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Autore: little devile    15/03/2014    3 recensioni
Una piccola topolina si mette in viaggio per la Luna per trovare del formaggio molto prezioso.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio di Ola
 
Ola è una topolina che abita nel sottosuolo, per essere precisi a Parmigianopoli.
Lei abita con suo nonno Pino, prima della vecchiaia Pino era un grande esploratore, per questo racconta ad Ola tante storie sulle sue avventure.
 
Il tempo è passato, ma l'amore per le storie del nonnino non sono svanite, ma ormai la vecchiaia al povero topolino non fa un gran bell'effetto, così Pino decide di raccontare ad Ola un ultima storia, prima che la memoria se ne vada del tutto.
 
“Nipotina, vieni qui, devo dirti una cosa.” Dice il topolino anziano in un sussurro.
“Cosa c'è nonnino?” Dice Ola.
“Voglio raccontarti un ultima storia, prima che per me sia troppo tardi.”
“Oh no, nonno non dire queste cose.” Dice Ola con le lacrime agli occhi.
“Ti ringrazio per il tuo incoraggiamento, ma lo sappiamo entrambi che la mia fine è ormai vicina.”
“Oh, nonnino.”
“Dai, siediti è ascolta la mia storia.” La incoraggia Pino.
“Ok, nonno.”
 
 Quanto ero molto più giovane io e i miei compagni stavamo tutto il giorno in attesa che esseri umani partissero per la Luna.
Lo sai che noi siamo topolini spaziali e quindi amiamo molto il formaggio che proviene dalla luna, beh ti dico che non siamo mai riusciti a partire insieme a loro per la Luna.
“Nonno, cosa stai cercando di dirmi?” Domanda Ola curiosa.
“Il punto è questo, io voglio che tu trovi quel formaggio per me.”
“M-ma nonno, come faccio?”
“Va in superficie è parti insieme agli esseri umani, fallo per me.”
“Ok nonno, lo farò.” Dice Ola convinta.
 
Niente di più facile per un topolino così piccolo, le basta solo intrufolarsi nella navicella spaziale degli astronauti, per Ola non è un problema.
Il giorno dopo la topolina prende il suo zaino con tutto l'occorrente per il viaggio e si incamminò verso il portone che separa il mondo degli umani da quello dei topolini.
Eccoli lì, che si preparano per il viaggio, pensa Ola. Con molta cautela cerca di infilarsi nella navicella, qualche slalom e voilà, ora non le resta che godersi il viaggio verso la Luna.
I giorni passano e Ola cerca di non farsi scovare. I posti per nascondersi su una navicella spaziale non sono molti. Ogni quattro ore cerca un nuovo nascondiglio. Sposta le sue cose e si accuccia al riparo dagli sguardi degli esseri umani. La topolina passa il suo tempo pensando a suo nonno malato. ‘Forse non dovevo lasciarlo da solo’ pensa Ola. Questi pensieri l’accompagnano per tutto il resto del viaggio.
Senza rendersene conto, un forte bagliore circonda la navicella dove viaggia Ola, la topolina non si fa prendere dal panico per questo con molta calma si avvicina al portellone di emergenza e tira la leva che fa alzare la porta, gli astronauti credono sia un difetto della navicella per questo non ci fanno molto caso.
 
Ola precipita per lo spazio aperto, ma fortunatamente è dentro l'atmosfera della Luna, così dopo molti minuti atterra nella sua superficie, indenne.
Passato lo shock dell'atterraggio la topolina si mette in cammino verso una meta sconosciuta.
Passano delle ore e Ola cammina sulla superficie lunare, le forze si fanno sempre più deboli, neanche pochi minuti che cade atterra svenuta.
“Ehi tu, svegliati.” Dice una voce molto acuta.
“Ehi, ma che cosa fai!” Lo rimprovera Ola.
“Svegliati topo.”
“Sono una topolino, che cosa credi.”
“Ma non è la stessa cosa?... non importa, basta che ti alzi e cammini.”
“Ok, ok, ma calmati però.”
“Dai, entra.” Dice la voce sconosciuta, la piccola topolina non è ancora riuscita a guardare in facci questo sconosciuto.
“Ma che posto è questo?”
“Sei in un bar per alieni, non lo vedi?”
“Ahaha, ma è uno scherzo?”
“Ceto che no, è guarda, lì c'è un tuo simile.”
Ola senza pensarci due volte si avvicina al topo che sta seduto vicino alla porta di servizio del bar, con molta cautela si avvicina e gli rivolge le prime parole.
“Scusa.” Dice Ola timidamente.
“Che cosa vuoi?” Risponde l’altro topolino in modo burbero.
“Io... io voglio...”
“Senti se sei qui per il formaggio lascia stare.”
“Tu come fai a sapere che sono qui per il formaggio?”
“Non serve un genio per capire che sei la figlia o la nipote di Pino… quel pazzo di Pino.”
“Sua nipote, sono sua nipote... senti tu devi aiutarmi.”
“No, io non intendo aiutare nessuno.”
“Almeno dimmi come fai a conoscere mio nonno.”
“Io abitavo sulla terra, come lui, poi un giorno si burlò di me... e poi beh, eccomi qua.”
“Cosa…”
Il topolino burbero si volta vero Ola, “aiutami, ti prego” lo supplica Ola.
“Uff, ok, però tu devi tirami fuori da questo posto.”
“Non puoi uscire da solo, mica ti tengono prigioniero.”
“Invece ti sbagli, questa è una prigione per turisti.”
“Wow... ok ti tirerò fuori di qua, però tu devi aiutarmi a trovar il formaggio.”
Ola si mette a camminare per tutta la stanza con aria pensierosa, dopo circa un’ora si avvicina al topo gli sussurra qualcosa nell'orecchio, tutti e due si avvicinano alla porta, però un alieno con due teste e quattro gambe e mani li ferma. Ola ha un piano, così dopo pochi minuti i due topo si ritrovano fuori da quel posto, il piano ingegnoso della topolina ha funzionato.
Ola e il topo che ha conosciuto nel finto bar si mettono in cammino verso una collina, il topo inizia a raccontare una storia, come previsto Ola rimase incantata da quelle parole, ma meno compiaciuta, il topo ha raccontato la storia di come il nonno di Ola l'ha preso in giro.
 
Il tempo passa e la topolina insieme al topo sono arrivati in cima alla collina, ora non gli resta che scendere fino in fondo e prendere tutto il formaggio che vuole.
Neanche un’ora che Ola e il topo escono dalla collina con le mai piene di formaggio, ora non gli resta che trovare la navicella e salire a bordo in attesa del ritorno a casa.
 
Tre giorno sono passati dal viaggio e Ola, la topolina corre molto velocemente a casa da suo nonno, corre come una matta per raggiungere il suo caro nonnino. Apre la porta di casa e tutto il formaggio che porta con se le cade dalle mani. Senza dire una parola si avvicina a suo nonno, ma ahimè lui giace sulla sua adorata sedia a dondolo senza vita. Con le lacrime agli occhi la topolina da un bacio a suo nonno e gli sussurra “ecco, alla fine sono riuscita a prendere il formaggio da te tanto desiderato…”
 
ANGOLO DELL'AUTRICE.
 
Buona sera a tutti, vorrei dire due o tre parole.
Allora, se vi ricordate di una storia come questa, posso dirvi che sono stata sempre io a scriverla, ma con un altro profilo.
Poi non sconvolgetevi per quello che avete letto, ero piccola quando mi venne in mente questa storiella, posso dirvi che Ola era la mia amica immaginaria. <3
Spero la leggerete, e che lascerete una piccola recensione, sia buona che negativa. :3
A prestoooooo.
  
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