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Autore: kuutamo    19/03/2014    2 recensioni
Dream-fiction sui fratelli Leto, con una comparsa di Hayley Williams dei Paramore. Tutto quello che ho scritto l'ho sognato, e non so neanche perchè xD
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Viaggio verso un posto sconosciuto. Sono su un autobus e intorno a me ci sono facce familiari, forse appartengono ad un'altra vita, così in quel momento mi sento tranquilla e fra 'simili'. 

Dopo un bel po' arrivo in un posto buio, una specie di teatro degradato al massimo; muri spogli e lastre di cemento decorano i ricordi sfumati di quel posto. 

Salgo delle scale interne, lunghe e interminabili, rimanendo sempre insieme al gruppetto ritrovato sull'autobus. 

Dall'alto si riesce ad avere una visuale migliore : è una sorta di teatro sviluppato in altezza, come se si stesse guardando giù dalla cima di una lunga rampa di scale. Il posto è gremito di gente negli anelli inferiori, mentre via via salendo si dirada, fino ad arrivare ai due ultimi spalti, quasi completamente vuoti, se non per cinque o sei anime appollaiate in modo sparpagliato.

Le luci di un palco che notai improvvisamente verso il basso, iniziarono a danzare nell'aria colorandola di sfumature rosse ed arancioni. Donarono un po' della loro vita a quel luogo abbandonato.

Improvvisamente si abbassarono, e il suono di un basso iniziò a far vibrare gli spalti seguito dalla chitarra e successivamente dalla batteria che aumentava gradualmente il ritmo. 

Hayley saltò sul palco da dietro le quinte e iniziò la sua danza dannata e convulsiva che faceva ondeggiare i suoi capelli facendoli sembrare di fuoco. 

Annunciò che quella sera ci sarebbero stati degli ospiti ad aprire lo show, e in un attimo il silenzio e l'aspettativa si diffusero nell'aria. 

Una voce maschile e lievemente rauca intonò delle parole, che accompagnate dal basso si facevano largo sul pubblico come pioggia. 



<< Your defenses were on high

Your walls built deep inside

Yeah I'm a selfish bastard

But at least I'm not alone

My intentions never change

What I want still stays the same

And I know what I should do

it's time to set myself on fire

Was it a dream?
Was it a dream?

Is this the only evidence that proves it

A photograph of you and I  >>

 



Due figure vennero pervase dalla luce: la prima era seduta alla batteria, mentre la seconda si avvicinava verso la platea che adorante intonava insieme a lui quelle parole. 

 

Hayley li ringraziò e in men che non si dica i due si volatilizzarono dietro le tende rosso scuro, sparendo dalla visuale di tutti. 

Il concerto iniziò e le note di Let the flames begin risuonarono fin dentro la mia anima, scuotendola ed elettrizzandola nel profondo. 

 

Mentre seguivo con occhi sognanti il concerto, cantando a squarciagola ogni parola di quei testi, uno del gruppo mi si avvicinò dapprima mettendo un suo braccio sulle mie spalle e poi pian piano scendendo verso il basso. Mi girai di scatto mollandogli una sberla sulla faccia paffuta che in quel momento avrei voluto mettere sotto i piedi. 

Raccolsi la mia roba e me ne andai da lì, infuriata. Presi la scala esterna questa volta, per non perdere ulteriormente parte  dello show, e salii per due piani, dirigendomi verso l'ultimo spalto.

Qui c'erano dei banchetti con delle sedie, sicuramente più comodi, ma la visuale era scarsissima. Decisi di sedermi lo stesso, ma c'era della gente, due figure scure in particolare; non sapendo cosa fare mi sedetti nel mezzo, così da poter lasciare almeno un posto per distanziarmi dai due.

Hayley stava intonando Still into you ma le mie orecchie e la mia mente erano offuscati da quei due. Erano a dir poco misteriosi, ma la luce che filtrava dai vetri alle nostre spalle, gli dava un non so che di aureo. Sotto i cappucci delle loro felpe nascondevano i volti : del tizio alla mia destra, nonché il più vicino dei due, potevo intravedere delle lunghe ciocche nere, lisce e ribelli che fuggivano al cappuccio e si posavano sulle guance pallide. 

Quando si accorse che lo stavo fissando si girò, ma non ebbi la possibilità di tirarmi via da quella situazione imbarazzante, così lo vidi.

Era Jared, era stato lui a cantare all'inizio dello show. Gli occhi fissi su di me mi disarmavano, mi pietrificavano; ebbi solo la facoltà di voltarmi per vedere chi fosse l'altra figura misteriosa e scoprii che i miei sospetti erano fondati : Shannon. 

' Ma che diavolo ci fanno qui? '

Fu la prima domanda a passarmi nella mente, mentre la voce di Hayley era sempre più lontana. Mi resi conto che non c'era nessun bodyguard intorno, e questo mi stupì. D'altronde, pensai, su quegli ultimi spalti abbandonati, e incappucciati in quel modo, chi li avrebbe notati? Non avrei potuto riconoscerli nemmeno io se…se solo lui non si fosse voltato e non  si fosse scoperto il volto… Mi chiedevo perché lo avesse fatto.

 

'" Come " -mi disse con voce profonda e innocente; si alzò lentamente e mi offrì la mano. 

Si alzò poi anche suo fratello, e tutti e tre ci dirigemmo verso una porta a vetri, dalla quale entrava una forte luce. In un attimo fummo su una terrazza enorme, dal pavimento nero, color pece. Jared mi lasciò la mano e con Shannon si avvicinò ad un bordo, guardando prima verso il basso e poi il panorama. Finalmente riuscivo a capire dove mi trovavo: era un posto, ' teatro ' , in aperta campagna, dove la vegetazione cresceva rigogliosa, e non risparmiava neanche i pochi edifici presenti. Sul lato sinistro scorsi una torre, a cui si arrivava percorrendo delle scale interne. Vidi con la coda dell'occhio che Jared si stava avvicinando così lo guardai, pensierosa.

 

" I like that tower.."- dissi piano, rivolgendomi a lui.

" What? "

" I like that tower " - ripetei.

Lui non disse nulla ma si limitò ad esaminare con cura quello a cui mi stavo riferendo. 

Era una torre con un diametro molto piccolo, ma con un'altezza modesta; piena di finestre, quasi tutte con vetri rotti e opachi,  i mattoni, una volta rossicci, si erano sgretolati e diventati di un colore simile all'arancione spento. La cosa che mi piaceva di più però era che fosse quasi totalmente ricoperta d'edera e di vite, che in quel periodo era fiorita e la faceva risplendere, facendola sembrare saltata fuori da una fiaba. 

 

I due all'improvviso mi dissero di rimanere lì, e così obbedii e li aspettai per almeno cinque minuti, che mi sembrarono lunghissimi.

Ad un tratto spuntò fuori una biondina, tipicamente vestita come una segretaria, con un auricolare che gli pensolava giù dall'orecchio; mi disse di andare via da li, e quando io provai a dirgli che i fratelli mi avevano detto di restare li ed attenderli, mi fece portare giù dall'edificio dai suoi due aiutanti. 

Appena prima di scomparire dalla porta a vetri però, Shannon tornò e mi abbracciò, il vento che mi scompigliava i capelli lievemente arricciati. Era un abbraccio sincero, uno di quelli che si danno ad un addio.

Poi fui portata via. 

Mi ritrovai nel cortile del posto, ma sul tetto non c'era traccia di loro. 

Ritrovai le mie amiche, anche se in realtà non ricordavo di essere arrivata fin li con loro. Salì sul sedile posteriore della loro auto e tristemente chiusi lo sportello, gettando un'ultima occhiata verso la terrazza: niente.

 

Mentre l'auto imboccava la strada sterrata e si dirigeva verso un altro luogo sconosciuto, tra la polvere, provai di nuovo a guardare dal vetro posteriore: erano lì, sul tetto che salutavano i loro fan che tornavano alle loro vite, comuni e noiose. 

Abbassai il finestrino e mi sedetti sulla parte superiore della portiera : guardai verso di loro e iniziai a sbracciarmi tra quelle tante braccia, per farmi vedere, volevo che mi vedessero.

Con un po' di fatica si accorsero di me e quando lo fecero mi rivolsero uno sguardo rattristato, ma mi salutarono poi con un sorriso sulle labbra.

Li guardai fino alla fine del sentiero, e poi quando scomparvero dalla mia visuale, scivolai all'interno dell'abitacolo, sul mio sedile, afflitta. 

 

 

 

Ora sono sveglia.





Note :
Premetto che non ascolto molto i Mars, ma mi piace molto l'album dal quale ho preso questa canzone, che da anche il nome al capitolo. Ho sognato esattamente queste scene nella mia testa, come delle immagini, e quando mi sono svegliata ho iniziato a scrivere. Non so nemmeno perchè li abbia sognati o tanto meno cosa voglia dire, speravo che sarei riuscita a capirlo scrivendo, ma non sono stata ancora illuminata. 
Ringrazio già chiunque possa leggere la storia, e mi scuso se sembra molto poco chiara e confusionale, ma ho cercato di metterla in ordine il più possibile. 
Spero vi piaccia.
Kiitos !
  
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