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Autore: Light Clary    15/03/2014    1 recensioni
Le bombette sono tornate e sono tutte intenzionate a conquistare il mondo e vendicarsi di Lewis.
Il ragazzo dovrà contare solo sulle sue forze, aiutato ovviamente dall'amico\figlio Wilbur e ad una bambina proveniente dal passato, per ritrovare la sua famiglia, catturata dai perfidi cappelli e salvare nuovamente il futuro.
!|*Crossover con la bambina di Trilli e il Grande Salvatagglio*|!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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“E’ stata una bell’avventura, anche questa” commentò Lewis saltando giù dalla macchina del tempo “ci rivedremo nella prossima” si accorse che l’amico non lo stava ascoltando “ei!” batté le mani “Ci senti?”
“Cosa oh … sì” si risvegliò lui “alla prossima”
“A cosa pensavi?” domandò il biondo.
“Nulla” mentì l’altro.
“Non mentirmi. Conosco quello sguardo” inarcò le sopracciglia “allora?”
Wilbur lo guardò e sbuffando si decise a parlare: “Non sarà più lo stesso senza di lei, che ne combina di tutti i colori”
“Oh, allora lo ammetti che ti manca”
“Sì … mi manca … perché è mia amica”
“Non avresti mai detto queste parole se lei fosse qui”
“Perché, tu sì?”
“No … in effetti, non è semplice”
“Abbiamo cercato di far sembrare l’addio, un arrivederci, ma com’è possibile se non è vero?”
“Rilassati, magari ti sbagli e la rivedremo eccome! Dopotutto la tua famiglia possiede le macchine del tempo”
“Dubito fortemente che questo accadrà”
“Intanto, noi diamoci un arrivederci. Perché questo non è affatto impossibile” tese la mano verso il migliore amico.
“Giusto. Arrivederci Lewis” e batté il cinque “ci rivedremo, quando avrò voglia di sfogarmi con qualcuno per la mancanza che provo”
“Allora, sarà tutti i giorni”
“Spiritoso” s’irrigidì Wilbur mettendo in moto la macchina.
Lewis rise e agitò la mano: “Fai il bravo”
“Anche tu” ricambiò il sorriso l’amico, coprendo la voce con la cupola. Si salutarono malinconicamente e poco dopo, il biondo s’incamminò verso casa. Non si preoccupava del fatto che i suoi genitori adottivi, disperati per la sua scomparsa, stessero facendo ricorso alla polizia. Infatti, quando rientrò, tutto era come aveva pensato. Lucilla e Bad erano nel laboratorio a progettare nuovi prodotti chimici da mettere all’asta del venerdì sera.
“Sono tornato” disse loro, facendo irruzione nella sala.
“Già di ritorno?” chiese Lucilla alzando gli occhi da un’ampolla contenente un liquido verdastro “I tuoi due passi, sono stati davvero due”
“Dovresti uscire più spesso” consigliò Bud “non sai tutte le avventure che potresti vivere, fuori da queste mura”
“Credimi, le so eccome!” sorrise il ragazzino stiracchiandosi “ma ora, credo che tutto ciò che mi serve, siano un bagno, una bella colazione e tanto, tanto, tanto studio!” e sparì in corridoio.
“Che bravo ragazzo” commentò la donna, togliendosi la maschera antiesplosione “se continua di questo passo, potrà anche arrivare a vincere il premio nobel”
“Tu dici?” chiese suo marito, che aveva un’altra teoria “Io avevo pensato al nuovo fondatore del mondo”
“No” scosse la testa la moglie “è meglio la mia”
 
Quella sera, Wilbur si ritrovò nella sua stanza. La punizione, gli avevano annunciato i genitori, era finita e ora si stava riposando giocando a Killer Shakespeare, uno dei tanti giochi virtuali che il padre aveva inventato. Consisteva nell’uccidere i tanti poeti inglesi, che avevano invaso l’universo, riempiendolo di tragedie. Superato qualche livello, si ferma.
Sdraiandosi sul letto rivolge uno sguardo al cielo dal sole cocente. Non poteva mentire a se stesso. Lizzy le mancava davvero molto. Era stata quasi come una sorella: rimproverarla, proteggerla, rinunciarci per il suo bene. Le bastava sapere che ora era felice al sicuro e si tranquillizzava. Magari stava esagerando. Magari l’avrebbe rivista ancor prima di quanto pensasse. E avrebbe sopportato qualunque sua marachella. Era piccola e non bisogna essere rigidi con i più piccoli. Piano, piano, imparano da soli le cose giuste e le cose sbagliate. Questo era successo alla ragazzina, che con le sole forze, aveva salvato lui e gli altri, rischiando grosso. Se avesse avuto la sua età, poteva anche provare qualcosa al di fuori di un’amicizia. Tolse subito il pensiero dalla testa. Se c’era una ragazza che gli piaceva era Violet Incredibile. Una sua compagna di scuola, che faceva parte di una Normale Famiglia di Supereroi.
Mentre era assorto in questi pensieri, la porta si aprì. Suo padre si avvicinò. Teneva le mani dietro la schiena: “Ti ho portato delle cose”
Il ragazzino s’incuriosì: “Cosa?”
Cornelio tirò da dietro la spina dorsale, un libro e una ventosa. Prima gli porse il libro e quando lui se lo ritrovò tra le mani sussultò.
Il titolo era: ALLA RICERCA DELLE FATE.
E l’autore si era firmato come: ELIZABETH GRIFFIN.
Anno d’uscita: 1855.
I commenti dei critici sul retro dicevano: Anche se risale ad un secolo fa, la Griffin ha reso questo romanzo una storia senza tempo.
La copertina raffigurava tre ragazzi in sella ad un drago.
Lo aprì alla prima pagina. La dedica era firmata: Ai miei migliori amici.
Sfogliandolo, scoprì che i protagonisti si chiamavano Bess, Mats e Josè, che un giorno, incaricati da una fata di liberare la sua colonia, tenuta prigioniera piante viventi, che con il loro profumo incantano le persone. Durante questo viaggio, a bordo del loro drago Lasso, i tre incontrano molti pericoli. Lasso rimane ucciso durante una battaglia con le piante e finiscono in mare, dove però trovano rifugio in una grotta in mezzo agli scogli. Dentro questa grotta è presente un passaggio segreto sotterraneo che li porterà dritti nel castello dove sono diretti. Ma ad un passo dal compiere la loro missione, Mats viene catturato dalle piante. Toccherà a Bess e Josè salvare lui e tutta la colonia delle fate. Sfortunatamente, dopo esseri avventurati nella fortezza, attraverso un tunnel subacqueo, anche Josè viene catturato. Egli, per proteggere la sorellina, era dovuto ricorrere alla strategia di sgridarla, in modo da lasciarla a piangere. In questo modo sarebbe rimasta nascosta. Ma la bambina, preoccupata per le sorti dei due fratelli, decide di affrontare da sola le piante e dopo rocamboleschi eventi, i tre n’escono vincitori e vengono premiati dalla fata che li aveva incaricati, riportando in vita i loro genitori, persi tempo fa in un incidente.
Il libro terminava con questa frase: Bess rivolse uno sguardo alle amiche fate, che ora volavano libere fra i prati del loro regno. Erano le sue migliori amiche e niente e nessuno poteva dividere quell’amicizia.  Si asciugò una lacrima, sapendo che quello non era un addio. Ma un arrivederci. E con questo, concludo la storia, che, anche se nessuno mi crederebbe, posso assicurare di aver vissuto da piccola.
Wilbur guardò il padre: “Lizzy … ha …”
“Sì” annuì Cornelio “è lei. E ha riportato in questo racconto in questo racconto, ciò che tu e Lewis le avete fatto vivere. Guarda” gli mostrò l’ultima pagina, che ritraeva una foto dell’autrice.
Una donna bellissima, dai lunghi capelli smossi, un vestito pieno di pizzi e un neonato fra le braccia. Anche se in bianco e nero, si poteva intravedere quel colore gioioso che colorava gli occhi di Lizzy.
Il ragazzino sospirò: “Aveva detto, che era intenzionata a scriverlo”
“Beh, c’è riuscita” disse Cornelio “ed è stato un successo mondiale. Di generazione in generazione. Ancora oggi va a ruba. Poi se vuoi, vediamo il film” al figlio gli s’illuminarono gli occhi.
“C’è il film?”
“Ne hanno fatti più di dieci” spiegò il padre “Uno più moderno dell’altro. E anche cartoni e fumetti. Ogni casa cinematografica, leggendolo, ha l’immaginazione che aumenta e la porta a creare nuovi film, tutti vincitori d’Oscar e Golden Globe”
“Incredibile” disse Wilbur “se solo Lizzy sapesse quanto successo ha avuto. Ai suoi tempi non potrà vedere i film”
“E’ giunto il momento che ti dia un’altra cosa, figliolo” disse Cornelio senza preoccuparsi della sua mestizia. E gli porse la ventosa.
“Carina” commentò lui girandosela fra le dita “è un nuovo … stura lavandini?” chiese poco entusiasta.
L’uomo si mise a ridere e negò. Dopodichè iniziò una spiegazione: “E’ la mia ultima, grande, invenzione. L’ampollosa ripristinatrice. Avevo iniziato a crearla qualche mese fa, ma l’avevo messa da parte per concentrarmi su altre idee. Ora invece è decisamente terminata”
“Come funziona?” chiese il figlio.
“Semplice” la riprese “si torna in qualsiasi epoca, passata o futura e si fa quel che si vuole, quanto si vuole. Poi, prima di ritornare nella propria era, bisogna ricordarsi di pigiare l’ampollosa al suolo. Essa, percepisce tutte le cose che potrebbero disastrare il futuro con il nostro arrivo e le sistema. Detto più chiaramente, per esempio, immagina di tornare nel passato, età medievale XII secolo. Tutti ti guarderebbero confusi, chiedendosi come mai vesti in modo diverso da loro. In questo modo, il futuro potrebbe alterarsi e non essere com’è ora. Beh, l’ampollosa, se il problema è una persona sconosciuta che ti ha visto, le cancella la memoria, se è un fatto fin troppo importante per il futuro, che viene modificato, lo ristabilisce. Mi sono spiegato?” il ragazzo lo guardava sbalordito, come se avesse capito al volo il punto dove voleva arrivare.
“E … perché me lo stai dando?”
Cornelio sorrise e glielo ridiede: “Usa la mente”
“Stai dicendo che …?”
“Sì”
“Io potrò …?”
“Esatto”
“Oh, per tutti i caschi virtuali!” scattò Wilbur saltando al collo del padre.
“Grazie, grazie, grazie, mille volte grazie” e dopo essergli rimasto attaccato per qualche minuto, si precipitò in corridoio, diretto al garage.
Montò dentro la macchina del tempo. Il libro e l’ampollosa ancora stretti in pugno. Quando si ritrovò a sorvolare il cielo, che lo trasportava nel 1820, s’immaginò la faccia di Lewis e Lizzy, quando avrebbero scoperto che ora potevano vedersi anche tutti i giorni.
                                                    FINE

Nota dell’autrice: Beh, ragazzi, è stato bello scrivere una fanfic sul mio classico Disney preferito. Forse alcuni di voi hanno trovato strano il fatto di aver creato una Crossover con Trilli e il Grande Salvataggio. Ma sapete, quando mi arriva l’ispirazione per scrivere nuovi racconti, nessuno me la toglie. Un bacio a tutti i lettori che mi seguono!
Vi voglio bene ;) ;) ;)

 
  
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