Sto bruciando. Sto bruciando dentro, dal dolore, dallo strazio.. Dalla passione. Su una cosa mio padre non si sbaglia : non potrò MAI dimenticare dopo stanotte "cosa è mio e cosa non lo è"... 
Sto bruciando inerme. IO inerme, su un rogo appiccato dal mio stesso padre.
Il dolore sta per prendere il sopravvento sull' orgoglio.. Che importa, io chiudo gli occhi. Sì, chiuderò gli occhi ammettendo le mie debolezze, la mia sofferenza, pur di non vedere un'altra espressione di godimento sul suo volto. Ecco, ora li chiudo... Ma se possibile è peggio. Nel chiudere gli occhi non ho trovato il tanto sperato buio nel quale rifugiarmi,  ma la mia spietata immaginazione ,che accompagna ogni incancellabile gemito di Mary con immagini sempre più vive, dettagliate.. Vorrei poter urlare, scappare, e invece l'unica cosa che mi riesce di fare è riaprire gli occhi. La rabbia mi monta dentro nel vedere Francis muoversi su di lei.. Su lei che inarca la schiena per incitarlo a continuare, che allunga le mani verso lui, che lo vuole, che non riesce ad aprire gli occhi dal piacere. Ad ogni penetrazione, ad ogni sospiro di godimento , ad ogni grugnito di piacere del mio fratellastro la mia rabbia cresce sempre più.. Credo di star per impazzire quando Sento il Suo inconfondibile sguardo fisso nel mio... È pieno di scuse, di dispiacere..di amore. Anche in questa situazione il suo sguardo riesce a darmi serenità, calore... No! Nononononono! Non distoglierlo ti prego..ti prego resta ancora qui con me, non farmi tornare alla realtà.. Se lo distogli i miei sensi torneranno a percepire ciò che realmente sta avvenendo davanti a me, tornerò a bruciare... Mi bastano i tuoi occhi.. Concedimi almeno i tuoi occhi per distrarmi, per morirci dentro, felice. Le mie mute preghiere non solo risultano vane, ma nel tornare alla mia misera condizione di sofferta lucidità trovo lo sguardo di Francis. Arrogante, vittorioso la prende con più forza guardandomi soddisfatto, uccidendomi.. Se non fossi legato, se solo non fossi legato, io..! BASTA.  Devo trovare il modo per distrarmi, devo trovare un modo per non guardare, un modo per essere altrove, qualcosa.. "Ti amo, davvero..." Quelle parole, la sua espressione sincera, bastano a tirarmene fuori. Sento il suono di queste parole a ripetizione nella mia mente, mi faccio riempire dalla sua voce, dalla consapevolezza del suo amore per me, mi drogo di quel ricordo,fino a quando i rumori e i movimenti attorno a me non me lo strappano via. Torno con la mente al presente e mi rendo conto che la consumazione si è conclusa. Ora posso uscire, mi liberano.. La tortura è finita. Non ho il tempo di apprezzare realmente la fine di quello strazio , cacciando un sospiro profondo nella speranza di riuscire a scrollarmi tutto di dosso che...
"Dillo. Di il resto, ho bisogno di sentirlo"
"Amo di più Francis" 
 Rimbomba nella mia testa all'infinito.. E tutt'a un tratto mi odio.. In questo momento realizzo che non avevo affatto bisogno di sentirglielo dire. E mentre non riesco a scacciare quelle parole per me fatali, fitte acute e lancinanti attraversano tutto il mio corpo.Mi sbagliavo. La tortura non finirà mai.