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Autore: Arwen e Bambi    02/07/2008    20 recensioni
Un presente nella moderna New Orleans, un passato che risale a secoli addietro. Nascosti fra gli umani, una stirpe millenaria e maledetta come quella dei vampiri, scomposta in vari clan in lotta fra loro, si sfida alla ricerca del potere assoluto che soltanto una persona può dare loro, qualcuno che possiede qualcosa di speciale e vitale per la loro razza.
Passioni, odi, rancori, amori.
Il tutto mentre gli eventi si susseguono frenetici, e gli scontri e gli inganni si intensificano.
Soltanto uno ne uscirà vincitore.
(arwen5786 e bambi88 unite in una fic a quattro mani: prima nostra collaborazione: fic con tante, ma proprio tante, threesome, noi avvisiamo:-)
Genere: Drammatico, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ci sono quei momenti in cui il mondo si ferma.
Ogni cosa sparisce, tutto non ha più importanza, eccetto l’oggetto del nostro desiderio.
Ci sono alcuni incontri che segnano per sempre la nostra vita.
E Sakura, dal primo momento in cui incrociò lo sguardo di Sasuke, ne ebbe la tacita consapevolezza.
Un attimo prima era sul cubo, a ballare, sforzandosi di non guardare gli sguardi avidi dei ragazzi circostanti, concentrata solo sulla musica assordante che le bombardava le orecchie e la faceva andare a tempo.
Dimentica di ogni cosa, mentre Naruto era un attimo con Rock Lee a prendersi qualcosa da bere al bancone del bar.
Un attimo dopo, quando gli occhi di Sakura, mentre scendeva dal cubo per dare spazio a un’altra ragazza, si posarono su quelli scuri di Sasuke, in piedi appoggiato a una colonna che la fissava, il mondo si fermò.
Le mancò il respiro, la mobilità delle gambe: spalancò leggermente la bocca, la gola improvvisamente secca, e per poco non incespicò sui tacchi alti che già da molto le facevano male ai piedi.
Come sedotta da una forza attrattiva, Sakura si avvicinò, quasi involontariamente, verso Sasuke, che sorseggiava qualcosa con apparente distacco e disinteresse.
«Posso esserti utile in qualcosa?» le chiese annoiato quando se la trovò davanti, ostentando indifferenza con grande maestria. Sakura scosse la testa, incredula, sentendosi anche molto stupida, ma incapace di smettere di guadarlo, e men che meno di allontanarsi.
«No…ecco…non ho bisogno di niente…è che ho finito il mio turno ora, e…non so…ti ho visto qui…e…» si ritrovò a balbettare confusa.
Sasuke la fissava, mantenendo un perfetto autocontrollo, visto che per quanto lo invogliava il sangue di quella ragazza avrebbe potuto aggredirla anche in quello stesso istante.
E poi, anche se lo celava, la sua vista lo turbava profondamente. Il taglio degli occhi, grandi, lo sguardo dolce, il naso piccolino, la fronte alta…
Era così simile a Rin.
Meno ragazzina, certo, ma sarebbe stato impossibile non cogliere le somiglianze. E tutto questo lo turbava profondamente.
Posò il bicchiere ricolmo d’acqua (l’unica cosa che riuscisse a bere oltre il sangue), e guardò Sakura intensamente, facendola arrossire ancora di più.
«Devono farti male quelle scarpe, andiamo a sederci in un posto più tranquillo, che dici?»
Sakura si ritrovò ad annuire ancor prima che lui potesse finire la frase, e lo seguì mangiucchiandosi le unghie verso un comodo divanetto, lontano dalla bolgia centrale.
«Scusami se ti sono sembrata una stupida…non so cosa mi sia preso…» gli sussurrò lei intimidita, sentendosi una sciocca, provocando un sorriso ironico nel bel volto di Sasuke.
«Ci sono abituato, sapessi su quante ragazzine sognanti faccio lo stesso effetto…»
Sakura sgranò gli occhi, sorpresa ma subito dopo stizzita.
«Ragazzina lo dici a qualcun altro. Sognante te lo posso dare buono, ma non puoi certo giudicarlo dopo due secondi».
Afferrò la bottiglietta d’acqua che si era portata appresso, trangugiandone un lungo sorso.
Sasuke, lo sguardo che le accarezzava il collo, avido, annuì mordicchiandosi un labbro.
«Se lo dici tu…comunque io sono Sasuke»
Sakura alzò lo sguardo su quei meravigliosi occhi neri, decisa a non farsi tramortire ancora.
«Sakura. Sakura Haruno».
Sasuke schioccò la lingua.
Come se non lo sapessi chi diavolo sei.
Se c’era una cosa di cui Sakura era certa, nella sua vita, era di non essersi mai innamorata. L’amore, che reputava la più meravigliosa delle emozioni, non le aveva mai concesso la gentilezza della sua compagnia.
Qualche ragazzo c’era stato, ma per lo più storie senza senso e senza un perché.
Nessuno le aveva mai provocato le vertigini, le scosse elettriche, tutte quelle cose che aveva letto da ragazzina nei romanzetti Harmony. A dirla tutta, era fermamente convinta che fossero palle, visto anche la demenza di quei libri.
Insomma, per innamorarsi era fondamentale conoscersi, no?
Ma adesso, con suo sgomento, sentiva tutte quelle sensazioni.
Ed era completamente assurdo.
Possibile che sia così superficiale da agitarmi così tanto solo perché questo ragazzo è tanto bello?!
Ma non era solo quello: era come camminava, la gestualità, la sicurezza e fierezza che emanava, un fascino molto ambiguo e misterioso.
Tutto in lui la attraeva. E al tempo stesso la intimoriva.
È così diverso da Naruto…così diverso dalla sua solarità…
Li aveva paragonati subito, senza accorgersene. Era impossibile non farlo, tanto erano diversi.
Sasuke dal canto suo non riusciva a fingersi indifferente come voleva.
A parte l’odore del suo sangue, che lo stava completamente mandando in bestia, c’era qualcos’altro.
La somiglianza con Rin, certo. Ma anche un certo candore, quelle imperfezioni che la rendevano molto…umana.
Così diversa dalla bellezza aggressiva e fatale di Ino. Così diversa da tutte le ragazze che aveva incontrato prima.
Questa Sakura, a prima vista, offriva già un incredibile concentrato di contraddizioni.
E lui odiava non riuscire subito a capire le persone, perché era come se si sentisse debole.
E la cosa lo metteva in crisi.
In vita sua si sentiva in crisi soltanto con un’altra persona, ovvero suo fratello Itachi: ma le crisi sono segno di qualcosa che non è indifferenza, la caratteristica principale di Sasuke: e quindi era molto meglio l’indifferenza che l’odio.
Più sicura, stagna. L’odio era un sentimento troppo forte.
E per questa Sakura non riusciva assolutamente a capire perché non riuscisse a provare la consueta indifferenza.
Sarà il sangue che mi dà alla testa, altra spiegazione non c’è. Devo ucciderla.
Si guardò un attimo intorno, sincerandosi che non ci fosse nessuno. La musica della sala proveniva attutita, e non passava anima viva.
Grazie a dio, Naruto sembrava essere scomparso.
Nessuno li avrebbe disturbati. Nessuno li avrebbe potuti vedere qualora lui l’avesse uccisa.
Sasuke deglutì: era la sua occasione.
Niente Naruto, niente Gaara, niente Hyuga…e soprattutto, suo fratello.
«Qualcosa non va?»
La voce di Sakura lo riscosse, e si ritrovò a fissare quegli occhi grandi e limpidi.
Non ci metterò nulla…perché cazzo tutti questi scrupoli adesso?!
«Non è nulla…stai tranquilla…» sussurrò con voce meccanica, lo sguardo che si posò sulle labbra sottili e rosee, e poi sul collo candido, lungo.
Era il momento.
Sasuke si avvicinò, e Sakura non mosse un muscolo, paralizzata da quanto stava accadendo.
La mente completamente ottenebrata da un unico pensiero: mi sta per baciare?
E poi, un urlo rabbioso all’improvviso, e una furia bionda che colpì in pieno Sasuke, scaraventandolo contro il muro e rompendo il bicchiere di vetro. Sakura lanciò un grido, scattando in piedi e guardando terrorizzata i due ragazzi davanti a lei che si erano afferrati rispettivamente per la collottola.
«Brutto schifoso pezzo di merda…tu non le torcerai un capello, non le farai mai del male fino a che ci sarò io!»
«…sempre a rovinare le cose al momento cruciale, tipico di voi mezzosangue. Non cambi mai, eh, Naruto?»


Gaara era letteralmente furibondo.
Temari era sparita. E non ci voleva un genio per capire dove.
Kankuro sembrava a sua volta essersi volatilizzato.
Sasuke non si trovava, in quella ressa tremenda al locale, e ovviamente neppure Sakura. Visto che nemmeno sapeva che faccia avesse.
Cubista, bene. Ma erano almeno dieci le cubiste, quale cazzo era quella giusta?!
E poi, il problema maggiore di tutti quelli riportati sopra.
Una pazza ragazzina punk che lo seguiva da circa mezzora.
E non poteva nemmeno divorarla in mezzo alla pista, era fuori discussione: senza Kankuro a parargli le spalle, Gaara era bloccato dall’agire.
«Vuoi levarti dai piedi?!» grugnì lanciandole un’occhiata assassina, ma quella, dal canto suo, rispose con un sorriso estasiato.
«Oh, non se ne parla, Gaara. Sai quando si parla dei colpi di fulmini, nei libri e nei film? Ecco, tu sei il mio colpo di fulmine, e il probabile amore della mia vita!»
Gaara restò per un attimo interdetto: non pensava che potessero esistere umani così fuori di testa, tali da lasciare senza parole anche lui. Si appoggiò a una colonna, fissandola con disprezzo.
Piccola, magra, anfibi neri e gonna corta, il volto pallido sul quale spiccava un terribile rossetto scuro, oltre che un piercing sotto il labbro
Avrebbe dovuto accorgersi prima che una vestita così doveva avere qualche rotella fuori posto. Gaara fece un profondo respiro, sforzandosi di non mettersi a urlare.
«Senti, mocciosa ignota, ti consiglio caldamente di sparire dalla mia vista, o posso diventare violento. Hai rotto il cazzo, chiaro?»
«Matsuri» sussurrò lei con occhi scintillanti.
«Come?» chiese Gaara interdetto.
«Mi chiamo Matsuri. E non sono una mocciosa, ho ben sedici anni. Puoi diventare violento quanto vuoi, non mi importa. Io ti seguirò lo stesso. Te l’ho detto, io ti amo».
Gaara strabuzzò gli occhi. Non poteva essere vero. Non a lui.
Ma cosa diamine si era messa in testa quella ragazzina?
E in tutto ciò quell’idiota di Kankuro ancora non si vede!
Si mise una mano tra i capelli, sospirando rumorosamente. Finchè non trovava il fratello, non poteva fare niente. Era anche molto debole, visto che non mangiava da 24 ore, e solo grazie al suo autocontrollo era riuscito a non scaraventarsi sul primo umano che gli capitava a tiro.
Quindi, poteva solo assecondare quella creatura bizzarra. E poi l’avrebbe fatta fuori.
«E allora seguimi, basta che non mi disturbi. Sto cercando una persona» disse a denti stretti, alzando gli occhi al cielo quando Matsuri irruppe in gridi festosi.
«Ti aiuto a cercarla io, sono bravissima a trovare le persone!» irruppe gioiosa lei. Gaara la fissò stentoreo.
«Non credo proprio che una come te sappia chi sia Sakura Haruno, quindi…»
«Oh, la nuova cubista coi capelli rosa! So tutto, mio fratello lavora come barista e mi tiene al corrente di ogni novità del locale. Ci vengo poco qui, è un posto troppo fighetto per i miei gusti, molto meglio i locali più grunge dove suonano il punk rock. Ma vengo per lui. E so bene chi è Sakura Haruno, me l’ha fatta vedere prima!»
Gaara aveva ascoltato solo la prima frase, e la afferrò per un braccio, impaziente.
«Portami subito da lei. Ora»
«E’ la tua ragazza?» pigolò lei triste. Gaara si morse un labbro- adesso la uccido, adesso la uccido- ma si sforzò di sorridere.
O meglio, sfoderare una debole smorfia.
«No. Non la conosco. Tu portami da lei e basta»
«Agli ordini!» esclamò Matsuri, prendendolo per mano. Gaara fu tentato di urlare, ma per ora doveva lasciarla fare. Almeno lo avrebbe portato dalla sua preda primaria.
Matsuri si incamminò ai lati della pista, guardandolo con gioia, ebbra di felicità
Il ragazzo più bello che avesse mai visto, con quegli occhi azzurri e i capelli rossi naturali.
Se gli piacevano i Ramones e i Talking Reads, era fatta. Era l’uomo della sua vita.


Ino guardava Kiba di sottecchi, ticchettando le unghie smaltate sul cofano dell’auto.
Licantropi. Che schifo.
Anche se doveva ammettere che Kiba era ben diverso da Choji o da Kankuro, l’enorme e minaccioso fratello della zoccola e di Gaara.
Kiba aveva indubbiamente un suo fascino, scarmigliato e selvaggio, ma pur sempre un suo fascino.
Così diverso dall’algida bellezza di Sasuke.
O dai bronci di Shikamaru, che ai suoi occhi erano così sensuali.
Incrociò le gambe, storcendo le labbra rosse.
«E tu non ti presenti?» le chiese Kiba con aria scherzosa, ipnotizzato suo malgrado dalla sua bellezza.
Di vampire ne aveva visti a bizzeffe, ma raramente così. Hinata aveva una bellezza molto classica, delicata. Ispirava dolcezza, protezione.
Quell’Ino era invece una vera e propria calamita per gli ormoni.
«Ino Yamanaka» sbuffò lei pettinandosi i capelli, suo malgrado costretta a rispondergli. Kiba sorrise.
«Ah, tutto chiaro…sei la puttana di Sasuke Uchiha, vero? Qualcosina ho sentito nei discorsi degli Hyuga»
Ino scattò in piedi, fissandolo con odio.
«Io non sono la puttana di nessuno, idiota. Sei tu che sei lo schiavetto degli Hyuga»
«Touchè. Anche se credo che sia peggio essere una che la dà in giro facile, no?»
Ino fu tentata da aggredirlo, ma qualcosa la frenò. Forse il fatto che aveva ragione.
Ripensò a Sasuke.
Adesso in cerca di quella Sakura, come se nulla altro importasse.
A Shikamaru.
Che sembrava impazzito quando aveva visto Temari.
Ripensò a sé stessa.
Sola come un cane.
Voltò le spalle a Kiba, nascondendo il tremito delle labbra. Non si sarebbe mostrata fragile davanti a un licantropo. Mai.
Kiba sospirò, scuotendo la testa.
«Ok che sei una succhiasangue, ma ho esagerato. Scusa»
«Che hai detto?» chiese Ino voltando la testa bionda di scatto. Kiba scrollò le spalle.
«Ho esagerato, poco ma sicuro. Non avevo il diritto di dire quelle cose. E poi, non hai tanto torto su di me».
Si guardarono per un istante, poi ognuno spostò lo sguardo altrove.
«Quindi…non combattiamo?»
Ino rivolse a Kiba la domanda con la solita aria arrogante, mani sui fianchi e canini in vista. Kiba scoppiò a ridere, sedendosi per terra, i jeans sdruciti larghi che scesero leggermente mostrando i boxer.
«Non ho assolutamente voglia di combattere contro di te, mia cara. Quindi, io resto qui in attesa che quella emerita testa di cazzo di Neji Hyuga si faccia vivo. Non ho intenzione di entrare in quel locale, sia chiaro. Tu, fai quello che vuoi».
Ino si guardò intorno, indispettita, stringendosi le spalle esili. Non aveva senso rientrare per vedere scene di Shikamaru con Temari e di Sasuke che non la considerava.
Choji se la sarebbe cavata meglio senza di lei. Anzi. Infinitamente meglio.
Si sedette accanto a Kiba, togliendosi le scarpe col tacco e incrociando le gambe.
«Resto, cagnaccio. Non ho granchè da fare, all’interno. Ho già mangiato».
«Bene. Io anche. Tornare a casa senza quel bastardo di Neji non posso, e non è nemmeno il caso» mormorò Kiba ripensando con una fitta a Hinata e Neji, e alla loro ormai conclamata e maledetta attrazione chimica.
Ino lo guardò incuriosita.
«Per essere un lupo, non sei male» borbottò distogliendo lo sguardo, quasi imbarazzata dal taglio degli occhi di Kiba, così ipnotico, con quelle iridi dorate e aggressive.
Kiba sorrise.
«Che complimento. Beh, anche tu non sei male per essere una succhiasangue, sai?»
«La migliore che ti capiterà mai di incontrare, sciocco»
«Mm…allora come è Sasuke Uchiha?»
Ino lo guardò ironica.
«E’ un vampiro. È come il tuo padrone Neji, né più ne meno»
«Cazzo, bella sfiga» borbottò Kiba grattandosi la testa. Poi si voltò di nuovo verso di lei.
«Ed è vero che tra di voi avete un licantropo?»
«Sì…Choji.» mormorò Ino pensando all’amico. Ma per lei Choji non era un licantropo. Era il suo migliore amico, l’unica persona che le volesse veramente bene, a prescindere dalla stronza che poteva essere diventata.
«Devi farmelo conoscere. Poverino, chissà come farà in un branco di soli vampiri. Affidalo a me! Con me e Kankuro si divertirebbe» esclamò Kiba scherzoso e arrogante. Ino lo fulminò, anche se non poté evitare di ridere.
«Scordatelo».
Sapendo invece che a Choji avrebbe fatto bene incontrare un suo simile. E che Kiba gli sarebbe piaciuto.
Del resto, piaceva anche a lei.
Corrugò la fronte, sbigottita.
Che ho detto? Piace a me?!


«No, dico io, dobbiamo proprio incontrarlo? È così necessario incontrare quel…quel Pein?!» squittì Deidara giocherellando con i guanti di pelle. Sasori socchiuse gli occhi, annuendo.
«Così ha deciso Itachi. E le sue decisioni sono ordini».
«E pensi che intanto sia il caso di mandare soltanto Hidan in quel locale?»
«Ovvio. Dobbiamo restare qui con Itachi, con Pein non si sa mai. Così intanto Hidan si occuperà dei Sabaku ma soprattutto di vedere questa Sakura»
«Sì…sempre che non impazzisca con appena vede Temari»
Sasori storse il naso piccolo. Deidara non aveva detto una stronzata.
Itachi, dal canto suo, parlava con Hidan in un angolo. Sasori vide il biondo sorridere, sadico, e annuire.
«Puoi scommetterci che ci sto alla calcagne. Anche perché non ho assolutamente intenzione di rinunciare a quella vera e propria bestia di Satana» sibilò Hidan leccandosi con la punta della lingua le labbra, pensando a Temari.
«Con raziocinio, Hidan, con raziocinio. Tieni a bada i tuoi istinti» mormorò Itachi asettico, lo sguardo indifferente. Hidan si girò, dirigendosi verso la porta.
«Non rompere il cazzo, Itachi. Userò i miei metodi».
Itachi sospirò.
«Fai quello che vuoi. Basta che vai in quel locale e ti accerti che Gaara stia buono, ma soprattutto Sasuke. Finchè c’è Naruto con lei, quella Sakura è al sicuro, per ora. E io ho tempo di riflettere».
Hidan scrollò le spalle, aprendo la porta, sul volto la solita aria indifferente.
E si scontrò proprio con Konan, che precedeva Pein.
La donna ebbe un fremito, gli occhi blu sgranati, anche se si riprese rapida.
«Hidan»
«Konan. Che gradita sorpresa» sorrise Hidan con aria lasciva, beccandosi l’occhiata terrorizzata di lei e quella glaciale di Pein.
«Ecco…ci mancava questa» sussurrò Deidara tra sé e sé. Hidan si scostò, facendo entrare i due vampiri, seguiti da un altro del loro clan, Kakuzu.
«Uh, ma dai. C’è anche il vampiro scassacazzo fissato coi soldi. Ma che bella riunione, peccato non restare» sibilò Hidan, bellamente ignorato da Kakuzu, il volto severo nascosto da una benda.
«Hidan…adesso sparisci» sentenziò Itachi, facendo cenno a Pein di accomodarsi. Hidan schioccò la lingua, ridente.
«Capito, capito. Vi saluto, stronzi. Arrivederci Pein. Konan» l’ultimo nome pronunciato più marcato, fissandola.
Konan distolse lo sguardo, tremante.

«Oh mio dio, Hidan…ti prego prendimi…ti prego…non ce la faccio più…»
Konan era tutta sudata, nuda, fremente, mentre Hidan indugiava giocando coi suoi capelli bluetti.
«Cos’è Konan, il tuo adorato storico compagno non ti scopa come si deve?»
«B-bastardo…»
«Ma è questo che ti fa impazzire di me…»le aveva sussurrato lui prima di entrare violentemente in lei, facendola gemere e urlare di piacere.



Hidan si chiuse la porta alle spalle.
Pein si schiarì la voce, gli occhi rossi fissi sui tre vampiri di fronte a lui.
«Itachi…dobbiamo parlare di un po’ di cose».
Questo si sedette, sotto gli sguardi allarmati di Sasori e Deidara.
«Bene. Parliamo, Pein.»


Discoteca “Twilight”

Temari schiuse le labbra rosse, le mani piantate sui fianchi avvolti dal pantalone aderente.
Un ragazzo la urtò con un braccio, nell’estasi del ballo, voltandosi poi verso di lei e lanciando un grido eccitato.
- che figa assurda! – sbottò rivolto ad un amico, aria sognante e brilla.
La bionda non li degnò di uno sguardo, continuando a fissare Shikamaru, ancora immobile, piantato di fronte a lei. Sollevò un sopracciglio, incerta.
Era esattamente come lo ricordava.
Capelli spettinati e tremendamente scuri, occhi socchiusi, sguardo perso.
Seguì affamata la linea delle sue spalle, riconoscendo quella pelle che aveva temuto di aver dimenticato.
Un ciuffo le cadde sulla labbra, insolente, facendola sbuffare tesa.
- tu – ripeté ancora, mentre le luci rossastre illuminavano il volto stupito dell’altro.
Il ragazzo chiuse le palpebre, lentamente, un sospiro trattenuto tra le labbra sottili – Temari –
La bionda avvertì una scarica elettrica trapassarle la schiena e un intenso dolore trafiggerle il petto.
Aveva dimenticato il suono frusciato del suo nome.
Nessuno la chiamava più così, da tempo ormai.
Stupido cuore, come se si fosse scordato di non poter battere più…br> - Shikamaru – rispose, assaporando ogni lettera come se vi fosse racchiuso un delizioso sapore.
Il moro si avvicinò lentamente, la camicia aperta che mostrava il petto glabro, la cravatta che urtava ormai contro la pelle gelida del torace.
Temari sorrise provocante e intorno a lei la musica cessò di colpo.
Shikamaru sollevò una mano che, repentina, si infilò tra i riccioli dorati della ragazza, facendola fremere.
Lei gettò il capo di lato, l’espressione assente sul volto pallido.
Mai arrendersi. Mai cedere. Mai crollare.
Con Hidan era stato così.
E lei aveva vinto.
Perché con Shikamaru diventava così difficile mantenere il controllo?

Aprì nuovamente gli occhi, incrociando lo sguardo sicuro dell’altro.
Sempre, sempre dannatamente lo stesso della notte a Chapelle Magdalene.
Scostò il viso dalla presa di lui, fremendo.
- finalmente ci incontriamo di nuovo – disse, tono sensuale.
Shikamaru annuì, sogghignando sghembo.
Lei ondeggiò i ciuffo chiari, mordicchiandosi un labbro.
Il vampiro seguì le curve di lei avvolte procaci nella maglia aderente, i fianchi compressi nella pelle calda e scura del pantalone.
Con il respiro affannato tornò ad osservarle le labbra carnose e il mento delicato.
Settecento anni…
- non mi sembri cambiata, seccatura –
Lei rise, il petto prorompente che sembrava voler fuggire dallo stretto top – tutto questo tempo e iniziamo una conversazione come due perfetti dementi –
Shikamaru ghignò, sollevando gli occhi al cielo, svogliato – conversiamo, intanto. Già sarebbe un passo avanti. Da quando ti conosco non mi hai mai fatto parlare troppo, seccatura –
Temari si strinse nelle spalle – di parlare tra noi non c’è mai stato troppo bisogno – si trovò a mormorare, il fiato sempre più corto.
Difficile mantenere il controllo.
- se avessi voluto parlare avresti potuto chiedere, invece di sollevarmi la gonna –
Shikamaru ghignò, infastidito – la gonna non l’avevi più indosso, mia svergognata contessa –
La bionda si avvicinò di un passo, le labbra umide del lip gloss che tremavano, eccitate – non ricordo ti fosse dispiaciuto. Ogni capo che mi tolgo è sempre una seccatura in meno -
Dannata la mia boccaccia…
Shikamaru rinunciò alla sua pigra facciata, poggiandole una mano sul fianco, un brivido bollente per la schiena – ma anche vestita devo ammettere che sai essere seccante –
Temari sorrise, sollevandosi sulle punte per sfiorargli la fronte alta, i tacchi che si alzarono leggiadri dal pavimento – seccante…non conto più che le volte che l’hai usato da quando ci siamo incontrati –
Shikamaru sollevò gli occhi al soffitto, la mano che percorreva la schiena della vampira, infilandosi spudorata sotto la maglia – almeno 2. Ma posso continuare se la cosa…-
Temari reclinò il capo sul torace dell’altro, i canini che sfioravano la pelle rossastra delle labbra.
Canini che si fecero più appuntiti, sguardo che si adombrò s’un tratto
- …se la cosa ti fa piacere - proseguì Shikamaru, il respiro ansante.
Temari ritrasse il capo con uno scatto, gli occhi verdi dilatati.
Quell’odore, no, l’aveva giurato che non si sarebbe ma…quell’odore di fiori, oddio lei lo conosceva, a lei faceva…no non poteva essere quell’odore. Su di lui. Sotto di lui. Sopra di lui.
Ino.

- io – Temari si allontanò di un passo, la mano di Shikamaru che scivolava dalla presa – dovevo aspettarmi che tu avresti deciso di crescere, villano –
Shikamaru sollevò un sopracciglio, interdetto, osservandola sistemarsi bruscamente la maglia sui fianchi, lo sguardo ombrato.
- Temari – sussurrò, teso.
- Gaara e Kankuro sono in questa zona. Avverti Sasuke di non cercare la rissa, non siamo dell’umore adatto – replicò la vampira, fissandolo con le iridi verdi, la stessa sfumatura del colore del mare in burrasca.
Eppure non sembrava così un minuto fa, seccatura…
Shikamaru indurì l’espressione, portandosi una mano nella tasca dei jeans – siamo qui per lo stesso motivo. Sarà difficile evitare uno scontro – rispose, freddo e razionale.
Lei tremò, un ghigno soddisfatto sulle labbra rosse – allora non vedo l’ora – rispose, digrignando le fauci animalesche.
Shikamaru la fissò seccato - già – rispose in un sibilo, la stretta nel pantalone che andava scemando.
Dannata tu e i tuoi fottuti cambi di umore, seccatura.
- Gaara è qui vicino? –chiese poi, un disperato tentativo di trattenerla, quando lei voltò lo sguardo nella folla.
Ma che diavolo ti ho fatto, seccatura…
Temari lo trafisse con uno sguardo infuocato, le labbra strette in una linea sottile – si, non mi far ripetere – portò una mano al fianco, strafottente – non voglio neanche chiederti dove è Ino, invece – sorrise e di riflesso l’espressione di Shikamaru raggelò – so benissimo dove è stata fino ad ora –
Il vampiro la fisso serio, storcendo appena le labbra – settecento anni fa l’avrei sposata. E tu mi avevi detto anche di farlo –
Settecento anni fa non eri la mia ossessione, ragazzino…
- non vedo nessuna fede al dito. – ribadì lei, gli occhi socchiusi – e comunque pensavo fosse la puttana di Sasuke. A quanto pare è puttana e basta – decretò, le labbra contratte.
Shikamaru indurì la mascella, piccato – sei gelosa Sabaku? – strinse i pugni nelle tasche – non mi dire che ti interessa altro di me oltre a quello che ti sei sempre fatta dare –
Gli occhi di Temari saettarono veloci nei suoi, un ringhi soffocato nel petto – fottiti stronzo – disse, la pelle del pantalone che le tirava sui fianchi, il respiro che le si mozzava nel petto.
- devo interpretarlo come un addio, contessa?- sibilò lui, il tono amareggiato.
Sei gelosa di me o del potere che hai su di me, seccatura?
Temari fece scattare il mento, irritata – non addio, l’hai detto tu: abbiamo la stessa missione. – lo fissò glaciale – sta solo attento a non intralciarmi –
Si voltò, i capelli che le frustarono la pelle fredda del volto.
Fredda e orrendamente arrossata.
Sono una stupida, reagire così, avrei dovuto aspettarmelo…anzi io lo sapevo…
- ti ho cercata dentro ogni dannata umana. Nessuna era te. Per prima Ino –
La voce di Shikamaru la riscosse dai suoi pensieri, costringendola a voltarsi.
- lo pensavo anche quando te la sbattevi, Nara? –
Lui le fissò il bel volto, illuminato dalle luci al neon – ogni risposta è inutile. È stato un errore –
Temari socchiuse le labbra, abbassando le palpebre truccate – tra te e lei…o tra te e me? –
Riprese a camminare nella folla che, quasi a comando, si aprì a ventaglio per lasciarla passare.
Shikamaru infilò una mano tra i capelli, guardandosi attorno svilito.
Tra me e lei, dannata seccatura…
I ciuffi biondi sparirono, risucchiati dalla musica sfrenata.
Fu allora che decise.
- e bando all’apatia… – decretò, la disperata voglia di fumarsi una sigaretta ( anche i vampiri potevano essere dipendenti) - …seccatura –
Scartò con un gesto fluido il corpo di un ragazzo brillo, intravedendo il corpo sinuoso della vampira accanto all’uscita.
- da quando sono io che ti inseguo?- chiese, frustrato, sollevando gli occhi al cielo.
Ma da sempre, piagnone…


Hidan giocherellò insofferente con il ciondolo, gli occhi viola appena socchiusi.
- avanti stronzo, fammi passare – sbottò, insinuandosi tra la folla accalcata all’entrata della costosa discoteca.
Due ragazze gli lanciarono sguardi che fa furenti divennero ardenti in pochi attimi.
Almeno quando i loro occhi si posarono sul petto chiaro e marmoreo, ben delineato sotto la camicia nera aperta.
- deve rispettare la fila – intimò un grosso buttafuori, i pugni serrati sul torace.
Hidan fece saettare lo sguardo su di lui, una bestemmia mormorata a fior di labbra – senti, fottuto testa di cazzo, io devo entrare – sibilò, la voce flautata.
Il grosso omone lo fissò interdetto, le pupille appena dilatate.
Hidan sollevò gli occhi al cielo scuro della notte, osservando distratto il tendone rosso allestito come anticamera.
- la fila può attendere – decretò poi, scorgendo l’ombra di disperazione negli occhi del buttafuori.
Deboli, debolissime menti umane…
Il ragazzone si spostò su un fianco, sollevando il cordone porpora che divideva il vampiro dall’ingresso.
- entra uno – mormorò poi, abbassando il capo quando l’albino gli sfiorò una gamba con la giacca lunga, gettata distrattamente sulle spalle.
Hidan si voltò indietro, i volti delle due ammiratrici che lo fissavano ancora imbambolate – entrano tre – ordinò perentorio, facendo segno alle ragazze di seguirlo.
La prima, grandi occhi scuri e lunghi capelli lisci, strinse la borsetta con foga, trascinando la seconda, sugli alti tacchi a spillo verso l’ingresso.
Hidan sorrise, mentre la gonna della più minuta frusciava sulle gambe nude.
Una delle poche raccomandazioni che seguiva sempre?
- grazie, eravamo stufe di aspettare al freddo – pigolò la bruna, aggiustandosi il fiocco del top glitterato.
…avere con sé un po’ di cibo fresco.
- ma di niente, bellezze –
Magari gli sarebbe venuta fame.


Kankuro osservò con rimpianto il grosso squarcio sotto le ascelle delle maglia nera, sibilando un insulto a mezza bocca.
Dannata la Yamanaka e il suo odore di fiori freschi.
E dire che c’era quasi riuscito a sfilarsela, prima di iniziare la trasformazione.
Dannata la Yamanaka e quelle sue dannate gambe sotto il vestito da popolana.
E dire che non c’era bisogno di trasformarsi per correre ad avvertire Gaara che il gruppo di dementi era li.
Dannata la Yamanaka e il suo concentrato di fottuti ormoni.
Fece un altro passo, stringendo i pugni. Non c’era il minimo dubbio: Gaara si era davvero avvicinato all’erede di Tsunade.
E non aveva avuto scrupoli a sguinzagliarle Temari contro.
Nonostante sapesse che anche Sasuke la cercava.
Nonostante sapesse che con Sasuke…
Dannata la Yamanaka e il fatto che non riesco a smettere di pensare al suo odore.
Fissò il proprio riflesso nel vetro di una vecchia Mustang, imbronciando le labbra.
Vestito in quello stato non sarebbe potuto rientrare nel locale, poco ma sicuro.
Dannata la Yamanaka e…e dannata.
Si appoggiò al cofano dell’auto, poggiando le mani sulla carrozzeria fredda al tatto.
E non era difficile essere più freddi di un mostro con una temperatura del corpo superiore ai quaranta gradi.
Uno dei piccoli problemi si essere licantropo, ovvio.
Scosse i ciuffi scuri che gli sfioravano la fronte, graffiando il metallo con le unghie, nervosamente.
Ricapitolando: Gaara era in un fottuto locale, Temari era in quello stesso locale…e la banda di Sasuke era in quel dannato locale.
Ergo…
- merda – sibilò, respirando a pieni polmoni.
Arricciò il naso, attirato da uno strano odore.
Come sudore, un misto di sangue.
Il pasto di un vampiro. La presenza di un licantropo.
Un licantropo che, annusò meglio, sapeva di patatine fritte.
Increspò un sorriso rassegnato.
Si era dimenticato solo un piccolo particolare.
Yamanaka voleva dire Sasuke.
Sasuke quell’essere disgustoso e viscido di Nara Shikamaru.
Ma…Nara Shikamaru voleva dire anche, oltre fottuto bastardo che approfittava delle debolezze delle ragazze…

- Cho, esci fuori – mormorò, grattandosi il naso, distrattamente – l’ora della pappa è finita e tra poco i nostri vampiri faranno a cazzotti, perciò… -
Un sonoro rumore di mascelle ruppe l’aria della notte, facendolo sobbalzare sulla carrozzeria.
- sbagli Kankuro…non è mai finita l’ora della pappa – lo rimbrottò un grosso ragazzone, i muscoli tesi sotto una maglia rossastra – e da quando tu sei diventato tanto riflessivo? – continuò, una mano saldamente infilata in un pacchetto di patatine fritte, acquistate in qualche squallido fast food sulla statale.
Kankuro gli rivolse un’occhiata sbieca, cercando di ricompattare nella memoria i frammenti che aveva dell’altro licantropo.
Si erano incontrati spesso in quei secoli.
Sempre per caso, sempre di nascosto. Nessuno dei due aveva interesse a rischiare la morte dei propri cari.
Anche se per Choiji erano Shika e Ino e per Kankuro l’irascibile sorella.
Sulla morte di Gaara non aveva mai spesso di pregare.
- che palle, ma quando smetterete tutti di sottovalutarmi? – chiese, in un brontolio roco.
Choiji ingoiò il boccone, divertito – quando smetterai di trasformarti per mostrare i muscoli – imbronciò le sopracciglia – eri con Kiba, ammettilo –
Kankuro lo fissò sprezzante – anche tu sei diventato troppo sveglio – storse le labbra in un ghigno – e comunque è stato l’odore di Ino a fare un casino –
Il ragazzone spalancò gli occhi scuri, fissando il Sabaku giocherellare con i lembi della maglia strappata – è da Ino? – domandò, boccheggiando.
Non si sarebbe dovuto allontanare troppo…ma il sangue di quella ragazza sapeva di vodka e voleva solo un po’ patatine per avere un sapore migliore in bocca.
Non si sarebbe dovuto allontanare troppo…
- tranquillo, non le farà niente. – Kankuro sospirò – tu non lo conosci, ma Kiba è un tipo tranquillo. – ghignò, ripensando al profumo della vampira – e con una ragazza come quella…nah, non sprecherà l’occasione di provarci –
Choiji strinse i pungi lungo i fianchi, avvertendo nuovamente quella strana sensazione invadergli le vene.
- e poi credo che Ino sappia cavarsela con i mannari eccitati – ridacchiò – è sempre stata capace di tenermi a debita distanza, la puttana – sputò in strada, sollevandosi con uno strattone dalla macchina.
Non si sarebbe dovuto allontanare…
Kankuro l’affiancò, un sorriso distratto sulle labbra – Temari è dentro. Non vorrai che io trovi Shikamaru prima di lei, vero? –
L’altro sorrise pensieroso, portandosi una manciata di patatine alle labbra – te ne pentiresti. Shika ti farebbe fuori in un attimo –
Kankuro esplose in una risata divertita – lo scricciolo? – indurì i muscoli delle braccia – lo potrei sbriciolare, se solo ne avessi voglia –
- se solo riuscissi a prenderlo – lo corresse Choiji, porgendogli il pacchetto di patatine – e ora resta qui, non posso lasciarti tentare il suicidio –
Kankuro si voltò verso il locale, afferrando dalla tasca il cellulare – devo far uscire Temari però…- si morse un labbro – prima che il maiale le metta di nuovo le sue luride zampe da succiasangue addosso –
Choji annusò l’aria, avvertendo la delicata essenza di Ino a pochi isolati da loro.
Non sarebbe dovuto allontanarsi.
- La stronza ha il cellulare spento! – sbottò il moro, armeggiando con un sottilissimo Motorola – stronza, stronza – ribadì, gli occhi verdi rivolti al cielo – io devo entrare mormorò poi, prima di essere ostacolato dal corpo massiccio di Choiji
- Restiamo entrambi qui. – ribadì, il tono duro.
I due ragazzi si fissarono minacciosi per qualche istante, la temperatura dei corpi che aumentava, le mani che fremevano di rabbia.
Kankuro abbassò lo sguardo, abbattuto – spero che Temari gli strappi le palle e Gaara gli dia fuoco – mormorò, sedendosi nuovamente sulla Mustang ammaccata – e ora passami quelle patatine –
- scroccone –




Temari non credeva nelle coincidenze.
In tutta la sua vita – quella vera e quella da vampira – non c’era mai stata qualcosa che non fosse stato pianificato dagli altri.
Mai, mai una vera coincidenza.
Non era stata una coincidenza che Gaara fosse tornato vampiro dal suo pellegrinaggio.
Malvagio lo era nato, quello non era che l’apice della sua vera essenza.
Non era stata una coincidenza che Gaara l’avesse spedita in convento proprio la notte in cui Hidan avrebbe voluto sacrificarla.
Non era stata una coincidenza se Shikamaru e lei erano finiti per fare sesso [ non amore, convinciti Temari ] dentro una chiesa.
Non era stata una coincidenza se Tours era stata data alle fiamme.
Non era stata una coincidenza se Shikamaru fosse stato trasformato in vampiro con lei…
No, Temari era fermamente convinta che tutta la sua esistenza fosse sempre stata un telaio intessuto da suo padre, o da Gaara, persino da Kankuro…
Ma quando, ancora furibonda si era infilata nella folla, il segno della dita di Shikamaru ancora sulla sua schiena e, alzando gli occhi, aveva incrociato quelle pozze ametista, si era dovuta ricredere.
Forse qualche coincidenza esisteva davvero.
- che piacevole sorpresa, puttana – sibilò Hidan piantandosi sulle gambe sode.
Temari risalì lenta il corpo di lui, i brividi del contatto con Shikamaru ancora sotto la pelle, la rabbia che le fremeva nelle vene.
- e tu che ci fai qui?!- sbottò, afferrandolo per una braccio, iraconda.
Lo trascinò dietro una dei paraventi orientali, la mano ancora serrata al suo polso.
Si voltò verso di lui, gli occhi stretti in due fessure oltremare – devi andartene – soffiò, il petto scosso nel top scuro, appena rialzato sui fianchi morbidi.
Hidan sorrise, leccandosi le labbra – no – sussurrò, malizioso – la mia missione è fotterti. Per una volta che mi piace ciò che Itachi dice non rinuncio per nulla al mondo, zoccola –
Temari gli mollò il polso con uno spintone, facendolo indietreggiare –non rivolgerti a me così! E ora vattene – lo incitò, il tono di voce acuto, nervoso.
Si sollevò sulle punte, cercando con lo sguardo alle spalle del biondo.
Hidan la sfiorò, socchiudendo gli occhi viola – chi cerchi di proteggere? – chiese, in un fruscio roco.
Si voltò, sfilando i volti arrossati dei giovani in sala – dai, puttana, dimmi chi è che proteggi! – sbottò, vagamente irritato dall’ostinato silenzio della vampira.
La scosse per la spalle, avvertendo il calore diffondersi sotto la pelle eburnea.
- non siamo freddine come vogliamo far credere è?!... cara la mia testa di cazzo! –
Temari si sottrasse dal tocco di lui con uno strattone deciso, i capelli che le cadevano sul collo latteo.
- lasciami andare e va via!- ruggì, le unghie delle mani affilate, i canini scoperti.
Hidan l’afferrò più saldamente per i fianchi, aspirando eccitato il suo odore – mi piaci quando fai la reticente, Temari –
La spinse sul moro, la mani che bramose scendevano sulla pelle fredda.
- allora, non mi respingi più?-
Lei socchiuse gli occhi verdi, il respiro che le si affannava nel petto sodo – vattene Hidan – sibilò, la mani che, contro ogni sua volontà, dal torace passavano ai capelli, la bocca che dal ghigno passava al vezzo di piacere.
Il corpo di Hidan premeva sul suo, ardente, e le sua labbra cercavano insistenti la pelle del collo.
La vampira socchiuse gli occhi, nelle narici ancora l’odore di Ino sul torace di Shikamaru.
Shikamaru…
- smettila - urlò, spingendolo via.
Hidan la fissò furibondo, il petto ansante, la camicia che gli pendeva dalla spalla tonica – che cazzo credi di fare, puttana! – sbottò, i canini che premevano sulle gengive rossastre.
- già…che credevi di fare, puttana?! –
Temari sbarrò gli occhi, osservando la figura che era apparsa alle spalle del biondo, le spalle spioventi, l’espressione seccata.
E la sua classica sigaretta che pendeva dalla labbra schiuse.
- Nara, va via anche tu – rantolò, il petto che le balzava furioso [ ancora una volta dimentico di non avere più un cuore ], la vista appena annebbiata.
Hidan osservò in tralice il ragazzo alle sue spalle, l’espressione furibonda ma divertita – sei lo stallone della giumenta?- chiese, analizzandolo in fretta.
Non c’erano dubbi.
Shikamaru Nara.
Vampiro elite del gruppo di Sasuke Uchiha [ fottuti, fottuti Uchiha. Meno male che si erano eliminati tra loro, altrimenti ci avrebbe pensato lui ].
E, presumibilmente, fottuto spasimante delle sua troia.
Sua.
- e questo sarebbe il vampiro di cui sei ossessionata? – Hidan rise – questo bamboccio senza spina dorsale? –
Temari si morse un labbro esangue, le mani strette a pungo – smettila –
Shikamaru fece un passo in avanti, gettando la sigaretta sul parquet lucido – sta zitta – sibilò verso di lei, il tono gelido, lo sguardo ancora fisso negli occhi d’ametista dell’altro vampiro.
Temari si sistemò stizzita un ciuffo di capelli, la bile che le invadeva la bocca.
- Shikamaru, qui ci penso io. Va dai tuoi – intimò, cercando di ritrovare la sicurezza perduta.
Lui la fissò per un attimo intenso, negli occhi un nudo disprezzo – sarebbe più comodo per te –
Hidan si leccò un labbro, ebbro della tensione che sentiva scorrere tra i due – ma che scena romantica – mormorò, battendo le mani con affettazione – se aspetti altri due minuti, pivello, il fanatico religioso si scopa la troia. Inizia la parte divertente del film. –
Shikamaru socchiuse gli occhi, la concentrazione che aumentava lenta lungo gli arti.
La sua ombra tremolò appena, prima di condensarsi in un filo spumoso.
Avere il controllo assoluto del corpo altrui.
Vampiro superiore.

Il pugnò che colpì Hidan sotto l’occhio, con una straordinaria potenza, fece socchiudere dalla sorpresa la bocca di Shikamaru.
Temari aveva ancora la mano chiusa, il respiro ansante – se ti dico vattene, Hidan, lo dico nel tuo interesse – caricò un nuovo colpo, indurendo le nocche all’apparenza delicate – e mi hai solo scopato. Non credere che io sia diventata tua per questo –
Shikamaru seguì la scena, l’orgoglio che gli ribolliva nello stomaco.
Osservò Hidan sollevare lo sguardo verso di lui, un sorriso malizioso sulle labbra – ti ho già detto che mi basta scoparti – ribadì, bloccando il pugno.
Shikamaru si avvicinò l’orgoglio che aveva preso a sbraitare furioso
Non poteva farsi difendere da una donna…non da quella donna, poi…
Hidan gli rivolse un’occhiata furente, scorgendo la minaccia nella sua ombra – conosco i tuoi trucchi, stronzo – mormorò, prima di voltarsi.
- e con te non ho finito – sibilò rivolto a Temari, schioccandole un bacio ardente a fior di labbra.
Shikamaru grugnì, l’ombra che si assottigliava in un filo leggero e tagliente– vattene – ringhiò, facendolo scattare verso le gambe del vampiro che ruzzolò a terra, ferito.
Hidan sollevò lo sguardo, rancoroso, osservando lo spazzo sul polpaccio.
- neanche con te – sbottò, allontanandosi tra la folla.
Temari riaprì gli occhi, tirando un sospiro di sollievo.
Forse avrebbe dovuto iniziare a credere nelle coincidenze.
Shikamaru era ancora di fronte a lei, gli occhi socchiusi, la sigaretta tra le labbra e l’accendino stretto a pungo tra le dita vicino la bocca.
- non ti ringrazierò…- sbottò Temari, mani sui fianchi – non mi hai salvata –
Shikamaru sollevò un sopracciglio – no, vi ho interrotti –
Lei deglutì, irritata e ferita – non è come credi. Con lui…-
- con lui?...vorresti dirmi che non è me? – rise, malinconico – e dovrei credere in questa patetica scusa?- la derise – tu lo faresti?-
Si voltò, aspirando l’amaro della nicotina, un passo più vicino alla ressa.
Temari strinse i pungi, l’orgoglio che le imponeva di stare zitta.
La voce che le usci dalle labbra – vattene –
- è quello che sto cercando di fare, contessa – rispose lui, laconico, aggiustandosi il cravattino.
Si voltò e i loro sguardi si cercarono per l’ennesima volta.
Poi lui sparì, risucchiato dalle ombre della pista.
E Temari si accasciò al muro, gli occhi chiusi.
Solo coincidenze.





Angolo di Cami e Robi

Insomma, il capitolo finale prima della pausa estiva.
E doveva essere un signor capitolo, con tante belle cosucce.
Solo che…oh ragazzi, che è sto calo di recensioni?! Non va mica bene…su su, ok che è estate e fa caldo, ma due minuti scarsi del vostro tempo per noi contano molto, si sa! Anche perchè come sempre c'è troppa gente che tiene nei preferiti e non ha mai detto cosa pensa della storia!

Comunque, tornando alle novità del capitolo, mi sembra quasi scontato dirlo, Sasuke e Sakura. Non sia mai che il triangolo per eccellenza, il NaruSakuSasu, non ci sia! Ne accadranno veramente di cotte e di crude, e mi duole dirvelo ma la cosa è fondamentalmente nelle mie manine, Robi mi dà quasi sempre carta bianca (quasi coff coff nd robi che mi fissa truce)

Scusate ma non ho neppure resistito a mettere l’ennesima conquista nel carnet del nostro vampiro scopatore preferito, alias Hidan! Pure Konan…ah quell’uomo non si ferma mai! E la magistrale scena dell’incontro con Temari e Shikamaru ne è la prova. Quando Robi manovra quella situazione, si scatena XD

Oh, Kiba e Ino…naah, non voglio dirvi nulla. Congetturate, e a settembre vedrete XD
Ne avete da fare di congetture: come risolveranno i loro dissidi Temari e Shikamaru, Sasuke e Naruto, gli Hyuga…

Piccola nota di Matsuri…sì, io e robi siamo pazze. Ma dipingere Matsuri così è qualcosa che ci fa divertire un sacco! E poi, ve lo immaginate il povero Gaara braccato così?
Ah, prima che qualcuno lo chieda, manca qualcuno. Ok, non stiamo a farvi aspettare mesi, manca Tenten.
Che vedrete però nel prossimo capitolo a settembre XD
Prima che qualcuno lo chieda di nuovo…io sono profondamente nejihina. Quindi, non ci sono molte speranze per la nejiten…anche se…uff, basta. parlo troppo come sempre.

Insomma, noi vi salutiamo per questi due mesi. fate le brave, godetevi le vacanze (anche se chi come me e robi è all’università non avrà troppo da godersi eheh), e mi raccomando puntuali tutti a settembre eh! Quando pubblicheremo, non saprei dirvelo. Abbiamo gli esami, quindi sicuramente dopo che li abbiamo fatti.
Ok, credo di aver detto tutto. Vi lascio alle consuete fotucce. Un po’ di più, visto che per un po’ non le postiamo XD


Sasuke, Sakura, Naruto …che li vediate tutte e tre insieme così ridenti, MAI. Però suggerisce l’idea
http://i239.photobucket.com/albums/ff293/toshiro_lver/387968-200702141649001.jpg

Kiba e Ino che chiacchierano amabilmente…al momento XD
http://i89.photobucket.com/albums/k211/Tenten_123/KibaIno/411.jpg

Hidan…sempre e comunque non scordatelo eh^^
http://ecclaed.deviantart.com/art/Hidan-Jashin-s-Propagandist-57523717

Pein e Konan
http://nami86.deviantart.com/art/Pein-and-Konan-lineart-70325690

Shikamaru e Temari…che per un po’ non vedrete^^
http://i286.photobucket.com/albums/ll82/Xiamara9000/ShikaTema_3_by_Akira_Miduki.jpg

E ora le risposte!

-lalyblackangel: oh quando ci sono fic che ci piacciono io e robi recensiamo con piacere^^ cmq, il narusaku è componente essenziale, ma come vedi già qui si avvertono i primi cambiamenti eheh^^ per quanto riguarda kiba e ino, non è difficile indovinare che aria tira tra i due vero^^? Un bacione

-topy: hai visto che per la gaaramatsuri non hai nemmeno dovuto aspettare troppo?^^ certo gaara la farebbe a polpette…ma conta che sono insieme dai eheh! La naruhina…uff ma perché questo pairing! Ok ok scherzo, anche perché a robi piaciucchia, la colpa è mia e della mia indole nejihina eheh! Spero che nel mentre questo ti sia piaciuto, un bacione^^

-stefy90: ovviamente tra shika e temari nulla poteva andare liscio, figuriamoci…quei due hanno nel loro dna la mania di complicarsi tutto! Ad ogni modo, stai pur certa che le sorprese nn sono finite, ma tranquilla con ino…come vedi ha decisamente notato kiba eheh! Del resto, tra i due c’è chimica, c’è poco da fare! Per quanto riguarda sasuke, indovinato…eccolo qua che arriva e ovviamente sakura perde totalmente la testa…e ora sì che parte il triangolo con naruto eheh!un bacione grandissimo

-ulixes: se buonanotte, proprio perché i vampiri sono tutti delle emerite teste di cavolo individualiste, MAI si alleerebbero tra di loro eheh! Ognuno vuole superare l’altro ed essere il più forte, altroché! Ah, sai…beh, in effetti non ha fatto una gran fine ihih! Però c’è da dire che i licantropi sono proprio più compagnoni c’è poco da fare! Baci e a rivederci a settembre!

-talpina pensierosa: su shika e tem, accontentata…della serie, iniziano i veri problemi^^bacioni tesoro

-sammy1987: sasuke all’appello, eccolo qui! E come sempre, lui arriva e sakura parte eheh! Ed ecco anche gaara, tallonato da matsuri sempre più psicotica! Con shika e temari, robi ora si diverte a incasinare un po’ le cose eheh!

-sky_shindou: dico io, come si fa a preferire la naruhina quando una ha a disposizione neji?! la nejihina è così passionale, complicata! E credo proprio che ti piacerà molto anche la kibaino, senza alcun dubbio eheh! Per anko e kakashi non posso dirti nulla, se non che li rivedrai, non temere. Per il resto, facci sapere come è andato l’orale e la tesina sul vampiro, deve essere una cosa fighissima eheh! Un bacione da entrambe, e buone vacanze, goditele^^

-sangochan88: la donna dei licantropi, non avevamo dubbi!! Hai da esserne fiera dei lupacchiotti, cara mia, sono tutti alquanto fighi a modo loro! e per kiba e ino…indovina tu cosa succederà! Uff tifi la naruhina eh? Come si suol dire…chi vivrà, vedrà! Baci

-kibachan: eccolo sasukuccio ihih! Giusto in tempo eh? Per kiba e ino…glom…ne abbiamo già parlato…vedrai…come dire…te li facciamo piacere promesso! Oh con sakura sei cattiva, dai, bastano e avanzano sasuke e naruto dai retta a me eheh! Un bacione

-fullmetal manga lover: tenten arriva, solo che sarà settembre quando arriverà eheh! Per il resto, tutte le tue curiosità saranno presto soddisfatte, certo la sasunaru no, non siamo yaoi io e robi…anche se cmq avranno un rapporto conflittuale mica da ridere vedrai eheh! Siamo contentissime cmq del tuo entusiasmo, sei davvero una lettrice attenta e appassionata!! Un bacione grandissimo da tutte e due

-maobh: grazie dei complimenti laura, sei sempre molto carina e noi lo apprezziamo tanto^^ spero tu abbia apprezzato anche questo capitolo, e la parte con sasuke…fondamentale che il tutto risulti armonico e bel delineato! Un bacione, e a settembre^^

-kurenai88: oh michi tu sì che mi capisci…al bando naruhina e nejiten!! Robi gongola perché ti fa piacere kankuro, per lei è mooolto importante. Se tu non avessi i tuoi filmini yaoi sarebbe perfetto^^ ci mancavano solo i filmini jasperedward…ah michi, ma che ti fumi eheh! Comunque, un bacione grande da entrambe eheh

-lily_90: io gongolo per farti piacere neji e hinata, davvero, tu riempi il mio piccolo cuoricino di felicità! e che tu apprezzassi più i licantropi, non avevo dubbi…come robi tratteggia kanky, non ce n’è, quando poi unisci lui e kiba, figuriamoci…XD per shika e temari, come vedi sara ti facciamo soffrire ancora un pochino…perché sai come sono loro, testardi, indomabili, due teste di c…insomma. l’orgoglio li rovina…e ora dovranno chiarirsi!! Ma non temere, perché parli sempre con the queen del regno mosche nere(robi) e il suo braccio destro(io). Tu sei l’altra queen^^ un bacione nero da tutte e due tesoro!



  
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