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Autore: DiEli    20/03/2014    0 recensioni
Era solo un sogno eppure Mia non pensava di ristrovarselo in classe il giorno dopo. Derek splendido ragazzo che tutte le sue coetanee ammirano, ma che sembra avere occhi solo per lei, ma Mia non sa il segreto che la legherá per sempre a Derek e che tutti i suoi sogni/incubi stanno per avverarsi.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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scendo le scale e in un batter d'occhio sono al fianco di mia madre.

Lucy é proprio bella. Alta, magra, slanciata, con dei boccoli castani che le ricadono sulle spalle. La pelle é chiara m, con delle piccole lentiggini sul naso minuto. Ha gli stessi occhi verdi di Derek e le stesse incredibili fossette. Indossa una gonna a vita alta di pelle nera a balze verticali che le te risaltare il fisico a clessidra, una camicia di sera infilata nella con a é una collana con uno strano simposi scende fino alla vita. Ha delle francesine molto graziose e probabilmente per rendere più sbarazzino il tutto delle scarpe col tacco borchiate. Oarla con mia madre con disinvoltura e quando mi nota mi sorride porgendomi un sacchetto.

“Derek dice che ti servono” mi fa l’occhiolino

“Comunque piacere Lucinda. Però devi chiamarmi Lucy” ride e ci dirigiamo in salotto.

Derek non ha ancora aperto bocca e ha uno sguardo che non riesco a decifrare. Apro il sacchetto e trovo delle scarpe col tacco color acqua marina che indosso subito.

“grazie mille, sono stupende” dico a Lucy.

“Tienil pure, te le regalo.”dice sorridendomi e facendo vedere le fossette.

“Ora andiamo a mangiare, vi prego! Sto morendo di fame!”

ci sediamo a tavola. Deek continua a non spiaccicare parola e evita il mio sguardo. Che gli prende? La cena è servita e Lucy ci intrattiene e parla allegramene con la mamma, al contrario di suo fratello che non spiaccica parola.

“Non sarai una di quelle fissata con la linea, vero?” Domanda Lucy vedendo che non mangio ma giocherello solo con il cibo.

“No, è un vizio vero Raggio di Sole?” risponde al posto mio Derek.

“allora sei vivo! Pensavo fossi morto o diventato muto.” Alzo le sopracciglia sfidandolo

“sono vivo, non disperare” sbuffo scuotendo la testa

“Ma non è Effy che ti chiama Raggio di Sole?” Domanda mia mamma.

“È che a Derek piace torturarmi. Vero mister presunzione?”

“come potrei mai torturarti?” domanda ridendo. Intanto mia madre serve il dolce e dopo averlo finito Derek si alza e dicendo

“Sbaglio o abbiamo dei programmi questa sera? Ci dispiace molto lasciarla signora Emilton.”

“Oh chiamatemi pure Marianne e andate pure” sorride lei.

Derek mi porge la mano ma io la respingo.

“allora buona serata signora, ci vediamo a casa Lucy” saluta la sorella con un bacio sulla testa e lei annuisce.

“Andiamo” dico impaziente. Usciamo di casa e lui estrae dalla tasca un paio di chiavi avvicinandosi ad una Volvo metalizzata bianca nuova di zecca.

“Dove Andiamo”.

“Ti ho già ripetuto che non devi avere paura di me raggio di sole” ghigna.

“E io ti ripeto che non ho paura di te” sbuffo.

Salgo in macchina, lui accende il motore e parte.

Mi sveglio dopo quello che mi sembra un tempo interminabile.

Non ci credo! Mi sono addormentata.

“Sei dolce mentre dormi, ma siamo arrivati ed è ora che tu scenda”

“perché dovrei farlo? Si sta bene qua”

“Dai scema scendi!”

“Sendo e rimango sconcertata da quello che vedo. Siamo nei pressi di una splendida spiaggia circondata da un bosco. L’acqua riflette la luce dei raggi del sole formando sfumature color arcobaleno in tutto il paesaggio. Mi giro cercando Derek e lo trovo immerso fino alla vita in acqua.

“Vieni?” mi urla lui.

“Te lo scordi non voglio rovinare il vestito in più ho freddo”

“C’è una canotta di Lucy in bagagliaio, mettitela e raggiungimi. Muoviti. Ride.

“Non costringermi a venirti a prendere perché lo faccio”.

Sbuffo e mi dirigo dietro l’auto. Apro il bagagliaio e c’è una borsa.

Questi dovrebbero andarti, divertitevi e fate i bravi.

L.”

Dice un biglietti appena dentro la borsa.

Dentro la borsa ci sono un paio di jeans, una maglia a maniche corte e una felpa. Sorrido e mi assicuro che Derek sia girato per potermi cambiare. Lo vedo guardare il mare e comincio a sfilarmi i vestiti.

“Sei più bella senza vestito” Lo trovo al mio fianco e caccio un urlo coprendomi con le mani.

“Ma…c-come.. s-sei arrrrrivato? Eri lì un attimo fa! E poi…. O mio Dio sto impazzendo. E comunque è come essere in costume idiota”.

“E allora perchè non vieni a nuotare così?” Ride lui sarcastico.

“Perché ho freddo”.

“Se se.. tutte scuse”.

“Cosa ti devo dire perché tu non abbia paura di me Raggio di Sole?” mi prende la mano e mi trascina verso il mare.

“Aspetta!” urlo. Mi metto almeno la maglietta. Lasciami”

“Phh…. Che noiosa che sei!”.

Mi carica in spalla come al solito e mi porta verso il mare.

“Mollami! Derek! Mettimi giù!” urlo e comincio a scalciare. Mi butta in acqua ridendo. Riemergo poco dopo urlandogli dietro.

“Cretino!” Respiro affannata.

“Avanti Mia puoi fare di meglio!” mi stuzzica lui. Poi si tuffa in acqua e riemerge al mio fianco poco dopo.

“Avevo appena lavato i capelli. Stupido.” Gli tiro un pugno sulla spalla.

“A questo punto facciamo una gara chi arriva primo alla boa decide cosa deve fare l’altro. Ci stai?” Domando alzando le sopracciglia e sfidandolo.

“Hai già perso Raggio di Sole” dice lui e conta fino a tre; partiamo insieme e poco dopo arrivo alla boa. Lui è appoggiato a questa con la faccia annoiata.

“Ci hai meso tanto” “Come diavolo hai fatto?! Eri di fianco a me fino alla fine”

“Sono un ottimo nuotatore”. D’istinto gli spingo le spalle per farlo andare sott’acqua. Lui però fa lo stesso con me e mi trascina con lui. Muovo freneticamente le braccia sott’acqua per cercare di risalire in superficie ma lui è più grande e forte di me. Nuota in apnea fino alla boa successiva trascinandomi con lui.

“Aggrappati a me” In queto momento non mi importa più tanto dell’orgoglio e gli circondo il collo con le braccia perché mi manca il fiato e lui sembra abbastanza soddisfatto di questa improvvisa mancanza d’aria.

“Dai andiamo a casa” dice.

Annuisco e mi lascio portare in braccio fino alla macchina. Ho i brividi per il freddo. “Sei un vero cretino” dico mentre mi abbandono con la testa al finestrino e l’ultima cosa che sento è la sua risata mentre guida e la frase “Ti voglio bene anche io Mia”. Ma ora non so più se è la realtà o sto sognando.

  
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