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Autore: arashi17    16/03/2014    14 recensioni
"Non si ferma mai il tempo. Trascorre e invecchia con te, con l’unica differenza che lui resta come sempre, lo stesso di sempre, mentre tu cambi, ti cospargi di maturità e vecchiaia e poi muori. Il tempo non muore mai, non può morire mai e mai morirà. Resterà sempre lì, a guardarti consumare standosene in un silenzio che terrorizza l’intero universo.
“Chanyeol… ma quando moriamo, ci incontriamo di nuovo nel paradiso?”
“Non lo so amore, ma a che ti importa?”
“Chanyeollie! Mi importa eccome! Una vita è troppo corta per amarti al 100%”
“… Amore…”
“Se solo potessi vivrei in eterno pur di amarti ancora, Chanyeol. In eterno. Ti amo così tanto…”
“Allora, nel dubbio di una qualche risposta, viviamo insieme tutta questa vita. Non lasciamoci mai.”
“Non ti lascerò mai, Chanyeol. Mai.”
Chanyeol sa che quelle parole sono vere e sa anche che ha ragione e dovrebbe mettere da parte il ricordo di Baekhyun, soltanto non ci riesce e ogni giorno crolla sempre più nel suo sorriso ormai sbiadito, nel suo profumo di miele che ormai non annusa più con il naso ma con il cervello, nel suo ridere sguaiato agitandosi tutto, nel suo amare senza sosta."
-BaekYeol-
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ascoltate questa mentre leggete.  https://www.youtube.com/watch?v=Te11UaHOHMQ
 
“Vivrei in eterno pur di amarti ancora.”

Mi amerai ancora quando non sarò più giovane e bella?
Mi amerai ancora quando non avrò altro che la mia anima dolente?
So che lo farai, so che lo farai. So che lo farai.
Mi amerai ancora quando non sarò più giovane e bella?


4.17 del mattino.
   15 Aprile 2026. Sabato.
   Park Chanyeol ha gli occhi serrati e tesi, molto più tesi di una corda di violino e molto più duri di una punta di diamante. L’espressione che ha sul viso è severa, quasi incute paura, ma la verità è che ha solo una smisurata paura del domani. Che poi, il domani è già arrivato.
   Non si ferma mai il tempo. Trascorre e invecchia con te, con l’unica differenza che lui resta come sempre, lo stesso di sempre, mentre tu cambi, ti cospargi di maturità e vecchiaia e poi muori. Il tempo non muore mai, non può morire mai e mai morirà. Resterà sempre lì, a guardarti consumare standosene in un silenzio che terrorizza l’intero universo.
   Fa freddo e seppur Chanyeol sia coperto fino alle labbra con le lenzuola, la sua pelle è pallida e trema lievemente secondo dopo secondo. Chanyeol guarda il soffitto anonimo della sua camera da letto, immagina o per meglio dire, spera di vedere qualche barlume di luce o delle immagini, dei graffiti improvvisi che gli facciano prender sonno dolcemente e che cancellino dalla sua testa i pensieri che la affollano, che tornano sempre, incondizionatamente e senza preavviso. Della sua testa, quei pensieri ne hanno fatto la loro dimora.
 
   YoonIm è accanto a lui, dorme tranquilla come ogni notte, avvolta dalle coperte che le nascondono parte dei lunghi capelli neri. Ha un viso angelico e delle labbra che sfiorano un sorriso, probabilmente sogna di lei e Chanyeol, felicissima della loro storia d’amore. Emette un piccolo gemito nel sonno e con leggeri movimenti si accuccia al petto del compagno, sentendosi nuovamente protetta. Chanyeol si desta e la fissa di colpo: è bella come il sole, la sua guancia premuta contro il suo petto è qualcosa di dolcissimo e, come fosse ormai un gesto automatico, la cinge con le braccia, tuffa il viso tra i suoi capelli morbidi e sospirando chiude gli occhi.
“Sei proprio senza speranze, Chanyeol! Non ho mai visto nessuno capace di buttarsi tutta la farina addosso come hai appena fatto tu!”
“Ci vuole stile anche nel fare questo.”
“Ma taci, sei un disastro vivente.”
“Però stai ridendo. Questo disastro vivente ti piace un casino, ammettilo!”
“Mi fai schifo, sottospecie di giraffa.”
“Stai ammettendo di essere un nano?”
“Park Chanyeol giuro che ti castro.”
“Che peccato… se lo farai mi mancheranno i tuoi urli di piacere mentre ti sc-”
“Muori.”

 
   6.39 del mattino. Park Chanyeol si sveglia di soprassalto, è sudato fradicio ed ha un fiatone inspiegabile. Guarda intorno come per orientarsi, per accertarsi di non essere dove credeva di trovarsi e spalanca gli occhi più del dovuto quando YoonIm gli blocca le braccia e gli si para davanti, preoccupata, cercando di calmarlo.
-Amore! Amore, era solo un brutto sogno! Adesso va tutto bene, calmati amore…- gli intima assumendo un tono della voce delicato, per non addossare a Chanyeol altra tensione. Continua per altri interminabili minuti a fargli capire che è tutto finito, ed il ragazzo pare comprendere e smetterla di agitarsi come un folle.
-Perdonami… davvero YoonIm… non volevo svegliarti…- balbetta Chanyeol abbassando lo sguardo. Lei gli sorride e gli alza di poco il viso, scoccandogli un bacio pieno d’amore. Non passa molto che lo spinge sul materasso, lo stringe e lo accarezza, pregandolo di dormire ancora. Hanno un giorno quasi libero, si erano ripromessi di trascorrerlo a riposare insieme e, dopo quell’incubo, YoonIm è intenzionata maggiormente a far rilassare il suo fidanzato.
 
   Non passa molto tempo che Chanyeol si alza dal suo giaciglio cercando di non fare rumore e corre nel bagno buttandosi dell’acqua gelida sulla pelle del viso. Quando osserva la sua figura allo specchio non può che compiacersi di come sia diventato. Park Chanyeol ora è alto 1.91 cm, il suo peso è praticamente perfetto, ha i capelli neri e corti con una piccola frangia a coprirgli la fronte che non ha mai sopportato, ha tutti i muscoli al giusto posto, dei pettorali invidiabili, la pelle liscia e morbida, la stessa faccia di quando aveva vent’anni, anche se adesso sono trentatré gli anni che si porta sulle spalle. Si può orgogliosamente definire un uomo di successo, con la testa ben attaccata al collo, serio e disponibile e di cuore. È un interior designer di classe e stimato dai suoi colleghi i quali, nonostante la giovane età di Chanyeol, non lo hanno visto come una minaccia, ma come un forte alleato ed un futuro erede. Più osserva lo specchio e più scruta nei suoi occhi castani la sagoma di un lui che non è lui, di un Chanyeol che finge di recitare la parte di Chanyeol. Perché sì, e Chanyeol lo sa bene, quella che sta conducendo è una vita coi paraocchi ed i muri sbarrati ai suoi lati, una vita dove esistono il lavoro, la diligenza e YoonIm con le frequenti uscite con gli amici nel week end. Non esiste più lo sgarrare, non è più tollerato vivere al giorno, non programmare la giornata, ubriacarsi con i vecchi amici del liceo, provare sentimenti. Park Chanyeol ha deciso così, e non cambierà le regole del suo gioco per star meglio. Tanto, dice lui, peggio di così non poteva essere.
 
   Quando YoonIm lo raggiunge in cucina e gli dà un bacio sulla spalla, Chanyeol le sorride, ma non ha nessuna reazione dentro. Lui sta preparando la colazione, i pancakes con il cioccolato fondente colato sopra, l’unica colazione che sa cucinare, l’unica colazione che ama e che non potrà mai eliminare dai ricordi della sua vita esile.
-Era un po’ che non mi preparavi la tua specialità! Fanne tanti amore, voglio abbuffarmene!- scherza YoonIm tamburellando le dita sul tavolo. Chanyeol ride con lei e prepara tre pancakes in più rivestendoli completamente di cioccolato. Poco dopo è seduto di fronte la sua fidanzata e mangia la sua porzione parlottando con lei. Quella colazione però, per quanto possa essere buona, non avrà mai quel sapore che uccideva di felicità Chanyeol, a vent’anni.
-Sta sera io e le ragazze andiamo al Vanilla. Tu e gli altri che farete?-
-Credo che usciremo a bere qualche birra come sempre. Magari una partita a biliardo, chi lo sa.-
-Non ubriacarti, mi raccomando.-
-Tranquilla YoonIm.-
-E cerca di guardare qualche bella ragazza visto che da domani non ci sarò che io.- consigliata questa frase, YoonIm scoppia a ridere e porta i piatti nel lavello, poi si dilegua nel bagno per una doccia rigenerante.
   Chanyeol non sorride, si incupisce e sdraia completamente testa e braccia sul tavolo. Non ci vuole molto che si addormenta, in fondo ha praticamente riposato tre ore la notte prima.
“Buongiorno amore! Lascia stare, te li preparo io i pancakes.” 
Dice a Chanyeol dopo averlo cinto di spalle e scoccatogli un dolce bacio sulla schiena. Avverte la pelle del più alto tremare e sorride per poi prendere possesso della cucina.
“Prima o poi dovrò imparare a farmeli da solo!”
“Non ce ne sarà bisogno, perché ci sarò io ogni mattina a farli per te.” 
Chanyeol sorride, si siede sul divanetto scassato della loro cucina comune e si perde nel fissare quella figura che cucina per lui con tanto amore. Ed è proprio l’amore il gusto che le sue papille gustative ascoltano assaporando quei dolci. 
“Sta sera usciamo con gli altri. E ci ubriachiamo fino allo stremo. Ti va?”
“E dove si va di bello?”
“Al Banshee. Ah. Non azzardarti a guardare il culo di qualche bella ragazza se non vuoi essere ucciso nel peggiore dei modi.”
“Perché dovrei guardare altri quando ci sei tu che hai il culo migliore del mondo?”
“Park Chanyeol, ti sei appena guadagnato una scopata extra.”
“Cos-” 
“Voglio fare l’amore con te.” 
L’amore con te. 
L’amore.
Con.
Te.

 
-AH!- urla Chanyeol di colpo, quasi cadendo dalla sedia. Riesce ad avvertire lo scroscio dell’acqua e si rincuora che YoonIm non lo abbia sentito urlare. Si umetta le labbra e quasi non collassa quando il sapore del bacio ricevuto in quel ricordo non lo invade ed il cuore esplode. Si passa le mani tra i capelli e sospira tentando di attenuare la frenesia, la disperazione, ma è difficile. È complicato quando il ricordo dell’unica persona che hai veramente amato in tutta la tua vita continua a farsi strada nei tuoi neuroni e ti risucchia le forze, il sangue e l’aria dai polmoni. E Chanyeol lo sa bene che ora c’è YoonIm e che deve amarla perché è una bravissima ragazza, ma proprio non ce la fa ad aprirle quel suo cuore di pietra che un tempo era fatto di pan di spagna profumato e morbido.
 
   YoonIm e Chanyeol si sono conosciuti cinque anni prima di oggi, in un locale dove lei si occupava della gestione della cassa. Si erano piaciuti pressoché subito ma per Chanyeol era solo un’amica con molta confidenza, una di quelle amicizie improvvise, in cui puoi parlare di qualsiasi cosa, anche mentire, perché tanto è un’amicizia improvvisa e quella persona non ti conosce a fondo. E Chanyeol con lei aveva assunto il suo lato del carattere più riservato, serio e leggermente assente, come se pensasse sempre a qualcosa che solo lui conosceva. YoonIm non conosceva di certo il vero carattere del proprio fidanzato. Non sapeva di un Chanyeol allegro, anima delle feste, comico e divertente, non sapeva del Chanyeol sul quale fare affidamento per i propri segreti e per i consigli, non sapeva del Chanyeol socievole e imbranato che tanto i suoi amici amano. Lei conosce solo un falso Chanyeol. È lui che si è mascherato in quel modo e continua a recitare la parte di se stesso da ormai cinque anni, e lo continuerà a fare sempre, nel bene o nel male, perché è questo che ha scelto per sé. È questa la condanna che ha scelto per non aver combattuto.
   Chanyeol sta osservando YoonIm nuda mentre si infila il reggiseno porpora e afferra il vestitino che ha scelto per la serata da trascorrere con le amiche.
-Voglio farlo con te.- le dice quasi senza pensarci, fissandola il più serio possibile.
-Amore, mi avevi promesso che non l’avremmo fatto il giorno prima del nostro matrimonio.-
-Tu e la tua falsa religiosità. Tanto anche se non lo fai oggi, domani non sarai pura in chiesa.-
-Lo so benissimo. Ma non credo di chiedere il mondo. Per una volta che non scopi non ti ammali mica.-
-Tranquilla, me ne era passata già la voglia.- tuona Chanyeol afferrando le chiavi della sua auto e camminando spedito verso l’ingresso. –Esco prima. Buona serata.- e sbatte il portone infilandosi immediatamente nell’ascensore per poi poco dopo sfrecciare con la macchina verso il luogo dell’incontro con i suoi amici. YoonIm non fiata, è immobile davanti l’armadio ancora seminuda e fissa il corridoio che ha appena attraversato il fidanzato. Trattiene le lacrime, in fondo non gli aveva chiesto nulla di così grande, solo di rispettare una sua decisione che sarebbe durata sì e no una mezza giornata. In quei cinque anni avevano fatto l’amore milioni di volte, non si era mai rifiutata di farlo con lui, non aveva mai finto nessun mal di testa, aveva deliziato ogni sua voglia e ogni suo sogno erotico, aveva osato fare cose che mai con un'altra persona si sarebbe immaginata di fare, ma Chanyeol era diverso, con lui avrebbe potuto fare tutto perché si fidava e lo amava da morire. Non credeva di essere una cattiva fidanzata, non era la tipica ragazzina viziata e assillante, lei lavorava e aveva i suoi tempi, si prendeva cura di Chanyeol senza invadere i suoi spazi, lo lasciava libero di fare qualsiasi cosa volesse, lo aiutava quando il lavoro era duro o i rapporti con amici e colleghi si facevano pesanti, gli cucinava ogni santo giorno due pasti caldi e quando poteva organizzava dei momenti di relax solo per loro, per staccare la spina, per mettere in standby il cervello e rigenerare i pensieri. Eppure Chanyeol non aveva mai sbilanciato il suo essere, non si era mai esposto più di tanto, non era mai scoppiato d’amore, nemmeno a farlo apposta, non era flessibile e spesso come poco prima, si arrabbiava per cose assurde.
   Si lascia crollare sul letto piangendo in silenzio e pensando che cosa ci fosse di sbagliato nella loro relazione. È lui che è lo sbaglio? O è lei che non è fatta per stare con Chanyeol? Il pensiero del matrimonio imminente le attraversa il cervello e per la prima volta ha paura di pronunciare quel sì il giorno dopo. Perché quel sì li legherà a vita. E Chanyeol, non sa più se è davvero la sua anima gemella.
 
   Chanyeol sta guidando e correndo da un’ora per le strade piene di gente di Seoul, niente musica, solo i suoi pensieri a fargli compagnia. Lo travolgono e lo deteriorano perché nuovamente Chanyeol sta pensando a dodici anni prima, sta assaporando quelle sensazioni e la litigata con YoonIm è già un pensiero sepolto.
   Quando parcheggia, è su di un’altura alle spalle di un parco giochi immenso e da lì ha una visuale bellissima della città. Rilassa i suoi muscoli e lascia che i suoi occhi si perdano nel contemplare le stelle che da poco sono sbucate nel cielo.
   Una. Due. Tre. Quattro…
“… Cinque, sei, sette, otto, nove, dieci… Chanyeol ho contato solo dieci stelle ma già ho voglia di arrendermi!” 
“Avrai tutto il tempo di riprenderti e contarle quando raggiungeremo la spiaggia. Non aspettano altro che esser contate da te.”
“Allora andiamo! Se restiamo qui ancora un po’ arriveremo in ritardo.”
“… Ho voglia di farlo con te.” 
“Allora facciamolo. Abbiamo ancora qualche minuto e chi se ne frega del ritardo…” 
E Chanyeol non se lo faceva ripete, fiondandosi addosso a quel corpo che amava spudoratamente ed incondizionatamente, facendolo suo, marchiandolo con il suo bacio letale, accarezzandolo e graffiandolo con le sue dita di fuoco, spingendolo con il suo corpo quasi ad un passo dal perdere la vita. Perché per Chanyeol fare l’amore con quel corpo e quell’anima era come morire. Come morire e vivere. Era come paura e coraggio, amore e odio. Era. Ed è ancora.
“Chanyeol… ma quando moriamo, ci incontriamo di nuovo nel paradiso?”
“Non lo so amore, ma a che ti importa?”
“Chanyeollie! Mi importa eccome! Una vita è troppo corta per amarti al 100%” 
“… Amore…”
“Se solo potessi vivrei in eterno pur di amarti ancora, Chanyeol. In eterno. Ti amo così tanto…” 
“Allora, nel dubbio di una qualche risposta, viviamo insieme tutta questa vita. Non lasciamoci mai.”
“Non ti lascerò mai, Chanyeol. Mai.”

 
-Sapevo che ti avrei trovato qua. Ansia prematrimoniale?- a distogliere Chanyeol dai suoi ricordi, la voce allegra di Jongin che si è fatta vicina e calda. Chanyeol lo guarda di sbieco e lo saluta con una mano sollevata a mezz’aria.
-No, il matrimonio è l’ultimo dei miei pensieri… Jongin, non so più se voglio sposarmi con YoonIm o meno.-
-Be’, io lo so bene invece.- dice tranquillamente Jongin che intanto fa sedere Chanyeol sul lato passeggeri e lui inforca il volante e lo conduce verso il locale dove hanno prenotato un tavolo.
-Ti sei messo con lei per dimenticare ma non te ne sei mai innamorato. Ti piace, ci stai bene, ma non sei te stesso con lei. È come se la prendessi per il culo da cinque anni, vecchio mio. Siamo sinceri… non hai mai smesso di amare Baekhyun. Sono passati dodici anni da quando vi siete lasciati e tu ancora ti disperi per lui. E lui chissà dove cazzo è! Magari si è pure sposato, magari è in America che ne sai. So che Baekhyun era fantastico, ma è stato meschino con te. E YoonIm non è male come ragazza… insomma Chanyeol, ti sto dicendo di valutare questi fattori: non puoi vivere nel ricordo del tuo primo amore quando hai già un futuro scritto davanti ed una bella mogliettina che ti lava le camice.- Jongin parla sempre tanto, è logorroico fino a far desiderare la morte, ma non dice menzogne o frivolezze. Chanyeol sa che quelle parole sono vere e sa anche che ha ragione e dovrebbe mettere da parte il ricordo di Baekhyun, soltanto non ci riesce e ogni giorno crolla sempre più nel suo sorriso ormai sbiadito, nel suo profumo di miele che ormai non annusa più con il naso ma con il cervello, nel suo ridere sguaiato agitandosi tutto, nel suo amare senza sosta.
 
   Arrivano nel locale che sono da poco passate le ventidue di notte e trovano già appostati al tavolo Kris, Sehun e Luhan che agitano le braccia per farsi notare e sorseggiano dei bicchieri a metà. Si siedono e ordinano due liquori forti iniziando a parlare del più e del meno, evitando il matrimonio di Chanyeol per quasi un’ora. La serata è tranquilla e divertente, Chanyeol con loro è lo stesso di vent’anni prima e si sente sollevato a non dover fingere per del tempo.
-Chanyeol, parlando seriamente, vuoi davvero sposarti?- è Sehun che prende parola e coraggio intavolando il discorso proibito. Luhan ruota gli occhi spazientito mentre Jongin e Kris si avvicinano ghignando per captare ogni sfumatura del tono della voce dell’interpellato. Chanyeol sospira, ingoia l’ultimo goccio di liquore e si stravacca sulla sedia guardando tra la folla senza un particolare interesse.
-Ti dirò, Sehun. Non lo so nemmeno io. Voglio sposarmi? Chi lo sa. Che bastardo sarei a lasciare YoonIm il giorno del matrimonio?-
-Questo è vero, ma pensa a come starai tu. Intendo, sia da sposato che da single.- dice Sehun ondeggiando la birra nel bicchiere che tiene in mano. Chanyeol ci pensa un attimo su e si rende conto che la risposta vera la conosce, ma ha troppo poco coraggio per svilupparla.
-Da single starei bene. Cioè, starei come sempre, solo senza maschere e bugie. Baekhyun non lo avrei lo stesso. Ma da sposato sarei recluso no? Obbligato a mentire. Le voglio bene davvero, ma non lo so se sono pronto a sposarmi con qualcuno che non sia lui…-
-Chanyeol, permettimi però di dirti due cose. Prima, sei stato tu che hai scelto di comportarti così con YoonIm. Lei non ti ha obbligato di fare nulla, ti sei scavato la fossa da solo. E inoltre…- Luhan è severo con le parole ma viene interrotto da Kris, sconvolto da ciò che ha appena visto.
-… Baekhyun…- è un sussurro il tono di voce che ha Chanyeol, è fremente la sua pelle che sbalza temperatura in continuazione, è paralizzato il suo cuore che non pompa più sangue, ed i suoi occhi sono uno specchio di lacrime che si rifiutano di scendere, forse per orgoglio, forse per paura. Byun Baekhyun è lì, al centro della pista che cerca di farsi spazio tra la folla per raggiungere il bancone. È più alto di dodici anni fa, ma sempre più piccolino di Chanyeol, ha i capelli castano scuro, le spalle di un uomo, pochi muscoli ma la pienezza delle carni è sempre lì, evidente ed invitante. Giacca e camicia lo fasciano e Chanyeol non ricorda di una sola volta in cui Baekhyun avesse indossato quei capi.
   Kris passa il suo bicchiere pieno a Chanyeol che lo trangugia d’un sorso senza smettere di fissare il suo ex. Luhan ha le mani tra i capelli mentre Sehun e Jongin sono tanto scioccati quanto Chanyeol stesso. In fondo erano migliori amici tanti anni prima, o no? Non erano inseparabili, loro? Prima che tutto finisse, non erano il più bel gruppo di amici mai visto sulla faccia della Terra?
-Cinque doppi del liquore più forte che avete.- ordina Jongin al cameriere senza guardarlo negli occhi. È fisso su Baekhyun il suo sguardo e, come tutti, non sa come comportarsi. Baekhyun era sparito in un giorno pieno di sole e di vita, se n’era andato via lasciando amici e Chanyeol, senza un motivo, senza un messaggio. Così, come era apparso tanti anni prima, era svanito come una magia, una magia che aveva distrutto e segnato il destino di Chanyeol.
   Poi una sagoma, poi tutto troppo in fretta.
-Ragazzi! Non pensavo di trovarvi qui! Oh, lui è mio cugino Baekhyun. È tornato da poco da New York. Ma che sono questi faccioni inebetiti? Cameriere? Sette Scotch, offro io!- chiamalo fato, destino o caso della vita, ma quando la vita è bastarda, non le frega granché di te. Nel locale è apparso Do Kyungsoo, un collega di lavoro di Kris e Sehun con il quale spesso erano usciti per delle cene alla sera e ha trascinato suo cugino Byun Baekhyun al tavolo degli amici adocchiati pochi istanti prima. Fa quasi ridere come un attimo possa cambiare totalmente la vita di una o più persone.
-Baekhyun, loro sono miei colleghi di lavoro: Oh Sehun e Wu Kris. Loro invece Kim Jongin, Xi Luhan e Park Chanyeol. Non farti intimorire da questo gigante, è il più cretino tra noi!- Kyungsoo scherza tranquillamente come se nulla fosse, ignaro del macello che ha appena combinato. Ha fatto sedere Baekhyun proprio di fronte Chanyeol e l’imbarazzo regna sovrano tra i due, circondati da un silenzio ovattato, a sua volta cosparso del vociare di Kyungsoo e della musica alta del locale. Che serata del cazzo, direbbe Jongin se potesse.
 
   Kris e Luhan hanno preso la palla al balzo e cercano di intavolare discussioni con i nuovi arrivati, ridono e scherzano fingendo nel miglior modo che possono, mentre Jongin interviene di tanto in tanto mostrandosi falsamente interessato. Sehun scappa ogni secondo fuori per fumare, proprio non la regge una situazione del genere e lui non è bravo ad affrontare di petto certe cose. Chanyeol se ne sta rannicchiato sulla sua sedia, testa e sguardo bassi, le ginocchia che tremano, l’ansia nel petto. Quando solleva coraggiosamente le sue iridi, si perde nel guardare Baekhyun che è nella sua stessa posizione davanti a sé. Prima, da lontano non aveva notato il colorito così pallido del ragazzo, nemmeno la sua magrezza. Da lontano, Baekhyun appariva più bello del sole, mentre adesso che lo guarda, pare il fantasma di se stesso.
   I loro sguardi si incrociano quando anche gli occhi di Baekhyun si sollevano per spiare Chanyeol e, istintivamente li abbassano entrambi, rossi in volto, con i cuori martellanti nei petti. Ci vogliono quasi altri cinque minuti prima che rialzino i loro sguardi, indugiando due o tre volte se abbassarli nuovamente o resistere e guardarsi dopo dodici lunghi anni. Alla fine, lo sguardo che si crea, è lo sguardo più meraviglioso e sorprendente che potesse essere fatto.
   C’è la speranza, la disperazione, l’amore, l’odio, la paura ed il terrore. C’è la voglia estenuante di toccarsi e di ritornare ai giorni felici. C’è Byun Baekhyun. E c’è pure Park Chanyeol, quello vero che non si maschera e non soffre, quello che ogni giorno è perfetto per viverlo al meglio. E Baekhyun lo nota, ed è impossibile non sorridere dinnanzi a quella verità.
-Ti sposi? Oddio, Chanyeol non ne sapevo nulla! Ma auguroni!- tuona Kyungsoo smorzando l’atmosfera stupenda creata silenziosamente. In un attimo fa tornare con i piedi a terra sia lui che suo cugino, che sentendo quelle parole si sconvolge e quasi si affoga bevendo il suo liquore.
-Ti sposi?- dice Baekhyun in un fremito della sua voce che pare un vagito, o un imminente pianto isterico. Non ci pensa mentre lo dice, non se ne rende nemmeno conto di cosa sta facendo ma poco gli importa. Chanyeol trema e annuisce piano, non reggendo lo sguardo distrutto di Baekhyun. Cos’è poi quello sguardo? Che significa tutto questo?
-I miei migliori auguri.- dice Baekhyun con voce tagliente. Ha il bisogno di alzarsi e prendere aria ma traballa appena lo fa. Kyungsoo scatta in piedi reggendolo, anticipando Chanyeol che è balzato in piedi a sua volta.
-Scusatelo, è un po’ debole. Vuoi prendere un po’ d’aria?- chiede preoccupato e Baekhyun risponde con un sì così flebile che fa quasi fatica ad ascoltare.
-Sono un po’ brillo, Chanyeol potresti accompagnarlo tu? Sei il più stabile tra noi…- non attende nemmeno la risposta che spinge il cugino tra le braccia dell’amico e nuovamente i loro cuori cessano di esistere. Facendo piano, camminando lentamente, Chanyeol accompagna nel retro Baekhyun. Si siedono sulla panchina di fronte e respirano a pieni polmoni l’aria fresca della notte. Le luci dei locali sono distanti dal retro e le stelle, almeno da lì, si vedono appena.
-Scusa per il disturbo.- sussurra Baekhyun guardando il cielo stellato, tornando a respirare normalmente. Chanyeol sussulta ma non lo guarda né gli risponde. Crede seriamente di non sopravvivere alla serata.
-Sei felice?- parla di nuovo Baekhyun ma la voce lo tradisce e l’insicurezza si sparge nell’aria.
-Tu sei felice?- ribatte Chanyeol con un velo di stizza nel tono.
-Sì, sono felice.- a quelle parole accompagnate da un sorriso illuminante, Chanyeol crolla psicologicamente e desidera che un infarto lo colga all’istante.
-Allora sono felice anch’io.- balbetta trattenendo le lacrime che sono tornate ad appannargli gli occhi. Non gli importa se quella frase farà capire a Baekhyun che è ancora innamorato di lui, tanto non ha nulla da perdere. Il più basso dei due si volta e gli sorride, un sorriso amaro, che Chanyeol non ricambia.
-Mi dispiace per quel giorno. Ma ho dovuto farlo…-
-Cosa? Sparire? Andare via chissà dove per dodici anni senza nemmeno dire ciao? Ti dispiace Baekhyun? Solo ora ti rendi conto che ti dispiace?-
-Chanyeol ti prego… non attaccarmi… non accusarmi…-
-Cosa dovrei fare? Sorridere e stringerti dicendoti di essere felice di averti incontrato? Che dovrei fare Baekhyun? È già tutto fottutamente complicato, perché sei tornato a stravolgere la mia vita? Non ti è bastato rovinarla tempo fa? Che cazzo ti ho fatto per meritarmi tutto questo?- Baekhyun abbassa lo sguardo sempre più ad ogni parola che Chanyeol sbraita, si fa piccino piccino e non ha il coraggio di ribattere. In fondo è vero che se n’è andato via senza dire niente. In fondo è vero che è stato un bastardo meschino. Chanyeol ha tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato con lui, ma fa male, a Baekhyun piange l’anima a sapere come ha ridotto la persona che amava e che ama ancora.
-Che c’è adesso? Non parli più? Alza la testa! Guardami!- sbotta Chanyeol adirato e Baekhyun ubbidisce. Appena solleva il visino, Chanyeol nota il pallore della pelle, alcune macchioline sul collo e gli occhi spenti, morti, pieni solo di lacrime che sgorgano e solcano le gote e gli zigomi non più alti e attraenti di Baekhyun. Ha stampato un tenue sorriso sulle labbra rosee e il suo corpicino trema tra i singulti e la consapevolezza di non poter far più nulla, di non poter rimediare, di non poter più tornare indietro e cancellare il giorno in cui è morto per la prima volta senza incontrare Dio e il paradiso.
   Si sente così impotente e disperato Baekhyun, non può parlare, non ce la fa nemmeno a simulare dei suoni con la bocca. E gli pare stupido discolparsi adesso. Come sarebbe stupido arrabbiarsi e provare a spiegare tutta la verità a Chanyeol. Stupido perché l’indomani Chanyeol si sposa.
-Solo… solo… una cosa… Chanyeollie…- dice sgomento e sovrastato dalle lacrime, tremando freneticamente, singhiozzando e perdendo il respiro più e più volte. –Non… non odiarmi… ti prego… Chanyeollie… ti scongiuro…- e ascoltate quelle parole, Chanyeol crolla per l’ennesima volta e si fionda su di lui, fregandosi di tutto, cercando di abbracciarlo.
-NON TOCCARMI!!!- strilla Baekhyun sconvolgendo e spaventando Chanyeol che si blocca a pochi centimetri da lui e lo guarda stupito.
-Non… farlo mai… ti prego…-
 
   Quando tornano dentro il locale, Baekhyun supplica Kyungsoo di andare via e, dopo svariati tentativi, accetta congedandosi. Tutti fissano Chanyeol e le loro espressioni hanno qualcosa di strano, qualcosa che Chanyeol vede ma non distingue e teme.
-Chanyeol, vuoi davvero sposarti?- ripete Sehun, e sta volta tutti, anche Luhan si interessano alla risposta.  
 
   10.25 del mattino.
   16 Aprile 2026. Domenica.
   Park Chanyeol indossa un abito blu scuro ed i suoi capelli sono tirati a lucido così come la sua pelle. È bellissimo vestito da sposo sull’altare mentre attende che YoonIm si materializzi nella chiesa. Tutti gli invitati sono seduti ai banchi adornati di fiori, il tempo è impaziente di vedere la sposa che si dice sia bellissima e non passa molto che finalmente YoonIm arriva, al suo fianco il padre le cinge un braccio, davanti a loro la piccola nipotina di YoonIm e dietro ci sono TaeYeon e Tiffany che le tengono il velo sorridenti. Pare tutto andare alla perfezione, quando vengono pronunciate le parole del giuramento e YoonIm abbassa lo sguardo e sorride triste.
-No. Non lo voglio.- è un sussurro che fa tremare il mondo, la voce della sposa. Chanyeol si sente morire e la guarda sconvolto cercando il suo sguardo ma lei gli sorride dolcemente e gli stringe la mano trattenendo le lacrime, camminando fuori dalla chiesa, evitando di ascoltare il mormorio degli invitati scioccati.
-YoonIm, si può sapere che diamine succede? Dove… dove stiamo andando?- dice a voce alta Chanyeol mentre viene sbattuto in auto e la sposa lo fissa pallida ma sorridente, mentre Jongin si piazza al volante e mette a moto.
-Chanyeol. Lasciami spiegare… ho sempre saputo che non mi ami, non l’hai mai fatto ma apprezzo il tuo sforzo nel provarci. Conosco il tuo carattere, quello vero, e non la maschera che hai adottato con me, ma tranquillo non ti odio per avermi mentito. Avrei preferito la verità ma chiuderò un occhio. E in più, so che sei ancora innamorato del tuo ex. Chanyeol, perché sei arrivato a tanto? Sapevi che non l’avresti dimenticato. Mi dispiace solo non averti aiutato, non sono riuscita a farti innamorare di me, ma forse posso rimediare. Semplicemente, amore, ho capito che se si ama davvero non si può dimenticare. O dividere. Grazie per avermi resa felice in questi cinque anni, ma adesso vai, e torna da lui.- YoonIm sorride tenera mentre lo abbraccia per l’ultima volta e Jongin parte e accelera prendendo la via che porta indubbiamente all’ospedale. Come potrebbe rimediare andando in ospedale? Comincia a non comprendere più nulla quando nel parcheggio vede Kris con Sehun, vestiti eleganti che lo aspettano. Jongin ferma il motore e invita Chanyeol a scendere, cominciando così ad attraversare i corridoi dell’enorme struttura. Nessuna domanda ma mille e mille sguardi si inseguono saettanti, riempiendo l’atmosfera di tensione e incomprensione. È quando giungono dinnanzi una porta chiusa che si fermano e Chanyeol li guarda con le sopracciglia aggrottate.
Chanyeol non capisce più nulla e si limita a sussultare prima di essere spintonato dentro la camera. Sehun e Kyungsoo lo salutano ed escono velocemente lasciando libera la visuale di ciò che gli occhi del più alto vedono.
-Baekhyun…- la voce di Chanyeol trema e le gambe paiono due budini molli che piano piano cercano di avvicinarsi al letto. Baekhyun è sdraiato in quel letto, è pallido come le lenzuola che lo coprono e ha macchiette scure sparse sul corpo. È attaccato ad una flebo e ad altri macchinari che non conosce e ha le palpebre a metà occhio, stanche e pesanti, ma sorride lieve, sorride nel vedere Chanyeol.
-Che… che hai… che è successo…- domanda disperato cercando di trovare le forze adatte a sopportare quella visione. La sera prima aveva notato che Baekhyun non stava bene, ma arrivare a tanto era assurdo.
-Niente, assolutamente niente.- sussurra Baekhyun sorridendo come un bambino mentre cerca con le dita le mani di Chanyeol che appena trova stringe debolmente. Non dovrebbe toccarlo o farsi toccare, ma proprio non resiste alla tentazione di alleviare il dolore del suo animo.
-Come può essere niente tutto questo? Che hai! Baekhyun che hai…- continua Chanyeol stringendo la manina dell’amato e liberando le lacrime dagli occhi. A quel punto Baekhyun sorride e si arrende, tanto ormai non ha più nulla da perdere.
-Sono malato… ho l’AIDS, Chanyeollie. Per questo non devi toccarmi…- dice con un filo di voce prima di tossicchiare. È in quel momento che Chanyeol vorrebbe solo svegliarsi dal sogno e scoprire di essere in un bel letto accanto a Baekhyun che dorme tranquillo abbracciato a lui. Ma non è così, non è mai così.
-Ho scoperto di averlo dodici anni fa… ricordi che stavo sempre male? Mi dissero che in America avrei trovato ottimi dottori… Non potevo rischiare di far ammalare anche te… tu eri pulito, eri sano, stando con me avresti potuto contrarre il virus da un momento all’altro. Perdonami se non ti ho mai detto nulla… e così sono partito. Ma la malattia era già troppo potente… non mi resta…-
-Non dirlo! Non… dire più nulla…- urla Chanyeol per poi parlare con un tono bassissimo. È per caso uno scherzo del destino? Qualcuno lo sta punendo per qualche sbaglio commesso prima di nascere? Come è possibile che adesso che lo ha ritrovato, lo sta perdendo di nuovo?
-Chanyeol… non dovresti… toccarmi…-
-Baekhyun tu mi ami ancora?-
-… non ho mai smesso. Era la nostra promessa, in fondo…- è Chanyeol che prende le forze e poggia le sue labbra su quelle del piccolo sotto di lui. In quel momento sente la vita scorrere in lui e tutto appare dannatamente più bello e più reale, tutto torna come era e il suo cuore riprende a battere. Non dovrebbe toccarlo? Ora che lo ha ritrovato ci farà anche l’amore tutte le volte che potrà. Non sarà un virus a fermarlo, non sarà il destino a cancellare il suo amore, non sarà l’eventuale morte a fargli dimenticare di Baekhyun. E mentre pensa tutto ciò, la sua lingua incontra quella del suo amore, abbracciandola e amandola con il triplo della passione.
-Mi sei mancato…-
-Chanyeollie…-
-Non lasciarmi mai più… mai più…- dice Chanyeol tra le lacrime stringendo in un abbraccio il corpo gracile di Baekhyun che piange a sua volta, incapace di affrontare la situazione.
-Chanyeollie… non posso…-
-Baekhyun, ti scongiuro… sempre insieme… non ce la faccio più…-
-… Sempre… insieme…- e sorridono, pur sapendo a cosa andranno incontro, pur sapendo il rischio che potrebbero pagare, ma felici, perché tanto ormai non hanno più nulla da perdere.
 
   -Buongiorno amore! Lascia stare, te li preparo io i pancakes.- dice a Chanyeol dopo averlo cinto di spalle e scoccatogli un dolce bacio sulla schiena. Avverte la pelle del più alto tremare e sorride per poi prendere possesso della cucina.
-Ormai li so fare da solo, Baekhyun.-
-Ma ora ci sono qui io e finché posso, te li preparo io.- Chanyeol sorride, si siede sul divano della loro cucina e si perde nel fissare quella figura che cucina per lui con tanto amore. Ed è proprio l’amore il gusto che le sue papille gustative ascoltano assaporando quei dolci. Sono passati cinque anni da quando sono tornati ad amarsi e a vivere.
-Voglio fare l’amore con te.- gli sussurra Chanyeol e Baekhyun si irrigidisce di colpo, deviando lo sguardo.
-Chanyeol… evitiamo ti prego… è un miracolo che tu non sia stato contagiato in questi anni… non rischiamo…-
-Ma a me non mi interessa nulla di venire contagiato. Voglio fare l’amore con la persona che amo. E lo voglio fare adesso.- e Baekhyun non è nessuno per dire di no a quelle parole.
   In un attimo il busto del più basso viene circondato dalle braccia possenti del suo amante, le mani si intrecciano dietro la sua schiena e i loro sguardi sono il teorema dell’amore che nessuno mai risolverà. In un attimo due paia di labbra si sfiorano delicate, una morde l’altra e i sospiri che le loro bocche emanano parlano direttamente con gli arcangeli dei cieli. In un bacio mettono a fuoco la delizia di poter vivere insieme, ringraziano tutto ciò che è possibile ringraziare e si concedono la libertà di potersi sciogliere l’uno nelle braccia dell’altro. Perché è per questo che Park Chanyeol è nato: per morire di Byun Baekhyun. E Byun Baekhyun invece è nato per vivere di Park Chanyeol. È buffo come il fato abbia giocato con i nostri due amanti, l’uno pronto a morire, l’altro pronto a vivere per amore.
   Per Chanyeol è bellissimo sentire come Baekhyun, lentamente e con calma, si strusci sul suo corpo, lo spogli e lo baci ovunque. Trema non appena le sue labbra gli sfiorano il torace, freme quando la sua lingua gli lecca il petto e le sue dita esili lo toccano appena. Chanyeol è un fuoco ardente che scoppietta ad ogni micro movimento del compagno su di lui, e a stento riesce a mantenere gli occhi aperti poiché vorrebbe solo chiuderli e godersi al meglio quelle sensazioni, ma non ce la fa a non guardare la bellezza e la purezza di Baekhyun, non ce la fa perché Baekhyun è l’essenza della fragilità e della meraviglia, Baekhyun è una fiaba a lieto fine ai suoi occhi, è tutte le stelle del firmamento e tutte le cose belle di questo mondo.
   Quando Baekhyun bacia tra le sue gambe e gli accarezza le cosce, Park Chanyeol crede che la morte sia lì lì per prenderlo. Soffoca gemiti e tira pugni sul materasso, si morde le labbra e respira malissimo. La lentezza di Baekhyun è la tortura massima, l’estasi estrema e la linfa vitale. Oh, quanto lo ama, quanto ne ha bisogno, quanto gli manca già la sua schiena magra da abbracciare…
-A… amore… vieni qui…- la voce è un fremito ma Baekhyun si ferma e ubbidisce, accucciandosi sul petto leggermente sudato dell’uomo che ama. È un bimbo piccolo tra le braccia della madre, e Chanyeol lo stringe fortissimo, annullando l’aria e il vuoto tra di loro. Sono appiccicati e i loro cuori stanno facendo l’amore battendo accavallati, l’uno appresso all’altro.
-Sai Chanyeollie… mi sono informato. Si dice che ci siano più vite e che le anime gemelle si cerchino in ognuna di queste vite. Quindi, se muoio non è definitivo. Tornerò a respirare e ti cercherò… fatti trovare subito ti prego. E sarò sano. In tutte le mie prossime vite sarò sano, niente malattie, niente di niente… così potrò vivere in eterno e amarti ancora.- il tempo si è fermato non appena Baekhyun pronuncia quelle parole che appaiono come un giuramento solenne dinnanzi a Dio. Chanyeol ha le lacrime agli occhi ed il suo cuore ha avuto molteplici orgasmi nell’ascoltare quella frase. Perché mai nessuno aveva pronunciato tali lettere. Perché mai nessun amore è stato più forte. E a Chanyeol vengono in mente Romeo e Giulietta e quasi quasi sorride.
   Vivere in eterno pur di amarsi ancora. Ma chi mai lo farebbe davvero? Con tutte le anime che ci sono e ci saranno, può una persona rincorrere sempre e solo la sua metà? Non è noioso già vivere cinquant’anni con il proprio partner? Chanyeol non sa dare una risposta a quelle cantilene che ha in testa, però una cosa certa la sa: lui morirebbe e vivrebbe di nuovo pur di ricongiungersi a Baekhyun. Quindi sì, vivrebbe in eterno, lui lo farebbe.
   Non passa molto che nell’aria che li circonda si possono solo ascoltare i gemiti di Baekhyun e gli ansimi di Chanyeol. La schiena del più basso sfrega ripetutamente sul lenzuolo, le sue gambe sono sollevate e intrecciate alla vita di Chanyeol, il suo corpo è rigido e rilassato allo stesso tempo, il viso si contrae di espressioni inebrianti come se stesse inalando la più fine delle droghe o dell’ambrosia. Si agita sempre troppo Baekhyun, le sue braccia non trovano mai pace e cercano la pelle dell’altro, la sfiorano, la graffiano, la amano, la accarezzano, la stringono.
-Chanyeol… di più…- lo supplica disperato e bellissimo Baekhyun, i capelli scompigliati ed il viso stravolto mentre lo stringe dietro, sulle spalle. Chanyeol sorride appena e spinge di più, con più irruenza, con maggiore impeto e quasi urla. Si blocca dopo la spinta data e trema sconsiderato fissando a pochi millimetri dal suo volto, il faccino di Baekhyun che lo osserva a bocca schiusa e sorridente. Non passano molti secondi che le loro labbra sono nuovamente unite e si baciano come se non ci fosse un domani, amanti immortali e testimoni silenziose di un amore che sta uccidendo due persone.
   La passione li travolge e non ci sono più regole e rispetto. Chanyeol spinge e spinge, Baekhyun urla e spalanca le gambe dimenandosi più che può, le loro mani si torturano affamate, la loro pelle è un tripudio di rossori e graffi sotto lo strato di sudore perlaceo, e le loro voci sono l’orgasmo imminente della luna che si eclissa con il sole.
   E l’orgasmo arriva davvero, come un fiume in piena che straripa, che ammassa tutto e distrugge tutto. Baekhyun incurva la schiena e spalanca la bocca e gli occhi mentre Chanyeol gli morde il petto e lo infilza con i polpastrelli sulle cosce e i glutei sfiniti. C’è silenzio adesso, un silenzio che nemmeno i loro respiri affannati osano interrompere. Poi c’è Chanyeol che si fa piccolo piccolo e si accuccia sul corpicino dell’amato e li copre con le lenzuola, lo abbraccia e lo bacia tutta la notte, dolcemente, tremante, piangendo e sorridendo. Perché l’amore è bellissimo, perché Baekhyun è bellissimo.
 
   Il giorno del funerale di Baekhyun, Seoul appare felice e Chanyeol vorrebbe bruciarla con ogni suo abitante. È successo tutto troppo velocemente perché potesse fare qualsiasi cosa. Semplicemente, Baekhyun si è sentito male durante l’inverno del loro settimo anno insieme e niente e nessuno ha più capito o saputo cosa fare e come procedere. L’amore non basta quando il corpo muore. E Baekhyun stava morendo sotto gli occhi di un Chanyeol che vuole vivere solo per tenerlo in vita.
-Non piangere Chanyeollie. Io sono sempre con te.- gli aveva sussurrato così piano. E Chanyeol era scoppiato in lacrime.
-Per favore, io non ho paura. Finché mi ami io non ho paura.- il sorriso sulle labbra di Baekhyun scema e il terrore prende possesso del suo viso. Non ha paura della morte, ha paura di soffrire la solitudine e la lontananza da Chanyeol.
-Ti amo… ti amo, Baekhyun…- si obbliga a dire l’altro, facendo tornare il sorriso all’amato. Ma il fato è cattivo, e quando si ammala, nessuno può riscriverlo.
   Baekhyun chiude gli occhi e smette di respirare nella Primavera del loro ottavo anno. Ha il sorriso stampato sul visino più pallido e martoriato che Chanyeol abbia mai visto e ha ancora la manina racchiusa in quella gigante del compagno. E semplicemente Chanyeol urla e sbraita, piangendo e non accettando la sua morte. Come potrebbe accettarla? Come potrebbe accettare di essere di nuovo solo, e sta volta senza più la possibilità di incontrare Baekhyun tra i tavolini di un locale?
 
   Chanyeol non ha nessuno smoking, né dei vestiti decenti. Ha la maglietta grigia ormai sbiadita e i jeans chiari che coprono appena le sue Jordan consumate dagli anni. Ha gli occhi arrossati e spalancati, due chiazze nere appena sotto le palpebre inferiori e segni rossi sulle guance, residui del suo momento di pazzia nel quale ha sfregiato con le proprie unghie il suo viso perfetto. È accasciato a terra, tenuto a stento da Jongin e Sehun che non osano fiatare. Nessuno osa respirare nel lutto di Baekhyun, nessuno commenta l’abbigliamento sciatto di Chanyeol, nessuno resiste dinnanzi lo strazio del suo cuore.
   Chanyeol comincia ad urlare con tutto il fiato che ha in corpo non appena la bara viene sepolta, urla di non farlo, Baekhyun soffre di claustrofobia, ha paura del buio e ha sempre odiato sporcarsi con il terriccio. Urla come se Baekhyun fosse ancora vivo, come se importasse più quell’elenco di cose, come se davvero i becchini si fermassero e aprissero la bara per rispettare le fobie del morto. E poi Chanyeol comincia a piangere e gridare quel nome e Jongin non riesce più a trattenerlo, mentre Sehun piange silenzioso.
   Chanyeol passa l’intera giornata su quel terreno, steso lì sopra illudendosi di essere sul corpicino di Baekhyun. E maledice il cielo perché vorrebbe la pioggia a fargli compagnia, ma il sole spacca le pietre e gli asciuga le lacrime.
 
   Il giorno in cui la vita decide di dire basta a Chanyeol è un giorno di pioggia in pieno Inverno. Chanyeol ha da poco compiuto ottantacinque anni e sorride a Jongin che è andato a trovarlo in ospedale con i suoi nipotini.
-Zio Chanyeollie! Zio Chanyeollie! Ma è vero che esistono le anime gemelle?- domanda la più piccina dei tre nipoti di Jongin, quella a cui Chanyeol è più affezionato.
-Certo che esistono. E tu la troverai presto. Cercala bene.-
-Tu ce l’hai l’anima gemella?- sorride la piccina mentre la mano rugosa di Chanyeol le accarezza la testolina piena di treccine e Jongin sorride alla scena.
-Certo che ce l’ho. Mi sta aspettando sai? È già nel paradiso.-
-Andiamo nel paradiso quando dormiamo?-
-Sì, e non vedo l’ora di andarci così posso stare con la mia anima gemella.-
-Oh… allora muoviti ad addormentarti zio! Ciao, sogni d’oro!!!- sorride e saltella la piccola salutandolo mentre stringe la mano di Jongin che sorride amaramente perché lui, il vero significato di quelle parole lo ha capito troppo bene.
-Ciao Jongin.- sussurra Chanyeol con un bellissimo sorriso sulle labbra e Jongin abbassa lo sguardo per trattenere le lacrime e si volta.
-Buona notte vecchio mio.- e Chanyeol chiude gli occhi abbandonandosi alla morte, liberandosi della vita e accogliendo la ventata di nuovo e di spirito che lo travolge. È già in paradiso?
 
   Chanyeol arriva nel locale che sono da poco passate le ventidue di notte e trova già appostati al tavolo Kris e Luhan che agitano le braccia per farsi notare e sorseggiano dei bicchieri a metà. Hanno la pelle giovane e tonica, i sorrisi dei loro vent’anni. Si siede e ordina un liquore forte iniziando a parlare del più e del meno, raccontando di Jongin e dei suoi nipotini adorabili, di Sehun che tra poco li raggiungerà. La serata è tranquilla e divertente, Chanyeol si sente bene dopo chissà quanto tempo. È sempre Luhan che improvvisamente viene interrotto mentre parlotta di sport e di quanto siano comode le nuvole.
-… Baekhyun…- è un sussurro il tono di voce che ha Chanyeol, è fremente la sua pelle che sbalza temperatura in continuazione, è paralizzato il suo cuore che non pompa più sangue perché non ne ha più bisogno, ed i suoi occhi sono uno specchio di lacrime che si rifiutano di scendere, forse per orgoglio, forse per paura. Byun Baekhyun è lì, al centro della pista che cerca di farsi spazio tra la folla per raggiungere il bancone. È lo stesso di una vita fa, sempre più piccolino di Chanyeol, ha i capelli castano scuro, le spalle di un uomo, pochi muscoli ma la pienezza delle carni è sempre lì, evidente ed invitante. Giacca e camicia lo fasciano e Chanyeol non ricorda di una sola volta in cui Baekhyun avesse indossato quei capi.
   I loro sguardi si incrociano quando anche gli occhi di Baekhyun si sollevano e intravedono Chanyeol e, istintivamente li abbassano entrambi, rossi in volto, con i cuori martellanti nei petti. Ci vogliono quasi altri cinque minuti prima che rialzino i loro occhi, indugiando due o tre volte se abbassarli nuovamente o resistere e guardarsi dopo una vita intera. Alla fine, lo sguardo che si crea, è lo sguardo più meraviglioso e sorprendente che potesse essere fatto.
   C’è la speranza, la disperazione, l’amore, l’odio, la paura ed il terrore. C’è la voglia estenuante di toccarsi e di ritornare ai giorni felici. C’è Byun Baekhyun. E c’è pure Park Chanyeol, quello vero che non si maschera e non soffre, quello che ogni giorno è perfetto per viverlo al meglio. E Baekhyun lo nota, ed è impossibile non sorridere dinnanzi a quella verità.
-Sei arrivato, Chanyeollie.- sorride Baekhyun avvicinandosi al tavolino con in mano un drink. Ha la pelle perfetta, nessuna macchia e nessun pallore, gli occhi sono pieni e vitali, Baekhyun non è magro, non è malato.
-Ciao Baekhyun.- sorride Chanyeol chinando un pochino la testa e poggiando la guancia sul palmo della mano, fissandolo. E di nuovo, per l’ennesima volta, Baekhyun non è mai stato più sicuro di voler vivere in eterno, vita dopo vita, pur di amarlo ancora.

 
Caro Signore, quando arriverò in paradiso per favore permettimi di portare il mio uomo.
Quando lui arriverà, dimmi che lo lascerai entrare.
Padre dimmi se puoi,
Tutta quella grazia, quel corpo meraviglioso, quel bellissimo viso, lui mi fa venir voglia di festeggiare.
Lui è il mio sole, mi fa brillare come diamanti…

{Young and Beautiful.
Lana Del Rey.}

Non sense: Buongiorno a tutti ^^ Sono tornata dopo uhmm due giorni? Beh, avevo pronta questa one shot e siccome mi annoiavo ho deciso di postarla. Spero che abbiate ascoltato Young and Beautiful in loop mentre leggevate e che vi abbia trasmesso le stesse sensazioni che ha scaturito in me mentre scrivevo.
Avevo voglia di angst dolce e estremo, di BaekYeol da one shot e mi sono ritrovata a scrivere questa storia che racchiude una miriade di cose dentro.
Non so se vi piacerà, se vi farà schifo, se non la calcolerete o se la amerete a dismisura, io spero solo di avervi trasmesso e comunicato qualcosa, come sempre del resto.
Fatemi sapere cosa ne pensate, commentate e apritemi il vostro cuoricino <3 
Alla prossima, 

Grace
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