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Autore: ilpiercingdiluke    13/03/2014    7 recensioni
«Non ci crederai chi c'è.» Gen si ritrovò ad alzare lo sguardo, lasciando che Ish le alzasse la cerniera, infondo quell'abito le stava a pennello, con lo sguardo curioso.
«Chi?»
«Zayn Malik e la sua futura moglie.» disse semplicemente. A Gen raggelò il sangue e si ritrovò a voler uscire da quel negozio in quello stesso istante.
Zayn era lì, nel suo stesso negozio.
Era stata davvero una pessima idea lasciarsi convincere dalla sua miglior amica nel non andare ad acquistare nel suo negozio di fiducia: Primark. Si cambiò di tutta fretta e a passo spedito con la gruccia e il vestito tra le mani, si incamminò verso l'uscita del camerino seguita da Ish che non capiva tutta la sua premura.
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Sequel della one shot "memory of a night". Si consiglia di leggerla prima di iniziare questa storia.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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1.


 

 

Genèvieve guardò il nome del negozio e successivamente la sua miglior amica che gesticolando stava indicando di entrare.
«Entra e non fiatare, mia dolce miglior amica.» furono quelle le parole che Ishibeel Weeng pronunciò trascinandola dentro ad uno dei negozi più costosi di Londra.
«Oh guarda che carina questa tutina!» esclamò Ish, mettendo di fronte alla mora una tutina di Gucci azzurra, con una scritta in nero proprio al centro del petto.
«Ish, davvero lo apprezzo, ma non puoi spendere duecento sterline per una tutina che dopo appena due mesi già non gli entrerà più.» cercò di farla ragionare Genèvieve, accarezzandosi il pancione di ormai cinque mesi.
«Ascoltami, mi faccio un culo grande così tutti i giorni in redazione e di conseguenza guadagno così tanto che posso comprarne almeno cinque ogni mese di questi vestitini.» affermò soddisfatta Ishibeel. Era capo redattrice di un'importante giornale di gossip. «Quindi, se voglio comprare una cosa da duecento o più sterline per il mio futuro nipotino, niente me lo impedirà!» concluse sorridendo soddisfatta al vedere la sua migliore amica scuotere la testa contrariata ma con un leggero sorriso sulle labbra. 'Aveva vinto lei, come sempre' pensò tra se e se Gen.
Ish batté le sue mani contenta e poggiò sul suo braccio il piccolo indumento continuando a prendere le cose più disparate sia per il bambino che per l'amica che continuava a fissare un bellissimo abito nero lungo fino ai piedi. Aveva dei piccoli ornamenti in oro sul colletto e le spalline, mentre morbido pareva cadere sul bacino del manichino che lo stava indossando all'interno del negozio. La raggiunse alle spalle e sorrise
«Ti piace?» domandò e Gen annuì per poi alzare le mani e gli occhi al cielo
«Ma non ti fidare a prendere null'altro. Hai le braccia strabordanti di roba.» disse lei mormorando per poi sedersi. Aveva mal di schiena quella mattina e il suo bambino non faceva altro che muoversi. Ishibeel scosse la testa e portò ciò che aveva preso alla cassa dicendo loro di mettere da parte poiché lo shopping non era ancora finito. Ritornò dall'amica e successivamente la tirò per un braccio e dicendo alla commessa di voler provare quel vestito.
«Non mi entrerà.»
«Taci.» la minacciò Ish lasciando che la commessa porgesse lei il vestito.
E mentre Genèvieve stava provando, o meglio tentava di non strappare un abito da quattromila sterline, un camerino dopo il suo una squillante ed allegra voce risuonò.
«Allora come mi sta?» Una biondina che Ishibeel riconobbe subito, Perrie Edwards ed il suo promesso sposo Zayn Malik. Pane per i suoi denti insomma. La mora si affacciò dentro il camerino e mormorò un
«Non ci crederai chi c'è.» Gen si ritrovò ad alzare lo sguardo, lasciando che Ish le alzasse la cerniera, infondo quell'abito le stava a pennello, con lo sguardo curioso.
«Chi?»
«Zayn Malik e la sua futura moglie.» disse semplicemente. A Gen raggelò il sangue e si ritrovò a voler uscire da quel negozio in quello stesso istante. Zayn era lì, nel suo stesso negozio.
Era stata davvero una pessima idea lasciarsi convincere dalla sua miglior amica nel non andare ad acquistare nel suo negozio di fiducia: Primark. Si cambiò di tutta fretta e a passo spedito con la gruccia e il vestito tra le mani, si incamminò verso l'uscita del camerino seguita da Ish che non capiva tutta la sua premura.
«Gen atte-» non fece in tempo a finire la frase che la ritrovò tra le braccia di Zayn che cercava di non farla cadere. Quegl'occhi nocciola, la barba incolta e.. «Genèvieve, tutto bene?» domandò Ishibeel soccorrendola. La ragazza annuì e si sentì fin troppi occhi puntati su di se.
«Andiamo a casa, ti prego.» Zayn a sentire quel nome rabbrividì. Non conosceva poi troppe ragazze inglesi che avessero quel nome. Solo una, quella francesina che gli aveva mandando in fiamme il corpo. Ed era lei, tra le sue braccia. Con il volto più dolce e pieno, la pancia abbastanza gonfia da capire che fosse in dolce attesa. Quella cosa lo spiazzò.
«Gen.» mormorò lui e sorrise, cosa che non fece lei. Si limito ad un'alzata timida di mento e successivamente si sistemò imbarazzata la maglia.
«Oddio, tesoro.» la voce di prima si fece risentire. Perrie spaventata la stava soccorrendo.
«Sto bene.» sussurrò «Credo che sia davvero ora di tornare a casa.» disse infine ad Ishibeel che annuì. Sorrise appena a Zayn e a Perrie sentendo una fitta alla pancia.
«Vado a pagare e poi ti recupero.» disse l'amica lasciandola lì.
«Di quanto sei tesoro?» domandò la bionda.
«Cinque mesi.». Zayn si sentì strano e sorrise appena sbattendo le palpebre, era bella più di quando ricordasse.
«Oh che bello! E sai già se è un maschietto o una femminuccia?» continuò con le domande Perrie. Facendo finta di non vedere lo scambio di sguardi che si stava tenendo tra il suo futuro marito e quella ragazza.
«Sarà un maschietto, Joshua.» mormorò abbassando lo sguardo da quei due pozzi color caramello. Zayn le stava fissando la pancia in un modo strano mentre a lei veniva sempre più da vomitare. Sia per la nausea normale sia per l'agitazione che provava in quel momento.
Corse fuori dal negozio girando dietro un vicolo isolato e fece appena in tempo ad appoggiarsi al muro che rimise fuori tutto il pranzo di quel giorno. Si sentì subito prendere i capelli e portarli all'indietro, mentre con l'altra mano gli accarezzavano la schiena. La ragazza si girò per vedere chi fosse la persona che la stava aiutando.
Ciò che vide, però, non se lo aspettava minimamente. Zayn con sguardo preoccupato la stava osservando, mentre cercava di tenerle tutti i capelli in una mano, evitando di farli sporcare.
«Stai bene?» chiese il moro, fermando il massaggio che le stava facendo dietro la schiena ma senza azzardarsi a toglierla di lì. Quel semplice contatto lo faceva star bene e, anche se non lo avrebbe mai ammesso, anche Gen non voleva si allontanasse. Il bambino sembrava quasi avesse riconosciuto suo padre, stava scalciando come un pazzo e la mora aveva quasi le lacrime agli occhi pensando che probabilmente suo figlio l'avrebbe odiata per non avergli permesso di avere un papà. «Genèvieve stai bene?» ripeté Zayn non avendo ottenuto risposta.
«Si, si sto bene.» sussurrò lei.
«Genèvieve!» l'urlo della sua migliore amica la fece voltare di scatto. «Oddio! Stai bene? Perrie mi ha detto eri diventata bianca come un lenzuolo prima di uscire dal negozio.» disse in preda all'ansia Ishibeel. La futura mamma sorrise teneramente, mettendo in mostra quelle tenere fossette ai lati della bocca.
«Era solo nausea, lo sai che questo scricciolo qui dentro non mi da mai un attimo di tregua. Adesso andiamo a casa, sono stanca.» si accarezzò il pancione.
Zayn rimase imbambolato a guardarla allontanarsi da quel vicolo, da lui. Non seppe spiegarsi il motivo, ma quando Perrie lo raggiunse per prendergli la mano lui si allontanò di scatto, ricevendo uno sguardo confuso da parte della bionda.
«Che c'è amore?» gli chiese quest'ultima.
«Niente, ti dispiace se passo a casa di Liam un attimo? Dovevamo parlare di una cosa.» mentii, cercando di fare più in fretta possibile.
«Certo, ci vediamo a casa.» disse tranquillamente Perrie, lasciando un bacio sulle labbra al suo fidanzato. «A dopo.»
Il moro corse più veloce che poté, cercando di arrivare davanti a quella mini cooper rossa prima che le due amiche potessero mettere in moto.
Bussò al finestrino dalla parte del passeggero, dove era seduta Genèvieve, mentre cercava di recuperare fiato.
Quest'ultima spalancò gli occhi alla vista del moro di fronte a se e, aprendo lo sportello, scese per poi girarsi verso Ish.
«Aspettami qui ci mett-.» provò a dirle prima di essere interrotta da Zayn.
«Ishibeel giusto?» chiese lui, aspettando che la ragazza alla guida annuisse. «Va pure a casa, la riaccompagno io.» concluse, usando quel sorriso meraviglioso che metteva in mostra solamente quando voleva intenerire qualcuno. Ish guardò la sua amica e «Chiamami quando arrivi a casa.» le disse, prima di accendere la macchina e partire.
Genèvieve lo guardò corrugando le sopracciglia, chiedendosi per quale motivo Zayn Malik volesse passare del tempo con lei dopo cinque mesi che non si vedevano.
«Che c'è?» chiese allora, cercando risposte ai suoi dubbi.
«Parlare.» rispose con tranquillità il moro, aprendole lo sportello della sua costosissima macchina.
Genèvieve subito si accomodò dentro l’auto e si strinse nelle sue spalle. Le faceva un po’ strano, era in imbarazzo essere lì accanto a lui ed aveva paura che qualcuno potesse fotografarli. Lei non voleva, per nulla al mondo, far parte di quel mondo e con lei anche il suo bambino.
«Parlare di cosa?» gli domandò allacciando la cintura cercando di non far gravare la tensione di quella protezione sulla pancia. Zayn mise in moto e la imitò.
«Un po’ di qualsiasi cosa.» Gen sospirò e sperò proprio che i discorsi che voleva intrattenere il moro con lei non fossero incentrati sulla sua gravidanza. Non aveva assolutamente voglia di piazzargli una scusa, non voleva nemmeno pensarne una: tanto non lo avrebbe più rivisto, quello era stato un caso. La Bentley nera del ragazzo si fermò in una piccola caffetteria appena fuori Londra gestita da una coppia di anziani, sicuramente lì nessuno li avrebbe scovati. Le aprì la portiera, l’aiutò a scendere e successivamente entrarono nel desolato locale. Tanto meglio, pensò lui. Si accomodarono ad un tavolo e Gen afferrò il menù che vi era sopra di esso iniziando a sfogliarlo.
«Prendi ciò che vuoi, offro io.» disse il ragazzo senza controllare il foglio di carta reso rigido da della plastica, lui avrebbe preso sempre il suo caffè. La ragazza annuì.
«Grazie.» mormorò per poi chiudere il menù pronta per ordinare.
«Cosa posso portare a lei e alla sua bella signora?» disse l’uomo sulla sessantina con una sorriso smagliante e gli occhi di un verde accecante. Zayn ridacchiò e poi la guardò arrossire.
«Oh, io.. non..» balbettò lei «Della cioccolata calda e un brownie.» L’uomo arrossì scusandosi per la gaffe e passò a Zayn che ordinò il suo caffè nero come la pece, nero come i suoi capelli perfettamente modellati. Quando l’anziano se ne andò, sparendo dietro il bancone, il moro iniziò a fissarla in modo insistente, cercando forse di far incrociare i loro occhi.
«Allora..» iniziò il ragazzo «Che mi racconti?» Lei si strinse nelle sue spalle e si morse il labbro.
«Ciò che vedi, dovrebbe bastare.»
«Lavori ancora lì?» Gen scosse la testa e si morse il labbro cercando di non far notare che fosse nel panico più totale.
«Ho trovato qualcosa di meglio, e poi non posso più permettermi di fare ciò che facevo fino qualche tempo fa.» Zayn lasciò che l’uomo posizionasse le loro ordinazioni sul tavolino in legno e successivamente portò alle sue labbra carnose la sua tazza piena di caffè.
«Tipo venire a letto con me?» disse con schiettezza tale che Genèvieve si trovò spiazzata ma annuì.
«Anche quello.»
«Quindi ti sei pentita.» la guardò portare la forchetta alla bocca che teneva un pezzo di brownie caldo.
«Non mi pento mai di quello che faccio, in realtà.» Zayn sorrise appena e continuò in silenzio a bere il suo caffè fin quando la voce della ragazza non ruppe quel momento con la sua voce bassa «Tu, invece?» cercò di cambiare discorso, sperando di non ritornarci mai più.
«Sono tornato per una settimana dal tour. Sabato riparto per l’America.»
«Ho sentito che ti sposi.» finì di bere la sua cioccolata lei. «E’ davvero bellissima, la tua ragazza.» Zayn annuì e annunciò un sorriso.
«Davvero molto. Ed è anche una splendida persona che non credo di meritare pienamente.»
«Se ancora non è andata via, magari la meriti davvero.» lo guardò. Lui scrollò le spalle e si morse il labbro.
«Non è giusto ciò che le faccio.»
«Tutti sbagliamo.»
«Già.» portò nuovamente la sua tazza di caffè alle labbra per poi mandare giù alcune sorsate «Con il padre del bambino? – fece una pausa – Da quanto lo conosci?» Gen entrò nel panico, mentre un brivido freddo le percorse la spina dorsale.
«Pochissimo.»
«Davvero?» Lei annuì e cercò di nascondere il suo volto nel tovagliolo che stava usando per asciugare le sue labbra.
«Non stiamo nemmeno insieme. Viaggia spesso, ecco tutto.» Zayn corrucciò la fronte e sentì qualcosa nel suo stomaco, ma non badò a quella sensazione. Gli era, stranamente, passato per la mente che lui potesse essere quella persona.
«Non gliel’hai detto, vero?» Lei scosse la testa.
«Me la caverò da sola. Ce l’ho sempre fatta, dopo tutto.» Zayn tacque per qualche minuto, pensando se fosse o meno il caso di porle quella domanda che da qualche minuto gli stava passando per la mente. La sola idea che quella fosse l'ultima volta che la vedeva lo innervosì.
«Mi chiedevo se volevi venire alla mia festa di fidanzamento.» sputò quelle parole tutto d'un fiato. «Ovviamente è invitata anche la tua amica.» aggiunse, sperando in una risposta positiva.
Gen non poté crederci. La stava davvero invitando alla festa del suo fidanzamento?






 



Dopo aver visto questa gif non so cosa potrei scrivere qui sotto.

No okay, beh non ho molto da dire.
Spero siate felici di questo sequel che sto scrivendo in collaborazione con la mia Lilac.
[cliccate sul banner qui sotto per la sua storia magnifique]
Ricordatevi di farci sapere cosa ne pensate.
A presto,
Sheeva. xx
(inizierei a chiamarmi così che EFP si decidesse a cambiarmi il nick)


  
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