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Autore: zoey_gwen    17/03/2014    6 recensioni
CONTINUERO' LA STORIA DI SICURO, TRANQUILLI! :D
Storia dedicata a Xenja, Stella_2000 e tanti altri... Se leggete lo scoprirete! XD
Una zona segnata da un destino particolarmente cruento.
Una banda di ribelli guidata da lei, Gwen, forte e fragile.
Una via, una via, segreta, l'arma che conduce alla felicità.
E un amore, un amore impossibile, ma che palpiterà nei loro cuori fino alla fine.
-Gwen di zoey_gwen
PRESENTERA' PARTI FANTASY ANCHE SE NON L'HO SEGNALATO.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn, Duncan, Gwen, Heather, Scott | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Mystical

 

 

 

 

 

 

Una densa nube si levava dalle ferrovie sopraelevate su una collina arcuata verso l'alto, dissipandosi nel cielo azzurro e deturpando la vista mozzafiato che si godeva dalla sopraelevatura collinare.

Gwen elevò una mano e la distese, portandosela poco sopra le sopracciglia, prima di assottigliare gli occhi e di puntarli contro il rovinoso spettacolo che si intravedeva all'orizzonte.

Volse il capo di scatto, osservando la cupola erosa che si ergeva in lontananza: il Tempio.

Si trattava semplicemente di un edificio squadrato, sorretto da numerose colonne dal capitello finemente decorato, lastricato sulla parte inferiore di marmo nero, e su quella inferiore di marmo bianco traslucido. Era un luogo sacro e, per il popolino, assolutamente vietato: chiunque avesse tentato di avvicinarsi era già propenso alla morte più cruenta possibile.

Ma lei sapeva di dover inoltrarsi in quell'edificio buio, sebbene non ne conosceva il perimetro e le trappole sicuramente poste dentro.

Lei era il capo, lei non poteva deludere le persone che contavano su di lei, perché l'unico spiraglio di luce che si intravedeva in quella dittatura assolutamente poco raccomandabile era lei, il capo della banda della Rivolta.

Il popolo, ora più che mai, era atterrito e cercava pace, ma di quei tempi chi osava anche soltanto professare la propria opinione veniva ghigliottinato all'istante.

Non c'erano vie di mezzo, non si poteva trovare un accordo pacifico: o rispettavi le regole, o ti ritrovavi contro i nobili dell'alta società, che complottavano contro i Ribelli, e, ovviamente, gli uomini del dittatore Duncan Arcibald Smith.

Era un uomo violento, bramoso di potere, per il quale adempiva a qualsiasi regola, giusta o sbagliata che fosse.

Un uomo da ripudiare.

Pensò la ragazza, mordendosi ferocemente il labbro inferiore al pensiero di quel dittatore senza cuore e senza alcun scrupolo.

Quando la cittadina era un luogo florido e propenso a diventare uno dei Comuni più potenti del Regno, ecco che mise piede su quel luogo incontaminato dalla malvagità Duncan Smith: coraggioso, audace, potente, il cui unico obbiettivo era quello di scalare la piramide del potere e giungere al comando delle più importanti questioni sul Regno; e così, nel giro di qualche anno, ecco che Duncan era salito sul trono con grande orgoglio e senza alcun futuro roseo e benvoluto per Mystical, la città piccola e fino a quel momento invulnerabile alle guerre, per via della sua andatura pacifica e benevola.

Con quel sovrano indegno, ovviamente, le cose cambiarono.

Dedicava la sua vita alla missione di far rispettare il suo nome e l'autorità che ne derivava nei luoghi estesi su cui dominava cruentemente.

Scosse velocemente il capo, facendo ondeggiare la lunga massa corvina*, che si prolungava fino ai piedi rapidi, per poi elaborare velocemente un piano d'azione: si sarebbe intrufolata nel Tempio, avrebbe trovato i documenti e sarebbe sgattaiolata via da un'uscita d'emergenza di cui sapeva l'esistenza per via di Geoff, la guardia militare che aveva il compito ben poco semplice di controllare che nessuno si intrufolasse in quel luogo sacro, men che meno le autorità del posto, chiaro.

Geoff era un ragazzo biondo e nerorbuto, dai profondi occhi azzurri che riflettevano sempre l'anima gioviale che conteneva nel cuore, del tutto opposta a quella che avrebbe dovuto avere un vero militare del dittatore; per questo, faceva da informatore e aiutava, per quello che poteva, i Ribelli.

Portava pane, verdure, armi, coperte e materiali con i quali quella povera gente poteva garantirsi da vivere e da combattere le assurde guerre che Duncan poneva in condizioni estreme.

Quel giorno, un martedì del 7 aprile del 1687, di turno vi erano Scott Malvurn e, per sua grazia, Geoff, che controllava scrupolosamente la zona con un fucile pregiato poggiato sulla spalla ricoperta da una dura corazza di bronzo lucido.

I ciuffi biondi spuntavano dal cappello stile militare, corazzato anch'esso, che teneva calcato sulla testa, e gli occhi azzurri roteavano sull'ambiente circostante.

Scott aveva le labbra articolate in un espressione disgustata, ma gli occhi falcocei e puntati sul perimetro dinnanzi a lui rivelavano i riflessi fulminei e le capacità di combattimento che egli teneva nascosti per sfoderarli al momento giusto.

Gwen si mosse con agilità, assottigliandosi dietro ai tronchi d'albero più esili e balzando agilmente sulle strade lastricate che permettevano di percorrere il luogo, per poi ritrovarsi dietro ad un cespuglio piuttosto aggrovigliato, posto lateralmente rispetto all'edificio in cui doveva assolutamente adempire ai doveri presi.

-Geoff!- bisbigliò a fior di labbra la ragazza, circondando la bocca con le dita per non permettere a nessuno di sentirla, ma l'udito sviluppato del biondo sentì quel sibilo quasi impercettibile e creò un diversivo per potersi accertare da dove proveniva.

-Scott- chiamò il collega, intento a esaminare con circospezione la facciata laterale dell'edificio -Io controllo dietro quei cespugli. Ho visto del movimento, e sono certo che si tratti di quella squadra di ribelli malfattori.- destò il rosso dal setacciamento, provocando un sussulto di questo, che squadrò con repentino tono saputello e con occhi infidi l'autore di quell'interruzione -Va. Il dittatore ci ha pregato di non stabilire contatti con il popolino, e men che meno di aiutarli, altrimenti saremo puniti con la morte più atroce. Tu, hai contatti con quella feccia del capo di quel branco di straccioni?- lo schernì Scott, sbaragliandolo con semplicità e con quel tono noncurante ed altezzoso. Un rivolo di sudore gelido colò lungo la tempia del biondo, ma l'altro non ci fece molto caso, impegnato com'era a malignamente le iridi celesti di Geoff.

-I-io? No, sai benissimo che ho giurato assoluta fedeltà al Sommo Signor Smith! Non dire assurdità, Scott!- tagliò corto Geoff, rispondendo malamente ai sospetti ben fondati del compagno, per poi imprecare qualcosa e rintanarsi dietro il gruppo di cespugli crescenti qualche metro più in là.

Il rosso restò immobile, schiudendo lentamente le palpebre e massaggiandosi il mento con fare pensoso.

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

 

Gwen vide la figura muscolosa del complice camminare velocemente verso di lei, con la canna del fucile impugnata saldamente nelle membra grossolane del pugno, per poi stagliarsi dinnanzi a lei con un'espressione nervosa -Gwen, sospettano di me. Per dissuadere i sospetti, dovrò aiutarvi meno possibile. Per ora vi ho procurato una bottiglia d'olio e della verdura, ma dovrete accontentarvi di questo per una settimana.- porse frettolosamente ciò che aveva appena elencato al capo dei Ribelli, che sebbene posta davanti a quella notizia ben poco rosea, manteneva l'espressione seria e il tono di voce calmo e pacato, come un vero capo doveva saper usare nelle situazioni più ardue -Riesci a farmi entrare nel Tempio? Sai che devo rubare al dittatore quell'arma- parlò con voce calma, ma le note intelligenti che sprigionavano gli occhi vispi e color pece parlavano con tutt'altro tono.

L'arma...

-Non lo so. Scott è sospettoso ed allontanarlo non sarà facile. Ma cosa intendi per arma?- il biondo frusciò quelle parole quasi impercettibilmente, convinto che alzare troppo il tono non sarebbe stato saggio; doveva essere una cosa molto importante, e lo capiva dai lampi scintillanti che squarciavano le iridi della ragazza ogni volta che accennava all'arma.

Infatti l'allusiva celò lo sguardo denso di agitazione, giocherellando con il pugnale graffiante e rudimentale, per poi scalfire con precisione l'arcuata chiave di volta che spaziava la luce* delle due colonne dal chiaro ordine Corinzio, per via del capitello finemente decorato con foglie d'àcanto.

-L'arma è... La via- senza precisare nulla, Gwen concluse quel discorso creatosi di cui non aveva intenzione di accennare nulla: l'unica persona che aveva questa informazione era il suo migliore amico, Trent, il suo affidabile braccio destro nella loro banda di audaci giovani intenti a cambiare il futuro.

Nessuno vuole vivere in un futuro indegno.

A quel pensiero il suo volto si incupì, per poi riscuotersi alle parole del biondo che le stava incessantemente parlando da un tempo lungo abbastanza da aver tralasciato alcune parole importanti.

-E poi... Gwen, ehi!- Geoff, accortosi della distrazione prorompente della complice, innalzò una mano davanti al suo volto e la ondeggiò leggermente, provocandole un sussulto che la riportò alla realtà, la dura e fredda realtà.

La realtà che va combattuta fino in fondo, fino ad ottenere uno spiraglio di luce che ti può rifar sognare.

-Scusa, ma... Hai notato quella?- Gwen elevò il dito e lo innalzò, chiudendo a pugno il palmo e tralasciando il dito indice, in questo momento puntato contro un oblò circolare e contornato da decorazioni dettagliate raffiguranti putti dalle candide ali dispiegate.

-Non l'avevo mai notata in verità. Ma non penso che possa aiuta...- prima che potesse terminare la frase, l'intraprendente e coraggiosa ragazza, fragile e temeraria allo stesso tempo, aveva poggiato il piede sulle numerose scanalature che infrangevano la colonna dividendola in piccole spirali di marmo candido e traslucido; si era saldamente aggrappata, con la mano sinistra, al ricco triglifo scolpito attentamente, per poi continuare ad avanzare sulle colonne, fino a giungere sul tettuccio sporgente di marmo nero, assolutamente cangiante e attirato dal sole, su cui osservò la situazione dall'alto, ma si appiattì poco dopo per via delle numerose sicurezze che consentivano al dittatore di vedere quel corpicino esile con molta facilità.

L'oblò, circolare ed assolutamente perfetto per l'entrata del suo corpo, rifletteva gli spifferi di luce che si infrangevano contro di esso e permetteva, di questo si curò personalmente Gwen, di atterrare una volta varcato su una sporgenza che, anche se dura e che le avrebbe procurato qualche dolore, avrebbe di certo attutito l'urto più di quanto avrebbe fatto il pavimento lastricato distanziato di gran lunga dal soffitto a cupola.

-Io devo andare! Riguardati, tigre!- scherzò, senza accennare ad una minima nota ironica nella voce, Geoff, per poi spolverarsi la divisa corazzata e sparire fulmineo nella zona di guardia.

Gwen osservò per bene il vetro spesso e scheggiato, cercando di intercettare un possibile punto debole, quando acconsentì a compiere l'impulso che le vorticava nella mente; impugnò il pugnale e con innata precisione scalfì la superficie del vetro, che si infranse in mille piccoli vetri irradiati dalla luce che si sparpagliarono sul tettuccio, destando un grande clangore vitreo che echeggiò nel luogo silenzioso ed attrezzato a ogni tipo di evenienza, in male, ovvio.

Prima che potesse riflettere sulla causa della sua azione sprovveduta, si lanciò con lo stesso impulso maledetto che l'aveva accompagnata nella distruzione del piccolo oblò e atterrò con le ginocchia sul tettuccio di marmo bianco con alternanze di chiazze nere e attraenti; si sbucciò un ginocchio per la rovinosa caduta ed imprecò a bassa voce, senza molto tempo per dilungarsi, poi saltò nuovamente e questa volta atterrò in piedi. Il rumore secco e ticchettante echeggiò nel luogo silenzioso e deserto, Gwen sapeva che, se l'avessero scoperta, l'avrebbero fucilata senza neanche guardarla in volto.

Senza neanche conoscere lo sguardo della persona che stai uccidendo senza farti alcun esame di coscienza.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

 

 

Ciao! :3

Allora, prima di attirare critiche, volevo dire che ho scritto questa long e la continuerò, sicuro! :D

Quindi pregherei di, cortesemente, non criticare per questo ma per i difetti della storia :D

Poi... Beh, che ne pensate? Fa schifo, lo so, scrivo dannatamente male, ma che ci posso fare? D:

Spero di non deludervi troppo!

Storia dedicata a Xenja, Rocker_Wolf_Love, Stella_2000, Tiziadarky00, Sara_Rocker, Dalhia_Gwen, Lexy Angels, Gwuncan99 e SmileSmoke! :D

Dolci :3
P.s Color seppia time! XD

 

Gwen

  
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