Non sono una ragazza normale come tutti pensano, anzi  a volte mi comporto molto male e tutto questo per cosa? Per il sangue. Già, appartengo alla stirpe dei vampiri. Le persone sono così sciocche, grazie al mio faccino carino pensano sia un angelo ed invece dentro porto un’anima diabolica. Potrebbero essere felici ad ignorarmi, non fosse che il giorno dopo potrebbero ritrovarsi in una tomba dissanguate. La mia famiglia è come me, si nutre di sangue a tutta birra. Faccia e corpo bianco senza espressioni o roba del genere. Mio padre è il Conte Dracula e mia madre la Sig.ra Dracula. La nostra razza è senza pace e ci uccidiamo tra di noi, come compiti e missioni. Ogni volta che facciamo morire un vampiro ci danno una grossa ricompensa di sangue e oro a volontà. Sono la più ricercata tra tutti perché ho ucciso millenovecento persone e vampiri. L’unica preda che manca al mio elenco è un ciccione scorbutico e ricco che non sono mai riuscita a catturare, la sua astuzia è tale d’essere sempre stato lui ad eliminare chi ha cercato d’ucciderlo.

Guardavo il soffitto in cerca di una risposta alla mia domanda . Perché non sono normale ? Una persona che corre tra i prati, che può stare al sole senza che la sua pelle inizi a bruciare e a prendere fuoco, che per ironia deve uccidere le persone solo per mantenere la propria vita. 

<< Elisa apri ! >> gridò mia madre bussando ripetutamente alla porta, era la decima volta che mi disturbava e solo per dirmi che mio fratello aveva appena fatto un ruttino oppure detto per la millesima volta “mamma”.  
<< Arrivo >> dissi anch’io urlando come una pazza. Aprii la porta e subito incontrai i suoi occhi rossi di rabbia.
<< Cosa ha fatto mio fratello questa volta ? >> Risposi seccata . 
<< Lui nulla, invece ha chiamato tuo padre per dire che ne ha terminati altri due. Sono così felice, non lo sei anche tu? >> disse tutta contenta . Accennai ad un debole si con la testa e sorrisi sforzandomi . 
<< Posso uscire? Ho fame >> dissi mantenendo il sorriso. Si scansò facendomi passare perciò mi precipitai giù dalle scale uscendo dalla porta. Jack il mio migliore amico era già lì ad aspettarmi. 
<< Finalmente >> sbuffò,  feci spallucce e così ci dirigemmo nella nostra via preferita, i segni di sangue erano ancora impressi sul muro … opera nostra. 

Due ragazze vestite con dei jeans blu e maglietta nera l’una ed un lungo vestito rosa l’altra, passeggiavano  tirandosi i popcorn . 
Ci fermammo davanti a loro guardandole sorridenti ma già con un pensiero preciso nella mente.
<< E voi che volete? >> domandarono assieme con disprezzo. Ridemmo. Le due ci guardarono spaventate.
<< Non abbiate paura di noi facciamo veloce >> disse Jack sgranando gli occhi. 
Subito afferrai il braccio della ragazza in rosa trascinandola a me, i miei occhi caddero sul suo collo che desiderai bramosamente. Feci un grande respiro sentendo l’odore dolce della pelle vellutata. Un lampo molto forte mi fece andare in tilt. Con uno scatto veloce gli trafissi la gola e nel percepire il sangue colare dai fori causati dai miei canini aguzzi succhiai avidamente tutto il nettare possibile. Lei gridava per la disperazione ed il dolore ma io non mollai la presa fino a dissanguarla. Un altro grido invase le mie orecchie, era l’altra ragazza. Si accasciarono a terra morte, mentre io e Jack finivamo di succhiare le ultime gocce di sangue rimasto . 
<< Delizioso >>  e mi asciugai le labbra sporche .
<< Già >> disse semplicemente.
 
Ritornammo a casa mia e nel tragitto parlammo di come uccidere il Sig. George Cluny, è già così si chiamava quell’uomo ciccione, ricco e scorbutico sul quale gravava una grossa taglia. Chi fosse riuscito ad ucciderlo, infatti, avrebbe ricevuto una somma pari a cinquecentomila euro.  
Viveva in un enorme palazzo a Venezia con la famiglia, io e Jack sapevamo qual era il suo punto debole ……. Sophia, l’unica figlia che amava immensamente, una volta lo avevamo visto passeggiare insieme a lei qui a Roma. L’unico nostro problema era trovare il modo d’attaccarlo perchè viaggiava sempre protetto da almeno una ventina di guardie personali. Io sapevo che stasera era il mio momento,  potevo uccidere Cluny,  è halloween , ogni anno tiene sempre un discorso per  festeggiare questo momento. Ci facciamo sempre un’enorme scorpacciata di umani e vampiri. Quest’anno ce l’avrei fatta sarebbe stata la sua fine.

Uscì di casa con Jack, andando alla festa. Un dolce profumo di sangue invase le mie narici .
<< Lo senti anche tu? >> chiesi. Fece si con la testa. Muovemmo  velocemente verso l’odore che si fece sempre più forte . Guardavo la sagoma di un bambino che teneva la mano della madre, mi accasciai davanti a loro per vedere la ferita .
<< Bimbo che ti sei fatto? >> Chiesi beffarda
<< Sono caduto >> Mi indicò una piccola bici per terra.
<< Ti fa male? >> domandai vedendo uscire goccioline di sangue.
<< Si molto >> Disse facendo scendere una gocciolina dagli occhi. Mi faceva ridere a malapena tenevo una risata .
<< Ma questo non è niente in confronto a quello che vi farò >> feci vedere i canini che subito piantai nel piccolo collo del bambino; l’inebriante sapore del suo sangue mi fece esultare. Il bambino piangeva dimenandosi e le gocce delle sue lacrime scesero anche sulle mie guance. Morì subito, essendo piccolo, non poteva resistere molto. Guardai Jack che faceva il suo spuntino.
<< Ho ancora fame >>  e misi una mano sulla pancia
<< Anche io >> disse staccandosi dalla donna priva di vita. 

Corremmo verso la sala programmata da Cluny dove lo avrei ammazzato a tutti i costi. Era enorme e tantissimi festoni addobbavano il salone. Chiusi gli occhi sentendo l’odore di pelle umana .
George, come da copione, salì sul palco per inaugurare la serata col solito discorso di ogni anno, stavo aspettando le frase che solitamente usava per dare il via alla cenone che non si fece attendere ed essa arrivò: “DIAMO IL VIA ALLE FESTE” e rise mettendo soggezione agli invitati. 

Vennero chiuse le porte a chiave e spente le luci, si vedevano solo i luccichii dei nostri occhi rossi per loro natura abituati al buio. Fu per noi una fortuna perchè così facendo agevolarono il nostro piano. Gli umani incominciarono ad urlare per la paura sebbene ignari della brutta sorte che li attendeva. Presi il collo di due comuni ragazze e le strozzai fino ad ucciderle per poi succhiarne il sangue. Ma la mia mente pensava solo al modo in cui azzannare quel grassone di Cluny. Riuscivo a distinguerlo chiaramente, aveva gli occhi gialli ed era non molto distante da me. Strattonai il braccio di Jack  per mostrargli il nostro obbiettivo.
In un lampo lo accerchiammo e come due furie lo azzannammo al collo fino ad ucciderlo.
Lo avevo sconfitto non ci credevo ancora, feci un salto di gioia e così facendo diedi un cinque a Jack. Raggiunto lo scopo avremmo diviso la taglia anche se, lo ammetto, nel profondo di me stessa avrei preferito essere l’unica vincitrice.
 
Nella confusione del momento sentii una presenza nemica alle mie spalle, un vampiro cercò di mordermi, ma prima che potessi dire o fare qualcosa Jack prese il mio posto. Bastò un istante ed era lì, steso a terra in fin di vita. Vidi le sue iridi lentamente chiudersi fino a spegnersi del tutto. Quell’assassino scomparve in un istante ed io mi ritrovai con la vista annebbiata dalle lacrime che lentamente stavano scendendo. Chiusi gli occhi sperando fosse tutto un sogno .
<< E’ tutto un sogno >> continuavo a ripetermi. 
Sentii una mano fredda e rassicurante sfiorarmi la spalla, riaprì le palpebre vedendo i lineamenti di mia madre. Mi afferrò la mano per portarmi fuori. Guardai per l’ ultima volta indietro vedendo il cadavere di Jack più bianco di prima. 
Spaccammo una finestra, visto che la porta era chiusa a chiave, uscendo da quel luogo di morte. Fuori scoppiai in un pianto isterico di dolore e rabbia.

SPAZIE AUTRICE: CHE NE PENSATE??? RECENSITE MI RACCOMANDO!!!!!