Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: M i s h a    13/03/2014    5 recensioni
Collaborazione con Rinoa Heartilly Vengeance che scriverà i POV di Emily.
DAL TESTO:
[ “La tipica coppia perfetta” dicevano.
Eppure tutto doveva finire;
dovevo sparire come se il mio cuore non gli appartenesse.]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Johnny Christ, Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"A te
che sei il mio amore"

Emily P.O.V

Doveva essere una serata tranquilla e spensierata come le altre. Doveva.
 Provavo ad autoconvincermene mentalmente eppure non ci riuscivo. Continuavo a pensare a quello che Larry aveva detto.
Dovevo lasciare Johnny.
Questo non faceva altro che farmi star male, mi faceva soffrire eppure dovevo farlo, per lui e per la band.
Trattenni le lacrime e sentii dirmi << Emily che hai? >>
<< Nulla >> risposi secca allontanandomi da lui e iniziando a camminare per i fatti miei
Mi raggiunse dopo pochi istanti e si parò di fronte a me
<< Amore… Scusami. So’ che in questo periodo magari sono un po’ assente, mi spiace. Ti prometto che questo week-end appena ti trasferisci a casa mia passerà tutto e staremo soli e tranquilli >>
Finì il discorso e mi abbracciò.
Quelle parole, dannatissime e bellissime allo stesso tempo che mi pugnalarono il cuore, lo sentivo lacerarsi ogni volta che diceva qualcosa di carino.
Lui lo era sempre con me, anche quando io ero stronza lui era dolce e questo complicava tutto.
Era già difficile dover accettare l’idea di andarmene, figuriamoci dopo aver sentito quelle parole…
Mentre riflettevo su tutto questo mi baciò. Un semplice bacio che distrusse ogni mia convinzione.
Mi staccai da lui che sussurrò un “ti amo” al quale non risposi. Mi limitai a correre in casa e a sbattergli la porta in faccia.
 Restai per non so’ quanto a fissare la porta per poi darle finalmente le spalle. Appoggiai la schiena contro essa e scivolai lentamente a terra. Mi rannicchiai su me stessa e lasciai libero sfogo alle mie lacrime. Stavo malissimo.
Dentro ero completamente distrutta, non riuscivo più a far nulla senza star male emotivamente.
 Ovunque andavo avevo ricordi di Johnny. Appena le lacrime si fermarono, mi alzai e un flash mi assalì
<< Non vorrei che delle cotte passeggere rovinassero le loro carriere >> La voce di Larry rimbombava nella mia testa.
Più cercavo di respingerla e più questa si faceva più forte e nitida
<< delle cotte passeggere rovinassero le loro carriere >>
Dovevo reagire e non pensarci
 << Suvvia ragazze.. Non crederete davvero che queste relazioni siano serie? Dovete lasciarli in pace. Sono artisti, non possono permettersi di perdere tempo con le ragazzine >> Boom. Le parole più dolorose arrivarono in fretta riportandomi alla realtà, come se uno schiaffo mi avesse colpito in pieno volto.
Lentamente mi diressi in salotto e dopo essermi seduta sul divano tornai a pensare a quel giorno Larry aveva appena finito il suo discorso ed io ero furibonda.
Avrei potuto incenerire chiunque solo con lo sguardo. Uscii fuori insieme a Gin che andò da Brian, mentre io mi limitai ad osservare Johnny che borbottava con Matt. Presi coraggio e mi avvicinai a lui. Subito Matt se ne andò lasciandoci soli così presi coraggio e dissi
<< Ciao amore, tutto bene? >>
<< Scusa Emily ma devo tornare in studio >> Nessun bacio, nessuna carezza nulla. La freddezza della sua frase mi ferì molto e capii che Ubaldo aveva ragione …
Dovevo lasciare Johnny. Sobbalzai un poco e mi accorsi di essermi addormentata. Avevo male ovunque. Non era stata una buona idea dormire raggomitolata sul divano.
Mi alzai e andai a farmi una doccia rigenerante. I pensieri non mi abbandonavano, proprio come le parole di Larry, così dopo essermi vestita decisi di uscire per fare quattro passi.
Camminai a lungo senza meta, finchè non mi fermai al parco. Era un posto tranquillo e rilassante e io avevo bisogno di calmarmi e distrarmi. Mentre passeggiavo vicino al laghetto una voce familiare attirò la mia attenzione
<< Emily sei tu? >> Mi voltai e vidi un ragazzo biondo che mi sorrideva << Felix? >> chiesi confusa
<< Proprio io >> sorrise
Mi avvicinai a lui che per l’ennesima volta mi sorrise
<< Tutto bene? Hai una faccia >>
<< Tu? >> sviai in malo modo la domanda poiché non volevo annoiare il mio amico d’infanzia con storie che sicuramente non gli sarebbero interessate. Inaspettatamente mi prese per mano e mi portò a sedere su una panchina li vicino per poi dirmi
<< Io sto bene, ne sono successe da quando mi sono trasferito >>
<< Tipo? E come mai sei tornato? Mica avevi detto che non avresti più messo piede qui? >> domandai curiosa
<< Ah nulla di urgente. Prima parli tu, si vede che stai malissimo >> Aveva sempre avuto questa sorta di “dono”. A lui non potevo mai nascondere nulla. Si accorgeva di tutto, anche dai dettagli più insignificanti, una ruga in più, un tic improvviso, un sopracciglio troppo alzato…
<< Lunga storia Felix, non voglio annoiarti >>
<< L’hai fatto per anni >> ridacchiò.  Lo guardai confusa
 << Scherzo Emy. Ti voglio bene e sono un tuo caro amico perciò parla >> Ci pensai su a lungo. In fondo solo Gin sapeva, potevo parlarne solo con lei… In quel momento capii che avevo bisogno di sfogarmi con lui e iniziai a parlare come una furia raccontandogli tutto.
<< Ragazzine! Te ne rendi conto?? Pensa che siamo delle ragazzine con cui perdono tempo >> sbuffai a fine discorso
<< Mi spiace tanto Emy… Non starci troppo male però, soffro a vederti così. Perché non ne parli con Johnny? >>
<< Perché… >> Mi bloccai. Perché non ne avevo parlato con lui? Una lacrima scese sulla mia guancia seguita poi da altre, non volevo piangere davanti a lui, eppure lo stavo facendo
<< No Emy >> disse stringendomi forte a lui. Ricambiai l’abbraccio mentre Felix mi stringeva ancora di più a lui. Mi sentivo protetta fra le sue braccia ma subito quella sensazione di benessere finì.
 Sentivo una sguardo d’odio addosso, mi staccai da Felix che mi guardava confuso e capii. Un Johnny incazzato ci stava fissando. Intuii che doveva aver visto tutto e aver frainteso.
 Mi lanciò un ultima occhiata piena d’odio e corse via. Mi alzai per inseguirlo ma Felix mi trattenne.
<< Non seguirlo >>
<< AL DIAVOLO! >> urlai spingendolo via e rincorrendo Johnny. Sapeva essere veloce quando voleva. Mi fermai un attimo a prendere fiato visto che di Jo non c’era più traccia e fu in quel momento che il mio telefono vibrò.
“Non voglio più vederti. Sei una stronza “
Lessi tutto d’un fiato il messaggio e mi sedetti a terra spaesata. Mi aveva lasciata.



NOTE:
Morite tutti!
No scherzo :3
Ci scusiamo per eventuali "Ubaldo" sparsi nel nulla, ma ci siamo perse con l'editor. Ubaldo sarebbe Larry. Ringrazio chi segue questa storia, riempendoci di recensioni *-*
Fatemi sapere cosa ne pensate :3

Ciao Taylor! :3
Saluto anche mia sorella Cat che è una batuffolina :3

P.S di Cat: Sei una cipollotta! :3 Ciao Moglie!

 
-Rinoa
-Cat
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: M i s h a