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Autore: MaryRigby    18/03/2014    1 recensioni
«Secondo una leggenda Paul McCartney sarebbe morto in un incidente stradale e poi lo avrebbero sostituito con una specie di... sosia.»
«Ok, ma che ci facciamo qui?»
«Non capisci? Il Dottore vuol far luce su questo mistero.»
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Rory Williams
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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He's a real nowhere man 

Sitting in his nowhere land

Making all his nowhere plans for nobody

Lui è un vero uomo di nessun-luogo

Seduto nella sua terra di nessun-luogo

A fare tutti i suoi progetti di nessun-luogo per nessun uomo


Londra 1966

«Dottore, perché siamo qui?» chiese Amy.
Le porte del TARDIS si erano aperte ed Amy, Rory e il Dottore erano usciti dalla cabina. Davanti a loro c'era una strada non molto affollata, ma curata. Le auto erano colorate ma emettevano un fumo sgradevole, dall'odore orribile e facevano anche molto rumore. Amy osservò attentamente tutte le donne che passavano portavano dei vestiti davvero belli e fantasiosi, mentre i capelli erano raccolti in pettinature molto gonfie.
«Anni '60» esclamò Rory girando su se stesso sorridendo.

«Precisamente 1966» lo corresse il Dottore, guardandosi intorno come se stesse cercando qualcosa e allontanandosi. Diede le spalle agli sposi.
«Perché siamo qui?» ribatté Amy avvicinandosi al Signore del tempo che si girò quando avvertì la presenza della ragazza dietro di lui e sorrise sornione mostrando una fila di denti bianchi.
«Mai sentito parlare di Paul McCartney?» domandò il Dottore ignorando Amy.
«Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda» borbottò la rossa spazientita.
«Certo, è stato un componente dei Beatles» affermò Rory.
«Anche se adesso è un cantante solista» continuò poi. Il Dottore gli diede un' amichevole pacca sulla spalla.
«Adesso non è esatto Rory, visto che ci troviamo quarantasei anni nel passato» lo corresse nuovamente. Amy incrociò le braccia al petto.
«Perché siamo qui?» ripeté la rossa alzando un po' la voce e picchiettando la punta del piede sul terreno freddo.
«Visto che tuo marito è così informato ti illustrerà una famosa leggenda metropolitana che riguarda il nostro caro Paul McCartney» disse il Dottore con un tono inquietante e giocoso allo stesso tempo.
«In poche parole, Paul McCartney sarebbe morto in un incidente stradale e poi lo avrebbero sostituito con una specie di... sosia» la informò Rory eccitato come un bambino.
«Impressionante, ma perché siamo qui?» ringhiò per l'ennesima volta Amy, e per l'ennesima volta fu ignorata. Il Dottore prese a saltellare emozionato ovunque passando da una mano all'altra il cacciavite sonico in modo convulso.
«Allora?» urlò Amy. Solo a quel punto il Signore del tempo e suo marito sembrarono accorgersi di lei.
«Il Dottore vuol far luce su questo mistero, è ovvio» le spiegò Rory. La ragazza alzò un sopracciglio scettica, ma si sciolse in un sorriso quando vide le espressioni gioiose dipinte sui volti dei suoi due uomini.
«Ok» acconsentì alla fine la ragazza.
«Ma voglio assolutamente indossare un bellissimo vestito, come uno di quelli che ho visto per strada» chiarì entrando nel TARDIS per scegliersi un abito. Uscì quasi subito con un vestito verde smeraldo molto ampio, con una fantasia a pois.
«Non ricordavo di averlo nell'armadio» disse l'alieno.
Il Dottore iniziò a camminare velocemente e fermò un taxi che passava di là. Lui, Rory e Amy entrarono velocemente nell'auto e si accomodarono.
«Dove vi porto signori?» chiese l'autista posando il panino unto, che probabilmente stava mangiando, sul cruscotto.
«Abbey Road» esordì il Dottore, poi si voltò e avvicinò il suo viso sorridente all'orecchio di Rory.
«Non è che potresti prestarmi qualche sterlina? Ho dimenticato le mie nel TARDIS.» bisbigliò cautamente. Rory sbuffò e infilò una mano nella tasca del giubbotto, poi tirò fuori delle banconote e le porse imbronciato al Signore del tempo.
«Sarai la mia rovina Dottore» borbottò il ragazzo e Amy ridacchiò, mentre l'alieno prendeva, senza farsi troppi problemi, i soldi dalle mani di Rory.
Il viaggio in macchina non fu per niente tranquillo, perché il Dottore non fece altro che descrivere agli sposi tutte le cose che erano o sarebbero accadute negli anni '60
«Insomma, vi rendete conto quattro anni fa è morta Marilyn Monroe, e fra tre anni ci sarà il primo sbarco sella Luna. Ci sarò stato sei o sette volte... a dire il vero non ricordo molto bene.» raccontò entusiasta ai coniugi che facevano finta di ascoltarlo.
«Ma i Beatles! In mille anni di vita non li ho mai incontrati!» gridò, muovendosi sul sedile dell'auto e poi sedendosi sulle gambe magre della ragazza che gemette, non preparata a quella azione improvvisa.
«Non sei eccitata anche tu Amy?» le chiese il Dottore, sempre sorridente. La rossa gli rispose affermativamente scuotendo la testa e se lo scrollò di dosso bruscamente
«Amy quei sedili sono troppo scomodi» spiegò il Dottore.
«Non mi interessa» disse la ragazza posando la testa sulla spalla del marito.
«Mi siederò su Rory allora.»  E fece esattamente come aveva detto posandosi sulle gambe del ragazzo che fece una smorfia per niente contenta. Spinse il Dottore al suo posto che mise il broncio per qualche attimo prima di iniziare a parlare nuovamente.


Doesn't have a point of view 

Knows not where he's going to

Non ha un suo punto di vista

Non sa dove sta andando

 


«Questa è stata le mezz'ora più brutta della mia vita» brontolò Rory una volta sceso dalla macchina. Il viaggio era finito e il Dottore aveva pagato il taxista che se ne era andato subito. I coniugi si erano praticamente precipitati fuori dall'auto, visto che non ce la facevano più a stare lì con il Dottore che per tutto il tempo si era seduto a turno sulle gambe dei due ragazzi. Non che il Dottore gli stesse antipatico, anzi, ma quando iniziava a blaterare cose insensate (o almeno insensate per due umani) diventava alquanto fastidioso.
«Questo perché non sei mai stato chiuso nella stessa stanza con un Siluriano» ribatté l'alieno convinto che quello che avesse raccontato nell'auto fosse interessante. Attraversarono la strada e si trovarono davanti a un grande palazzo. Il Dottore bussò al campanello.
«Gente irritabile i Siluriani» rimuginò poi grattandosi il mento e aspettando che aprissero la grande porta di legno scuro.
«Me ne sono accorto» borbottò Rory ripensando a quando uno di quei rettili-alieni lo avevano ucciso e poi era diventato un soldato romano di plastica.
Dopo qualche secondo, un uomo sulla cinquantina stava davanti a loro e li guardava sospettoso.
«Ehm... io sono...» tentò il Dottore, poi si ricordò di una cosa e infilò la mano nella tasca della giacca. Porse di fronte all'uomo un pezzo di carta bianca e sorrise, come era solito fare. Perché il Dottore aveva tanti sorrisi, ma quello che esibì in quel momento invece era un sorrisino malandrino.
«Entrate pure» ruggì poi l'uomo spostandosi un po' per farli entrare.
«Dottore, come...» iniziò Rory perplesso.
«Carta psichica» la interruppe il Dottore con un gesto distratto della mano.
«Per loro ora noi siamo i musicisti che servono per le esibizioni dal vivo» spiegò brevemente il Signore del tempo, seguendo l'uomo sgarbato che li stava guidando verso una porta.
«Dottore, sei impazzito per caso? Io non so neanche suonare il triangolo!» ringhiò a denti stretti Rory, preoccupato, ed aveva ragione. Il Dottore non ebbe il tempo di ribattere perché tutti quanti entrarono in una camera spaziosa dalle pareti color cremisi dove c'era un divanetto e qualche sedia. L'alieno si accomodò su una di queste senza chiedere il permesso a nessuno. L'uomo lo fulminò con lo sguardo, ma decise di non rimproverarlo e se ne andò.
«Insomma, vi rendete conto!?» urlò Rory molto eccitato
«Qui si sono seduti i Beatles!» continuò. Il Dottore intanto aveva tirato fuori il cacciavite sonico e stava analizzando le pareti della stanza.
«Trovato niente?» domandò Amy. Il Dottore scosse la testa, deluso.
«Ci hai portato tu qui, oppure il TARDIS?» chiese allora la rossa. L'alieno non ebbe il tempo di rispondere perché improvvisamente la porta della camera si aprì e due uomini entrarono parlottando a bassa voce tra loro. Rory li riconobbe subito, spalancò gli occhi emozionato, la sua gola si seccò immediatamente, e si torturò le mani, mentre il Signore del tempo si aggiustò il farfallino scarlatto come era solito fare e si avvicinò ai due componenti della band con passo felpato.
«Io sono il Dottore. Molto piacere» si presentò il Dottore attirando l'attenzione su di sé, facendo sobbalzare leggermente i due uomini che si girarono. Strinse calorosamente la mano a John Lennon, che lo guardò aggrottando leggermente le sopracciglia, mentre il suo compagno Paul ridacchiava.
«Solo Dottore?» chiese allora John continuando a mantenere la sua espressione perplessa.
«Solo Dottore» confermò il Signore del tempo alzando le sopracciglia giocosamente e facendo formare sulla fronte delle rughe accentuate.
«Prima di iniziare voglio dire che conosco tutte le canzoni di tutti i vostri album e che sono un vostro grandissimo fan» disse e i due componenti della band sorrisero soddisfatti, grattandosi la nuca.
«E qual è la sua preferita?» chiese Paul McCartney facendo schioccare la lingua sul palato e non smettendo di ridere.
«Credo che sia Lucy in the Sky with Diamonds» rispose il Dottore e iniziando a canticchiare la canzone. Fu il turno di Paul ad aggrottare le sopracciglia visibilmente confuso, ma l'alieno non ci badò minimamente e continuò imperterrito a cantare la sua canzone favorita.
«Dottore, Dottore» lo chiamò a bassa voce Rory e facendogli segno di avvicinarsi, cercando di non farsi notare da gli altri due che li guardavano sempre più incuriositi.
«Rory che c'è? Non vedi che sto mostrando le mie doti canore? Può darsi che mi proporranno di fare una canzone con loro!» scherzò il Signore del tempo. Rory gli ripeté che era importante e il Dottore si decise ad ascoltarlo.
«Quella canzone è stata scritta nel 1967» gli spiegò il ragazzo. L'alieno si schiarì la voce, capendo finalmente che guaio aveva combinato e si girò nuovamente verso i cantanti.
«Non badate a me... stavo componendo» disse per giustificarsi.
«Mi piace quel motivetto... se ci dai il permesso Dottore potremmo migliorarlo un po' in modo da farne una canzone da inserire nel nuovo album» Amy e Rory spalancarono gli occhi, mentre il Dottore acconsentì contento.
«Questi sono Rory e Amy, i miei assistenti» presentò i due sposi che sorrisero. Il Dottore si grattò il mento, poi parve ricordarsi di una cosa e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il cacciavite sonico delicatamente, e lo puntò su Paul che lo guardò stranito.
«Niente» affermò il Dottore nuovamente deluso.
«Cos'è quello?» chiese l'uomo curioso osservando attentamente l'oggetto che il Dottore stava riponendo al suo posto.
«Serve a... accordare le chitarre! Già, proprio ad accordare le chitarre, è stato appena inventato» mentì il Dottore sorridendo sornione. Paul sembrò soddisfatto anzi chiese al Signore del tempo come se l'era procurato.
«Regalo di Natale» spiegò l'alieno, chiudendo lì il discorso.
«Non c'è bisogno che dite niente, dovete solo leggere il contratto e firmarlo» disse Paul porgendo ai tre una pila di fogli ordinati, dove c'erano scritte tutto quello che avrebbero dovuto fare e quello che non avrebbero dovuto e la cifra che avrebbero guadagnato se avessero accettato. Il Dottore gli diede un'occhiata velocemente, prima di alzarsi e invitare i suoi compagni a fare lo stesso.
«Vi dispiace se ci pensiamo un po'? Verremo a confermare domani, se siamo d'accordo» disse il Signore del tempo prima di salutare gli uomini che annuirono .Uscì dalla stanza a passo veloce insieme ai suoi due compagni di viaggio Il Dottore in quel momento aveva mille dubbi in mente ed era molto indeciso su quello che doveva fare.
«Che cosa facciamo?» domandò Amy una volta che furono tutti fuori dall'edificio. L'alieno fermò un taxi e ci salirono tutti.
«Andiamo all'albero contro cui Paul si scontrerà» esordì lui.

Nowhere man please listen

You don't know what you're missing

Nowhere man, the world

Is at your command

Uomo di nessun-luogo per favore ascolta

Tu non sai cosa stai perdendo

Uomo di nessun-luogo, il mondo

Aspetta i tuoi ordini

 

Davanti a loro c'era un grande albero dal fusto molto grosso. Intorno a loro non c'era altro che desolazione. Il Dottore camminò verso l'albero e lo tastò
con le mani, poi lo analizzò con il cacciavite sonico.

«Niente da fare, è solo un comunissimo albero» si arrese il Dottore sedendosi a terra e appoggiandosi al tronco quasi sconfitto: non riusciva proprio a capire cosa c'era che non andava.
«Dottore, non può essere semplicemente che Paul ha fatto un'incidente comune ed è stato sostituito da un sosia, come dice la leggenda?» suggerì Rory. Il Dottore scosse la testa e si massaggiò le tempie.
«No, ci deve essere qualcosa, ci deve essere per forza qualcosa, altrimenti il TARDIS non ci avrebbe portato qui» bisbigliò il Dottore chiudendo gli occhi e abbandonando il capo contro l'albero duro.
I ragazzi lo osservarono per qualche minuto e capirono che la cosa migliore fosse lasciarlo pensare da solo, in modo che sarebbe potuto venire a capo di quel mistero.
«Be' Dottore mentre tu pensi, io vado a fare un giro per Londra. Sono davvero curiosa di scoprire come sono i negozi in questo periodo» disse Amy alzandosi e invitando il marito a fare lo stesso. Rory la imitò subito e senza discutere visto che anche lui era curioso di scoprire come era la Londra degli anni '60.
«Andate pure, io vi raggiungo dopo» gli sposi fecero come aveva detto il Dottore e iniziarono a camminare mano nella mano verso la strada .
Era davvero molto bello quel posto: c'era un silenzio che al Dottore non dispiaceva per niente e che lo aiutava a pensare. Aveva quasi dimenticato cosa volesse dire non sentire niente: con tutti i pensieri e le preoccupazioni che affollavano la sua mente anziana, c'era sempre rumore. A lui forse mancava il silenzio, quando stava in pace con se stesso non c'era chiasso intorno a lui. Ma quei tempi erano finiti, quando era finito Gallifrey.
Passarono delle ore in cui il Dottore continuò a pensare alle varie possibilità che potessero risolvere quel mistero, finché non si accese una lampadina, una magnifica idea gli inondò la mente e lui si alzo in piedi, schiaffeggiandosi la faccia.
«Perché? Perché? Perché?» si chiese iniziando a girare intorno all'albero e guardando l'ora sull'orologio: erano le nove di sera. Prese un taxi e si fece portare a Londra. Iniziò a correre velocemente tra le strade della città alla ricerca della coppia, ma subito si rese conto che Londra era troppo grande perfino per un alieno vecchio come lui. Fece mente locale e si ricordò che a quell'ora Amy era solita mangiare, quindi corse nel fast food più importante della città, che per fortuna era abbastanza vicino, in cui era certa di trovarla. Entrò velocemente nel locale e urlò il suo nome a gran voce un paio di volte. Quando vide una chioma rossa avvicinarsi sospirò.
«Dottore che c'è?» chiese la ragazza. Il Signore del tempo ignorò la sua domanda e li spinse fuori dal grande locale velocemente.
«Sono stato uno stupido, ecco che c'è!» gridò correndo verso il TARDIS. I ragazzi lo seguirono perplessi.
«Dottore non arriveremo mai al TARDIS di questo passo, prendiamo un taxi» suggerì Amy fermandosi per riprendere fiato. L'alieno seguì il suo consiglio, ma a causa del traffico arrivarono alla macchina del tempo mezz'ora di ritardo. Il Dottore subito mise in moto il TARDIS, ma fu troppo tardi.
Un' auto si era schiantata contro l'albero dove aveva passato il pomeriggio il Dottore. Tutti e tre corsero verso l'auto e tirarono fuori da essa un uomo e una donna incinta.
«Paul» sussurrò Rory. Poi toccò il polso all'uomo e alla donna e decretò che entrambi erano morti.
«Dottore!» urlò Amy cercando di attirare l'attenzione. L'alieno si girò e vide una persona che non avrebbe dovuto vedere.
«Lui è morto, il suo cadavere è proprio dietro di noi» farfugliò la ragazza impaurita e paralizzata.
«Non ti preoccupare Amy, è innocuo» la rassicurò il Dottore. Poi si avvicinò lentamente al sosia.
«Tu sei un Texa» affermò il Signore del tempo. L'uomo annuì lentamente.
«Puoi venire con noi» disse il Dottore e il Texa acconsentì.

He's as blind as he can be

Just sees what he wants to see

Nowhere man, can you see me at all

È totalmente cieco 

Vede solo ciò che vuole vedere

Uomo di nessun-luogo non riesci proprio a vedermi

 


Non ci misero molto ad arrivare agli studi di registrazione grazie al TARDIS. Il Dottore non volle sentire ragioni e chiese di parlare con John privatamente.
«Poco dopo che siete venuti voi, sono arrivati altri ragazzi, che sostenevano di essere loro i musicisti che ci avrebbero dovuto suonare ai concerti e abbiamo controllato: hanno ragione. Quindi Dottore, chi sei tu veramente?» disse John aggiustandosi gli occhiali rotondi. Il Dottore esitò un attimo, prima di spiegare al cantante tutto quello che avrebbe dovuto sapere.
«Paul ha fatto un' incidente, è morto.» John lo guardò incredulo, poi scoppiò a ridere.
«Davvero Dottore? E allora chi è quello che sta seduto nell'altra stanza?» chiese l'uomo retoricamente, quando si fu ripreso. Comunque non fece parlare il Dottore e lo interruppe subito.
«Non ho tempo per gli scherzi, voglio sapere chi sei!» ringhiò afferrando le spalle del Dottore e stringendole lievemente. L'alieno non batté ciglio e sorrise dolcemente.
«Sono un alieno, precisamente un Signore del tempo, l'ultimo Signore del tempo» disse schiettamente, con un accenno di malinconia della voce all'ultima parte della frase. John lasciò le sue spalle.
«Non sto scherzando» ribadì il Dottore quando capì che l'uomo non gli credeva.
«Dimostramelo» bisbigliò il cantante. L'alieno allora chiuse le sue dita affusolate intorno al braccio sottile di John, che non protestò e si fece trascinare fuori dal palazzo, davanti al quale c'era una cabina della polizia blu.
«Non ricordo che ci fosse questa cabina della polizia qui, anzi non c'è mai stata» disse l'uomo aggrottando le sopracciglia confuso. Il Dottore lasciò il bracciò di John e si incamminò velocemente verso il TARDIS sapendo che il cantante l'avrebbe seguito, e aveva ragione, perché, quando l'alieno aprì le porte della macchina del tempo e quando entrò, c'era anche John con lui.
«Ma...è... è più...» balbettò il cantante guardandosi intorno disorientato.
«Lo so, è più grande all'interno» completò la frase per lui il Dottore appoggiandosi alla console di comando del TARDIS. John uscì fuori velocemente e girò intorno alla cabina, poi guardò fu sicuro che non ci fosse nessun trucco, tornò all'interno, ancora più incredulo di prima.
«Sono davvero stupito» ammise guardando il Dottore che sorrise sornione e si alzò dalla console e andò verso di lui lentamente.
«Suppongo che ora ti debba ascoltare» brontolò incrociando le braccia al petto e aspettando che il Dottore si spiegasse.
«Vedi John, stasera Paul è andato a scontrare contro un albero, ed è morto» iniziò il Signore del tempo e il volto del cantante si fece subito scuro e gli occhi si inumidirono, ma gli fece un segno con la mano che significava che l'alieno doveva continuare.
«Ma ho incontrato subito dopo l'incidente un Texa con le sembianze di Paul» continuò il Dottore.
«Cos'è un Texa?» chiese John curioso asciugandosi con i pollici delle lacrime sfuggite al suo controllo.
«Un alieno in cerca di famiglia, che riesce ad adattarsi a tutto» rispose calmo il Dottore avvicinandosi un altro po' a John, finché non riuscì ad abbracciarlo. Il cantante scoppiò a piangere molto forte.
«Colpa mia, è stata tutta colpa mia» singhiozzò.
«Se non avessimo litigato, lui non sarebbe uscito e non avrebbe fatto quell'incidente» farfugliò. Il Dottore gli diede una pacca sulla spalla dolcemente per tranquillizzarlo, poi sciolse l'abbraccio e porse a John un fazzoletto.
«Non ti preoccupare, il “sosia” è uguale a Paul, è solo in cerca di una famiglia: siate voi la sua famiglia» disse il Dottore dolcemente. L'alieno e l'uomo si avviarono verso le porte del TARDIS lentamente, poi uscirono e scoprirono che Amy e Rory li stavano aspettando. Si salutarono amichevolmente.
«Un'ultima cosa» disse John, prima che il Dottore chiudesse le porte del TARDIS.
«Qual è il tuo nome?»chiese
Il Dottore fece un sorriso enigmatico salutò con la mano John che continuò a guardarlo perplesso.
«Io sono il Dottore. Questa è l'unica cosa che hai bisogno di sapere, nel caso tu voglia chiamarmi.»


Nowhere man don't worry

Take your time, don't hurry

Leave it all till somebody else

Lends you a hand 

Uomo di nessun-luogo non preoccuparti

Prenditi tempo, non c'è fretta

Molla tutto finchè qualcun altro

Non ti dà una mano

 

 

Londra 2012

Quella mattina il sole era alto nel cielo e nel mezzo di un grande e curato parco era comparsa una cabina di un blu, che davvero non passava inosservato. Amy, Rory uscirono dal TARDIS molto allegri.
«Evviva, abbiamo fatto luce, su questa leggenda» gridò entusiasta Rory. Amy gli diede un bacio a stampo affettuosamente e iniziarono a camminare vero la loro casa per pranzare.
«Dottore, tu non vieni?» chiese Amy.

«Avviatevi voi, io arrivo subito» mormorò l'alieno. I ragazzi annuirono, mentre il Dottore rientrò nel TARDIS. Sfiorò delicatamente i bottoni, sovrappensiero. Le porte della macchina del tempo si aprirono e il rumore che fecero attirò l'attenzione del Dottore, che comunque non si girò capendo immediatamente chi potesse essere.
«Dottore, non sempre si riesce a fare quello che si vuole» mormorò Amy posando dolcemente una mano sulla spalla del Signore del tempo.
«Se avessi capito in tempo cosa c'era che non andava, non sarebbe morto» mormorò il Dottore.
«Tutti devono morire Dottore, prima o poi» disse Amy.
«E tu questo non puoi evitarlo.» Il Signore del tempo si girò e la osservò, poi la ragazza si girò e uscì lentamente, lasciandolo solo.
«Sentito?» sussurrò rivolto al TARDIS.
«Prima o poi tutti muoiono» disse il Dottore
«Nessuno escluso» bisbigliò poi, ben sapendo che dopo di lui non ci sarebbe stato nessun altro Dottore.


He's a real nowhere man

Sitting in his nowhere land

Making all his nowhere plans for nobody

Making all his nowhere plans for nobody

Making all his nowhere plans for nobody

È veramente un Uomo di nessun-luogo

Seduto nella sua Terra di nessun-luogo

A fare tutti i suoi progetti di nessun-luogo per nessuno

A fare tutti i suoi progetti di nessun-luogo per nessuno

A fare tutti i suoi progetti di nessun-luogo per nessuno

 

THE BEATLES – NOWHERE BOY




 


SPAZIO AUTRICE

Allora, inizio col dire che questa è la mia prima storia sul Doctor Who.
Riguardo all'ambientazione, si svolge qualche puntata dopo il matrimonio di Rory ed Amy.
Sperzo vi piaccia sinceramente.
Alla prossima.

MARY



DISCLAIMER
Questo scritto è frutto della mia fantasia, inoltre è prodotto per puro piacere personale e non c'è assolutamente alcuno scopo di lucro.

 

   
 
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