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Autore: mikchan    15/03/2014    5 recensioni
*SEQUEL DI LIKE A PHOENIX*
Il tempo passa, la vita continua e i brutti ricordi diventano passato. Per tutti è così, anche per Amanda, giornalista in carriera, sfruttata dal suo capo, in crisi con se stessa e con i sentimenti che prova per il suo ragazzo e in cura da uno psicologo. Tutto questo, e Amanda lo sa, è dovuto proprio a quel passato che non l'ha abbandonata, alla perdita delle cose più importanti che avesse al mondo. Ma il passato ritorna, sempre, e per Amanda si ripresenta in una piovosa giornata invernale.
Saprà il suo passato darle un'altra opportunità, oppure è davvero tutto finito?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Like a Phoenix'
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EPILOGUE- I'LL BE THERE

Il cuore che batte frenetico, pompando sangue alle guance che ormai sono in fiamme, l'ansia che attanaglia lo stomaco e fa sembrare che una colonia di farfalle si sia annidata lì dentro, la paura che tutto vada a rotoli e l'aspettativa di qualcosa di più.
Tutto quello si legge nel mio sguardo e l'ho capito anch'io, mentre ormai da mezz'ora mi fisso allo specchio come una stupida. È tutto impeccabile, so che è inutile cercare delle imperfezioni, ma sono talmente nervosa che sarei capace di trovare anche il minimo difetto. Indosso un semplice vestito bianco, con il corpetto finemente decorato, una deliziosa scollatura a cuore e una lunga gonna che si apre, leggera, scendendo lungo le gambe. I capelli sono elegantemente acconciati e mi ricadono morbidi su una spalla, mentre il trucco è leggero ma definito. Insomma, hanno fatto un lavoro eccezionale.
Mi rigiro sul dito l'anello di fidanzamento, in un nervoso gesto d'abitudine, e con un po' di timore penso che, presto, ne indosserò un altro. Questo sarà speciale, sarà l'anello che sigillerà la nostra unione, anche se effettivamente non abbiamo bisogno di un oggetto per dimostrare il nostro amore.
La porta si apre e le mie damigelle entrano sorridendo emozionate, strette nei loro abiti coloro blu notte. Sorrido anch'io. "Siete bellissime", dico, distogliendo finalmente l'attenzione dallo specchio malefico.
"Tu lo sei di più", mormora Jamie asciugandosi una lacrima.
"Ti prego, non iniziare a piangere", l'ammonisce Liz. "Altrimenti sai che disastro, poi, con il trucco".
Scoppiamo a ridere e, per un attimo, mi ritrovo a guardare le mie due migliori amiche. Nonostante le enormi differenze si sono trovate subito, diventando quasi inseparabili e io sono estremamente felice di essere riuscita ad arrivare ad un momento tanto importante con due persone simili al mio fianco.
Mi allungo e le abbraccio leggermente entrambe. "Siete le migliori amiche che potessi mai desiderare", sussurro con un groppo in gola. Non devo piangere, lo so, ma non posso proprio farci niente se mi commuovo facilmente.
"Dai, sposina, non essere sdolcinata", mi riprende Liz con un enorme sorriso e solo in questo momento mi accorgo di quanto mi sia mancata in tutti questi anni.
"Aspetta di vedermi sull'altare, allora", scherzo, sciogliendo l'abbraccio.
"Abbiamo una scorta di fazzoletti", dice Jamie, facendomi un'occhiolino complice.
"Ragazze, è ora di andare", la voce di Alex da dietro la porta ci distrae dai nostri discorsi. Afferro il mio bouquet e, dopo aver preso un enorme sospiro, esco dalla stanza, trovandomi davanti mio fratello, piuttosto spazientito. "Credo che un ritardo di dieci minuti sia sufficiente e Adam sta per avere un infarto", dice facendo una smorfia.
"Possiamo andare", annuisco, prendendolo sottobraccio.
Lui mi lancia un'occhiata e sorride. "Sono proprio contento per te, sorellina", dice, iniziando a camminare lentamente.
Lo seguo fuori dalla sagrestia e ci ritroviamo sul piazzale della chiesa. "Prega che il mio cuore regga, allora", sussurra.
"Io non ti faccio cadere", mi rassicura.
"Sarà meglio per te", lo rimbotto, ritrovandomi poi a sorridere.
"Sei pronta?", mi chiede sentendo la musica iniziare a risuonare leggera e vedendo le mie damigelle iniziare a percorrere la navata.
Annuisco. "Come non mai".
Alex non dice nient'altro, limitandosi a stringermi la mano e, lentamente, inizia ad entrare in chiesa. Sono davvero contenta che abbia accettato di portarmi all'altare, in assenza di un padre che potesse adempiere a questo compito. Per me lui è una delle persone più importanti e nessuno sarebbe stato all'altezza della situazione.
Appena entriamo in chiesa resto per un attimo senza fiato. L'atmosfera è veramente mozzafiato, con la luce che entra delicata dalle enormi vetrate e i fiori, blu e bianchi, che decorano l'intero ambiente. La mia attenzione, però, viene subito rapita da una persona in fondo alla navata.
Adam è lì.
In piedi, con le mani intrecciate dietro la schiena e quel mezzo sorriso che gli illumina il volto. È bellissimo nel suo completo elegante, tanto che per il resto del tempo non riesco a distogliere lo sguardo da lui. Appena arriviamo all'altare, Alex mi lascia la mano e la porge, in un gesto pieno di significato, ad Adam, che la afferra e la stringe, portandosela poi alle labbra per un veloce bacio.
Prima di voltarmi, con la coda dell'occhio, vedo due bambini seduti accanto a mia madre e gli lancio un veloce sorriso. Mark e Jenna sono i miei angeli, i nostri angeli. E non m'importa di avere avuto figli al di fuori del matrimonio, perché per me valgono esattamente quanto gli altri, anzi, sono forse ancora più speciali.
Non riesco ad ascoltare una sillaba di tutta la cerimonia. So già cosa si dice, quindi mi perdo nei ricordi, ripassando con la mente tutti i miei trentacinque anni.
Quante cose sono successe! Adam è stata decisamente la più importante: senza di lui, effettivamente, non sarei qui. Mi ha aiutata a riscoprire me stessa e mi ha insegnato ad amare. Mi ha aperto gli occhi verso un mondo meraviglioso e per questo gliene sarò sempre grata. La nostra relazione non è stata per niente semplice, ma, forse anche grazie ad un pizzico di fortuna, siamo stati in grado di ricostruirla nel momento in cui è crollata. E credo che sia per questo che ora è così forte: certo, discutiamo come ogni coppia, ma dentro di noi c'è la consapevolezza che senza l'altro non ci sappiamo stare e che, quindi, saremo destinati a stare insieme per sempre. L'arrivo dei bambini, poi, ha aiutato a consolidare il tutto. Mark è stato del tutto inaspettato, ma la sua nascita ha rivoluzionato la nostra vita e anche la nostra relazione. Jenna, invece, che adesso ha un anno e mezzo, è stata colei che ha chiuso il nostro cerchio. Ora la nostra vita è perfetta, non potrei desiderare nient'altro.
Per questo non esito nemmeno un attimo a pronunciare quel fatidico sì e mi ritrovo a sorridere emozionata mentre Adam mi infila al dito quella fede nuziale. Un simbolo, forse non necessario, ma decisamente importante e che da oggi farà parte della nostra vita.
Ora siamo marito e moglie, finalmente ci siamo ritrovati ed è chiaro che non ci lasceremo più. Lo leggo nei suoi occhi, mentre si abbassa a baciarmi. Lo leggo nei suoi gesti, ogni giorno. Lo leggo nel mio cuore e non ho più dubbi.
La cerimonia finisce tra risate, lacrime e migliaia di chicchi di riso.
Credo di non essere mai stata così felice.
Appena usciti dalla chiesa, corro ad abbracciare i miei bambini e, insieme, ci dirigiamo verso il ristorante che abbiamo affittato per l'occasione. Ci meritiamo un grande matrimonio, decisamente.
Il resto della giornata passa tranquillo.
Tra il pranzo e tutto il resto ho anche il tempo di scambiare qualche parola con Mr Klant e Austin.
Il primo non poteva decisamente mancare al mio matrimonio. Ricordo ancora di quando gliel'ho rivelato e di quanta gioia avesse espresso quel giorno. Nonostante tutto, mi sono affezionata a quest'uomo e, pur rimanendo sempre il mio psicologo, so anche che è un amico, qualcuno con cui confidarmi ed essere me stessa per ogni problema. Gli sono estremamente grata per aver ricostruito la mia vita perché, devo ammetterlo, senza di lui non avrei mai nemmeno avuto il coraggio di guardarmi di nuovo allo specchio. È solo grazie a lui se ho incontrato Adam che, forse per uno strano scherzo del destino, si è trasferito proprio nel suo studio. Coincidenze? Forze, oppure semplice fortuna. Fatto sta che, nella mia mente, Mr Klant è il salvatore, una specie di supereroe con gli occhiali e senza calzamaglia. Rappresenta, da un certo punto di vista, il padre che non ho mai avuto e che ho sempre desiderato.
Per quanto riguarda Austin, invece, inizialmente sono stata molto indecisa se invitarlo o meno. Temevo di poterlo ferire di nuovo e, dopo tutto quello che è successo, quello era proprio l'ultimo dei miei desideri. È stato Adam, come sempre, ad aprirmi gli occhi. E mi ha fatto capire che per me Austin è e sarà sempre una persona molto importante, colui che ha saputo volermi bene nonostante tutti i miei complessi e che escluderlo da un evento simile sarebbe stato un gesto meschino. Dentro di me ho sempre saputo di volerlo al mio fianco in questo momento e lo avrei sempre ringraziato per il suo cuore gentile e il sentimento che aveva messo nel tirarmi fuori dal mio baratro. Per questo motivo ho inviato anche a lui l'invito e sono stata immensamente felice quando si è presentato insieme a una donna, che ho riconosciuto subito come Alex, la cameriera del Bless. Sapevo che si stavano frequentando anni prima, ma vedere che sono riusciti a formare una famiglia mi ha resa estremamente orgogliosa.
A trentacinque anni sembra proprio che la mia vita stia finalmente ruotando nel verso giusto.
All'improvviso Adam si alza in piedi, risvegliandomi dai miei pensieri e, dopo aver lanciato uno sguardo complice a Charlie, lo vedo deglutire. È nervoso e non riesco a capire perché: cosa sta combinando?
Lo guardo sospettosa mentre sguscia via dal suo posto senza dirmi nulla e avvicinarsi al palco, dove scambia qualche parola con la band che abbiamo ingaggiato. Un enorme dubbio inizia a farsi spazio nella mia testa e non so se averne paura o esserne felice. Come conferma, Adam afferra il microfono e, dopo essersi schiarito la voce, sposta lo sguardo su di me.
I suoi occhi mi immobilizzano e sento il cuore iniziare a battere furioso. Sorrido.
"Non sono bravo con le parole", comincia a dire, mentre uno dei ragazzi gli passa la sua chitarra. "Ma me la cavo con la musica", continua, sedendosi su un piccolo sgabello. È tremendamente affascinante in quella posizione, mentre si toglie i capelli dagli occhi e sistema il microfono all'altezza delle sue labbra, piegate all'insù come le mie. "Quindi questo è per te". Non dice nient'altro, ma mi basta ascoltare le prime note della canzone per capire che si riferisce a me.
"Io non ti prometto
qualcosa che non ho
quello che non sono
non posso esserlo
anche se so che c'è chi dice
per quieto vivere
bisogna sempre fingere."
Mi sta dicendo che non è perfetto, ma in fondo nemmeno io lo sono. E di sicuro non è quello che voglio da lui. Io lo amo per quello che è, con la sua semplicità, la sua allegria, il suo amore per me e per i suoi figli. Se Adam fosse stato perfetto, probabilmente ora non saremmo dove siamo. Non c'è bisogno di nessuna bugia tra di noi, ce ne sono state fin troppe e ormai entrambi sappiamo bene le terribili conseguenze che portano. Quindi la sincerità è la nostra arma vincente: certo, a volte fa male, ma essere quello che siamo è l'unico modo per restare uniti.  
"Non posso giurare
che ogni giorno sarò
bello, eccezionale, allegro,
sensibile, fantastico
ci saranno dei giorni grigi
ma passeranno sai e
spero che tu mi capirai."
Stringo i pugni. Vorrei urlargli che non ha bisogno di impegnarsi, perché lui è fantastico così com'è. Lui è Adam, ci sono davvero altri motivi per volerlo al mio fianco? Ne abbiamo passate di tutti i colori, ma abbiamo avuto la forza di rincominciare. Insieme. E questo mi basta per sapere che saremo in grado di affrontare altri problemi simili senza smettere di amarci.
"Nella buona sorte e nelle avversità
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.
io ci sarò."
Mi tornano in mente le parole che abbiamo pronunciato poco fa davanti al prete. Essere finalmente marito e moglio non cambia le cose: abbiamo sempre affrontato le gioie e le difficoltà fianco a fianco. Lui c'è stato per me, io ci sono stata per lui. Il destino ha voluto che succedesse qualcosa che ci facesse capire quanto il nostro amore sia forte e noi abbiamo saputo approfittarne. Sento una lacrima solcarmi una guancia e sorrido.
"So che nelle fiabe
succede sempre che
su un cavallo bianco
arriva un principe
e porta la bella al castello
si sposano e sarà
amore per l'eternità.
Solo che la vita
non è proprio così
a volte è complicata come una
lunga corsa a ostacoli
dove non ti puoi ritirare
soltanto correre
con chi ti ama accanto a te."
Certo, sarebbe bello vivere in una favola. Lì davvero sarebbe tutto perfetto. Ma davvero voglio perdermi tutti quei momenti stupendi che arrivano dopo quelli brutti? È proprio grazie agli ostacoli che ci siamo avvicinati, che siamo diventati uno parte dell'altro, che abbiamo iniziato ad amarci. E forse Adam non sarà un principe azzurro, ma è lo stalliere migliore che io abbia mai conosciuto. Correre al suo fianco è l'onore più grande di tutti e, dentro di me, prometto che farò di tutto perché le nostre strade non si dividano ancora.
Mi alzo in piedi mentre Adam continua a cantare e lo vedo guardarmi sorpreso quando si accorge che mi sto avvicinando a lui, lentamente. Continuo a sorridere, mentre sollevo leggermente il vestito e salgo i pochi gradini del palco. Adam continua a suonare, ritardando il ritornello. Sento gli occhi di tutti gli invitati addosso, ma non m'importa. Quando, finalmente, sono accanto a lui, afferro la mano che mi porge e mi siedo sulle sue gambe, dandogli un piccolo bacio sulla guancia. Adam appoggia la chitarra per terra, abbracciandomi.
Il suo gesto è stato bellissimo.
Ci voltiamo entrambi quando sentiamo le note della canzone e il chitarrista ci fa l'occhiolino, indicandoci con la testa il microfono. Ci guardiamo complici, sorridendo.
"Nella buona sorte e nelle avversità,
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.
io ci sarò."
Forse queste parole hanno più importanza di quelle pronunciate in chiesa poco fa. Mostrano tutto il nostro amore, tutto quello che abbiamo passato negli anni e che ancora vogliamo affrontare insieme. È una promessa urlata al vento, anzi cantata davanti a un'intera sala d'invitati, ma sinceramente poco m'importa di non essere intonata: sono con Adam e, alle mie orecchie, le nostre voci insieme sono perfette.
"Giuro, ti prometto
che io mi impegnerò
io faro' di tutto però
se il mondo col suo delirio
riuscira' ad entrare e far danni
ti prego dimmi che
combatterai insieme a me."
Insieme. Questa è l'unica parola che riesce a dipingere il nostro rapporto alla perfezione. E non ho bisogno di nessun giuramento per affermare che non mi tirerò mai indietro, che, se ci sarà da combattere, sarò la prima ad afferrare le armi. L'unica condizione che pongo è la presenza di Adam al mio fianco. Con lui mi sento potente e invincibile, capace di tutto, anche di volare. E in questo momento sono i nostri cuori che stanno volando impazziti e felici.
È tutto perfetto, pur non essendolo davvero. Cosa posso chiedere di più?
Blocco le parole dell'ultimo ritornello con un bacio. È dall'inizio della canzone che voglio incollare le mie labbra alle sue e dimostrare a tutte queste persone che Adam è solo mio, il mio stalliere, mio marito, il mio uomo, il padre dei miei figli, il mio migliore amico, semplicemente tutto ciò di cui ho bisogno.
Le ultime note della canzone scemano mentre Adam mi stringe a se, abbracciandomi nonostante lo scomodo vestito che ancora indosso. Sento il suo cuore battere sotto la mia mano e il suo sorriso sulle sue labbra.
È davvero una cosa così bella la felicità?
Quando finalmente ci stacchiamo, il primo pesiero di entrambi è voltarci verso i nostri figli, seduti al tavolo con i nostri genitori. E basta un cenno di mia madre per farli correre entrambi sul palco. Mi ritrovo a ridere di gioia, mentre prendo in braccio Jenna e accarezzo la testa di Mark.
Siamo una famiglia. Non importa quante difficoltà dovremmo affrontare, non importa quante volte ci ritroveremo a dover saltare ostacoli troppo grandi.
Siamo uniti e ci amiamo e questa è l'unica cosa che conta davvero.
Se qualche tempo fa ero convinta che non sarei mai riuscita ad essere felice. Ora, invece, mi ritrovo con un marito meraviglioso, che amo con tutta me stessa e con il quale ho due bellissimi bambini. Il mio migliore amico è colui che mi è stato accanto nei momenti difficili e il mio confessore è lo psicologo che mi ha convinta di essere speciale. Ho anche due migliori amiche, una recente e l'altra ritrovata, nella quale non speravo nemmeno più. Ho un fratello che è come un padre per me, una madre che darebbe la vita per vedermi felice e una famiglia disposta a tutto, sempre.
Cos'altro potrei desiderare?
Mi appoggio alla staccionata che circonda il ristorante, fissando assorta il sole che sta scendendo lento e calmo dietro l'orizzonte. Sono uscita dalla sala qualche minuto fa, bisognosa di prendere un po' d'aria dopo quell'esibizione.  
All'improvviso, sento due braccia avvolgermi i fianchi e, sorridendo, mi appoggio al suo petto.
"È bellissimo, vero?", sussurro, allungando una mano e stringendo la sua.
Sento Adam respirare sui miei capelli "Fidati, oggi sei molto meglio tu".
Sorrido di nuovo, girandomi tra le sue braccia e alzando il volto per guardarlo negli occhi. "Sempre il solito adulatore", ridacchio.
Adam mi lascia un veloce bacio sulla fronte. "Sempre e comunque".
Appoggio la testa sul suo petto, sospirando. "E così ci siamo arrivati anche noi", sussurro.
"Finalmente, oserei dire".
"Ce ne abbiamo messo di tempo".
"Forse troppo".
Scuoto la testa. "Forse è quello che ci serviva per sistemare le cose".
"E le abbiamo sistemate?".
"Tu cosa credi?".
"Credo che la mia vita sia perfetta, in questo momento".
"Sei pronto a dovermi sopportare per sempre?", gli chiedo guardandolo di nuovo negli occhi.
I suoi pozzi blu luccicano. "Per sempre", sussurra, abbassandosi per baciarmi.
Rispondo al bacio, allacciando le braccia intorno al suo collo e perdendomi nel suo profumo.
Il per sempre è molto lungo, lo so, ma so anche che con Adam al mio fianco potrei affrontare qualunque cosa. Lo amo in una maniera talmente totalizzante che a volte mi spaventa, ma mi riempie il cuore ogni volta che sorride tanto da cancellare ogni dubbio o paura.
Siamo rinati, insieme.
Per un attimo mi balena in mente l'immagine di una fenice, potente e maestosa, con le ali che bruciano dello stesso colore che ha il cielo in questo momento. Il nostro amore è un po' come la fenice. Brucia, a volte fa anche male, e può anche morire, ma risorgerà eternamente tra le fiamme  brillanti e potenti del sentimento che ci unisce.
E potrà bruciare per tutto il tempo che vorrà perché, se sono certa di una cosa, è che questo tempo sarà eterno.
"Io ci sarò".

THE END



Ed eccoci, purtroppo, alla fine di questa avventura.
Non potete capire l'emozione che sto provando nel pubblicare questo ultimo capitolo. Questa storia è iniziata come un gioco, un esperimento per cercare di capire cosa fossi capace di fare e, alla fine, me ne sono talmente innamorata che non ho potuto fare a meno di scriverne un seguito. E ora che anche questo seguito è finito ho la certezza di essere cresciuta anch'io, non solo come scrittrice, ma soprattutto come persona e questo lo devo solamente ad Adam ed Amanda. Loro sono stati la mia prima creazione e li ricorderò sempre con gioia e un po' di nostalgia.
Questo epilogo è la conclusione di tutto e, come tale, non poteva non essere il matrimonio dei due protagonisti. Prima di questo si colloca l'epilogo dell'altra storia, ovvero il matrimonio tra Liz e Charlie, con il quale si chiudono definitivamente tutte le storie.
La canzone che canta Adam è, come avrete tutti capito, "Io ci sarò" degli 883 (https://www.youtube.com/watch?v=QnAQCipg73I), canzone che sinceramente ho trovato perfetta per il momento ma anche per la coppia in questione.
E, infine, i ringraziamenti. Un bacio enorme ad Ali_13, che mi segue dall'altra storia e che non si perde un capitolo, lasciandomi sempre delle recensioni fantastiche; un grazie grande grande anche a Minelli e DarkViolet92 e, ovviamente, a tutti quelli che hanno letto la storia in silenzio. È grazie a voi se mi sono appassionata così tanto e, quindi, grazie grazie grazie!
Che altro dire? Ho un'altra storia in mente ma per ora ho steso solo il prologo, ma spero di riuscire a buttare giù i primi capitoli al più presto!
Spero di risentirvi tutti molto presto!
Bacibaci
mikchan

  
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