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Autore: GreenBlood_    16/03/2014    1 recensioni
[Erotico/Sentimentale] [Yuri/Gender Bender] [Leggermente OOC verso l'inizio] [WilliamxRonald]
Ogni giorno siamo inconsapevoli di ciò che accadrà.
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{Estratto...
«Oggi lei ha davvero un bell'aspetto.»
Wilhelmina inspirò profondamente, inebriandosi avidamente di quanta più aria poteva carpire in quel lungo istante, poi si esibì in una teatrale smorfia di disappunto. «Tu mi stai nascondendo qualcosa.» [...] «Goditi la vita, fino alla morte.» Era stato un sussurro troppo flebile. Wilhelmina parlottò appena «Taci, Knox.»
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: William T. Spears
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Better Than a cup of coffee
Every day we are unaware about what will happen
• William T. Spears and Ronald Knox
• Gender Bender/One-shot
• 1.357 Parole




 
~ Una giornata come le altre … o forse no?
Wilhelmina allungò le dita verso il manico della tazza fumante sul tavolo. Se la portò alla bocca e prese due sorsi. Il liquido le scivolò rovente in gola, fino allo stomaco. Bruciava. Il gusto amaro del caffè le impregnò le labbra e scaldò per bene ogni parte del suo corpo. Amava i sapori forti di prima mattina. Specialmente in giornate rigide come quella.
«Senpai, non trova che questa sia una splendida giornata? »
La Shinigami mora, a quell’affermazione, inarcò un sopracciglio e scrutò meglio l’ambiente circostante. Un grande frastuono risuonava tra le strade brulicanti di vita e di certo anche il tocco della neve appena caduta non migliorava quell’angusto luogo.
«Non capisco cosa ci trovi di così bello, Knox.» Si soffermò sulla figura dinanzi a lei. I suoi lunghi capelli dorati illuminavano un poco quei dintorni cupi, come anche il suo ampio sorriso radiante, dipinto amorevolmente sul quel viso pallido.
La risata compiaciuta di Ronaldina si diffuse per tutto il perimetro della piccola piazza. «Sa supervisore Spears? » Sospirò ed anche lei prese un sorso del suo tea mattutino «Oggi lei ha davvero un bell’aspetto. »
Wilhelmina inspirò profondamente, inebriandosi avidamente di quanta più aria poteva carpire in quel lungo istante, poi si esibì in una teatrale smorfia di disappunto. «Tu mi stai nascondendo qualcosa.» Posò la tazza, mezza vuota, e cercò nello sguardo della biondina una risposta plausibile. Ronaldina incrociò le braccia ed espose anche lei le labbra imbronciate, che vibrarono appena in un brontolio stizzito, quasi un sibilo tra i denti stretti «Sono solo entusiasta.»
«Nessuno sorride senza un valido motivo.»  E la mora si preparò a quello che stava per accadere.
Ronaldina si grattò la nuca, appena dopo la risposta secca della senpai. «Lei sa che in questo periodo non mi trovo bene nella Sezione Segreteria.» E uno sbuffo accompagnò la frase. Le labbra socchiuse conservavano gelosamente le parole che era stata sul punto di pronunciare. «Quindi ho deciso di compilare un modulo di trasferimento ed iniziare un nuovo lavoro nel Reparto Spedizioni.» Il muso lungo si capovolse.
Lo sguardo glaciale di Wilhelmina tramutò in uno perfettamente spaesato e sorpreso. Certo, Ronaldina le aveva sempre raccontato di quanto lei fosse incompetente nell’archiviare dati in perfetto ordine, di quanto fosse complicato riuscire a sopportare domande inutili da parte dei colleghi di lavoro e di quanto fosse difficile muoversi con quelle gonne da assistente, completamente strette sui glutei. Ma non si sarebbe mai aspettata un simile cambiamento. «Ma ci hai pensato su? Dovresti prima completare gli studi e superare l’esame. E non è una passeggiata.» Socchiuse gli occhi «Esperienza personale.»
Knox osservò contrariata  la Dea della morte «Ce la farò benissimo, infondo ho anche il sangue da Shinigami per mano dei miei genitori.»
«Ricorda che passeranno secoli prima che tu possa lavorare al reparto. »
«Lo so.» Obbiettò la segretaria. «E quando accadrà andremo a festeggiare, che ne dice?»
Wilhelmina farfugliò un qualcosa di ineffabile, per poi accettare.
Tanto cambierà idea, pensò.
 
~ Un collega non calcolato
Il supervisore Spears cercò di ipotizzare una scusa plausibile per evitare i festeggiamenti, ma la sua concentrazione era rivolta all’enorme Death Scythe che le si parava davanti, di un insolito vermiglio lucente. Accentuò un mugugno. Non se lo sarebbe mai aspettato un simile risultato da parte di Knox.
«E sono passata anche con ottimi voti! » In quel momento Wilhelmina non sapeva se congratularsi con lei oppure semplicemente prenderla a schiaffi per quella sua ingenuità.  «Non trova che questi occhiali mi stiano una favola? »
Uno.
La -ormai- collega sorrise entusiasta.
Due.
Fissò la mora con tono di superiorità.
Tre.
Si sistemò una ciocca di capelli, credendosi la più bella.
Calma Spears, calma. 
Forse era infastidita soltanto per il fatto che si fosse sbagliata, che avesse troppo dubitato di lei. O forse perché le stava proprio antipatica. Ma la forza di volontà che portava sempre con se Ronaldina in qualche modo, col passare dei tempi, l’aveva incantata.
«Ne ho visti di migliori .»
La bionda alzò gli occhi al cielo, come se si aspettasse una riposta simile.
«Comunque, Sabato noi due andremo a quel Mega-Party di cui ti parlavo, cerca di non trovare scuse! » Subito dopo Ronaldina, senza lasciar ribattere Wilhelmina, uscì saltellando dalla stanza. Una festicciola non può essere così male, vero?
 
~ Bere ad una festa non fa mai male … o quasi. 
Da mesi oramai era diventata quasi dipendente da quella quiete che solo la notte, col suo morbido e materno abbraccio, sapeva donarle.
Si adagiò sul letto, lasciandosi cullare da quell’oscurità profumata di casa, mentre le piccole gocce di sudore impregnavano leggermente le sue vesti.
La luce tenue e pallida della luna, pigra, filtrò irrorante dalle tende della finestra.
Wilhelmina tese le braccia e le intrecciò dietro il collo di Ronaldina, le sciolse lo chignon e accarezzò i suoi lunghi capelli arruffati, in cerca di attenzioni. La fanciulla sopra di lei si allungò in avanti, sentendo l’odore dell’alcool. «Senpai, ha bevuto troppo, se vuole la riporto a casa.» Una bugia, solo una bugia.
«Sto benissimo … » Un singhiozzo si percepì nell'aria
                                                                                                                           
*
Il corpo nudo di Wilhelmina rabbrividì impercettibilmente. O forse, non era il freddo a farle quell’effetto, ma le dita della collega tra le sue cosce.
Guardami ancora. 
Quello spettacolo aveva avuto modo di smuovere qualcosa nel suo cuore, toccandola nel profondo e risvegliando sentimenti sopiti col tempo.
La bionda le accarezzò il seno, vogliosa del suo nettare. Assaggiò nuovamente la sua pelle, salata ed aspra allo stesso tempo. Gustava quel funesto corpo. E le piaceva. Sentiva il profumo dolce e pungente dei suoi morbidi capelli scuri, bagnati e divisi in ciocche più o meno spesse, che si distendevano ovunque sul petto.
L'altra ragazza fece un piccolo verso di sorpresa, ma non rifiutò la coccola e anzi si accomodò meglio, soddisfatta. Era bello per lei restare lì, distesa contro la ragazza che amava, a lasciarsi coccolare dai suoi baci gentili e dalle sue dita armoniose.
Aveva un'espressione felice, partecipe, il rossore le tingeva le gote.
Era bellissima e Ronaldina glielo ricordò con un bacio, profondo e umido. Quello era un sapore che Wilhelmina non si sarebbe mai stancata di sentire sulla lingua e a cui non avrebbe mai rinunciato davvero.
Un altro fremito di piacere.
Mai si sarebbe stancata di quello sguardo niveo, ritratto con cura sul viso terso della compagna. E la sua voce fievole, che percepiva sempre più sua. Si strinsero ancora, calde e fragranti, senza badare troppo al tempo che passava sulle loro pelli, senza pensare al dolore di morti lontane e alternative future.
Un sospiro.
La lingua di Ronaldina che l’accarezzava voluttuosa, alla ricerca del suo agognato sapore.
Un gemito.
Le sue dita che la torturavano, facendole inarcare la schiena in una muta supplica a non fermarsi.
Un grido strozzato.
Il primo orgasmo che la invadeva, inebriandole i sensi.
«Goditi la vita, fino alla morte.» Era stato un sussurro troppo flebile.
Wilhelmina parlottò appena «Taci, Knox. »
Si ridestò, lanciando un’ultima e fugace occhiata al firmamento lucente, pronta a fare ritorno alla sua nuova vita e fondamentale  impresa.

~ Tutto come prima, giusto?
«Vuol dire che … si ricorda tutto di ieri sera? »
«Si. »
«Tutto quanto? »
Wilhelmina annuì e prese un sorso di caffè, cercando -invano- di non notare l’espressione prevalentemente imbarazzata di Ronaldina. Quella, forse, era una delle giornate  -al contrario della mattinata precedente- più tranquille. Freddo poco pungente, silenzio assoluto e neanche l’ombra di un cittadino monotono. Per la mora non ci poteva essere di meglio.
Posò la tazza sul tavolino e la sua collega la guardò divertita. «Senpai, ha dei baffi al caffè sopra il labbro.»
«Non trovo il fazzoletto. »
Ronaldina si avvicinò -pericolosamente- a lei e lambì con la lingua la zona interessata, per poi unirsi con l’altra ragazza in un lungo e passionale bacio.
«Sa supervisore Spears? Questo era molto meglio di una normale tazza di caffè.»







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Note:
Non pensavo che l’avrei fatto, ma invece eccola … la mia prima storia erotica. Sinceramente non volevo creare una trama tanto originale, volevo evidenziare il fatto che questa fosse una Gender Bender e una storia a rating rosso, quindi ho cercato di rendere al meglio tutto il resto.
Avete notato la parte di Ronald? (alias Ronaldina perchè, purtroppo, il suo femminile non è ancora conosciuto), ho voluto rendere la sua parte più "simpatica" rendendolo una segretaria, (mmhh ... predatore che diventa la preda ... ).
Gradirei qualche consiglio su come migliorare dato che non mi dispiacerebbe scriverne un’altra di storia Erotica. Grazie a chiunque lo farà! 



Attenzione: Il  Rating è stato cambiato perché ho seguito un consiglio che mi hanno dato.
  
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