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Autore: BebaTaylor    11/03/2014    0 recensioni
Shane/Nicky+OC
Shane guardò la porta chiudersi e scoppiò a piangere. Nicky se ne era appena andato.
Non sapeva né come né perché ma era andato di nuovo a letto con lui. Si domandò con quale faccia avrebbe guardato Jackie quando sarebbe arrivata quel sabato, o con quale coraggio le avrebbe risposto al telefono.
Singhiozzò e si diede dello stupido per aver ceduto così facilmente a Nicky. Era da quando aveva conosciuto Jackqueline – sette mesi e mezzo – che non succedeva.
Con mani tremanti afferrò il cellulare, aveva un disperato bisogno di sentire la voce di Jackie. Mentre digitava il suo numero gli cadde l'occhio sull'ora. Le quattro del mattino. No, non poteva chiamarla, l'avrebbe solo spaventata. E non era sicuro che avrebbe detto qualcosa di sensato, così cambiò idea e le inviò un SMS. Prese il portafogli e tirò fuori una loro foto, baciò il viso della ragazza. Chiuse gli occhi sperando di svegliarsi e scoprire che era solo un terribile incubo.
“Sei sempre nei miei pensieri. Mi manchi. Ti amo.”
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Niente di quanto narrato in questa fanfiction è reale o ha la pretesa di esserlo. È frutto della mia fantasia e non vuole assolutamente offendere la persona in questione. I personaggi originali appartengono alla sottoscritta.


Quando ho iniziato questa storia ho pensato di scrivere una roba fluffluosa, poi ho deciso di aggiunere un po' di angst e alla fine è uscito questo. Ho messo l'avvertimento Alternative Universe perché le relazione amorose sono tutte sballate e perché non è Brian quello che lascia la band. È divisa in parti, due oggi, due domani. (Così me la levo dalle balle subito xD), come oneshot sarebbe stata lunga... mi è bastata "Amiche fino alla morte" Detto questo vi lascio a...


Sound of a Broken Heart

Parte I


Shane entrò nella stanza buia e si tolse la giacca, la lasciò cadere, incurante di dove sarebbe finita. Avanzò lentamente nella stanza buia, domandandosi in quale preciso punto della sua vita si fosse perso. Forse quando aveva posato per la prima volta i suoi occhi nocciola su quelli azzurri di Nicky, o quando erano usciti per la prima volta da soli per bere una birra. O forse quando le labbra morbide di Nicky si erano posate sulle sue, o quando – quella stessa sera – Nicky gli aveva detto “Scusa, sono ubriaco.”
O quando si era comportato come se non fosse successo niente. Mentre per lui era cambiato l'intero universo. Quando aveva baciato Nicky aveva capito un sacco di cose e allo stesso tempo non aveva capito più nulla.
Shane cercò a tentoni il mini-bar, lo trovò e lo aprì, afferrò la bottiglietta mignon di vodka e si alzò in piedi, scrollò la testa e prese le altre tre bottigliette di Vodka.
Barcollando si sedette sul letto, aprì la bottiglietta e ne bevve più che poté in un sorso solo. Tossì e si asciugò la bocca con il dorso della mano. Chiuse gli occhi e si sdraiò sul letto.
Nella sua testa apparvero le immagini di quella sera e di quella precedenti. Nicky che lo baciava, Nicky che lo spogliava, Nicky che lo faceva godere... Shane sorrise al ricordo, l'espressione del suo viso cambiò, quando gli ritornò in mente quello che era successo quella sera: Nicky aveva scelto a caso fra le fans, una ragazza bionda con un seno enorme, e l'aveva baciata davanti a lui. L'aveva palpata come se fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto.
E lui si era sentito perso, come sempre, come ogni singola volta che Nicky s'intratteneva con una ragazza. Shane sbuffò e ritornò in posizione seduta, guardò la bottiglietta fra le mani – le altre le aveva abbandonate sul letto –  e finì il contenuto.
Sospirò rumorosamente e strinse gli occhi, impedendo alle lacrime di scivolare lungo le guance. Si alzò in piedi e camminò per la stanza sentendosi in gabbia, intrappolato in un rapporto che non era un vero rapporto, un qualcosa che non andava da nessuna parte.
Nicky lo ammaliava, lo seduceva, gli faceva fare tutto quello che voleva e poi lo abbandonava come un giocattolo rotto o troppo vecchio.
Shane ridacchiò, era proprio così che si sentiva: rotto. Il suo cuore si spezzava ogni volta che Nicky lo ignorava, il che accadeva praticamente un giorno sì e uno no.
Si fermò quando sentì delle voci provenire dalla stanza accanto. Si avvicinò al muro e vi accostò l'orecchio. Risate, gridolini e gemiti. 
Gemiti di Nicky e della bionda. Shane rimase lì fermo ad ascoltare, strinse gli occhi e lacrime silenziose scivolarono sul suo viso. Si spostò e colpì il muro con un pugno, sperando che il dolore fisico superasse quello del suo cuore.
Guardò il muro. Non era cambiato nulla. Il suo cuore sanguinava ancora e le mani gli facevano male. Indietreggiò quando sentì i gemiti farsi più forti, si arrampicò sul letto e s'infilò sotto le coperte, le mani sulle orecchie per non sentire Nicky che faceva l'amore con un'altra persona.
Si raggomitolò in posizione fetale e scoppiò a piangere. Non voleva sentire, non voleva vedere, non voleva vivere.

❦❦❦

Shane sorrise, un sorriso finto, mentre abbracciava una fan. La salutò e si voltò verso l'altra ragazza in attesa. Sorrisi finti anche per lei, baci sulle guance freddi come il ghiaccio  e finalmente poté entrare nello studio.
Guardò Nicky e lo vide infilare in tasca un bigliettino.
«Abbiamo fatto conquiste, Byrne?» esclamò allegramente Kian.
Nicky rise, «Cosa ci posso fare se tutte le ragazze mi vogliono?» rispose con la stessa allegria.
Shane si sentì morire. Neppure quella sera sarebbe stato suo.
Abbassò il viso e respirò profondamente. Lo voleva così tanto, così disperatamente... il bisogno che aveva di un gesto di Nicky lo faceva impazzire. Non voleva elemosinare nulla ma allo stesso tempo era disposto ad andare da lui e pregarlo per avere un bacio, una carezza.

«Quando possiamo... noi due... cioè...» balbettò Shane quando fu finalmente solo con Nicky.
Il biondo alzò le spalle, «Non lo so. C'è quella rossa che mi fa impazzire...» rispose con noncuranza e si passò una mano fra i capelli. «Forse domani.» aggiunse e lo baciò velocemente sulle labbra.
Shane lo guardò andarsene e si toccò le labbra sentendole in fiamme. Un semplice tocco di Nicky lo mandava fuori di testa, come ogni volta.
Chinò la testa e sospirò lentamente, con la schiena curva raggiunse gli altri ragazzi che ridevano e scherzavano ignari del fatto che Shane si sentisse triste e vuoto.
Si appiccò un sorriso sulle labbra e alzò la testa, di nuovo pronto a far finta che tutto andasse bene, che fosse felice, che non ci fosse nulla che non andasse.
Rise a una battuta di Brian, commentò con Kian le fan fuori dallo studio, scelse cosa mangiare a pranzo con Mark. Tutto, pur di non pensare a Nicky che gli girava attorno, sfiorandolo, posando le mani sulle sue spalle amichevolmente, un gesto che però non aveva il sapore dell'amicizia.
Nicky gli sfiorò il sedere mentre gli altri non guardavano e Shane rimase fermo immobile, non respirò per qualche istante. Quando Nicky si allontanò ridendo Shane respirò lentamente, con il desiderio che Nicky tornasse e lo facesse suo. Ma non successe.
Nicky si spostò dall'altra parte ridendo, parlando della rossa che gli aveva lasciato il biglietto.
Shane sentì il suo cuore rompersi in mille pezzi per l'ennesima volta.

❦❦❦

Shane sbadigliò e si alzò in piedi, camminò per la stanza d'albergo mezza buia e aprì la porta.«Nicky!» disse sorpreso. Era convinto che la rossa sarebbe rimasta con lui tutta la notte.
«Non mi fai entrare?» domandò Nicky ed entrò, senza aspettare una risposta.
Shane richiuse la porta e guardò Nicky spogliarsi lentamente. La bocca si seccò e le mani iniziarono a tramare mentre il cuore galoppava nel petto.
«Non vuoi?» chiese Nicky facendo scivolare a terra i boxer neri.
Shane scosse la testa e si mosse, andò davanti a Nicky e lo guardò. Il biondo iniziò a spogliarlo e a baciarlo lentamente sul viso. Baci leggeri sulle guance e sulla fronte. Trovò la sua bocca e lo baciò con prepotenza mentre abbassava i pantaloni della tuta.
Shane si lasciò guidare da lui come ogni volta.
Andò sul letto mentre Nicky lo accarezza e gli ordinava cosa fare fra un bacio e l'altro. Era sempre così, Nicky ordinava e Shane eseguiva, come se fosse un cagnolino addestrato e non un ragazzo di ventitré anni.
E mentre Shane cadeva nel suo oblio personale, pensò che avrebbe voluto rimanere così per sempre, abbracciato a Nicky.

Shane si risvegliò e tastò il letto. Trovò solo uno spazio vuoto e lenzuola fredde. Sospirò e affondò la testa nel cuscino. Succedeva ogni volta, facevano l'amore – no, era solo sesso – e quando Shane dormiva Nicky se ne andava.
Il ragazzo sospirò si mise seduto e passò le mani sul viso. Alzò gli occhi e guardò il soffitto color panna. 
Perché Nicky non rimaneva con lui? Perché lo faceva star male? Perché lo usava come se fosse una puttana qualsiasi?
Perché si faceva usare. Perché lui era la puttana di Nicky. Era solo quello per lui. Qualcuno con cui sfogarsi. Qualcuno da trattare male. Qualcuno da non amare.
Shane si alzò e andò in bagno, aprì l'acqua della doccia. Si domandò se ci fosse qualcosa che potesse fare per cambiare la situazione.
Non gli venne in mente nulla e, mentre l'acqua calda scendeva su di lui, pianse.
Pianse per se stesso, per quell'amore non ricambiato, per quell'amore che esisteva solo per lui.

❦❦❦

Shane guardò Nicky che chiacchierava con una ragazza e si sentì mancare. Meno di cinque minuti prima si erano baciati nell'ascensore e ora Nicky ci provava tranquillamente con quella.
Shane sospirò e si guardò attorno, deciso a trovare anche lui una ragazza per la notte. Se Nicky lo faceva poteva farlo anche lui.
Avanzò lentamente e si guardò attorno, alla ricerca di una ragazza perfetta per quella notte, la trovò. Era da sola, la testa china mentre scriveva un SMS, i capelli ricci le ricadevano attorno al viso dandole un'aria selvaggia.
Le si avvicinò e le sorrise. «Ciao.» disse, non sapendo come iniziare la conversazione.
La ragazza alzò il viso e infilò il cellulare in tasca. «Ciao.» 
Shane deglutì, la ragazza era più carina di quanto si aspettasse. I grandi occhi castani erano circondate da ciglia folte e le labbra carnose erano piegate in un sorriso. «Io sono... sono Shane.» balbettò sentendosi stupido.
«Lo so.» ridacchiò lei, una risata argentina che fece sorridere Shane. «Mi chiamo Jackqueline.» si presentò, «Ma puoi chiamarmi Jackie.» 
Shane sorrise sentendosi bene, dimenticando Nicky, il bacio con lui e il suo comportamento. Mentre parlava con Jackie, per la prima volta da molto tempo, si sentì felice.

   
 
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