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Autore: Mademoiselle_Scarlatte    08/12/2004    2 recensioni
Una breve song-fic ispirata a una canzone del vecchio album di Lene Marlin, ovvero "A place nearby". Parla del dolore per la perdita di una delle persone che ami di pių al mondo... L'ho scritta in un momento di depressione, non č niente di speciale ma commentate, per favore!! E' la prima fic che pubblico qui...
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I entered the room
sat by your bed all through the night
I watched your daily fight
I hardly knew
the pain
was almost more than I could bear
and still I hear
your last words to me

Mary ricordava alla perfezione ogni singolo, dannato istante di quella sera, quella sera in cui la pioggia non cessava di cadere fuori dalla stanza del bianco e opprimente ospedale di Edimburgo... Ricordava come fosse quasi uscita senza cappotto fuori di casa per dirigersi lė, dopo che i genitori di Michael l'avevano chiamata per dirle che lui voleva vederla, che aveva pronunciato il suo nome con la sua voce flebile e distante, distrutta dalla stanchezza di qualcosa che non poteva sopportare pių. Ricordava alla perfezione l'odore di ospedale che l'aveva assalita quando era entrata di corsa in quel reparto... Il pių tetro e angosciante dell'intero edificio... E ricordava di aver tentato di calmarsi e riprendere fiato, prima di aprire quella porta, la porta bianca, come tutto il resto, che la separava da Michael...
Era entrata in silenzio, si era seduta accanto a lui, guardando con il cuore gonfio di dolore che la opprimeva da tanto, tantissimo tempo. Un anno ormai, da quando aveva scoperto che Michael, il suo migliore, il suo unico vero amico, aveva dentro di sč un male insostenibile, un male che spiegava i malesseri che da qualche tempo lo colpivano sempre pių frequentemente... Un tumore al cervello... Aveva mormorato, seduto sul letto della sua stanza, dopo essere rimasto in silenzio sotto gli occhi di lei, Mary, che aspettava impaziente di una spiegazione, in piedi davanti a lui. L'aveva abbracciata, l'aveva stretta a sč come pregandola di non lasciarlo, perchč da solo non ce l'avrebbe mai fatta... E lei l'aveva sostenuto, gli aveva detto che non doveva preoccuparsi, che sarebbe guarito, che lei sarebbe stata accanto a lui per tutto il tempo necessario.
Ma alla fine, il giorno che restando insieme avevano creduto di tenere lontano per sempre era arrivato, e c'era la pioggia, c'erano le nuvole a rendere il cielo buio e cupo, ma Mary sapeva che lui amava la pioggia, cosė come amava la sua Scozia... Proprio quella mattina lui le aveva detto che avrebbe desiderato morire lė, e che era felice di essere tornato a casa, ma lei gli aveva risposto che aveva tempo per pensarci... Anche se aveva avvertito che qualcosa era cambiato di nuovo, come era successo di continuo, negli ultimi mesi. Perō questa volta il cambiamento era... definitivo, e quella parola aveva fatto male all'animo giā distrutto della ragazza. Lo aveva respirato nell'aria, lo aveva sentito nella debole stretta della mano dell'amico, nella sua voce flebile, cosė dolce e rassegnata... E quando era entrata nella stanza, sapeva, dentro di sč, che sarebbe stata l'ultima volta...

Heaven is a place nearby
so i won't be so far away
and if you try and look for me
maybe you'll find me someday
heaven is a place nearby
so there's no need to say goodbye
i wanna ask you not to cry
i'll always be by your side

Aveva mormorato quelle parole non appena i suoi genitori erano usciti dalla stanza per lasciarli soli, stringendole la mano debolmente, e sorridendo... Sorridendo con il sorriso dolce e delicato che rivolgeva soltanto a lei, come se stesse tentando di consolarla. Lei era rimasta in silenzio, tenendogli la mano come aveva sempre fatto durante quell'anno, e aveva annuito lievemente, restando ferma, immobile seduta sul suo letto, pregando che fosse tutto uno scherzo, pregando che fosse solo un sogno, dicendosi che da un momento all'altro si sarebbe risvegliata nella sua camera pensando che era stato solo un terribile incubo. Ma quando aveva rialzato lo sguardo verso Michael, i suoi occhi erano chiusi, e un debole sorriso echeggiava ancora sul suo viso scavato dalla sofferenza del male che giaceva subdolo dentro di lui... Scavato dal male che l'aveva ucciso...
Sapeva che sarebbe andato in paradiso... Come avrebbe potuto non essere cosė? Che colpe si hanno a diciassette anni, quando ancora la tua vita č all'inizio, e le tue speranze sono cosė semplici e pure che il solo fatto di pensare per un istante di ucciderle č un peccato mortale? Aveva solo diciassette anni, cosė come Mary, che era rimasta lė, ripensando alle ultime parole che le aveva rivolto, tremando per trattenere in gola un singhiozzo, e limitandosi a far scorrere le calde e silenziose lacrime che aveva tenuto dentro la sua anima per un anno intero...

you just faded away
you spread your wings
you had flown
away to something unknown
wish i could bring you back
you're always on my mind
about to tear myself apart
you have your special place in my heart
always

E cosė alla fine era svanito davanti ai suoi occhi increduli e impreparati... Era volato via, lasciandola dietro di sč, sola insieme a una vita con cui fare i conti, per dirigersi in un luogo in cui lei non poteva raggiungerlo, un luogo che non conosceva, ma in cui sarebbe stato felice, Mary lo sapeva...
Ma neanche questo bastava per rallegrarla in quei giorni bui, in cui si sentiva sola come mai in tutta la sua vita, in cui niente riusciva a strapparle un sorriso. Era tornata a scuola immediatamente, impegnandosi pių di prima per recuperare tutto ciō che aveva perso per stargli a fianco... Avere sempre qualcosa da fare era l'unica cosa che la spingeva ad andare avanti. Studiava e lavorava senza lasciarsi il tempo di respirare, e senza volere niente, tranne un po' di pace. Era un fantasma, un'ombra scura e invisibile in una cittā di ragazzi pių o meno felici, e lo sapeva, ma non riusciva a capacitarsi che alla fine tutto fosse andato come aveva pregato tanto a lungo che non andasse... Non riusciva a capacitarsi che lui l'avesse lasciata davvero... E si sentiva morire, sentiva di essere sul punto di farsi a pezzi, tanto il dolore era asfissiante e opprimente.
Michael era sempre dentro di lei, Mary non poteva non tornare con la mente a ogni attimo della vita che avevano condiviso, sin da quel giorno lontano in cui si erano conosciuti, poi attraverso ogni giorno felice trascorso con lui... Fino ad arrivare all'ultimo fatidico giorno, e alle ultime parole che le aveva rivolto, prima di abbandonarla... Era sola, lo sapeva, e il ricordo di ciō che aveva perduto la avrebbe accompagnata per sempre... Non serviva cercare di dimenticare, non serviva ricordare che le aveva chiesto di non piangere, perchč ogni attimo trascorso da sola, nel silenzio della notte, nella sua stanza, le lacrime continuavano a scendere senza che lei fosse capace di fermarle.

Heaven is a place nearby
so I won't be so far away
and if you try and look for me
maybe you'll find me someday
heaven is a place nearby
so there's no need to say goodbye
I wanna ask you not to cry
I'll always be by your side

Le sarebbe stato sempre a fianco... Neanche quelle parole riuscivano a rincuorarla, nonostante lei sentisse la presenza dell'amico accanto a sč. Ma non era rassicurante, bensė le faceva male, era come sale sulla piaga aperta nel suo giovane cuore.
Michael aveva sopportato ogni cura, ogni medico che trovava una soluzione diversa e gli prometteva miracoli... Aveva sopportato la gente che lo evitava, che gli rivolgeva occhiate compassionevoli e parole false e tristi, senza sapere dove posare lo sguardo.... Aveva sopportato di essere portato da una parte all'altra del mondo, da Londra alla Francia, fino agli Stati Uniti, a Boston, dove sperava di trovare una soluzione... Aveva sopportato tutto questo tenendo stretta la mano di lei, confessandole sinceramente ogni suo pensiero, ogni triste idea che gli passava per la mente, raccontandole i suoi sogni e le sue impressioni. E lei era stata sempre onesta con lui, continuando a stargli accanto senza esitazioni, senza mai pensare neanche per un istante di lasciarlo... Lo aveva fatto senza rimpianti: aveva lasciato il lavoro pomeridiano nel bar, e aveva trascurato la scuola, per seguirlo ovunque la scienza lo portasse, e l'aveva fatto serenamente, sapendo di fare la cosa giusta.
Ma gli ultimi due mesi erano stati stancanti per lui, la sua voce si era affievolita, cosė come la fiamma che ardeva nel suo animo, le sue certezze... e la sua vita. Mary lo aveva sentito ogni giorno che passava, ma aveva cercato di scacciare ogni tristezza, cercando di rimanere quella di sempre, di restargli a fianco il pių possibile. E allora perchč, perchč la sua presenza costante non era stata sufficiente a salvarlo da un male che non meritava? Era cosė dolce e buono, nei confronti di tutti... Come poteva Dio essere stato cosė ingiusto nei suoi confronti, come poteva aver dato tanto dolore a un ragazzo cosė giovane, con tutta la vita davanti?

And even when I go to sleep
I still can hear your voice
and those words I'll never forget

Le sentiva dentro di sč ogni sera, ogni volta che chiudeva la porta della sua stanza e si stendeva sul suo letto per tentare di dormire e dimenticare un'altra giornata passata esattamente come la precedente, a far cose che la annoiavano solo per riuscire a non pensare... Sentiva la sua voce pronunciare quelle parole come se fosse ancora al suo fianco, e non riusciva a impedirsi di versare altre lacrime, nell'udirle ancora una volta nel suo fragile cuore spezzato. Non meritava il dolore che provava... E nessuno riusciva ad aiutarla, a stento la sua famiglia riusciva a strapparle un saluto forzato, e il suo viso non mostrava un sorriso da troppo tempo. Nessuno riusciva a penetrare il suo assordante silenzio, il silenzio della morte che aveva preso anche lei, e l'aveva portata vicina a lui, troppo vicina al suo Michael, all'amico perduto...

Heaven is a place nearby
so I won't be so far away
and if you try and look for me
maybe you'll find me someday
Heaven is a place nearby
so there's no need to say goodbye
I wanna ask you not to cry
I'll always be by your side

Il paradiso era un posto vicino, e lui non sarebbe stato troppo lontano da lei... Ricordava le sue parole in ogni istante, anche quando tentava di affondare la disperazione in mille occupazioni. E anche durante le lunghe ore di scuola, si ritrovava a scriverle sui fogli, per poi guardarle a lungo, pregando di sentirlo vicino a sč, sperando di potergli parlare ancora, di poter sentire altre parole, oltre quelle che la stavano ossessionando. Voleva provare a cercarlo, ma non sapeva come, nč dove... Nella voce che udiva dentro di sč non c'era niente che glielo spiegasse, ma da qualche tempo aveva cominciato a osservare il mare, e i coltelli che lavava a volte nel retro del bar in cui lavorava, chiedendosi se fosse quella la strada pių breve per raggiungerlo... Ma lui non avrebbe mai voluto che lei ponesse fine alla propria vita, neanche mentre vedeva scivolare via la propria, cosė lei lasciō che quell'idea scorresse via lentamente, esattamente com'era arrivata... L'avrebbe trovato, perō. Lui non le aveva mai mentito, perciō dentro di sč, Mary sperava ancora di poterlo ritrovare un giorno, e non dover pių parlargli sempre come se fosse l'ultima volta, come se da un momento all'altro dovesse svanire davanti ai suoi occhi come aveva giā fatto...
Se non c'era stato bisogno di dirsi addio, come le aveva detto, qualcosa doveva pur voler dire. E se le aveva detto che sarebbe stato sempre al suo fianco, doveva essere cosė. E forse, lentamente, anche il paradiso le sarebbe sembrato pių vicino... O almeno cosė sperava, pregandolo ogni notte fra le lacrime di tornare da lei, o se non altro di andarsene dalla sua mente, per renderle la vita pių semplice da sopportare, per tutto il tempo che le rimaneva, prima di raggiungero, un giorno o l'altro...
  
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