmellata profumatissima su delle fette biscottate dorate. Alex alzò lo sguardo
<< Buongiorno >> mi disse sorridendo.
<< Buongiorno >> risposi facendo altrettanto. Posò la marmellata per venirmi incontro. Mi baciò la fronte e poi mi abbracciò.
<< Dormito bene? >> mi chiese tenendomi stretta.
<< benissimo, grazie a te >> Lui rise e si staccò per tornare alla marmellata, poi mi porse una fetta biscottata che io presi subito, affamata. Alex accese la televisione e la voce di un giornalista inondò la stanza, parlando di una ragazza scomparsa a Milano. Mandarono in onda quella che sembrava la ripresa di una telecamera nascosta, dove si vedeva una figura femminile incappucciata con uno zaino in spalla che camminava furtivamente per strada. Poi la figura girò la testa, mostrando il viso alla telecamera e rivelandosi. Ero io.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: sapphireye