Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Flos Ignis    16/03/2014    3 recensioni
Ohayo, minna!
Sono nuova del fandom, e questa è solo la mia seconda fanfiction, per cui vi prego di essere clementi e di farmi sapere se vi piace o meno, così da potermi migliorare. Spero comunque di intrattenervi piacevolmente!
Ambientata dopo il secondo film: Sakura fa un incubo che la tormenta, e capendo che si tratta di un sogno premonitore decide di consultare i Tarocchi delle Carte per scoprire cosa attende lei ed il fratello.
Nell'ombra si nasconde un Cacciatore.
Dalla Cina e dall'Inghilterra, due ragazzi accorrono per aiutare i loro amici in questa nuova impresa della Padrona della Carte.
In un gioco frenetico di guardie e ladri, a determinare la vittoria sarà solo la magia più forte di tutte.
L'Amore.
Ok, non sono brava nelle introduzioni, ma spero di avervi dato un'idea. Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Lee Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji, Touya/Toy, Yukito/Yuki | Coppie: Shaoran/Sakura, Touya/Yukito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno strano sogno
 
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNN….DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNN…
-Ancora cinque minuti…-
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNN….DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNN…
-E va bene, va bene…- una piccola mano sbucò lentamente da sotto il gomitolo di coperte di lana pesante rosa confetto, vano scudo contro l’attacco spacca-timpani di quella maledetta sveglia. Tastò un po’ goffamente sul comodino, facendo cadere rispettivamente un libro, tre penne, un mazzo di chiavi, una bambola vestita in modo curioso e un portamonete verde smeraldo regalato alla ragazza ancora mezza addormentata dal suo amico Yuki, suo primo amore ed ora grandissimo amico, nonché ospite del Guardiano delle carte di Clow – ora di Sakura -, Yuè.
Finalmente l’aggeggio infernale era stato spento. Lo squillo assordante della sveglia quantomeno aveva svolto bene il suo compito visto che dopo qualche secondo emergeva dalle coperte una ragazza di non più di quindici anni, dai corti capelli castani e occhi verde smeraldo che in quel momento celavano al mondo la loro lucentezza per via delle palpebre semi chiuse.
Come un automa la ragazza prese a togliersi il pigiama bianco a fiori gialli per mettersi la divisa di scuola alla marinaretta bianca e nera, borbottando nel frattempo parole incomprensibili persino a lei.
Quando andò in bagno per darsi una sciacquata al viso, lei stessa rimase sorpresa di non avere segni evidenti della nottataccia che aveva passato. Si era aspettata come minimo due occhiaie blu da far invidia al conte Dracula. E invece, aveva solo gli occhi un po’ vacui come ogni mattina nei primi minuti di risveglio.
Non appena fu pronta e di nuovo attiva, Sakura cercò di ricordarsi cosa fosse successo la notte prima per farla dormire così male. Aveva avuto un incubo, ma quale? Kero-chan le aveva spiegato almeno mille volte di annotare i suoi sogni, perché a quanto avevano potuto constatare possedeva doti di preveggenza che si manifestavano per via onirica.
Quella mattina però faticava a ricordare il suo incubo. Aveva la sensazione che fosse davvero importante, ma proprio non riusciva ad afferrare quelle immagini che le continuavano a sfuggire.
Soprappensiero, raccolse la cartella dalla sua stanza e scese per fare colazione, diede un bacio a suo padre, che le aveva servito la colazione, e alla foto di sua madre con un cappotto invernale bianco che le risaltava splendidamente i capelli scuri.
Non si accorse minimamente di essere osservata come un alieno da suo fratello Toy fino a quando suddetto fratello le diede un forte pizzicotto sul dorso della mano più vicina a lui. A quel punto Sakura tornò del tutto presente a sé stessa.
-Toy! Ma che ti salta in mente?- e mentre alzava lo sguardo, un rapidissimo flash la fece quasi boccheggiare: suo fratello sdraiato per terra, coperto di sangue e scheggie di vetro, con uno sguardo incredulo e dolorante in viso, che tendeva una mano verso qualcuno chiedendo perché lo avesse fatto.
Ma fatto cosa? Ferirlo?... O aveva tentato di fare di peggio…?
-Mostriciattolo, ma che ti prende? Non hai fatto alcun rumore stamattina, e ora ti perdi nei tuoi pensieri… non è che sei malata?-
Toy cercò di non darlo a vedere, ma nel suo tono si era infiltrata comunque la preoccupazione che da sempre lo accompagnava quando qualcosa di sospetto aleggiava attorno o in Sakura. Da quando aveva donato i suoi poteri a Yuè affinchè il suo migliore amico non scomparisse, questa iperprotettività nei confronti della amata sorellina non era che aumentata.
Non si era mai pentito del suo gesto, e nemmeno l’avrebbe fatto ora. Ma questo non toglieva che come fratello maggiore si sentiva in diritto e in dovere di essere in ansia.
-Ma no, che dici ero solo distratta! Davvero, non sono malata… e non chiamarmi mostriciattolo!-Ora che il fratello l’aveva strappata alle sue riflessioni e a quell’immagine agghiacciante era tornata la solita, grintosa e vitale Sakura. Più tranquillo, Toy si concesse di tornare ai metodi affettuosi che intercorrevano normalmente tra lui e la sua sorellina…
-Ma io non sono preoccupato per te… ma visto che vivi qui, non vorrei mi trasmettessi una qualche strana malattia da mostriciattolo quale sei tu…-
-TOY!-
 
-Dovresti essere più gentile con Sakura, sai?-
-Tsk-
-Dico davvero Toy, non capisco perché insisti con la facciata di fratello scocciatore quando in realtà per lei faresti qualunque cosa…-
-Tsk-
-Vedo che siamo di buon umore, oggi-
-Yuki, mia sorella è un mostriciattolo nel corpo di una ragazzina. Stamattina non era molto in sé, per cui ho abbassato la guardia, e dopo una delle mie solite battute mi ha tirato un calcio!-
-Vorrà dire che te lo sei meritato-
-Ma da che parte stai?-
-Sono solo obiettivo. Lei dovrà pur difendersi in qualche modo dalle tue angherie da fratello maggiore-
-Ma mi resterà un livido grosso come una casa!-
-Esagerato-
-Ma è mai possibile che voi due siate sempre alleati contro di me?-
-Non sarebbe necessario se tu ti comportassi un po’ meglio con lei. Qualcuno dovrà pur insegnarti le buone maniere, e lei ha abbastanza potere su di te per riuscirci-
-Perché, tu non ne hai?- Toy si pentì subito di essersi scoperto tanto con Yuki. Arrossì in un modo che l’amico giudicò senza ombra di dubbio tenero, ma sapendo bene come prenderlo decise di metterla sul leggero per evitare ulteriori imbarazzi. A entrambi.
-Vorrà dire che dovrò iniziare a prenderti a calci anch’io-
 
Uno specchio che andava in frantumi, Toy coperto di sangue, l’urlo di suo fratello.
-No! Perché lo hai fatto?-
Un’altra sé stessa piangere, con addosso una divisa di scuola sporca di terra, lo Scettro della Stella in una mano e una Carta di Sakura nell'altra, sporca di sangue…
 
-Kinomoto!-
Lei si svegliò di soprassalto, col batticuore e le lacrime agli occhi per ciò che aveva visto. Solo la mano di Tomoyo, la sua migliore amica, che le si era posata sul braccio in un impeto di empatia estremamente gradito le impedì di scoppiare a piangere.
-…sì?- la voce le uscì comunque fievole e tremula, e persino il professore se ne accorse.
-Non si sente bene, signorina Kinomoto? Vuole andare in infermeria?-
Sakura ci pensò su mezzo secondo, ma capì che non sarebbe riuscita a fare nulla di produttivo in classe quel giorno. Le immagini di suo fratello pieno di sangue che urlava disperato la tormentavano.
Se davvero era un sogno premonitore come sospettava, aveva bisogno di consultare i Tarocchi delle Carte per saperne di più e impedire qualunque cosa potesse ridurre in quello stato Toy.
 
Tomoyo l’aveva accompagnata in infermeria, e si era offerta di rimanere con lei, ma Sakura le spiegò che aveva bisogno di solitudine e concentrazione per vedere il futuro. Le aveva spiegato di quei flash derivanti dal suo sogno premonitore prima dell’inizio delle lezioni, e la giovane Daidouji non aveva insistito, sebbene espresse teatralmente il suo rammarico per non poterla filmare nelle vesti di veggente.
Sakura era ormai troppo abituata alle stranezze della sua migliore amica per darci troppo peso; si era persino adeguata ad indossare per lei i vestiti che le confezionava anche senza nessuna occasione in cui metterli. Le Carte ormai erano tutte in mano sua, e strani incidenti non si verificavano più da diversi mesi in città, da quando aveva trasformato la Carta del Nulla nella Carta della Speranza.
 
Sakura ripensava a quella sua ultima avventura mentre saliva di nascosto le scale che l’avrebbero portata al tetto, dove avrebbe potuto consultare le sue amate Carte in solitudine. Pensando alla carta della Speranza, inevitabilmente il suo pensiero andò a Lee. Il rossore che la pervase era ormai divenuto familiare alla ragazza, che proprio in quell’occasione aveva confessato i suoi sentimenti al ragazzo che amava, esattamente nel momento in cui credeva di aver perso il suo amore per via della Carta del Nulla.
Ricordava l’enorme tristezza che aveva provato quando aveva creduto che il suo Lee si fosse dimenticato di lei. E anche la gioia sfrenata e l’amore incondizionato che le erano esplosi dentro quando lui le aveva detto per la seconda volta di amarla, guardandola con quei suoi occhi scuri incredibilmente dolci.
Quanto le mancava…
 
Doveva concentrarsi però, non era il momento di viaggiare così lontano con la mente quando aveva un grosso problema tra le mani.
Si mise comoda sul terrazzo della sua scuola, tirò fuori le carte e le mescolò attentamente con la mano sinistra, come le aveva insegnato kero-chan. Dopodichè le separò in tre mazzatti, e seguendo l’istinto le rimise insieme.
Quando il rombo di carte fu posizionato, Sakura si permise di fare un respiro profondo. Sperava vivamente di aver male interpretato il suo sogno, o che perlomeno ci fosse una soluzione per impedire che suo fratello si facesse male.
-Oh Carte di Sakura, rispondete alle mie domande… mostratemi il futuro nefasto che minaccia me ed i miei cari… ve lo ordina Sakura, la vostra padrona!-
L’aura magica avvolse lei e le sue carte, materializzandosi con un’aurea rosata che li avvolse per qualche secondo.
-La prima carta in alto mi mostra la causa scatenante…-
Quasi non si rese conto di aver trattenuto il respiro, fino a quando non ebbe girato la Carta dello Scudo. Non immaginava il perché fosse proprio quella la causa di ciò che sarebbe successo, ma prima di tirare conclusioni affrettate si decise a girare le tre carte centrali, che le avrebbero mostrato l’identità di chi tramava alle sue spalle.
-Il Lucchetto, il Bersaglio, la Freccia…-
Ora, se possibile, Sakura era ancora più confusa di prima. Le sue percezioni avevano iniziato a mandarle segnali d’allarme, ma ancora erano troppo confusi per capirci qualcosa.
Non le restava che scoprire quali erano le intenzioni di quel misterioso individuo…
Girò l’ultima carta in basso, e ciò che vide le gelò il sangue nelle vene.
  
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