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Autore: Gleeky_00    16/03/2014    5 recensioni
AU
Inghilterra,Lima,1529,le due famiglie benestanti della città,gli Hummel e gli Anderson,lottano fra loro da tempo immemore senza più uno scopo né una ragione.
Blaine e Kurt non potrebbero essere più diversi:il primo svampito e infatuato della sua educatrice,il secondo civettuolo e pieno di voglia di vivere...la loro più grande differenza?
I loro cognomi sono Anderson e Hummel quindi nemici mortali.
Dovrebbero odiarsi ma entrambi sono stanchi di questa guerra e una semplice nottata fra giovincelli potrà cambiare le sorti di due famiglie?
Ispirato a Romeo e Giulietta ma io non sono William Shakespeare e posso garantirvi che le cose andranno diversamente.
[Medieval!Klaine]
MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Cooper Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Blaine tu sai che cosa ti chiederanno di fare vero?

La voce di Lady Emma è maledettamente seria mentre se ne sta seduta sul letto accarezzando i ricci neri di Blaine mossi dal vento che entra dalla finestra alle loro spalle.

Il ragazzo in tutta risposta affonda ancora di più il viso nella veste della donna.

Lo sa lo sa Blaine lo sa ma vuole far finta che vada tutto bene,vuole far finta che Cooper sia ancora vivo,che quella notte nel bosco non sia mai esistita e che quella discussione con Sam e Rory davanti ai trogoli non sia mai avvenuta.

-Blaine non puoi continuare ad ignorare la realtà.

Lady Emma gli mette due mani sulle guance per fargli alzare la testa e guardare il suo volto.

Se n'è accorta anche lei,è una settimana che Blaine non smette un momento di piangere standosene seduto sul letto mentre la donna gli accarezza i capelli.

Quando la notte Lady Emma se ne doveva andare Blaine aveva freddo e si sentiva solo e perciò piangeva ancora più forte di prima e bagnava tutto il cuscino.

Blaine sapeva di assomigliare a un bambino ma poco gliene importava.

Il ragazzo prova a scrollare la testa in modo da rigettarla nel petto della sua educatrice ma lei ha una presa ben salda.

-Blaine guardami.Lo so che è difficile,credimi ci sono passata,ma ignorare il mondo reale non ti porterà a niente.Tuo Padre mi ha chiesto di mandarti da lui a mezzogiorno di quest'oggi e sai che se non vai di tua spontanea volontà ti farà andare là con la forza.

Gli occhi di Blaine stanno ricominciando velocemente a velarsi di lacrime o forse non hanno mai smesso.

Non vuole andare da suo Padre.

Sa cosa gli chiederà e Blaine non ha una risposta,è troppo giovane,troppo ingenuo,Blaine non ha una risposta.

-Piccolino ti prego ascoltami!So che non te lo aspettavi,so che per te questo è un mondo nuovo ma devi fare qualcosa.Se non vuoi farlo per me o per te almeno fallo per lui.

Oh no.

No no no.

Lady Emma ha toccato un punto troppo sensibile.

-I-io...io ho...io ho paura.

Uggiola a bassa voce come un cagnolino ferito.

-Tutte le cose nuove fanno paura Blaine ma bisogna imparare a conoscerle e forse un giorno non le si temerà più.Non puoi scappare dal tuo destino piccolino e mi dispiace che tutto questo sia successo proprio a te ma tu sei un uomo forte e proprio per la tua prodezza d'animo Dio ha scritto questo disegno per te.

Già,il disegno...

-Io non sono un uomo...Cooper era un uomo...

Lady Emma avvicina il viso a quello di Blaine facendo scontrare i loro nasi.

-Tutto quello che ti accadrà nella vita Blaine farà di te un uomo e io non potrò far altro che piangere il bimbo che mi è stato tolto e essere fiera dell'uomo che ho cresciuto.

Un piccolo sorriso nasce sulle labbra rosse della donna e se Blaine non stesse cadendo in un baratro oscuro sorriderebbe anche lui.

-Ora vai da tuo Padre e dimostragli quando vali.

Lady Emma lascia la presa sul suo viso lasciando cadere le mani sulle morbide coperte.

Blaine vorrebbe prenderle tra le sue e riportarsele sul viso,vorrebbe stare in quella stanza per il resto della sua vita e vorrebbe che il mondo esterno non esistesse,purtroppo non è così.

Si alza con il cuore che gli duole chiaramente nel petto mentre la donna gli dà una leggera pacca sul braccio.

Esce dalle sue stanze e mentre attraversa il corridoio i suoi passi sulle pietre fredde assomigliano all'orologio della sua condanna verso l'Inferno.

Quando la grande porta della sala grande gli si para davanti Blaine sente le lacrime pizzicargli gli occhi ma non deve cedere.

Fa un bel respiro e apre la grande porta perché lui è un uomo e deve esserlo per sé stesso e per Cooper.





-Ah...sei venuto...

Quando Blaine entra nella sala grande trova suo Padre seduto sul trono con un gomito che puntella il bracciolo mentre si tiene la testa con una mano ossuta.

E' magro...davvero magro...sembra uno scheletro.

Forse anche quell'uomo ha un cuore.

-Eccomi Padre.

Blaine si inchina leggermente,non lo faceva mai al cospetto di suo Padre ma è talmente debole che farebbe qualsiasi cosa.

-Blaine...tu sei...sei stato tu ha chiudergli gli occhi vero?

La voce di Sir. Richard è debole,così debole come Blaine mai l'aveva sentita prima.

-Sì Padre....

L'uomo emette un leggero sospiro.

-Bene...e...come unico fratello sai quello che dovrai fare vero?

Blaine si gela sul posto.

No no no no no.

-I-io....io non...sono....

-Non sei cosa?!

Il ragazzo spalanca gli occhi per la sorpresa di quell'urlo improvviso mentre Sir. Richard si alza come una furia dal trono per precipitarsi contro di lui.

-Non sai valoroso?!Non sei abbastanza forte?!

-I-io....

Gli occhi oro del ragazzo si specchiano in quelli verdi di suo padre.

-No.

Dice fermamente e non è neanche stupito di vedersi arrivare uno schiaffo.

-Lo sapevo!Sapevo che non avresti fatto niente sei solo un vigliacco!Da una malata non può nascere altro!

Sta...parlando di sua madre....

-Non vi azzardate a-

-A fare cosa Blaine?Che cosa mi farai?Sei un vagabondo,un vagabondo codardo che non sa fare niente,un essere inutile che Dio ha mandato per punirmi,non hai saputo difendere tuo fratello,tutto quello che hai saputo fare è rifugiarti nelle braccia di quella donna che non ha idea di quale sia il suo posto!

Il viso di suo Padre è a un palmo dal suo mentre gli ripete tutte quelle cose che Blaine ha sentito nella sua testa per giorni.

Non ha saputo difendere Cooper,non ha saputo reagire,è un essere senza senso,non è come Achille lui.




Disse così.E fu come se avesse colpito dritto nel cuore.Tanto che il figlio di Peleo fece per sguainare la spada e certamente avrebbe ammazzato Agamennone se all'ultimo non fosse riuscito a dominare il suo furore e a fermare la mano sull'elsa argentata.Guardò Agamennone,e rabbioso gli disse:

"Faccia di cane,cuore di cervo,uomo vigliacco.Io giuro su questo scettro che arriverà il giorno in cui gli Achei,tutti,mi rimpiangeranno.Quando cadranno sotto i colpi di Ettore,allora mi rimpiangeranno.E tu soffrirai per loro,ma non potrai fare nulla.Potrai solo ricordarti di quanto hai offeso il più forte degli Achei e impazzire dal rimorso e dalla rabbia.Verrà quel giorno,Agamennone.Io lo giuro."




Blaine non avrebbe mai avuto il coraggio di pronunciare quelle parole.

-I-io...

Cerca di trovare una frase,qualsiasi cosa che gli permetta di controbattere e tornare quel ragazzetto ribelle che era prima ma non ha neanche il tempo di pensare che una ginocchiata gli arriva dritta nello stomaco.

Blaine si piega su se stesso emettendo un gemito di dolore.

Suo Padre si piega verso di lui finché la sua bocca non è al livello dell'orecchio del ragazzo.

-Cooper non meritava tutto questo.

Lo sa lo sa Blaine lo sa.

-Sarebbe stato meglio se fossi morto tu.

Blaine emtte un altro gemito di dolore che non è più solo fisico perché quella frase gli è arrivata una pugnalata.

Lo sa già se se fosse morto lui sarebbe stato meglio,per la famiglia e per tutti,lui era solo un problema.

Dovrebbe crollare,dovrebbe mettersi a piangere e cedere sul bel pavimento di marmo bianco italiano della sala grande ma non momento in cui suoi Padre sta per voltarsi e tornare verso il trono Blaine alza il viso e cerca di mettere nello sguardo che gli sta lanciando non solo l'odio che prova per lui ama anche quello che prova per se stesso e per il mondo.

Potrebbe anche giurare di vedere una piccola ombra di timore nel viso di suo Padre,forse ha paura che si ribelli ma Blaine non lo frà.

Blaine si rialza in piedi con in bocca il sapore ferroso del sangue,si volta e apre le porte con un tonfo dirigendosi come una furia nelle sue stanze a cercare la spada di suo fratello.

Blaine non è come Achille.

O forse sì.





Il suo corpo non gli appartiene più,questo lo ha capito appena si è alzato dalla sua posa agonizzante nella sala grande,il suo corpo appartiene a un Blaine malvagio,arrabbiato con l'universo,un Blaine in grado di uccidere che sta andando a compiere i suoi doveri.

Non sa neanche dire come ci è arrivato davanti alla loro dimora ma è lì,davanti al maniero degli Hummel con il sole che gli batte imperioso sulla testa e la spada di Cooper che gli brucia nel palmo.

-Finn!

La sua voce è rabbiosa mentre comincia a muoversi avanti e indietro sulla strada sterrata come un animale in gabbia.

-Finn!Andiamo,scendi!Ancora uno Finn,ancora uno e poi basta!

Blaine allarga le braccia al cielo e quando comincia a ridacchiare capisce di essere diventato pazzo.

Sir. Finn della casata Hummel si affaccia dalla finestra della sua camera matrimoniale.

Lo sapeva,sapeva che sarebbe arrivato.

E' anche giusto,se sapesse chi ha ucciso suo padre in guerra andrebbe anche lui a sfidarlo.

-Finn...

Una voce piccola piccola,lieve lieve gli arriva alle spalle.

Si volta e quello che vede gli spezza il cuore.

Sua moglie attorcigliata fra le lenzuola bianche,la bella pelle olivastra completamente scoperta e i capelli disordinati per la notte di passione.

Finn è già morto sapendo che quella è l'ultima volta che la vedrà così perché Finn lo sente,lo sente dentro che la sua ora sta giungendo.

-Finn che cosa sta succedendo?

Il ragazzo non ha il cuore di risponderle mentre lei si alza e lascia scivolare le coperte dal suo corpo nudo e si dirige leggere come una fata accanto a lui.

Appena guarda fuori lascia il davanzale sul quale ha poggiato le mani come se fosse improvvisamente diventato di fuoco.

-Oh no quel pazzo è tornato!Finn ti prego non uscire!

Rachel gli circonda il viso con le mani mentre le lacrime cominciano già a rigarle il volto.

-Rachel io devo uscire.Ho ucciso suo fratello è ovvio che lui sia qui.

-Ma lo hai fatto solo per proteggere Kurt,non è colpa tua!

Sua moglie sta cominciando ad urlare e a singhiozzare e questo non è l'ultimo suono che Finn vuol sentire.

-Io non intendevo uccidere Sir. Cooper ma l'ho fatto,le mie intenzioni non contano.

-No ti prego Finn non andare non andare...

Rachel gli tira giù il viso finché le loro fronti non sono a contatto.

Finn alza una mano toccando la piccola collana con un ciondolo di perla che le aveva comprato come regalo di nozze quando era andato in città.

-Rachel tu sei la donna più intelligente che conosca e quindi riuscirai a capire perché lo sto facendo...preferisco morire come uomo d'onore che vivere come un vigliacco....e poi lo hai sentito,dopo di me nessun altro.

-E tu gli credi Finn?Credi alle promesse di un Anderson?

-Sì,gli credo,gli credo perché il dolore che vivrete voi lui lo sta già vivendo.

Ah Finn sempre pietà di tutti,sempre a cercare il meglio...

-Non ti meriti tutto questo...

Ora Rachel e completamente in lacrime mentre le mani di suo marito son passate ad accarezzarle le spalle.

-Nemmeno Cooper lo meritava,nessuno lo merita.

La ragazza disgiunge le loro fronti guardando suo marito negli occhi.

Li deve ricordare.

Li deve ricordare.

-Cerca di tornare.

Lo sussurra quasi,come se fosse un segreto.

Finn fa quel sorriso a metà che Rachel tanto ama per poi passarle una mano fra i capelli castani giocherellandoci un poco.

Piega leggermente le ginocchia in modo che il suo viso sia a livello di quello di sua moglie per poi allungare il collo e premere insieme le loro labbra.

Rachel pensa che questo bacio sappia troppo di addio.

Finn pensa che non vorrebbe nient altro prima di andarsene.

I loro respiri smettono di fondersi insieme e Finn se ne va sorridendo e lasciando un'ultima carezza nei capelli di sua moglie.

Prima di chiudere la porta prende la sua spada.

Mentre attraversa il corridoio che porta alla porta principale Finn si accorge di aver paura ma crede che sia normale,sta per morire è normale che abbia paura.

Alcuni cugini cominciano già ad uscire dalle loro stanza guardandolo con un misto tra l'orgoglio e la pietà.

Dietro a una colonna il ragazzo intravede una figura appoggiata al muro.

Se ne sta lì,ignorando il mondo esterno con le braccia conserte.

Finn fa un piccolo sorriso avvicinandosi.

Kurt se ne sta lì con le labbra serrate a creare una piccola striscia bianca e gli occhi blu fissi sul pavimento.

-Kurt?

Il ragazzo si volta verso di lui.

-Mi prometti una cosa?

Kurt non risponde né annuisce ma Finn che la risposta è sì.

-Prenditi cura di mia madre.

Il pomo del più basso fa su e giù mentre tenta di inghiottire le lacrime e annuire leggermente.

Finn gli prende la nuca in un mano avvicinando le labbra al suo viso.

Ci siamo.

Pensa Kurt ma le labbra di Finn finiscono sulla sua fronte lasciandoci sopra un segno rovente.

Si allontana da lui sorridente come è arrivato scompigliandogli un po' i capelli.

Finn si volta e Kurt si morde le labbra guardando quel corpo così massiccio che una semplice lamina di ferro può uccidere in qualsiasi momento.

-Finn!

Il ragazzo si volta.

-Gr-grazie di tutto!

Il più alto si porta due dita alla tempia.

-Dovere fratellino!

Quando Finn ricomincia la sua strada verso la morte pensa che in fondo le cose nella sua vita non fanno così schifo.

Davanti alle porte principali Burt,Carole e Noah lo abbracciano bagnandogli il collo con le lacrime,Lady Quinn non si avvicina ma Finn vede i suoi occhi verdi lacrimare insistentemente.

Il ragazzone si volta,fa un respiro profonde e apre la porta fiero di quello che si è lasciato dietro.

Il minore degli Anderson non era molto popolare.

Dicevano che era un tipo solitario che preferita i campi e la biblioteca al paese.

Dicevano che era un tipo tranquillo,davvero un buon partito.

La descrizione di quel ragazzo non corrisponde affatto a quello dell'uomo con gli occhi follo che si ritrova davanti.

Ha il viso e i vestiti sporchi di terra portata dal vento e respira con i denti serrati mentre le dita si chiudono intorno al manico della spada con poca pratica,come se non ne avesse mai tenuta uno in vita sua.

L'abilità di un guerriero si riconosce già dal modo in cui tiene la sua spada diceva sempre Burt.

Poi Finn capisce,quella non è la sua spada.

-Ah sei arrivato!Ti aspettavo Sir. Finn della casata Hummel,ti aspettavo davvero!

-E sono qui Sir. Blaine della casata Anderson,qui pronto a combattere!

Blaine non saprebbe dire se quello che gli esce dai denti serrati è davvero un ringhio,Blaine non saprebbe dire niente.

Sta per muoversi,sta per lanciarsi contro il nemico.

-Ma prima devo proporti un patto.




"Non fuggirò più davanti a te,figlio di Peleo,[...]adesso invece sento in me il coraggio di starti di fronte:ti ucciderò o mi ucciderai.

Ora però giurami davanti agli dèi,che saranno i testimoni migliori e garanti del nostro patto:io non strazierò il tuo corpo in modo indegno se Zeus mi concederà di vincere e di toglierti la vita;ti spoglierò delle tue armi famose,Achille,ma il tuo corpo lo restituirò agli Achei.

Anche tu restituisci il mio"

Guardandolo con odio gli rispose Achille dai piedi veloci.

"Ettore,dannato,non parlarmi di patti.Non esistono accordi fedeli tra gli uomini e i leoni,e lupi e agnelli non hanno sentimenti uguali:la discordia è fra loro,per sempre.Così anche tra me e te non ci potrà mai essere amicizia,non vi saranno patti fra noi,prima che l'uno o l'altro muoia e sazi con il suo sangue Ares,indomabile dio della guerra.

Fa' appello a tutto il tuo valore;è adesso che devi mostrarti un audace e valoroso guerriero.Non hai più scampo perché Pallade Atena e la mia lancia ti abbatteranno;pagherai in una sola volta tutto il dolore che mi hai dato uccidendo i miei compagni con la furia della tua lancia."




-Che genere di patto?

Gli occhi di Blaine sono fossi sulla spada che porta in mano Sir. Finn,è lei che ha ucciso suo fratello,

-Prima hai detto che avresti ammazzato me e poi basta...bè voglio che sia così,uccidi ancora me e poi neanche una goccia di sangue deve essere più versata dalla mia famiglia.Devi promettermelo Sir. Blaine della casata Anderson.

In quel momento Blaine si accorge che l'uomo davanti a lui sa già che morirà.

Lo capisce dal suo viso contratto ma non infuriato,lo capisce dal modo in cui tiene la spada,rilassato,felice.

-Lo giuro sul cadavere di mio fratello.

Lo dice a denti stretti per trattenersi dall'urlare,è tutto quello di cui ha bisogno in quel momento.

Sir. Finn annuisce leggermente prima di scagliarsi contro di lui con un urlo e la spada alzata sopra la testa.

Blaine riesce a difendersi con un'abilità dettata dall'odio mentre cerca di rimandare indietro l'avversario con qualche affondo laterale.

E' la prima volta che combatte davvero.

Gli occhi del ragazzo sono cambiati ora,sono più sanguinari,più animali ma comunque consapevoli.

Mentre le lame continuano a incastrarsi l'una con l'altra una folata di vento arriva più forte e un po' di terra va a finire direttamente negli occhi di Sir. Finn.

Blaine non avrebbe mai creduto di poterne essere capace ma coglia l'occasione per infilzare il nemico in un fianco.

Il ragazzo emette un rantolo agghiacciante mentre si piega leggermente sulla spada con gli occhi serrati.

-Proprio dove hai colpito lui.

Trova il coraggio di sibilargli nell'orecchio per poi togliere la spada da quel corpo caldo e vederlo cadere ai suoi piedi.

Solo quando Sir. Finn è steso in una pozza di sangue,lo stesso sangue che si diffonde a piccole goccioline sulla sua casacca,solo in quel momento Blaine capisce realmente che cosa ha fatto.

Ha ucciso.

Blaine ha ucciso.

Blaine ha ucciso un uomo con famiglia,fratelli,moglie e tutto ciò che la vita gli ha offerto e gli avrebbe offerto in futuro.

Non fa in tempo a esalare un sospiro di stupore che una figura esce urlando dalle porte del maniero degli Hummel.

Un ragazzo corre verso il corpo inerme urlando il nome di Sir. Finn mentre le lacrime gli rigano il viso.

E'...Kurt.

Ha ucciso il fratello di Kurt.

Non riesce a credere di essere diventato un assassino come suo padre.

Kurt ha preso tra le mani il volto di Sir. Finn mentre poggia le loro fronti l'una sull'altra e piange piange....

Improvvisamente il ragazzo alza gli occhi e il suo sguardo folle di ghiaccio sembra voglia uccidere Blaine sul momento.

Senza nessuna aspettativa Kurt si alza e impugna la spada di Sir. Finn caduta a terra e se il suo primo colpo non va a buon fine è solo per Grazia Divina perché Blaine si aspettava tutto meno che quella mossa.

Per lui la rabbia per la morte di Cooper era arrivata dopo,prima c'era stata la disperazione.

Ma a quanto pare per gli altri è diverso.

Kurt continua imperterrito con i suoi affondi micidiali finché non fa girare le lamine insieme e far cadere a terra la spada di Cooper mettendo subito la sua sotto la gola di Blaine,come quella maledetta notte nel bosco.

Ma quella volta erano innocenti bastoni,qui stiamo parlando di spade,basta che Kurt allunghi un po' il braccio e tutto finisce.

Blaine alza gli occhi dalla argentea lamina per piantarli in quelli altrettanto argentei del ragazzo.

Sono folli,animali,come era i suoi prima che Sir. Finn gli cadesse in sangue davanti ai piedi.

Non farlo Kurt,se lo fai infrangi il patto.

Cerca di dirlo con le pupille che tremano per il terrore ma non è sicuro che Kurt capisca.

Non farlo.

In quel momento il più alto lancia un urlo disumano sbattendo la spada lontano.

-Maledizione!

Detto questo si volta continuando a piangere mentre si carica sulle spalle il corpo massiccio di suo fratello e lo trascina fin dentro le porte.

Blaine,più terrorizzato che altro,raccoglie la spada del fratello dirigendosi a casa sua.

Spalanca le porte con tutta l'intenzione di buttarsi giù dal balcone di camera sua perché che vive a fare?

E' diventato un macellaio di vita come suo Padre,Cooper è morto,sua Madre è più in Paradiso che in questo castello perché è ancora qui?!

Nel corridoio interno ci sono tutti i suoi cugini e zii che attendono che dica qualcosa,un segno di vittoria,di ritirata,qualsiasi cosa.

Blaine si morde leggermente il labbro prima di puntare minaccioso la spada contro la sua famiglia.

-Se qualcuno di voi si azzarda ancora a toccare un Hummel io lo ammazzo.

Segue un lungo silenzio adornato da occhi sbarrate e bocche spalancate.

Blaine si crea un passaggio lungo la folla per dirigersi in camera sua.

Davanti alla porta Lady Emma è ancora lì che lo guarda con occhi felici.

Blaine è tornato,a lei basta questo.

Ma il ragazzo apre la porta senza prosperare parola.

Quando è in camera sua Blaine posa la spada sul mobile accanto all'armadio,dove è sempre stata.

Non si butta giù dal balcone ma si siede sul letto guardandosi intorno prima che i suoi occhi cadano sulla sua casacca.

Sangue.

Blaine è un assassino.

Blaine andrà all'Inferno.

Si prende la testa fra le mani e non è nemmeno sorpreso quando le lacrime non ne vogliono sapere di uscire.








N.d.a:

*si affaccia fuori dalla sua grotta per vedere se c'è anima viva * ehm....salve.... *esca dalla grotta * innanzitutto scusate davvero tantissimo se non ho aggiornato prima ma non ho avuto proprio tempo :(

Secondo....che ne pensate del capitolo?Non è proprio l'ideale dopo la 5x11?Lo penso anch'io.

Scusate tanto se ci sono errori di battitura.

Gli spezzoni,da come avrete capito,provengono dall'Iliade ;)

Ci ho messo anche un po' di Finchel....non li ho mai amati alla follia nel tf però qui ci stavano!

Avete seguito i pensieri di Kurt?Ricordateli,saranno importanti in futuro!

Spero vi sia piaciuto,vi aspetto col prossimo capitolo o se volete sul mio FACEBOOK <3

Grazie a tutti unicorni <3


P.S se vi state chiedendo perché il titolo del capitolo fa così schifo la mia risposta è che non avevo idee xD

   
 
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