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Autore: We_Love_TD    16/03/2014    1 recensioni
Allora, inanzi tutto in questa storia sono cambiate tantissime cose come ad esempio il carattere, la famiglia, i cognomi, i comportamenti ecc.Il reality non c'è mai stato, quindi se non vi piace non leggete.
*Dal testo*
Passarono due lunghissime ore e finalmente arrivò l'intervallo, l'unico momento a scuola dove stavo un po' in santa pace, da sola, senza nemmeno Gwen. Sapete perchè? Perchè stavo li, ferma, immobile, ad ammirare la bellezza di quel ragazzo moro con la cresta verde e con gli occhi blu. Tutti quei piercing mi facevano impazzire, tanto che me ne ero fatta due anche io: uno sulla lingua ed uno sul naso. Lo guardavo addentare il suo panino con la nutella e scherzare con i suoi amici. Ogni tanto anche lui si girava a guardarmi, ma io giravo lo sguardo e guardavo da tutt'altra parte. Mi ero anche comprata le scarpe uguali alle sue, le All Star rosse.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Un po' tutti | Coppie: Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Dormivo bene, forse troppo bene. Un raggio di sole si posò sul mio viso e mi svegliò. Mi stropicciai gli occhi neri come la pece, e mi alzai da quel comodissimo letto. Andai in bagno a lavarmi la faccia, poi mi guardai allo specchio: occhi assonnati, capelli spettinati e brufoli a volontà. Dopo mi sarei data una sistemata, ora dovevo pensare a mio fratello, Jackson.
- Giorno, Court!- mi salutò e ricambiai con un sorriso. Preparai la colazione. Siccome nostra madre va a lavorare molto presto la mattina, tocca a me preparare la colazione a mio fratello. Mangiammo e durante il pasto nessuno dei due si azzardò a parlare. Finita la colazione presi le tazze e le misi a lavare nella lavastoviglie. Poi salii di sopra a vestirmi e a sistemarmi. Mi misi dei jeans attillati neri, le Nike verdi , una felpa verde scuro e una maglietta nera a maniche corte con scritto ''keep calm and carry on''. Mi misi un filo di mascara, un po' di correttore per nascondere i brufoli e mi pettinai. Preparai lo zaino e scesi di sotto, Jackson mi stava aspettando li. Fortunatamente la sua scuola non era molto distante da casa nostra quindi potevamo andare a piedi. Sfortuna, invece, che la scuola superiore sia lontanissima e le corriere siano fuori servizio, non so per quale fottutissimo motivo. Mentre camminavamo mi fermavo davanti ad ogni macchina per specchiarmi sui vetri. Odio il mio corpo, sono troppo magra. Arrivati davanti alle scuole elementari, lasciai mio fratello e gli diedi un bacio sulla testa.
- Courtney, sono troppo grande per i bacini...- mi disse per poi fuggire verso i suoi amichetti. Un bambinello di 8 anni paffutello, capelli marrone chiaro come i miei e occhi neri, come i miei. Mi avviai verso la mio scuola: liceo linguistico,  terzo anno. Accesi il mio ''iPod'' e misi la mia canzone preferita: ''Not a bad thing'' di Justin Timberlake. Mentre camminavo canticchiavo un po' e la gente che passava con la macchina mi fissava. Non me ne importa. Dopo 45 minuti che sembravano anni luce arrivai a scuola.
- Ciao, Court!- mi salutò Gwen abbracciandomi.
- Ciao, Gwen!- la stinsi più forte che potevo.
- L'hai fatta matematica, vero?- mi chiese ridendo.
- In realtà no...- risi anche io. La campanella suonò, io e la mia migliore amica eravamo nella merda senza compiti di matematica... però non importa. Entrai in classe e già i maschi, in particolare Alejandro e Mike, avevano iniziato a tirarsi aerei di carta e palline di alluminio. Io e Gwen ci sedemmo, come al solito vicine, e tirammo fuori il libro di Greco. Il prof arrivò e  mentre iniziò a spiegare le varie regole di scrittura, Beth ci aveva gentilmente prestato il suo quaderno per farci copiare matematica. Fortunatamente lei è una precisa che fa sempre bene i compiti, così non ci saremmo dovute preoccupare. Passarono due lunghissime ore e finalmente arrivò l'intervallo, l'unico momento a scuola dove stavo un po' in santa pace, da sola, senza nemmeno Gwen. Sapete perchè? Perchè stavo li, ferma, immobile, ad ammirare la bellezza di quel ragazzo moro con la cresta verde e con gli occhi blu. Tutti quei piercing mi facevano impazzire, tanto che me ne ero fatta due anche io: uno sulla lingua ed uno sul naso. Lo guardavo addentare il suo panino con la nutella e scherzare con i suoi amici. Ogni tanto anche lui si girava a guardarmi, ma io giravo lo sguardo e guardavo da tutt'altra parte. Mi ero anche comprata le scarpe uguali alle sue, le All Star rosse. Ogni tanto ci vedevamo per fare un giretto o per parlare un po', ma venivano anche dei suoi amici e io e Gwen eravamo beate tra i maschi.
Purtroppo finì anche l'intervallo e non potevo più ammirare quel ragazzo. Si chiamava Duncan. Veniva in classe con me, ma ero coperto da mille teste e non riuscivo a vederlo. Passata l'ora di matematica (la professoressa non si accorse del nostro imbroglio) restavano solo l'ora di Latino e quella di Scienze. Oh mio Dio... Ero interrogata di scienze e non sapevo nulla... me n'ero proprio scordata... e ora? che potevo fare? Niente. Ecco la risposta alla mia domanda. Niente. Passò anche l'ora di latino ed ero completamente morta. La professoressa entrò appoggiando i suoi libri sulla cattedra e sistemandosi sulla sedia. Guardò sul registro e poi mi fissò.
- Bene Stone, hai preparato un argomento?- mi chiese.
- no, mi faccia lei le domande...- risposi insicura.
- ok, come ben le saprà, l'ozono è un componente naturale dell’atmosfera e raggiunge la massima concentrazione tra i 15 e i 50 km di altezza. A partire dalla metà degli anni Ottanta del XX secolo è stato rilevata una periodica riduzione dello strato di ozono, il cosiddetto ''buco dell'ozono'', sopra l’Antartide in concomitanza con la primavera australe e la situazione non è migliorata da allora a oggi.  Quale è ritenuta la causa principale del “buco dell’ozono”?-  mi disse. Rimasi in silenzio, non riuscivo proprio a rispondere. Non lo avevo nemmeno guardato quel libro...
- Em...è...cioè...em...- mi limitai a dire. Ad un certo punto sentii una voce dall'altra parte della classe che ripeteva''l'inquinamento'' e dopo cinque secondi capii che la voce era quella di Duncan.
- L'inquinamento...?- provai a dire e la professoressa mi sorrise compiaciuta.
- ci hai messo un po' per rispondere ma va bene...- mi disse.
- mi scusi...- abbassai lo sguardo e mi girai verso Duncan sussurrando un ''grazie'' e accennando un piccolo sorriso. Lui si limitò ad annuire e a sorridere. Guardai l'orologio e notai che mancavano 5 minuti alla fine della lezione. Le altre domande che mi fece la prof le ho risposte tutte grazie ai suggerimenti di Duncan e Gwen che guardavano sul libro. Finalmente la campanella suonò la fine delle lezioni e me ne uscii con un bell'otto e mezzo di scienze. Ma prima di andarmene dovevo ringraziare Duncan.
- Hey, ciao Duncan... Volevo dirti grazie per avermi aiutato...Non avevo studiato..- dissi guardando a terra.
- Lo avevo capito Principessa, così sono corso in tuo aiuto.- mi fece l'occhiolino e si allontanò.
 Tornai alle scuole elementare dove mio fratello mi aspettava.
- Come è andata oggi, Jackson?- gli chiesi accarezzandogli i capelli.
- Bene,  ho preso nove!- mi disse ballando con la verifica davanti alla faccia.
- Bravissimo! Papà sarebbe stato fiero di te!- gli dissi, ma lui non mi rispose. Probabilmente non avrei dovuto tirare fuori questo discorso...
                                              
  
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