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Autore: alicenelmiomondo    20/03/2014    2 recensioni
-"Alice ascolta bene le mie parole (lei tirò leggermente fuori la testa dalle ginocchia e si girò verso di lui) le opzioni sono due: se tu vuoi mandarci via noi ce ne andremo, ma dopo tu diventerai una persona come tutte le altre... un semplice numerello... un...un consumatore (nel pronunciare quelle parole Alice sentì una nota di ribrezzo nella sua voce)... oppure se ti fiderai di noi, diventerai una persona fantastica, amata per quello che sei e potrai dire che ci vedi davanti a tutti senza essere presa per matta"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto, Coniglio Bianco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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25/6/2014
Alice era sdraiata sul prato appena falciato dal giardiniere, il profumo mentolato le era entrato ormai in corpo e lentamente la sua mente si stava rilassando. Teneva gli occhi chiusi e sentiva il calore del sole sul suo corpo e  il tepore che tanto amava sulle sue palpebre chiuse. Sospirò profondamente accarezzando l'erba fresca e mosse lievemente i piedi nudi come per rianimarli, aprì gli occhi, al primo impatto non vide nulla, il sole la accecava e subito si schermì gli occhi con le mani
- "e siamo a quindici"(disse tre sè e sè)
Subito si rimise con la schiena sull'erba fresca finchè un urlo non ruppe quella fantastica quiete
-"Alice dove diavolo ti sei cacciata ora?"
-"sono qui mamma" (rispose alzandosi di scatto sui gomiti)
- "Finalmente! è un'ora che ti cerco!"
-"ma sono sempre stata qui!"
-"non mi interessa dov'eri,  fatto sta che noi stiamo uscendo, (fece una lunga pausa) sei da sola ok?"
-"ok mamma ci vediamo dopo"
-"mi fido"
Da quando alice aveva raccontato degli strani personaggi che vedeva nessuno l'aveva più lasciata vivere, tutti pensavano fosse pazza, e tutti gli psicologi della città l'avevano imbottita di medicine orribili che odiava. Si rimise sdraiata a contemplare le nuvole finchè
-TANTI AUGURI QUINDICENNE!
Alice si alzò nuovamente sui gomiti e salutò quei due strani individui; uno era alto, magro con una marea di capelli rossi riccioli sempre chiusi da buffi cappelli strampalati; l'altro era più cicciottello con la faccia quasi triangolare con gli occhietti piccoli e aveva sempre paura di essere in ritardo e a Alice ricordava tanto un topolino. Li vedeva da quando era bambina, ogni tanto c'erano ogni tanto sparivano, però li vedeva solo lei; perchè quando aveva provato a parlarne con i suoi genitori l'avevano presa per pazza e da allora aveva lasciato cadere l'argomento. Ma quando quei due comparivano a lei non dava fastidio, anzi erano anche piacevoli.
-"ciao ragazzi, grazie per gli auguri ma..."
-"ma oggi non sei in vena"(concluse il ragazzo ricciolo rosso sedendosi accanto a lei)
-"cara la mia alice ma se non ti godi i tuoi quindici anni ora quando mai ti divertirai? da vecchia sulla sedia a rotelle?... ah lì si che ti divertirai" (disse il "ragazzo topo"  sedendosi  dalla parte opposta dell'altro ragazzo ma sempre vicino a lei.)
- "ok, riproviamoci (fece una lunga pausa) ciao ragazzi! come state? io benone, grazie per gli auguri non vedo l'ora di vivere questi quindici anni all'insegna del divertimento e della spensieratezza!"
-"ohh molto meglio (disse il ragazzo dai capelli rossi)"
Alice si sdraiò nuovamente sull'erba umida che le calmò gli animi bollenti; tutto quello che voleva era pace e tranquillità ma non voleva sembrare scortese nel mandare via quei due, perchè l'avevano sempre aiutata e sostenuta in tutto. Il ragazzo dai capelli rossi si sdraiò vicino a lei mentre l'altro rimaneva seduto a fissarli, e visto che non si sdraiava Alice si tirò nuovamente a sedere insieme al ragazzo con i capelli rossi.
-"dimmi cosa ti turba Alicina mia (disse il "ragazzo topo")
Lei lo fulminò con lo sguardo; tutti sapevano benissimo che lei odiava quel nomignolo ma rialzò subito la testa e rispose senza esitare
-"nulla sto bene" (disse abbozzando un sorrisetto malinconico)
-(il ragazzo ricciolo rialzandosi le disse) "sai cosa... tu ridi ma non sorridi... e questa cosa non mi sta bene; tutte le principesse devono sorridere"
-"ne abbiamo già parlato sai che io non sono una principessa, io sono da manicomio io vi vedo e sono l'unica a questo mondo e... e forse è vero, forse le persone come me non dovrebbero esistere"  (mentre questo fiume di parole usciva dalle sue labbra si portò le ginocchia al petto e ci nascose il viso)
I due si guardarono con uno sguardo addolcito poi il ragazzo con i riccioli le passò una mano sulla schiena... non avevano mai avuto un contatto e tutto ciò risultò strano ad Alice.
-"Alice ascolta bene le mie parole (lei tirò leggermente fuori la testa dalle ginocchia e si girò verso di lui) le opzioni sono due: se tu vuoi mandarci via noi ce ne andremo, ma dopo tu diventerai una persona come tutte le altre... un semplice numerello... un...un consumatore (nel pronunciare quelle parole Alice sentì una nota di ribrezzo nella sua voce)... oppure se ti fiderai di noi, diventerai una persona fantastica, amata per quello che sei e potrai dire che ci vedi davanti a tutti senza  essere presa per matta"
-"ma io sono matta"
il ragazzo dai capelli rossi la guardò dolcemente
-"tutti i migliori sono matti cara mia, o se non vuoi vederla sotto questo aspetto... (fece una pausa per formulare bene le parole)  tutti sotto sotto sono matti; chi più chi meno... io sono matto, lui è matto e tu sei matta ma è una qualità perchè al giorno d'oggi si tende ad essere quello che la gente vuole vedere e ci si dimentica della propria personalità"
Alice alzò la testa del tutto rapita dalle parole di quello strano ragazzo e guardandolo negli occhi gli disse:
-" e se vi dico che mi fido?"
il ragazzo che assomigliava a un topo sorrise:
-" ti diciamo che è il momento di andare"
-"e dove?" (chiese Alice girando la testa verso il sole)
-"hai detto che ti fidi di noi"
-"va bene andiamo"
il ragazzo dai capelli rossi si alzò di scatto
-"dai su andiamo allora, forza! forza!" (e la tirò su per le braccia )
Alice si lasciò guidare fino alla fine del cortile ma a un certo punto non si trattenne più e domandò:
-"dove stiamo andando? qui è finito il giardino"
I due si guardarono e la presero per mano, il ragazzo dai capelli rossi le disse:
-"ora ti devi assolutamente fidare di noi; prima cosa chiudi gli occhi (Alice chiuse gli occhi) ottimo e ora devi fidarti di noi 1...2...3.. SALTA!!!
Si sentì tirare per le braccia e saltò non sapendo se avrebbe incontrato il muro o chissà cosa, con sua sorpresa si sentì cadere nel vuoto e d'istinto aprì gli occhi, con lei non c'era nessuno era sola e... e stava cadendo nel buio totale...
Ma questa è un'altra storia....

 

   
 
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