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Autore: Neera6    19/03/2014    8 recensioni
Ora che il tour mondiale è terminato, poche ore separano Harry Styles dalle persone che ama.
Harry si domanda quante cose sono cambiate ad Holmes Chapel da quando è partito: come stanno sua sorella e sua madre? I suoi amici che stanno facendo?
Ma, soprattutto, Nicole che fine ha fatto? Gli rivolgerà ancora la parola, dopo tanti mesi passati senza farsi sentire?
Harry non lo sa e non ha voglia di chiederselo: la sua vita è stata fin troppo piena di programmi ultimamente, ora vuole solo vivere...
*******Dalla storia*******
Nicole è lì, davanti a me. È esattamente come la ricordavo, con i suoi morbidi capelli neri che le incorniciano il viso, gli occhi luminosi che mi fissano con fierezza e le labbra carnose che mostrano un sorriso beffardo e strafottente. Ha le mani in tasca e indossa un cappello di lana che mi aveva rubato tempo fa.
La guardo come se dovesse sparire da un momento all’altro, cerco di memorizzare ogni dettaglio di lei. Dio, se mi è mancata. È qualcosa di straordinario. Non posso evitare di sciogliermi in un sorriso.
“Ciao Nicole”, dico.
Lei non si muove. Mi fissa e dice soltanto: “Ciao Styles. Ti va una passeggiata?”.
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Little_White_Lies_

 


Ho sentito bene? Sean è gay?
Sean è gay e sta col fratello di Donald?
Sono sicuro di aver capito quello che ho capito, ma non sono certo di poterci credere.
Sean era un donnaiolo professionista, fino a qualche anno fa. Si è fatto mezzo liceo, Nicole compresa.
“Sei sconvolto, eh?”, mi domanda, facendomi uscire dal mio stato di shock.
“Eh, un pochino”, rispondo, imbarazzato, mentre lo aiuto a rimanere in piedi.
“Se ti senti a disagio puoi anche lasciarmi andare, credo di riuscire a camminare da solo”
“Ma non dire cazzate – replico, con un tono pieno di sdegno – Sono rimasto solo spiazzato perché non me l’aspettavo, tutto qui”
“Lo immaginavo – dice Nicole a Sean, porgendogli una sedia su cui appoggiarsi – Se te l’avessi detto io non ci avresti nemmeno creduto…”
“Adesso non esagerare – la interrompo, prima che una sua occhiata sarcastica mi faccia ammettere la verità – Ok, forse è vero, non ci avrei creduto. Avrei pensato ad una scusa per non farmi ingelosire. È che è… è…”
“…incredibile – conclude Sean, con un sorriso – Lo so. È del tutto inverosimile, a un punto tale che io ancora faccio fatica a credere che sia vero. Ma è così. Sono gay e devo imparare a non vergognarmene”
“Ci mancherebbe altro!”, esclamo, facendo ridere Sean, che però ha un’espressione di dolore dipinta sul viso: “Ti prego, non farmi ridere perché mi fa male tutto. Mi sa che per poco non mi rompevano una costola”
“Devi denunciarli, Sean”, gli dice perentoria Nicole, mentre con un tovagliolino umido gli pulisce il viso dal sangue.
“Non posso, renderebbero la mia vita un inferno”
“Perché, questo cos’è?”, domando.
Sento la rabbia salire dentro di me, una furia cieca che mi fa desiderare di aver preso a pugni quel deficiente di Donald, con tutti i suoi scagnozzi decerebrati.
Odio gli ignoranti, odio gli stupidi e gli intolleranti. E loro sono tutto questo.
“Devi denunciarli – continuo – Devi farlo per te e per il tuo ragazzo. Come può vivere felice, se ha un fratello del genere?”
“A Zach non dicono mai nulla – mi spiega Nicole – I suoi genitori hanno accettato la sua omosessualità senza battere ciglio, tant’è che Sean spesso è ospite da loro”
“Infatti mi chiedo come tornerò a casa stasera”, borbotta, con tamponandosi il naso con il fazzoletto.
“Aspettate, facciamo un passo indietro, sono confuso – dico – Stasera tu dovresti dormire a casa di Zach, che quindi sarebbe come dire «a casa di Donald»? Con quale faccia tosta ti ha ridotto così, se poi stai sotto il suo stesso tetto? E perché Zach non è qui?”
“Stasera lavorava, dovrebbe arrivare tra un po’ – risponde lui – Mentre Donald non ha alcun problema a menarmi, dato che quella non è più casa sua… se n’è andato di casa, «per sentirsi indipendente», dice, ma secondo me è perché si vergogna di vivere con un fratello gay e con dei genitori molto più mentalmente aperti di lui”
Pazzesco, davvero pazzesco. Non so cosa dire, sono sbigottito.
In quel momento entrano nel camerino Nick e Kate, che camminano mano nella mano, ridendo come due ragazzini innamorati.
“Cosa..?” esclamano insieme Nicole e Sean, quasi in un sussurro.
“Cosa?!”, urlano Kate e Nick, vedendo il sangue sui vestiti di Sean.
Per la prima volta, dopo lo scontro con Donald, non riesco ad evitare di ridere: le facce dei miei amici sono sconvolte, per un motivo o per un altro. Nicole è quella che fa più ridere: è come se avesse appena ricevuto un pugno in testa.
“Ehm – borbotto – Sorpresa!”
Sean ride, Nick arrossisce e Nicole mi lancia un’occhiata interrogativa: capisco che si sta domandando se io sapessi qualcosa. Ho come l’impressione che tra poco dovrò subire il terzo grado.
“Sean – dice, preoccupata, Kate – Che ti è successo?”
“Ho avuto un incontro ravvicinato con dei pugni – spiega lui – Ma non è niente di grave, non preoccupatevi. I miei infermieri mi hanno già sistemato”
“Hai visto chi è stato?”, mi domanda Nick.
“Donald – rispondo – Ha tentato di provocare anche me, ma poi se n’è andato con la coda tra le gambe”
“Avrà capito che spaccandoti la faccia avrebbe dovuto pagare un bel po’ di quattrini”, commenta Nikki.
“Già, forse non è poi così scemo – commenta Sean – È solo un povero ignorante capace di parlare solo con le mani”
“Devi denunciarlo – dice Kate, con un tono che non ammette repliche – Lo sai com’è fatto, non ti lascerà in pace fino a quando tu non reagirai”
Lui sorride, ma resta in silenzio.
“Kate ha ragione, Sean – sussurra Nikki – Ha perfettamente ragione. E sai quanto mi costa ammetterlo” fa l’occhiolino a Kate, che in risposta le fa una linguaccia ironica. Queste due sono davvero strane.
“Ci penserò – si arrende Sean – Ma ora voglio solo andare a casa, ho bisogno di riposarmi. Non voglio farmi vedere in giro ridotto così”
“Devo chiamare Zach?”, domanda Nick.
Ma possibile che tutti sapessero, tranne io? Che bella figura di merda che ho fatto, per tutto questo tempo. Odio rimanere all’oscuro dei gossip…soprattutto quando riguardano gli altri.
“Già fatto – replica Nicole, guardando lo schermo del cellulare – Mi ha appena scritto che sta aspettando sul retro”
“Ti accompagniamo fino alla macchina”, dico, offendo una spalla al mio ex-rivale. Nick mi imita e si affianca a noi, tenendolo dall’altra parte.
Povero Sean, immaginavo che prima stesse cercando di fingere di star bene, ma ora è visibilmente scosso e dolorante. Respira affannosamente e zoppica, pur essendo supportato da me e Nick. Il fiotto di sangue che gli usciva dal naso si è arrestato, ma il suo aspetto è comunque quello di un uomo a pezzi.
Mi fa tenerezza e mi sento molto in colpa per aver provato tanto rancore nei suoi confronti: l’ho incolpato della mia lite con Nicole, nella mia testa l’ho reso responsabile della mia infelicità, quando invece lui non ha fatto assolutamente niente, se non sostenere la ragazza che amo. L’ha sostenuta e coccolata, nonostante lui stesso fosse in una situazione molto brutta. Vorrei tanto potergli chiedere scusa e sdebitarmi con lui.
“Harry – mi dice Nicole – Se quando torni dentro non riesci a trovarmi in pista, ci vediamo qui al massimo tra mezz’ora, ok?”
“Non vieni?”
“No. Io e Kate vogliamo fare una cosa…” e, dopo aver dato un bacio in fronte a Sean, prende la sua rivale sotto braccio ed esce dal backstage.
“Non riuscirò mai a capire la mente femminile”, sospiro, mentre usciamo dalla palestra.
“Non credere che quella maschile sia meno complicata – risponde Sean, cercando di tenere un tono di voce normale – Quando ho capito di essere gay, ho pensato subito che almeno avrei avuto il vantaggio di capire il cervello dei maschi. Invece no, anche noi siamo degli enormi punti di domanda…”
Nick ridacchia: “Se non altro non ci mettiamo un mese a truccarci e non diventiamo pazzi per il ciclo”
“No, ma siamo altrettanto lunatici se siamo tifosi di qualche squadra… quando il Manchester perde, Zach è inavvicinabile”
Raggiungiamo il limite del cortile, dove è parcheggiata l’auto di Zach. Appena ci vede, scende di corsa dalla macchina e resta di sasso: “Dio… cosa ti ha fatto quello stronzo… Cosa ti ha fatto”
“Ciao Zachi – sorride Sean, mentre io e Nick lo lasciamo andare – Mi dispiace averti rovinato la serata”
“Ma sei cretino? – gli domanda lui – Quel coglione di mio fratello mi ha rovinato la serata. Anzi, mi ha rovinato la vita! Ma questa volta non la passa liscia… quando ti vedranno mamma e papà…”
Zach accarezza il viso del mio amico molto teneramente, nel suo sguardo vedo un amore dolce e sincero, tormentato e rabbioso. Sean invece è irrigidito e non capisco se è per il dolore delle ferite o se è per la paura della reazione dei genitori di Donald.
“Grazie per avermelo portato fin qui – dice Zach, sorridendo a me e a Nick, mentre sostiene Sean in una presa ferrea – Harry, non so se ti ricordi di me. Io di te mi ricordo molto bene e so che non deve essere stato facile trattare il mio ragazzo con tanta gentilezza”
“Credimi, è stato più difficile trattare tuo fratello con gentilezza. Il tuo ragazzo è un mio amico”
Gli occhi di Sean brillano sentendo quelle parole e capisco che, forse, sto riuscendo a farmi perdonare per la mia cieca gelosia nei confronti di Nicole: “Zachi, avresti dovuto vederlo. Questo scricciolo di Styles si è parato davanti a tuo fratello con una faccia tosta pazzesca. Sembrava Davide davanti a Golia”
“Ehi, non sono così gracile!”, protesto.
“Davanti a Donald  Montagnadimerda, sì – commenta Nick – Senza offesa, eh, Zach”
“Io non ho sentito nulla! – replica lui – Comunque grazie di tutto, davvero. Spero ci rivedremo presto. Ora è il caso di riportare a casa l’infortunato. Buona festa…”
Io e Nick salutiamo i due piccioncini e torniamo verso la palestra.
“Chissà cosa stanno combinando le ragazze”, dice Nick.
“Già. Quelle due sono fuori di testa, non riesco a immaginare cosa potrebbero fare insieme. Sai, da una parte credo sia stato un bene se in tutti questi anni si sono odiate”
Nick ride: “Beh, odiate è una parola grossa. Diciamo che si sono state cordialmente antipatiche”
“Cordialmente? Da quando darsi della puttanella è sinonimo di cordialità?”
“Da quando hanno capito che sono troppo simili per odiarsi, immagino”
In un certo senso Nick ha ragione: quelle due hanno tanti atteggiamenti comuni, tanti piccoli pregi (e anche tanti piccoli difetti) che le rendono, in qualche modo, troppo simili per andare d’accordo.
Ma, forse, stasera hanno trovato un motivo per una tregua.
Vorrei solo sapere di cosa si tratta.
Quando rientriamo in palestra, ci accorgiamo subito che c’è qualcosa di strano.
Si sente solo la musica del DJ, ma non si sente il solito chiacchiericcio di fondo che caratterizza le feste studentesche. Non si sente nemmeno cantare, a dire il vero. Non si sente proprio nulla, a parte la musica.
“Cha cavolo sta succedendo?”, domanda Nick, uscendo dal backstage e andando verso la pista.
E lì, poco dopo essere uscito dal corridoio, si ferma: “Non ci posso credere…”
“Che sta…oh”, esclamo.
In questo momento non so davvero cosa pensare. Il mio cervello si è inceppato per l’ennesima volta. Anche Nick ha la stessa espressione sconvolta. Tutto il resto della folla, invece è radunato ai lati della pista e fissa un po’ noi, un po’ il centro della sala, senza sapere cosa fare.
Perché al centro della pista c’è uno spettacolo che mi lascia senza parole.
Uno spettacolo che non pensavo che avrei mai visto e a cui non so come reagire.
Al centro della pista, davanti a un Donald visibilmente eccitato e instupidito, ci sono Nicole e Kate che ballano in maniera molto provocante. Forse anche troppo provocante, a dire il vero.
È come se nemmeno lui capisse cosa fare, ha occhi e bocca spalancati in un’espressione di estasi. Si limita ad ondeggiare sul posto, come un enorme albero scosso dal vento, senza sapere cosa guardare e senza nemmeno accorgersi che il resto della pista sta fissando proprio lui.
Se prendesse fuoco la sala, non se ne accorgerebbe.
Nicole e Kate, d’altra parte, non fanno altro che muoversi sensualmente, abbracciandosi, accarezzandosi e strusciandosi l’una all’altra, coinvolgendo anche Donald nel loro ballo al limite dell’erotico.
“Harry – mi dice Nick, con un fil di voce – Come dovrei reagire in questo momento?”
“Io – balbetto – Io non… non ne ho idea, credimi”
Entrambi non riusciamo a togliere gli occhi di dosso a quelle due creature splendide, quelle due ragazze che sanno benissimo di avere un’impressionante carica sessuale…e  che, soprattutto, sanno come usarla.
La vera domanda è: perché la stanno usando ora?
“Harry – sussurra di nuovo Nick – Mi odi se ti dico che in questo momento vorrei essere Donald?”
Faccio cenno di no con la testa per qualche secondo, perché non riesco nemmeno a parlare. Tutta la mia attenzione è fissa su quelle due.
Diavolo, odio essere maschio. Fermate i miei ormoni, vi prego.
“No, Nick, non ti odio affatto. Anzi, ti capisco fin troppo bene”
In questo momento Kate è appoggiata con la schiena a Donald, mentre Nicole è davanti a lei e le accarezza il viso, come se volesse baciarla da un momento all’altro.
Oh. Mio. Dio.
Fatele smettere.
E, in quell’istante, Donald cerca di baciare Kate.
Con la coda dell’occhio vedo Nick saltare come una molla, con i pugni chiusi pronti a spaccare la faccia del bullo. Ma Kate, con un’abile mossa, si allontana; ed è allora che io capisco quello che vogliono fare.
O, almeno, credo.
Riesco a tenere fermo Nick: “Non muoverti, guardale e basta. Credo di aver capito cosa stanno facendo…”
Infatti, pochi secondi dopo, è il mio turno di stringere i pugni: Donald ha appena tentato di ficcare la lingua in bocca a Nicole e io ho dovuto lottare contro la gelosia con tutte le mie forze.
Anche Nicole, però, si è allontanata e ora continua a ballare con Kate.
Donald, allora, si avvicina alle due ragazze e accarezza i loro visi, fissando, al colmo dell’eccitazione, i loro occhi provocanti uniti in una danza di sguardi fin troppo erotici.
Il bullo ora sta facendo il loro gioco, ma ancora non lo sa; lui vuole che loro si bacino davanti a lui.
Fa avvicinare i loro volti senza smettere di fissarle inebetito; ormai le due ragazze sono a pochi centimetri di distanza…
Ed è allora che succede.
Non so come, non so con quale forza, con una coordinazione degna di una squadra di ginnastica artistica, Nicole e Kate si allontanano, quasi con una piroetta, e tirano due poderosi schiaffi a Donald, che non ha nemmeno il tempo di capire cosa sta succedendo.
La folla esplode in un boato: chi ride, chi applaude, chi è rimasto deluso dal finale, chi guarda me e Nick…
Ma il vero spettacolo, ora, è la faccia di Donald.
È più sconvolto di me e, se possibile, sembra ancora più instupidito del solito. Con una mano sulla guancia doppiamente dolorante, si guarda intorno, rendendosi conti di essere stato al centro di uno spettacolino che l’ha messo in ridicolo davanti a tutta la scuola.
Anzi, considerando l’alto numero di ex-studenti partecipanti, dovrei dire davanti a mezza Holmes Chapel.
“Siete due troie!”, urla a Nicole e Kate, che lo guardano divertite, mantenendo una debita distanza.
“E perché mai?”, domanda Kate, con un tono da finta ingenua.
“Mi avete provocato come due troie e ora ve ne siete andate!”
“Abbiamo solo ballato un po’ con te, che male c’è?”, chiede Nicole, con lo stesso tono di Kate.
Donald sta diventando rosso di rabbia: “Siete due lesbiche di merda!”
Le due ragazze ridono.
“Ah, quindi saremmo due lesbiche di merda – commenta Nicole, sarcastica – Non mi sembrava ti dispiacesse che queste due «lesbiche di merda» ballassero con te, però. Mi sembri un po’ incoerente, Donalduccio”
“Non provocatemi – dice lui, a denti stretti – Non avete idea di cosa potrei fare”
“Ah, davvero? – riprende Nicole – Cosa faresti, sentiamo? Ci prenderesti a pugni come hai fatto con Sean?”
Eccola. Sapevo che sarebbe arrivata a questo. Lo sapevo. La mia Nicole, la mia incredibile Nicole. È una forza della natura, non ha paura di nulla. Soprattutto di quel coglione di Donald.
La folla ora bisbiglia: nessuno, a parte noi e la cricca di Donald, sa quello che è successo.
“Già, hai intenzione di chiamare i tuoi scimmioni per picchiarci?”, lo provoca Kate.
“Se l’è meritato. È un frocio di merda”, risponde lui.
Dalla folla si alza un boato di rabbia e indignazione e Donald diventa sempre più rosso in faccia: “State zitti voi, siete tutti dei finocchi!”
Nicole allora scoppia a ridere, in quel modo meraviglioso che tanto mi è mancato.
Sta deridendo platealmente Donald e ancora non è soddisfatta: “Quanto sei schifosamente ipocrita. Fin quando ci sono due ragazze che si baciano va bene, vero? Ma poi vedere due maschi che si amano ti fa schifo. Ti sei mai chiesto il perché? No? Te lo dico io, allora. Tu sei un povero ipocrita ignorante solo perché hai paura. Hai paura di non essere il «maschio dominante» e vuoi affermare la tua virilità semplicemente facendo a gara a chi mena più forte. Fai schifo, Donald. Dovresti solo andare a nasconderti”
Quando Nicole smette di parlare, nella sala è calato il silenzio più assoluto.
Ha fatto tacere tutti, in primis Donald.
È riuscita ad esprimere perfettamente quello che tutti noi pensavamo, quello che nessuno era mai stato in grado di dirgli direttamente.
Dopo qualche secondo di silenzio, iniziano a sentirsi degli applausi, che diventano sempre più scroscianti. A quel punto Nicole si rende conto di ciò che ha appena fatto e sorride, imbarazzata, prima di girare le spalle a Donald e venire verso di me, tenendo Kate per mano.
Ma, prima che riesca a raggiungere il limitare della folla, Donald urla di nuovo: “Non mi sembra che alla tua amichetta zoccola abbia fatto così tanto schifo la mia virilità”
Nicole si irrigidisce, ma Kate scoppia a ridere.
“Virilità? – domanda, girandosi lentamente verso di lui – Tesoro, io sono stata zitta in tutti questi anni, ma ora mi stai obbligando a parlare. Donnie, ammettiamolo. La nostra relazione non si può nemmeno definire tale. È stata fin troppo simile alla tua minchia: moscia e fin troppo breve”.
L’intera palestra si riempie di risate, mentre un Donald ferito e sconfitto se ne va a testa bassa.
Io e Nick andiamo incontro alle ragazze, facendoci largo a fatica tra tutti gli ammiratori che si accalcano per salutarle e congratularsi.
Quando le raggiungiamo, non posso fare altro che sorridere: “Siete state assolutamente magnifiche”
“Se l’è meritato! – esclama Nicole – Almeno adesso tutti sanno che è un fallito su ogni fronte”
“Davvero ce l’ha piccolo?”, chiede Nick a Kate.
Lei annuisce: “Non immagini quanto. Stavo con lui solo perché ha i muscoloni. Credo che il suo sia un modo di compensare…”
Non ho parole per descrivere il senso di orgoglio che provo in questo momento. Non ho fatto nulla, ma la lezione che Nikki e Kate hanno impartito a quel deficiente mi sta facendo esaltare e non posso evitare di sorridere, mentre torno dietro le quinte mano nella mano con la mia ragazza.
 
Il resto della festa è trascorso divinamente, senza più nessun bullo a dare fastidio, senza la preoccupazione di dover sistemare le cose con Nicole e, soprattutto, senza la paura di dovermi nascondere dal gossip. Mi hanno visto tutti con lei e non me ne frega niente: sono felice, felice, felice.
L’ho addirittura convinta a salire sul palco per un duetto, quando abbiamo ripreso a suonare con i White Eskimo. Forse la scelta di “Lucky” di Jason Mraz è stata banale, ma non poteva esserci pezzo migliore. Spero che qualcuno ci abbia registrato…
Ora che la festa è terminata, è il momento di tornare a casa. Io non voglio lasciare Nicole, anche se so che ci vedremo domani… Ogni minuto passato senza di lei è un minuto sprecato, vorrei poter stare con lei sempre e per sempre, fino alla fine del tempo.
“Senti, Nikki – le sussurro, mentre ci infiliamo i cappotti – Ti va di venire a dormire da me stasera?”
Lei sospira. Non mi sembra molto felice della mia proposta.
“Harry, non saprei… oggi non mi va di dormire da te”
“Perché?”, chiedo, mentre il mondo mi crolla addosso. Che ho fatto di male, questa volta? Mi sembrava tutto perfetto, non riesco a capire.
In un attimo ripasso mentalmente tutto quello che è successo e non vedo nemmeno un errore, un minimo indizio che possa farmi capire il perché del mio rifiuto.
“Vedi – risponde lei – Non mi va di dormire a casa tua per un semplice motivo: preferirei che fossi tu a non dormire a casa mia”
“A non dormire?”
“Esatto”, mi risponde, mordicchiandosi il labbro.
Non ci vuole un genio per capire cosa Nicole intende dire con quella frase.
Sorrido:“Credo proprio che accetterò la tua proposta, allora…”
E, mano nella mano, usciamo nella notte di Holmes Chapel, una notte che sarà tutt’altro che fredda.


***PICCOLO ANGOLO DELL'AUTRICE***
Ciao a tutti! Ecco un nuovo capitolo della nostra storia, questa volta ho provato a metterci meno tempo per non farvi aspettare.
Non c'è uno sviluppo particolare della relazione tra Harry e Nicole, quindi vi capisco se vi trovate deluse, ma penso che sia molto importante mettere in luce altri aspetti della vita quotidiana di  Holmes Chapel, soprattutto quando a movimentarla ci sono due peperini come Nikki e Kate. Spero che vi sia piaciuto comunque questo capitolo!
Come vi avevo anticipato, vi lascio tre storie a cui dare un'occhiata: sono tutte e tre molto belle, le seguo con passione e in più mi sono state consigliate da alcune di voi. Buona lettura e a presto!


 
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http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2502660  “We can make it 'till the end” di GiuliaeNancy
Un amore sembra finire per colpa di un tradimento, ma cosa succede se, invece, non fosse mai finito?
E cosa succede se, nei due anni di separazione, la nostra protagonista avesse tenuto per sè un segreto,
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http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2278339&i=1She is my little sister” di Mystical 
Una storia movimentata, tortuosa, piena di intrighi e colpi di scena. Quanto può resistere un amore, se la
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