Never let me go.

Avrebbe voluto dire che il loro era un amore complicato, ma sapeva che non era così. Dopo aver lasciato un tenero bacio sulle labbra screpolate di Sirius, bagnato dai raggi della luna, non poté che sorridere. Un sorriso felice, anche se leggermente malinconico. E, nelle sfumature pastello create dalla flebile luce che si faceva strada tra le finestre, rivide ciò che erano prima; prima d'aver sofferto, quand'erano ancora ragazzini. 

Tutto era cambiato, loro compresi. 

Era cambiato il mondo e la loro concezione di esso; era cambiato il loro amore e il loro modo di viverlo. 
E, nonostante la forte nostalgia per quello che erano stati -due giovani felici che, nonostante la difficile vita che avevano alle spalle, non potevano dire d'avere rimpianti- non riusciva ad odiare quello che erano in quel momento. 
Avevano litigato, per motivi per più seri di quelli che avevano ai soli diciassette anni e aveva pronunciato scuse false, che non si sentivano veramente in dovere di dare.
Ma erano ancora lì. E Sirius sorrideva ancora. Molto meno di prima, era vero, ma lo faceva ancora; e, con quelle fossette che si creavano agli angoli della sua bocca, era bellissimo. 

Era bellissimo nelle sue rughe e nei suoi capelli lunghi e scompigliati. 
Era bellissimo perché era lui. 
E lo amava. 
Non per quello che era stato, ma per quello che continuava ad essere.
Erano due belle persone a cui erano successe cose brutte. 



«Non lasciarmi andare».
«Non me lo lasceresti fare».
«Sei un idiota».
«Può darsi».








Angolo dell'autrice.
«Never let me go».
«You wouldn't let me let you go».
E' da secoli che volevo mettere questo dialogo in una fic Wolfstar. 
E' l'incrocio tra uno dei miei film preferiti e una delle mie citazioni (di canzoni) preferite.
Posso morire felice, ora.
Nuovamente presa dall'ispirazione post-'Her'.

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—panties