Eccolo. Fa il suo ingresso dalla porta della sala
stampa per la conferenza. Mi volto seguendo con lo sguardo i suoi passi e il
respiro si ferma in gola mentre nello stomaco avverto il peso di una voragine
che mi dilania. Incrocia lo sguardo con il mio distogliendolo un istante dopo.
Prende posto accanto a me non volontariamente. I posti sono stati già assegnati
con il contrassegno del nostro nome. Alla mia destra termina la scrivania di
legno sulla quale sono appoggiati dei microfoni, dei bicchieri e dell’acqua. I
flash dei fotografi di fronte a noi abbagliano i nostri occhi. Li strizzo un
secondo giusto per riacquistare appieno il controllo e i contorni delle
immagini. La converse bianca della gamba accavallata di Louis mi urta
violentemente sul pantalone nero. Ruoto appena il capo attendendomi delle scuse
da parte sua che non tardano ad arrivare seppure farfugliate tra i denti. Il
suo dannatissimo profilo… quella fronte alta e spaziosa dove si appoggia
qualche capello ribelle del ciuffo; quel naso che sa tanto di un’iperbole
tendente all’infinito e quelle labbra rosee e carnose che se si schiudono anche
di un solo millimetro lasciano intravedere denti bianchi. Potrei impazzire se
restassi ancora a concentrarmi sul suo viso. Rivolgo un sorriso finto e prepotente
ai giornalisti che sembrano apprezzare. Inizia la tartassante raffica di
domande. Mi risulta ancora molto buffo quanto Liam e
Zayn sembrino sempre così impacciati nelle risposte che elargiscono
completandosi le stentate frasi monosillabiche a vicenda. Niall,
seduto all’altro capo della scrivania potrebbe tranquillamente impersonare la
pace dei sensi per quanto si mostra sempre disinvolto, alla stregua di Louis la
cui vocina acuta perfora il mio delicato timpano. Quando tocca a me prendere la
parola ripetendo per l’ennesima volta affermazioni che ho già detto altre mille
e mille volte il risultato non è altro se non il perdersi del senso delle frasi
che cerco di formulare negli abissi impenetrabili del mio tono di voce grave e
roco. E ancora flash. E ancora sorrisi finti. Termina tutto in un lasso di
tempo che non so definire ma che risulta essere stato interminabile per il mio
grado di tollerabilità. I reporter si allontanano dalla porta principale
abbandonando la sala. Altrettanto facciamo noi ma dall’uscita secondaria che dà
sulla Hall dell’immenso hotel. Ci scortano fino ad un punto impreciso prima di
lasciarci finalmente liberi di respirare.
-Vado a prendere da bere al bancone del bar-avverte a
gran voce Liam-Qualcuno di voi vuole qualcosa?-
-Io-risponde prontamente Zayn-Ti seguo-
-Anche io-si aggrega Niall
Immediatamente Louis si volta nella mia direzione
aspettandosi qualcosa, un cenno da parte mia, un…che ne so, con un’espressione
interdetta disegnata sul suo volto. Infilo entrambe le mani nelle tasche dei
pantaloni. Faccio qualche passo in avanti posizionandomi a pochi centimetri da
lui- Se hai qualcosa da dirmi, fallo, vigliacco- sputo il mio veleno passando
oltre e dirigendomi su un balconcino che affaccia su un’enorme piscina. Per
qualche minuto mi perdo nei meandri dell’azzurro della vasca senza concentrarmi
esattamente su nulla.
-Harry io…-
Sobbalzo alle poche sillabe pronunciate dalla nota
acuta voce.
-Vai-appoggio la schiena contro la ringhiera del
balconcino-Continua-
-Però…-
-Ah-scuoto la testa-Intendevo “Continua il discorso che
hai intrapreso” non “Cambia discorso- insinuo
Louis deglutisce abbassando lo sguardo. Fa ancora un
passo verso di me richiudendosi alle spalle la porta-finestra scorrevole che dà
sulla hall.
-Andiamo-mi scopro dal maglioncino blu a maniche lunghe
il polso per controllare nervosamente l’orologio-Non ho molto tempo da perdere
dietro le tue stronzate-
-Allora per quale cazzo di motivo vuoi che ti parli e
che ti spieghi le cose come stanno?-alza il tono di
voce.
-Calmati-gli appoggio una mano sul petto-Non
affannarti-mi merito un suo sguardo arcigno-Volevo solo qualche chiarimento-
-Sono qui per questo Harry!-i
suoi occhi azzurri cristallini sembrano allagarsi di lacrime-Per una volta
prova ad ascoltarmi!-
-No Louis-scuoto ancora il capo-Non provare ad
impietosirmi con le tue sceneggiate perché stavolta non ci casco-tiro su il
naso per celare il magone e il pianto che sembra vincere sul mio atteggiamento
da duro-Mi hai deluso per l’ennesima volta-
-Cosa volevi Harry?-mi afferra
l’avanbraccio-Cosa pretendevi che io facessi? Che rivelassi tutto così ai
quattro venti senza prima trovare un’occasione più consona a spiegare a tutto
il mondo che tutto ciò che è successo negli ultimi anni è composto da una serie
di stratagemmi e di cazzate per tenere nascosta la nostra storia?-
-Non c’è nient’altro che sai dire Louis Tomlinson?-Trasalisco-
Nient’altro che dire di ostinarti a voler trovare le parole giuste l’ occasione
giusta per non ferire gli altri? E a me chi ci pensa? E a noi? Esiste ancora un
noi? Esisterà?-
-Harry io…-prova ad avvicinarsi ma con uno strattone lo
faccio indietreggiare.
-Potevi parlare, potevi sentirti libero di urlare il
nostro amore quando sono comparse quelle fottute foto di Eleanor abbracciata al
suo VERO ragazzo e invece tu-le lacrime iniziano a scorrere inesorabilmente sul
mio viso-E invece tu hai insabbiato lo scoop, perché ti faceva più comodo,
affermando che lui fosse solo un suo caro amico. Perché VI faceva più comodo-
Interminabili istanti di silenzio. Louis riapre
nervosamente la porta-finestra.- Un momento di
attenzione-urla all’interno della sala richiamando gli sguardi e le persone che
si accerchiano intorno a lui come se fosse una calamita che attrae a sé ogni
cosa. Niall Liam e Zayn
seduti al divanetto scattano allarmati in piedi cercando spiegazioni nei miei
occhi confusi e nell’agitazione generale.
-Un momento di attenzione-ripete più sommesso.
-Che cazzo combini Louis?-provo
a chiedergli invano.
-Vorrei comunicare a tutti i presenti- Si schiarisce la
voce- E spero che tra voi ci sia ancora qualche giornalista per poter divulgare
oltre la notizia-riprende fiato- Che io, Louis Tomlinson,
membro dei One Direction,
sono omosessuale-un vocio di sottofondo disturba il suo discorso. Tremo come
una foglia. Non sembra lasciarsi intimidire. Prosegue-E sono innamorato-
Afferra la mia mano e glielo lascio fare mentre mi
sento completamente stordito e incredulo da ciò che sta per accadere-E sono
innamorato di Harry Styles-cinge un braccio attorno
alla mia vita. Passa l’altra mano tra i miei ricci scomposti e mettendosi sulle
punte, per colmare il divario di qualche centimetro che ci separa da un po’ di
tempo ormai, appoggia le sue labbra sulle mia baciandomi e io ricambio con
altrettanta passione e foga e liberazione e…
-Harry? Harry?-la voce di
Louis ripete il mio nome-Ti hanno fatto una domanda-
Strizzo gli occhi abbagliato per l’ennesima volta dal
flash dei fotografi. Fisso il volto di Louis rilassato e strafottente, quello
di sempre. Dannazione Harry Styles, hai fantasticato
ancora una volta di troppo! Sorrido amaramente a me stesso. Riassumo posizione
composta sulla sedia e mando giù un sorso d’acqua. Ripeto a me stesso che
dovrei concentrarmi più sulla realtà dei fatti piuttosto che perdermi nei
meandri delle mie fantasie. E tutto sempre per colpa sua. Di questo fottuto
Louis Tomlinson che mi destabilizza ancora
stringendomi la mano con la sua, dolcemente, incastrando le sue dita nelle mie,
sotto la scrivania, di nascosto.