Avevo ancora quattordici anni. Le mattine scappavo nei boschi a piazzare le trappole, e al tramonto andavo sullo stesso posto con la speranza di trovarci qualche animale. Come ogni pomeriggio andai dove avevo piazzato la trappola qualche ora prima. Vidi una ragazzina dai capelli scuri, legati in una treccia. La sorpresi mentre guardava attentamente il coniglio incastrato. Si girò. Gli occhi erano come i miei, stessi occhi grigi da giacimento. Aveva le guancie scavate, come se non mangiasse da giorni. Cercò di spiegarmi che stava guardando la trappola. Sapevo perfettamente che stava cercando di rubare il grosso coniglio che ne rimase incastrato.
“Come ti chiami?”
“Catnip” Sussurrò. Pensai di aver capito male.
“Catnip? Strano nome il tuo.”
“Mi chiamo Katniss!” Infatti, avevo capito male.
“Catnip” Sussurrò. Pensai di aver capito male.
“Catnip? Strano nome il tuo.”
“Mi chiamo Katniss!” Infatti, avevo capito male.
“You see her when you close your eyes
Maybe one day you’ll understand why
Everything you touch surely dies.”
La vedo quando chiudo gli occhi. Mi manca, mi manca la mia migliore amica, mi mancano le lunghe giornate passate nei boschi, mi manca la mia vecchia vita. Gli Hunger Games me l’hanno portata via. Ho visto Katniss andarsene talmente velocemente, che non riesco a credere che siano passati solo due anni dall’inizio dei primi giochi. La morte Prim è stata il colpo fatale, soprattutto perché la colpa è mia. Siamo stati io e Beetee ad architettare le bombe che l’hanno uccisa.
“Staring at the ceiling in the dark
Same old empty feeling in your heart
Because love comes slow and it goes so fast”
Ma che importa? Tanto l’ho persa comunque, ho perso lei e Prim.
“Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go”
Vorrei tornare a casa, andare da lei. Ma non posso, non posso tornare dalla mia Catnip, che ho capito di amare troppo tardi. L’unica cosa che posso fare è nascondermi, come ho già fatto e come sto facendo tutt’ora. Mi sono offerto di diventare presidente del Distretto due. Le mie giornate le passo a Capitol City, immerso nel lavoro. Tutto questo per dimenticarla, per dimenticare i suoi occhi, il suo sorriso. Sembra strano che adesso sono costretto ad andarci ogni giorno, dopo tutte quelle giornate, tutti quei pomeriggi passati nei boschi ad urlare contro Capitol City e i suoi abitanti. Lo so, adesso questa città non è più quella di una volta, però l’odio che provavo purtroppo rimane.
Molte volte ho pensato di ritornare al Dodici, ma mi ha frenato la consapevolezza che lei non potrà più essere mia, e che in ogni caso non mi avrebbe perdonato. Nella vita non ho mai avuto paura di niente, o quasi. Adesso ho paura di incontrare gli occhi di quella ragazza, di Katniss Everdeen. Forse un giorno ritornerò al Distretto dodici. Forse una mattina mi sveglierò con tanto di quel coraggio, che prenderò il primo treno e ritornerò. Non so se succederà mai, e così nell'attesa che quel momento arrivi la lascio andare via da me, di nuovo.
"And you let her go"
Let her go - Passenger
Questa è la prima storia che pubblico, spero vi piaccia. Aspetto il vostro commento :)