Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Martyx1988    02/07/2008    0 recensioni
Un giovane elfo mandato a sorvegliare le azioni del sovrintendente, una ragazza allontanata da ciò che amava di più, costretta a mettere le sue doti di guerriera al servizio della Terra di Mezzo, in attesa del ritorno del Re e del suo principe...
Genere: Romantico, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Denethor, Faramir, Legolas, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dai giardini di Gondor

Quell'attesa la stava facendo morire. Stare lì, affacciata alla terrazza del giardino del palazzo reale di Gondor ad aspettare qualche segno di lui, qualcosa che le dicesse che era ancora vivo, che era riuscito a fuggire da Osgiliath, dalle grinfie degli orchi e dalla furia dei Nazgul. Aspettare. Ma di Faramir e della sua compagnia nemmeno l'ombra. Maledetto Denethor, non è un padre colui che manda il suo ultimo figlio a morire per le proprie ambizioni. E intanto Elanor aspettava, la veste color pesca in balia del vento che soffiava forte, i capelli castani che le svolazzavano davanti agli occhi, scoprendo ogni tanto le sue appuntite orecchie da elfo. Perchè questo era Elanor, un elfo in terra di uomini. Il ricordo del suo arrivo a Gondor era rimasto indelebile nella sua mente.

I soldati che le aprirono il grande portone la guardarono con diffidenza finchè non sparì dalla loro vista, concentrandosi soprattutto su quelle orecchie appuntite, lasciate scoperte dall'elaborata treccia in cui teneva raccolti i capelli, che la rendevano diversa da chiunque abitasse in quella città. Elanor, un elfo esiliato per una colpa inesistente, allontanata da ciò che amava per un bene superiore, mandata nell'inferno del mondo degli uomini, corrotti, attratti dal potere, senza un sovrano degno di sedere sul trono. Uomini che la guardavano con disprezzo, che l'avrebbero trattata da estranea, che probabilmente non le avrebbero nemmeno detto come arrivare a palazzo, la sua nuova e detestata dimora. Si incamminò a testa bassa per la via principale della città, che saliva su in cima, fino alla rocca. Le occhiate della gente si facevano sempre più pesanti, così Elanor accelerò il passo, passando leggiadra tra la folla. Fortunatamente la strada non si diramava molto e in breve raggiunse la scalinata che l'avrebbe condotta nei giardini del palazzo. Poggiò il piede sul primo scalino, ma procedere le risultò molto più difficile di quanto pensasse.
"Fa paura anche a me" le disse una voce maschile da dietro.
La fanciulla si voltò e incrociò il primo sguardo gentile. Un giovane dai capelli castano chiaro, lunghi fino alle spalle, col viso adornato da un po' di barba incolta, le stava sorridendo.
"Col tempo però ci si fa l'abitudine" continuò, per poi passarle a fianco ed iniziare la salita.
Si arrestò circa a metà per voltarsi indietro.
"Visto? Ora provate voi" le porse la mano in segno di invito a salire.
Elanor si sistemò la sacca coi suoi pochi averi sulla spalla e lo raggiunse. Faramir, l'unico uomo ad averla guardata con uno sguardo diverso, l'unico che l'aveva accolta.

Due figure nere alate si stagliarono contro il cielo grigio, emettendo i loro stridenti versi. Sotto di esse, un piccolo gruppo di cavalieri tentava di fuggire ai loro attacchi. I suoi occhi di elfo permisero ad Elanor di vedere Faramir in testa al gruppo. La fanciulla si sentì solo in parte risollevata, perchè i Nazgul continuavano ad attaccare i cavalieri senza tregua.
Un fascio di luce bianca colpì, però, in viso le bestie, arrestando la loro avanzata all'inseguimento dei cavalieri, i quali, sotto la protezione di Gandalf e della sua magia, riuscirono ad entrare in città senza subire ulteriori perdite. Elanor abbandonò la terrazza e corse giù per la scalinata fino alla città, per poi prendere la strada che tante volte aveva percorso e che l'avrebbe portata da Faramir e le avrebbe permesso di abbracciarlo. L'impeto della sua corsa obbligò la gente a scansarsi per non essere travolta dalla giovane, che in breve giunse nella piazza dietro la porta della città, dove Gandalf e i cavalieri si erano radunati. Proprio con lo stregone stava parlando Faramir, il giovane hobbit che cavalcava Ombromanto aveva attirato la sua attenzione e gli aveva ricordato delle due creature che egli stesso aveva incontrato nel suo viaggio verso Osgiliath, Frodo Baggins e Sam Gamgi.
"Faramir, amico mio! Sei vivo, che gioia rivederti!" esclamò Elanor, quando incrociò lo sguardo del figlio più giovane del sovrintendente. Questi scese da cavallo per andare incontro all'amica e abbracciarla con tutta la forza cehe aveva in corpo.
"Perdonami, Elanor, per averti fatta stare in pensiero"
"L'importante è che tu sia tornato"
I due giovani si staccarono e lo sguardo di Faramir si rivolse subito alla cittadella. La gioia disegnata sul suo volto dopo aver rivisto l'amica scomparve del tutto. Elanor intese i suoi pensieri e poggiò una mano sul braccio dell'uomo.
"Capirà" gli disse, sperando vivamente che Denethor comprendesse la situazione e non mandasse più il figlio in missioni suicide.

------------------------------------------

Questa è la mia prima fic sul signore degli anelli. So che già qualcun'altro ha usato il nome Elanor per il suo personaggio, ma questa storia ce l'avevo in mente da prima che mi iscrivessi al sito e non me la sono sentita di cambiare il nome del personaggio.
Mi raccomando, commentate e criticate a più non posso, tutti i pareri sono ben accetti :-)
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Martyx1988