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Autore: xnothingbutclaire    13/03/2014    1 recensioni
Esiste, in una piccola città francese, una giovane donna di nome Clara, con tanti sogni e passioni. E' tranquilla e riflessiva, ma anche molto insicura e piena di dubbi e complessità.
Riuscirà mai qualcuno ad innamorarsi di lei? A comprenderla pienamente?
Esiste, nella stessa città, un giovane uomo di nome Harry, con un sogno da realizzare. E' dolce e simpatico, ma anche fragile e con dei problemi alle spalle da cui è fuggito.
Riuscirà mai qualcuno ad innamorarsi di lui? A comprenderlo pienamente?
E se vi dicessi di... Sì?
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“Sono convinto che anche nell'ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino.”
-Giacomo Leopardi.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'est la vie.

But you're so hypnotising
You got me laughing while I sing
You got me similing in my sleep
And I can see this unravelling
And your love is where I'm falling
But please don't catch me.



Sono sempre stata una ragazza calma e a modo, rispettosa e mai fuori di me.
Dopotutto, fin da piccola mi hanno insegnato a fare così.

Nello stesso modo in cui mi hanno insegnato a fare molte altre cose, come l'essere gentile in qualunque circostanza (e sottolineo il qualunque), ringraziare per ogni minima azione e persino stare diritta con la schiena.
Il mio autocontrollo è da record, devo ammettere, e, a meno che qualcuno non sia terribilmente irritante, cercherò sempre di stare zitta e sopportare.
O perlomeno, ci provo.
Adesso, però, il mio autocontrollo è andato a farsi benedire. In pratica, sono nel più totale panico.
Tra un po’, tutta la Francia sentirà il ticchettìo nervoso delle mie unghie sul tavolo di legno.
Cosa fare quando lui arriverà?
E’ questa la domanda che gira ininterrottamente nella mia testa.
Non riesco a smettere di pensare all’incontro con Harry.
Le mie gambe tremano in continuazone, e tra un po’ penso che mi metterò a urlare.
La mia testa mi urla “è solo un ragazzo!” ed io le dò ragione, ma non riesco comunque a calmarmi.
L’unica che non si è accorta di niente è Sarah, che continua a mangiare il suo tortino al cioccolato senza alcun problema.
Beh, per lei è una cosa normalissima, è il suo migliore amico.
Perché dovevo per forza conoscerlo?!
Diamine, potevo starmene a casa quel giorno o avere un improvviso mal di testa?
Il destino si è messo d’accordo con la mia sfortuna e mi ha fatto questa sorpresina.
Carino da parte sua.
Ad un certo punto, decido di andare a fare un giro fuori, con la scusa di voler andare in bagno. Spero soltanto non si sia accorta che stavo mentendo.
Corro fuori e prendo un grande respiro.
Il leggero venticello di questa mattina mi scompiglia i capelli e mi lascio sfuggire un sospiro.
Riesco subito a calmarmi un po’, così mi siedo su una panchina poco distante e chiudo leggermente gli occhi.
Via tutti i pensieri, le preoccupazioni, le complicazioni… Pensa al paesaggio.
E’ quello che facevo sin da piccola, quando avevo i miei attacchi di panico.
Da bambina ero molto insicura, molto più di quanto lo sia adesso (e vi assicuro che lo sono molto).
Non mi è mai piaciuto stare al centro dell’attenzione, eppure mi ci sono dovuta abituare.
Odiavo questi attacchi, dovevo prestare attenzione a tutto quello che facevo, o sarei potuta collassare da un momento all’altro.
In un certo senso, però, non era poi così male averli.
Mi sentivo, non so, leggera e, in una decina di secondi, ero per terra, inerme.
I miei pensieri svanivano e vedevo soltanto una luce bianca e attorno a me tante voci confuse. Ero come in una bolla.
Il problema più grande di questi attacchi era il risveglio.

La maggior parte delle volte non c’è voluto molto, ma sono capitate altre in cui per svegliarmi mi ci sono voluti ben due giorni.
Per i miei genitori è stato un incubo, temevano fossi in coma, lo stesso i dottori.
Poi però, fortunatamente, la bolla di apatia dove ero “rinchiusa” è scoppiata, ed ho aperto gli occhi.
Ho ancora l’immagine impressa di mia madre piangere di sollievo accanto a me.
Sono passati anni dal mio ultimo attacco forte, non posso dire di aver dimenticato quei momenti, ma li ho abbastanza superati.
Immagino una bellissima valle verde in campagna, con fiori gialli e rossi ovunque. Ci sono diversi alberi da frutta, dove si rifugiano piccoli animali della foresta: scoiattoli, conigli, uccellini…
Il sole mi rilassa riscaldando la mia pelle bianchiccia.
C’è un cielo azzurro come il mare, un azzurro mai visto fino ad ora, un azzurro che fa sognare. La parte più bella, però, è il verde luminoso del prato.
Un verde così intenso da perdercisi, ma che dico, annegarci dentro.
Sento una mano grande e soffice scuotermi leggermente, accompagnata da una voce altrettanto bella, calda, roca.
Apro gli occhi più tranquilla che mai, ma alla vista di chi è davanti a me, dentro di me si scatena un putiferio.
Il cuore comincia a battere all’impazzata, e tutto quello che avevo sognato è stato sostituito dall’immagine del ragazzo che stavo cercando di dimenticare poco prima.
“C-ciao.” rispondo, balbettando leggermente.
Le sue mani si spostano lentamente dal mio braccio alla mia mano. Sento lo stomaco girare, e le gambe tremolanti come budini.
Le mie labbra sono bloccate in uno sguardo quasi di smarrimento e i miei occhi sono incatenati ai suoi, come se mi stesse ipnotizzando.
Improvvisamente, scuoto la testa e mi alzo in piedi, togliendo bruscamente la sua mano dalla mia.
Dentro di me si forma una sensazione di rabbia e desolazione che mi fa venire voglia di urlare.
Possibile debba fare soltanto figuracce?
“Stavi cercando Sarah, giusto?” trovo il coraggio di parlargli, con tanto di sorriso forzato.
“Ehm, sì.” Risponde, ricambiando con un sorriso falso quanto il mio. Chissà quanto imbarazzo gli avrò messo, mio Dio.
“E’ dentro, seguimi.” La mia affermazione prende più la piega di una domanda e trovo un’altra ragione per rimproverarmi e darmi un ceffone mentalmente.
Detesto il mio imbarazzo con i ragazzi, lo odio con tutta me stessa.
Non riesco mai a esprimermi liberamente con loro, sembro sempre una ragazzina, quando invece ho ventuno anni compiuti.
So che a volte può sembrare, ma non sono timida! Sono i ragazzi a farmi effetto, lui in primis.
Rientro nel ristorante giocando con le mani e tenendo la testa bassa, seguita da Harry che saluta chiunque.
Appena arriva a Louis, lo abbraccia calorosamente e indica Sarah per fargli capire che è venuto per lei.
Poi, i loro sguardi si fermano su di me, ed io sorrido lievemente. Louis ricambia, ma con un sorriso decisamente migliore del mio.
In questo momento, non sono in grado di fare nient’altro che riflettere su quello che è successo prima e a tormentarmi per la mia ennesima figura.
Sono fatta così, purtroppo, sono fatta male, forse.
Ragione molto sulle cose, a volte anche ore e ore, non riesco proprio a prendere le cose alla leggera.
Ora come ora, preferirei mille volte stare da sola e pensare per tutto il tempo che voglio, senza fingere.
Arriviamo al tavolo di Sarah che, appena ci vede, fa un sorriso a trentadue denti.
Con la coda dell’occhio noto lo sguardo del ragazzo su di me, che mi fa arrossire come un peperone.
Chissà quante risate si starà facendo Harry dentro di sé. Ah, sono proprio un caso perso.
“Sarah!” esulta Harry, abbracciando la bionda difronte a noi.
“Idiota, mollami!” risponde scherzosamente Sarah, poggiando le mani sul petto di Harry.
Si girano entrambi verso di me, ed io sorrido lievemente.
“Potevi anche parlarmi un’altra volta, no? Si dà il caso che ci stavamo divertendo senza di te.” Continua Sarah, prendendo in giro Harry.
“Volevo stare un po’ con la mia migliore amica, non si può?”
“Mh… No.” la bionda sorride, per poi avvicinarsi ulteriormente a me.
“Dato che siamo tutti qui, volevo fare un po’ di presentazioni. Altrimenti la povera Clara se ne scappa di corsa!” lascio spazio a un sorriso sul mio viso, stavolta vero, e già per questo mi sento un po’ più sicura.
“Harry, lei è Clara, mia compagna di Università, e Clara, lui è Harry, mio migliore amico, nonché essere più idiota sulla faccia della Terra.” Conclude ridendo. Harry la guarda truce, per poi scoppiare a ridere anche lui.
“Io e te ci conosciamo di già, no? Sei la collega di Rosette, siamo usciti insieme un mesetto fa… Proprio qui!” afferma Harry, parlando con me.
“E mi hai anche riportato il cellulare!” aggiungo, sorridendo.
“E tu mi hai offerto un thè.” Commenta lui.
“Con cui ti sei scottato e mi hai bagnato l’intero tavolo.” Continuo, facendolo ridere di gusto. Ha una bella risata.
“Beh, dato che vi conoscete di già, non devo nemmeno fare le presentazioni, no?”
Sia io che Harry scuotiamo la testa, e dentro di me spero davvero che si ricordi almeno il mio nome.
“Allora, di cosa mi dovevi assolutamente parlare?” esclama Sarah, sorridendo leggermente.
“Scusaci un attimo.” Risponde lui, trascinando l’amica poco più lontano da me.
Mi risiedo al tavolo e aspetto pazientemente, provando un po’ a capire cosa possano dire e perché io non li possa sentire.
Non capisco proprio perché Harry sia venuto fin qui per parlare con Sarah.
A meno che non sia una questione gravissima – e non mi sembra – sono praticamente una sconosciuta e tutto ciò che potrebbero dire resterebbe un mistero per me.
Ci sono due casi: o parlano di me, o di qualcuno che conosco.
E di chi? Non mi risulta che conoscano qualche mia amica stretta o parente, l’unica persona che ho in comune con Harry è… Rosette. Sì, Rosette!
Potrebbe essere lei, ma chi lo sa, le mie sono tutte prove infondate.
Mentre controllo sul cellulare l’orario, sento qualche parola sussurrata leggermente più forte rispetto alle altre, ma che riesco a percepire abbastanza bene: maschera, festa.
Una festa… In maschera!
La domanda sorge spontanea: perché Harry ne dovrebbe parlare in privato con Sarah?
Li guardo con la coda dell’occhio e mi sembra quasi che mi stiano fissando.
Non può essere, no.
“Ehy Clara, scusaci, ma quest’idiota – dà una gomitata ad Harry – mi doveva parlare.” Ridacchio all’affermazione di Sarah, ricevendo un finto sguardo truce di Harry.
“Adesso però possiamo restare sole, vero Harry?” continua, marcando sempre di più le parole.
“Uhm, sì, certo! Ciao Sarah – dice abbracciandola calorosamente – ciao… Clara – si avvicina a me come aveva fatto con Sarah ma non mi abbraccia, resta a guardarmi intensamente.
“Ciao Harry” sorrido leggermente, lui ricambia abbassando lo sguardo e andandosene via.
Dopo quel piccolo stato di trance, lo guardo attentamente incamminarsi fuori.
I suoi jeans neri aderenti si accostano perfettamente a quel maglione color crema forse un po’ troppo largo, ma giusto per lui.
Si toglie il cappello e, con un gesto semplice e deciso, si porta indietro con una mano i capelli, prima di rindossarlo.
E’ davvero… Bello.
Non di quella bellezza volgare, non è quel genere di uomo tipicamente californiano, abbronzato e pieno di muscoli.
Oh no, lui è una bellezza strana, troppo perfetta per essere vera.
“Clara, ci sei?” Sarah schiocca le dita davanti al mio sguardo perso e mi fa improvvisamente girare verso di lei.
“Uh? Oh, scusa. Ero persa nei miei pensieri.”
“Di niente, tesoro. Prima o poi ci si perde tutte, soprattutto se questi riguardano Harry, vero?” esclama, facendomi un occhiolino.
“No, ma che dici?! Non lo conosco nemmeno ed è fidanzato con la mia collega di lavoro! Non mi metto a fare la gatta morta con qualsiasi ragazzo, tantomeno lui!” rispondo, risvegliando quella piccolissima parte di me permalosa e irascibile.
Non so perché, ma quell’affermazione mi ha dato un fastidio tremendo.
“Okay, okay… Allora questo tuo “perderti” – virgoletta con le mani la parola – nei tuoi pensieri proprio davanti ad Harry non ha niente a che fare con lui, no?” incrocia le braccia al petto, in tono di sfida.
“Esattamente.” Cerco di imitare il suo tono, ma non riesco granché.
Sarah scoppia a ridere, e poco dopo anch’io. La finta aria di sfida creata tra noi due era davvero esilarante.
“Okay, dai, adesso però ti devo fare una proposta, che non potrai rifiutare. E con “potrai” intendo che, se lo fai, ti vengo a prendere comunque sotto casa!” esclama ridendo, contagiando anche me.
“Spara!” la incito a parlare, curiosa di quello che vuole dirmi.
“Questo sabato ci sarà una festa in maschera unicamente per single in una villetta di amici. Dato che tu ed io siamo single e ci saranno molti ragazzi carini, ci andremo. Intesi?”
Alzo un sopracciglio, confusa.
“In realtà questo sabato avrei devo progetti, dovrei andare…”
“Alla festa in maschera a casa Malik, esatto.” Mi interrompe, finendo la frase a suo piacimento.
“E chi è questo Malik? Sei sicura che mi voglia a casa sua? Insomma, chi lo conosce?!” le domando.
“E’ Zayn Malik, un amico di Harry e Louis, molto carino e simpatico. Per quanto riguarda l’entrata, non preoccuparti. Me ne occupo io.” Conclude, facendo un sorrisetto compiaciuto. Mi mordo il labbro, insicura.
Sinceramente non ho molta voglia di venire, anzi.
Non ho mai amato le feste, e da quello che ho intuito, sarà una di quelle così piene di gente che non entrano nemmeno nella reggia di Caserta.
Musica house, alcol, ubriaconi e gente che fa sesso ovunque; conosco queste situazioni.
Sono andata ad alcune feste e sono state le peggiori di tutta la mia vita. Forse è per questo che non ci vado dai tempi del liceo.
Non sono per niente una ragazza festaiola, nemmeno in un universo parallelo.
Già il fatto che detesto l’alcol e i luoghi troppo affollati sono segni che non sono fatta per una vita spericolata.
Non si sta parlando del liceo, adesso. Sei all’Università, sei adulta e vaccinata, non farti tutti questi problemi!
La parte coraggiosa di me convince quella insicura e fifona, e mi porta ad accettare la proposta. Se non va bene, non importa.
Non sono mica costretta ad andarci sempre! Solo per una sera, no?
“Mh, va bene. Vengo.” Accetto con un tono di voce sicuro, stavolta.
“Ti faccio sapere tutto nei prossimi giorni, magari via telefono. Okay?” mi porge un foglietto di carta con scritto sopra il suo numero, che prendo e segno sul cellulare.
“Ti mando un messaggio dopo, così che segni anche il mio.” Continuo, sorridendo.


Finalmente, alle undici e mezza, riesco ad infilarmi sotto alle coperte, stravolta dopo una giornata di Università e lavoro.
Spengo la luce, chiudo gli occhi e tiro un sospiro di sollievo.
Ad un certo punto, li riapro improvvisamente, scoprendo un dettaglio che prima non avevo considerato.
Ho sentito due semplici parole da Harry e Sarah: maschera e festa.
Chissà per quale coincidenza,
Sarah mi ha parlato di una festa in maschera, proprio quando Harry se n’è andato.
C’è qualcosa che non quadra.




Chiara's corner.

Buonsalve ladies and gentlemen!
Dopo due millenni – trascorsi, tra l’altro, a dirsi “adesso aggiorno” – sono di nuovo qui, per la vostra infinita gioia! Yay!
Okay, ormai è meglio che la finisco di scusarmi per i miei ritardi giganormici, non ho più idee per difendermi lol.
Ma adesso parliamo del capitolo!
Innanzitutto, ammetto che lo preferisco mille volte a quello di prima.
Finalmente succede qualcosa tra quei due poveri figli (Clara e Harry)!
Nel prossimo capitolo si accenderà una scintilla che, vi assicuro, 
sarà molto importante nel corso della storia della coppia.
Clara ci svela un altro dettaglio della sua vita, o meglio, della sua infanzia: gli attacchi di panico.
Come avete letto, Sarah è la migliore amica di Harry e si è persino trasferita dal suo paese per lui!
Non posso dirvi altro sul futuro di quest’amicizia, però.
Vi lascio affogare nei vostri filmini mentali.
La domanda sorge spontanea: dove sono finiti Rosette e Liam?
-Rosette ricomparirà tra un paio di capitoli.
-Per Liam dovrete aspettare un po’, scusate!
Il fatto è che non fa parte della compagnia di amici di Louis, Zayn, Niall e Harry, e quindi devo trovare il momento giusto per presentarlo.
Ah, e a proposito, vi siete accorte che il ragazzo che organizza la festa a casa è lo stesso di cui Clara ha parlato nello scorso capitolo?
Eh già, è proprio Zayn, che in questa storia ha le vesti del riservato, ma tremendamente intelligente.
Il punto, però, è che Clara non ha idea che sia quel Zayn.
Le cose si fanno già complicate adesso, ho fatto troppi intrecci di conoscenze lol.
In ogni modo, spero che voi li riusciate a capire e che, in qualche oscuro modo, riusciate a leggere il capitolo e a non addormentarvi prima.
Capisco che la storia non è il massimo del divertimento per ora, ma arriveranno le scene interessanti! (Con scene interessanti non intendo scene rosse, a proposito).
Perciò, vi incito a premere il tastino in fondo alla storia, con su scritto “lascia una recensione”, così da darmi tanti bei consigli e dritte.
Ringrazio le tre meravigliose persone che hanno recensito lo scorso capitolo, anche se all’inizio erano sei, e adesso sono tristemente diminuite.
Comunque, grazie mille a chi legge senza recensire, a chi legge e recensisce, a chi mette tra preferite/ricordate/seguite e anche a chi apre la pagina, legge due righe e la richiude subito.
Con questo, vi lascio con i siti dove potete rintracciarmi e vi saluto!
Salut et bon week-end! x

Twitter: @dj_chiara

Tumblr: chiarascorner

Chiara loves ya.xx
   
 
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