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Autore: malpensandoti    14/03/2014    23 recensioni
L’equazione di Dirac afferma che se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce.

Prequel della serie di one-shot "Siccome pioveva"
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No church in the wild
Epilogo -  What about us










Dalia fissa il cd che ha tra le mani, la custodia plastificata, la copertina in bianco e nero e il titolo del disco centrato.

Spegne la sigaretta contro il vetro del posacenere sul tavolo e mette entrambi i piedi sulla sedia.
“Cazzo se sono venuta bene”
È uno di quei venerdì sera in cui nessuno vuole uscire, fa un freddo sopportabile e probabilmente pioverà da lì a poco. Ci sono ancora i piatti sporchi sul tavolo apparecchiato, i mozziconi spenti dentro qualche bottiglia di birra vuota e l’odore forte di anice tra i bicchierini di vetro.
India, seduta dall’altra parte del tavolo, scoppia a ridere alla sua affermazione e si alza in piedi, afferrando tutte le posate in un inutile tentativo di sparecchiare.
“Ci credo – borbotta di rimando, i capelli legati e il maglione di Harry addosso – Hai fatto il servizio fotografico più lungo della storia, meno male che almeno una è uscita decente”
Dalia la squadra con un’occhiata: “Beh, scusa tanto se sono una stella dello spettacolo”
“Stella dello spettacolo? – la chiama Megan dalla cucina – Perché non fai qualcosa di utile e non ci aiuti a sparecchiare?”
Dalia rotea gli occhi ma si alza in piedi ugualmente. Dà un bacio sulla copertina del cd e lo appoggia delicatamente sul tavolo.
“Da quando Olivia si è traferita, questa casa sta diventando un porcile” bofonchia, afferrando tutti i bicchieri e mettendoli uno sopra all’altro.
India fa lo stesso coi piatti, poi entrambe si dirigono verso la cucina dove Megan ha già aperto la lavastoviglie.
“Forse volevi dire da quando se n’è andata Candice – dice poi quest’ultima, i capelli rossicci legati in due trecce e il viso struccato e cosparso di lentiggini – Ti ricordo che le faceva perfino schifo vedere un reggiseno in bagno. Un suo reggiseno. E neanche ce l’aveva, il seno!”
“Possiamo evitare di parlare di quell’essere?” esclama Dalia subito dopo, chiudendo l’anta della lavastoviglie con un po’ troppa forza.
E forse Dalia dovrebbe anche superarlo questo enorme tabù, smetterla di stare così dopo tutti questi mesi. Ma sapete quanto fa male essere la seconda scelta?
India le accarezza una spalla e le lascia un bacio sul braccio scoperto come un gatto che fa le fusa: “Ma che t’importa? – le dice, affettuosa – Ci siamo noi qui. E abbiamo le tette, cosa pretendi?”
Dalia le sorride riconoscente, baciandole una guancia.
Poi tutte e tre si voltano verso Emma, che è appena arrivata in cucina e continua a sorridere al suo iPhone tra le mani. E non c’è neanche bisogno di chiedere con chi stia messaggiando perché quello è il sorriso – come lo ha chiamato Olivia, qualche settimana fa – alla Liam Payne.
“Quando arriva Olly?” parla senza guardarle.
India si volta verso l’orologio della stanza: “Dovrebbe essere qui a momenti” 
Il secondo dopo il campanello di casa suona un paio di volte, Dalia si asciuga le mani con lo strofinaccio e va ad aprire.
Emma poi, incredibilmente, alza gli occhi verso le sue amiche e chiede: “Sigaretta?”
Come se non fosse una domanda retorica.









C’è la luna che è quasi – ma proprio quasi – piena e c’è ancora India che si stende sulle mattonelle del balcone e fa quei discorsi mentali che a voce non rendono mai. C’è Megan al suo fianco, che è tornata al suo colore naturale, c’è Dalia che è troppo famosa per stendersi all’aperto, Emma che s’arrabbia se qualcuno le toglie il telefono dalle mani e Olivia con il pancione seduta sulla ringhiera.
Ci sono i pensieri di India che non hanno un filo logico ma che in qualche modo hanno senso, e ci sono, dentro questi, i cinque mesi appena trascorsi che sono volati e passati lentamente.
C’è il contratto discografico di Dalia - nome d’arte Dalia, giusto per non essere egocentrici - , il suo disco che uscirà tra un paio di settimane e un featuring con Niall Horan che ha fatto piangere anche Louis Tomlinson. C’è Zayn che ogni tanto chiama su Skype e chiede del bambino e Olivia che raramente gli chiede di Candice. Ci sono Emma e Liam Payne che stanno ufficialmente insieme e lei che lo porta a vedere l’NBA all’O2 per farlo contento. Ci sono i nomi maschili – perché è un maschio – indiani e russi sparsi per l’appartamento di Chase&Olivia e Harry Styles che ha finalmente finito il suo romanzo.
Ogni tanto si sente ancora l’odore di un’assenza, di qualcosa che manca, e ogni tanto Dalia dice ‘sei’ al posto di ‘cinque’ e apparecchia con sei piatti e sei forchette. E quindi c’è anche la settima traccia del suo cd e lei che dice “Non se lo merita, ma è una canzone che parla di Candice”.
Adesso c’è la luna quasi quasi piena e Megan che fuma le sue nuove sigarette al mentolo.
“Sapete qual è la mia paura, una volta uscito il disco? 
chiede Dalia dal nulla. Tiene le gambe incrociate e il volto spiaccicato contro la spalla di Olivia accanto a sé – Che tutti mi etichettino come quella che si scopa Niall Horan e che quindi ha avuto il contratto discografico”
“Ma tu ti scopi davvero Niall Horan e davvero hai avuto un contratto discografico” le fa presente Emma, sdraiata a pancia in su accanto a India.
“Sì…ma, come se fossi una raccomandata” spiega l’altra.
“E allora a chiunque dirà questo spiegheremo come sono andate davvero le cose, che Niall ha semplicemente messo mi piace al video di Emma dove cantavi e la sua casa discografica ti ha scoperta così” la rincuora Olivia accanto a lei, baciandole la fronte.
“Voi ci credete agli universi paralleli?” se ne esce India d’un tratto, inclinando la testa contro le mattonelle gelate.
“Cioè?” chiede Megan.
“Tipo quelle stronzate che ti raccontano alle elementari per farti capire il Sistema Solare. Quelle dove ti dicono che potrebbe esserci un’altra Terra con le stesse persone che fanno cose…diverse”
“Oh! – esclama Emma e blocca il telefono e sembra rifletterci davvero – No, non ci ho mai pensato. Però è una figata”
“Pensate se, in un altro mondo – mormora la bionda, ancora – non ci fossimo mai incontrate. Se, per esempio, fossero Harry, Louis, Chase, Liam e Zayn a conoscersi”
Olivia fa un gesto incurante della mano: “Il mio ragazzo non frequenterebbe mai quella gentaglia”
“Louis in un’altra vita sarebbe senz’altro uno dei concorrenti del Big Brother” ridacchia Megan, aspirando una boccata di fumo.
“E magari sarebbe gay” continua India, e le altre ridono.
“Ma perché parli del mio ragazzo quando si vede lontano un chilometro che è Harry quello più effemminato di tutti?” la riprende Megan con le sopracciglia aggrottate e l’espressione che nasconde il divertimento.
“Liam dice sempre che nella prossima vita parteciperà ad X-Factor – borbotta Emma – magari nell’universo parallelo hanno tutti partecipato e si sono conosciuti lì”
Dalia spalanca gli occhi perché woah!, non credeva che Emma sapesse ascoltare qualcuno oltre che sentire.
“E magari li hanno messi insieme in un unico gruppo come le Fifth Armony e magari hanno pure successo!” s’inserisce nella conversazione, la voce piena d’incredulità.
“E pure delle fans! – India scoppia a ridere – Ma v’immaginate?”
Tutte e cinque ridono rumorosamente, Megan spegne la cicca di sigaretta ed Emma sblocca il telefono.
India si tira a sedere e incrocia le gambe, stringendosi nel giaccone che porta.
“Sapete una cosa? – dice – Non me ne frega niente. In un’altra vita, da qualche parte, ci saremmo inc0ntrate lo stesso perché, francamente, che cazzo sono io senza di voi?”
E chissenefrega dei posti vuoti a tavola se ci sono comunque i gomiti che si sfiorano e le facce di chi ha scelto e ha scelto di restare.
E fidatevi, non c’è niente di meglio.



















Potrei dire tutto come potrei non commentare.
Non so spiegare che emozioni provo adesso, adesso che è davvero finito tutto. Mi sento bene perché non poteva esserci finale migliore e più veritiero.
Ci ho messo il cuore e forse qualcosa di più, e sono orgogliosa del successo che ha avuto tutto, grazie a voi.
L'epilogo doveva necessariamente essere solo per loro, perché le vere protagoniste sono comunque queste ragazze e non è neanche una fine, è semplicemente un venerdì sera qualunque in cui è bello stare insieme.
I miei ringraziamenti, oltre che a tutte le persone che hanno letto, recensito e amato questa storia, vanno alle mie rocce, che mi hanno ispirata, aiutata, consolata e fatta stare bene quando andava tutto male.
Che poi è vero, cazzo sono io senza di voi?
E a chi ha supportato questa storia dall'inizio e non, vi auguro di trovare amiche così preziose come ho fatto  io, e se mai aveste ancora voglia di seguirmi in un'altra storia, sarò onorata di rivedervi.
Grazie di cuore per tutto
A presto,
Caterina







  
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