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Autore: payne_ssmile    13/03/2014    0 recensioni
Lei è Nicole, Nicole James. Ha 16 anni, genitori divorziati e vive con sua madre, che spesso però lavora fuori. Avrebbero dovuto affidarla al padre, se non fosse che all'ultimo minuto è partito per l'Australia.
Quindi quando sua madre non c'è, va a dormire dalla sua migliore amica, Hope.
Suo fratello Liam... beh quando ha fatto 18 anni ha deciso di iniziare a viaggiare con gli amici, una comitiva di circa 20 persone. Le odia tutte e 20, tranne una: Niall, Niall Horan. Ha una cotta per lui dal primo giorno che ha messo piede a casa. Ma per ora, non avendo il coraggio di dichiararsi, sono solo migliori amici. Il rapporto con il fratello non è uno dei migliori, anzi. Si odiano a morte.
Nicole scopre di essere stata violentata a 14 anni, ma la presenza del suo migliore amico, era riuscita a farle dimenticare il terribile episodio. Spesso però, da quando lo ha ricordato, si ritrova a sentire una seconda presenza dentro di lei, che la spaventerà.
MY SPACE:
Spero vi piaccia il genere. Non ho messo rating rosso, giusto per lasciare a tutti la possibilità di leggere questa storia. xX
Genere: Commedia, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Nicki, sveglia, ora o ti butto giù dal letto" ripetè il fratellone.
"Okay" sbuffai.
"Brava" sorrise compiaciuto "Sul tavolo c'è un caffè macchiato, per te" 
"Non ne ho voglia" 
"Devi mangiare"
"Noo" sbuffai, alzandomi.
"Nic, che hai?" 
"Niente" risposi, anche se in realtà, quella notte non avevo chiuso occhio, per pensare a Louis e al fatto che sarebbe potuto arrivare fino ad uccidermi, magari si sarebbe incazzato, perchè quella gravidanza l'aveva prevista, magari organizzata, e io avevo ucciso quel bambino.
"Sono solo un po' stanca" continuai, fingendo uno sbadiglio.
"Vabene. Ti ho sentita stanotte, ti muovevi in continuazione, Nic spiegami che hai" mi fece risedere sul letto, e si mise in ginocchia davanti a me, cercando il mio sguardo, visto che avevo abbassato il viso.
"Niente, solo sonno" 
"Perchè non hai dormito stanotte?"
"P-Perché... io ho dormito!" esclamai, ridendo istericamente.
"Guardami negli occhi quando mi parli"
"Che cazzo vuoi Liam? Spiegami tu cos'hai, perché non capisco. Smettila di intrometterti nella mia vita come se fosse la tua. Sei qui da meno di due mesi, e dovrei darti delle spiegazioni? Chi sei tu per dover avere delle mie spiegazioni?! CHI SEI TU? SEI UN FRATELLO CHE PER ANNI NON C'È MAI STATO E IN DUE MESI CREDI DAVVERO CHE POTRAI RECUPERARE TUTTO? IL BELLO SAI COS'È? CHE TU NON CI SEI STATO NEMMENO QUANDO LOUIS MI HA VIOLENTATA LA PRMA VOLTA. NON MI HAI MAI GUARDATA NEGLI OCCHI. VAFFANCULO LIAM. ESCI DA QUI! ORA!"
"Nicki..."
"NON HAI NEMMENO IL DIRITTO DI DARMI UN SOPRANNOME, ORA ESCI!" 
"Ragazzi che succede?" Marc era sulla soglia della porta, ancora mezzo dormiente, svegliato dalle mie urla.
"Niente, mi devo preparare" sorrisi "Liam, perfavore esci" 
"Vado" sbuffò tristemente, uscendo dalla camera.
"Tutto okay?" chiese Marc.
"Si, esci anche tu?"
Chiuse la porta e io mi ritrovai con il viso premuto sul cuscino, che tamponava le lacrime sempre più colme di dolore. Non ne stavo facendo una giusta. Avevo urlato contro Liam cose che non avrei mai voluto dirgli.














**una settimana dopo** 
"Si?" risposi al cellulare, che continuava a 'suonare' in maniera assillante.
"Amore?" era la voce di Louis.
AHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH scherzo, era la voce di Niall.
"Amore" addolcii la mia voce involontariamente, mentre continuavo a piegare tutti i vari vestiti che Liam ed io eravamo soliti buttar così, nella camera.
"Che fai?" chiese.
"Piego un po' i vestiti, tu?"
"Niente di che"
"Okay, che fai stasera?"
"Boh, esco con Hope, forse"
"H-Hope?"
"Si, non trovi sia carina?"
"S-Si, certo" mi sedetti sul letto. Che cretina che ero stata, a credere che Niall mi amasse davvero.
"Tu invece? Che fai stasera?"
"Non so, ho casa vuota. Liam e Marc sono ad una festa e torneranno all'alba" risposi con tono triste.
"Va bene, ora devo andare, tra cinque minuti arrivo"
"Cin-.." attaccò, prima che potessi chiedergli dove sarebbe arrivato dopo cinque minuti.
Piegai le ultime cose, poi raggiunsi la cucina per prendere qualche cucchiaino di nutella. Quindi tornai in camera, per cambiarmi i pantaloni, decidendo di indossare dei leggins al posto dei jeans, decisamente più scomodi.
Suonò il campanello. 
"I'm coming" sbuffai, scendendo al piano terra, per poi aprire la porta.
La mia espressione annoiata, si trasformò in un sorriso. 
"NIALL" urlai, saltandogli addosso.
"Amore, calma" 
Iniziai a baciarlo con foga e lui entrò dentro casa, posando la valigia dopo aver chiuso la porta.
Si avvicinò sempre più alla parete, facendo scontrare dolcemente la mia schiena contro il muro ruvido e freddo.
"Dio quanto ti amo" bisbigliò, staccandosi.
"Mai quanto io amo te" 
Tornò a baciarmi e quando iniziò ad alzare un po' di tessuto della mia maglietta, sussurrai "La camera è su" 
"Perfetto" mormorò, lasciando che una lieve risata cristallina riempisse l'atmosfera di felicità che ci aveva circondati.
Senza lasciarmi, continuò a baciarmi, salendo le scale.
"Qui" suggerii, davanti la porta della mia stanza, quella che dividevo con Liam.
"Non mi devo preoccupare?" chiese, mentre mi faceva stendere dolcemente sotto il suo corpo.
"In che senso?" sghignazzai, visto che aveva iniziato a farmi il solletico.
"Dormi da sola, giusto?" continuò, mentre io stavo slacciando la cintura dei suoi jeans.
"Con Liam" 
 "Mh, sono geloso" rise, liberandomi dalla maglietta.
"Infatti dovresti esserlo" sorrisi, sfilandogli il pantalone.
Lo spogliai velocemente della maglietta, mentre lui provvedeva a liberarmi dai leggins indossati poco prima.
"Okay" mormorò.
"Okay" gli feci eco, sempre ridendo, senza motivo.
"È così divertente?" 
"Cosa?" 
"Questo!" riprese a farmi il solletico, lasciando che la stanza si riempisse della mia risata e dei miei sorrisi, che avevo sempre odiato.
"Basta!" urlai, cercando di riprendere fiato.
"Okay" improvvisamente mi fece stendere di pancia sul letto.
"Posso?" continuò, tastando il gancio del mio reggiseno.
"Okay" trattenni una risata.
Mi liberò abilmente anche del reggipetto.
"E ora" iniziai io.
"Ora?" 
Non avevo il coraggio di girarmi, avevo paura che ridesse di me. Anche se mi aveva già vista, avevo paura di essere ingrassata. 
"E ora" ripetei, mi feci un po' di coraggio e mi girai, guardandolo negli occhi.
Lui era seduto sulle ginocchia davanti a me, per cui lo copiai e posai le mie labbra sulle sue.
Le mie mani prima giocavano con i suoi capelli, poi scesero sulle sue guance. Poi ancora giù a tastare il suo petto.
Continuavano a scendere, ed arrivate al cavallo dei suoi boxer si fermarono.
Volevo farlo sentire bene, volevo fargli capire che anche io potevo essere alla pari delle sue 'amiche' con cui passava intere giornate a fare orge.
"Nic" gemette.
Avevo preso a tastarlo, sperando di non farlo male.
Tornai all'elastico dell'indumento, mentre la mia mano sinistra percorreva la V del suo bacino, ben scolpita. Ma mi fermai dove andava sparendo all'interno del boxer
"Nicole" continuò con tono sommesso.
Abbassai lentamente l'elastico, sentendo il ragazzo gemere.
"N-Non... Fa male" ansimò.
Le sue mani raggiunsero le mie ed in un colpo solo, i suoi boxer erano alle sue ginocchia.
Sperando di non farlo male, tastai la sua lunghezza. Non avevo mai fatto prima una cosa del genere, avevo paura di deluderlo, di farlo male.
Ci furono nuovamente le sue mani, a guidarmi. Mi mostrò come fare, mentre fremeva. Iniziai.
Capii però che entrambi volevamo di più, che non si sarebbe accontentato di una sega.
Lo spinsi indietro, facendolo cadere di schiena sul letto.
Indietreggiai leggermente, arrivando in fine con il viso all'altezza del suo bacino.
Lo guardai, mentre lui mi fissava.
"Non devi, amore" mormorò, anche se ormai lui ci sperava e io non volevo deluderlo.
Continuavo a fissarlo incerta, mi leccai le labbra e cautamente, lo misi in bocca.
Credevo mi avesse fatto schifo, credevo che sarebbe stato orribile, credevo che una cosa del genere non l'avrei mai fatta.
Leccai cautamente, avevo paura, paura che non fosse abbastanza e che mi scaraventasse via, perché lui era abituato a un qualcosa di spettacolare, invece io..
Sentii un suo gemito, allora presi la cosa più seriamente e iniziai pompare, con mani e bocca.
Lo sentivo ansimare, pronunciare il mio nome, in un gemito. 
Stava venendo, allora, aumentai la velocità.
Così venne. 
Ingoiai prima che potesse accorgersene.
Mi staccai cautamente.
"E ora..." Mormorò venendomi addosso, ancora un po' scosso dall'orgasmo.
"E ora?" domandai.
Avvicinò il suo viso al mio, mentre le sue dita avevano iniziato ad accarezzarmi i capelli.
"Ti amo amore. Non ti lascerei per nessun motivo" mormorò.
Non mi diede il tempo di rispondere, che le sue labbra erano sulle mie, in un bacio che da tempo entrambi cercavamo. In quel bacio era come se avessimo ritrovato noi stessi, dopo quelle due settimane.
Mi fece lentamente stendere sotto di lui, con maniere dolci.
"Dimmi, se ti faccio male" mi sussurrò, mentre mi stava abbassando gli slip.
"Okay?" 
Mugolai un 'si'.
La sua mano sinistra, era poggiata accanto alla mia testa, sul cuscino, per tenere il peso del suo corpo, mentre la destra, stava percorrendo il mio viso, le mie labbra, poi il collo, le spalle, il seno, la pancia.
Si bloccò "Davvero credi di essere grassa?" Mi accarezzò.
"I-Io..." 
"Shh" mi zittì dolcemente "Sei perfetta, così come sei, e non provare a dimagrire o ti mollo all'istante."
"M-Ma... Okay" sbuffai sorridendo.
Ricambió, continuando a fare scendere la sua mano. Arrivò all'inguine, mentre anche l'altra mano era arrivata, per allargare le cosce.
Senza troppi problemi, le spalancò.
"Dimmi se ti faccio male"
"Non sono mica ver-..."
"Louis ti fatto troppo male, ho paura che tu non abbia solo danni psichici, amore"
Louis c'entrava sempre qualcosa. Louis doveva sempre essere presente nei nostri discorsi. Non c'è lo saremmo potuti levare di torno.
"Amo-.." non mi lasciò finire la frase, che infilò un dito e lasciai che un gemito di dolore lasciasse le mie labbra.
"Scusa"
"Niente, ma avvisa" 
Ne infilò un secondo, ed un terzo.
Roteava le dita, mentre sembrava godersi tutti i vari gemiti che lasciavano le mie labbra, per dispendersi nell'aria circostante.
Lasciai che il mio bacino si muovesse da solo, facendolo alzare dal materasso.
"Nia-Niall" gemetti.
I suoi movimenti erano sempre più regolari e veloci.
E io ero al limite.
Gemevo, continuavo a gemere e quando ero ormai arrivata al culmine, si bloccò.
L'aria faticava ad arrivare ai polmoni.
Orgasmo mancato, potrei chiamarlo.
O anche, morte di Niall Horan.
Mi ripresi, lo squadrai male, presi la sua lunghezza tra le mani.
"Su, entra" sussurrai sulle sue labbra, accanto a lui, mentre continuavo ad accarezzare il suo membro.
Sentii un suo gemito, poi mi scaraventò sul letto e mi penetrò di colpo.
Trattenni un urlò, lasciando che un'espressione di dolore mi si dipinse sul viso.
Iniziò a roteare il bacino, mormorando uno 'scusa', prima che iniziasse a gemere.
"Niall" soffocai.
La velocità dei suoi movimenti andava aumentando, 
Soffocai un gemito e il ragazzo sopra di me se e accorse, facendosi scappare un sorriso.
Il mio bacino tornò alzarsi contro quello di Niall. La sua schiena era inarcata, la sua testa abbandonata all'indietro.
Il respiro di entrambi si fece più pesante e dopo meno di due nuove spinte venni. Il ragazzo poco dopo di me.
"Ti amo" mormorò.
"Anche io"
Si sdraiò accanto a me.
"Niall?" mormorai il suo nome impercettibilmente, come una bambina.
"Si?"
"I-Io..-"
"Sei stata fantastica, perfetta. Non farti problemi"
"Okay" sorrisi.
Mi spostai sopra di lui, facendo scontrare le nostre intimità.
"Che vuoi f-..." bloccai le sue parole con un bacio, mentre avevo iniziato a muovere il mio bacino contro il suo.
"Cazzo Nic-.."
Movimenti sempre più veloci e regolari, mentre ci baciavamo con foga.
I nostri gemiti si ritrovarono insieme.
"Nicole finalm-... NICOLE!" urlò la voce di Liam.
Io e Niall buttammo gli occhi sulla soglia della porta, dove sostava mio fratello infuriato.
"L-Liam" balbettai.
"Che cazzo stai facendo?!" 
Okay, quella domanda poteva evitarla.
"I-Io" 
"Scendete, ora!" urlò, precipitandosi al piano inferiore.
"Merda" mormorammo in coro io e il mio ragazzo.
"Sappi che ti ho sempre amata" mi sorrise.
"Si, e che io ti difenderò, tienimi il gioco qualsiasi cosa dica" risi scendendo dal letto e raccogliendo i miei vestiti.
Gli buttai addosso i suoi jeans.
"Grazie" sbuffò alzandosi.
"Andiamo a fare la doccia?" chiese poi.
"Si ma-..." 
"Doccia, nient'altro"
"Arrivo" annunciai.
"Un'asciugamano?" chiese il ragazzo.
"Usa quello di Liam" 
"Okay, tu mi vuoi morto, ho capito" 
"Finalmente" scoppiai in una risata fragorosa, contagiandolo.
"Stronza" 
"Ti amo anche io" 
Aprì l'acqua e mi lasciai uscire un urlo visto quanto era gelata.
"Nicole" mi riprese Niall.
"Scusa" sorrisi.
**
Dopo mezz'ora, io e Niall stavamo scendendo le scale, per raggiungere il salone
C'era Liam, che andava avanti e indietro per la stanza.
"Finalmente" grugnì vedendoci.
Gli sorrisi, anche se dentro mi ripetevo che per niente al mondo avrebbe anche solo sfiorato Niall.
"Calmo" mormorai, riferendomi a Liam.
"NO" 
Mi sedetti sul divano, tra le braccia del mio ragazzo.
"State. Lontani" scandì le due parole.
Niall sciolse la specie di abbraccio in cui mi aveva stretta, raggiungendo l'altro capo del divano.
Poggiai le ginocchia al petto.
"Niall che ci fai qui?"
"Lui dovev-.."
"Ho chiesto a Niall" mio fratello mi fulminò con lo sguardo.
"Zayn mi ha detto che casa sua si é liberata prima del previsto" 
"PUTTANA" un ceffone. A me. Da Liam. In testa.
"CHE CAZZO HAI DETTO?!" si alzò Niall.
"N-Niall" balbettai "Fermo" 
"AUGURATI CHE NON TI TROVI PIÙ CON LUI" un altro schiaffo, più forte.
"Okay" deglutii.
"Mi fai schifo" sussurrò.
"M-Ma-.."
"ZITTA" un pugno. Stavolta era un pugno.
Forse era ubriaco.
"NON LA TOCCARE PIÙ, CI SIAMO INTESI?" si alzò Niall, buttando mio fratello a terra.
"NIALL?!" mi alzai in piedi.
"Ragazzi che succede?" arrivò Marc, dal niente. 
"Noi-..." Iniziò Niall.
"LEI È UNA PUTTANA, ECCO COSA SUCCEDE. HO UNA SORELLA TROIA" iniziò ad urlare Liam.
"I-Io..." gli occhi mi si riempirono di lacrime. Non è il massimo sentiresti dire dal proprio fratello di essere troie.
"STRONZO, NON DIRLO PIÙ" urlò Niall, tirando un calcio a Liam.
"Niall fermo. Vieni fuori" 
"NO. VOI DUE STATE FERMI QUI. IMMOBILI. NIALL VAI VIA" si alzò mio fratello.
"Liam non urlare" fece Marc.
"Anzi, Niall aspettami fuori" continuò mio fratello, più calmo.
Niall mi fissò, sapevamo entrambi che Liam lo avrebbe ammazzato di botte.
"No Liam! Mi devi aiutarmi in geografia"
"No Nicole, devo parlare con il tuo ragazzo" 
"No, devi aiutare tua sorella" controbattei
Mi fissò.
"Sono le piccole cose, che mi fanno capire quanto ci tieni a me"
"MA TU SEI SOLO UNA TROIA E IO NON TU VOGLIO COME SORELLA, TE LA FAI CON LOUIS, CON MARC, CON BEN O CON NIALL?! SPIEGAMI"
Niall mi gettò addosso uno sguardo preoccupato.
"Liam ma che caz-..."
"VI HO VISTI ABBRACCIATI, TU E BEN" 
"Ma..." 
"Nicole" sentii la voce dell'irlandese.
"Andiamo Niall, non gli crederai mica. Ben è solo un amico e Marc non me lo cago di striscio" mi girai in lacrime verso di lui.
"Dai Nicole, vieni a fare geografia" di colpo si alzò mio fratello, trascinandomi in camera.


















SPAZIO AUTRICE
Ebbene si, vi ho fatto aspettare circa due mesi, per questa merda assurda, ma vabe.
Prometto di aggiornare più presto la prossima volta.








  
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