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Autore: Fiamma Erin Gaunt    21/03/2014    5 recensioni
Un Abnegante, un Erudito e una Candida. Tre ragazzi provenienti da fazioni diverse che si ritrovano a vivere a stretto contatto malgrado le rispettive differenze. Tre amici, tre rivali, tre compagni. Tra amori, litigi, rivalità e turbe adolescenziali, trovare il proprio posto nella fazione non è mai stato semplice, specie se si tratta di quella degli Intrepidi.
*
Dal Cap 17:
- Carino? – ripetè Eric, aggrottando le sopracciglia.
- Ci stavo insieme, è ovvio che lo ritenessi carino. Ma ho decisamente trovato di meglio. –
- Sì, ma stai dicendo che lo trovi carino. – insistè.
- Oh, buon Dio, ti sto dicendo che non m’interessa più perché ormai sono innamorata! – sbottò.
- Sei innamorata? E di chi? –
- Di te, stupido idiota! –
*
Dal capitolo 19:
Scese giù il più rapidamente possibile, inginocchiandosi accanto a lei e fissando inorridito la piccola pozza di sangue che si era formata sotto il suo cranio.
Fiamma ruotò il collo verso di lui, soffocando un gemito di dolore.
- Mi dispiace, Eric … -
- Ssssh, va tutto bene. Non me ne importa niente di quello che è successo. Adesso stai tranquilla, pensa solo a non chiudere gli occhi, okay? –
- Ci provo, ma ho così tanto sonno. –
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Zeke
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Break the Ice - Genesi, vita e morte di una storia d'amore'
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Cap 1

 

 

 

- Finirai con il fare tardi. –

La voce di suo fratello, proveniente dal piano di sotto, la fece sobbalzare e le procurò una bella striscia di eyeliner nero lungo tutta la palpebra. Sbuffò, tamponando con lo struccante e cercando di trovare un rimedio a quel danno.

Come se non fosse già abbastanza nervosa per conto suo. In fin dei conti cosa c’era mai di così importante, si decideva soltanto cosa ne sarebbe stato di tutta la sua vita. Mentre legava i capelli corvini in un’alta coda di cavallo, ripensò al risultato del suo test. Candida o Intrepida? La fazione prima del sangue. Era questo il motto che tutti gli iniziati dovevano tenere a mente prima di fare la loro scelta; sarebbe rimasta nella fazione con i suoi genitori o avrebbe scelto quella degli Intrepidi?

Ancora non lo sapeva e la notte non le aveva certo portato consiglio.

- Fiamma! –

Questa volta era sua madre, impaziente forse anche più di lei, che scalpitava dalla sera precedente e da buona ex intrepida sperava nel passaggio della figlia in quella fazione. Margareth l’aveva lasciata per amore, in una realtà in cui per un’Intrepida non era possibile frequentare un Candido, e da allora non si era pentita particolarmente della sua scelta, ma sperava che quella di sua figlia fosse diversa.

- Sto arrivando! –

Si sistemò meglio la camicia bianca, che cominciava a starle un po’ troppo stretta e aderiva alle sue forme morbide da giovane donna, valutando quanto fosse trasparente sotto la luce al neon. Dopo aver appurato che non si vedeva nulla di compromettente, lanciò un’ultima occhiata a quella che sarebbe stata la sua stanza ancora per pochi secondi e poi si diresse al piano di sotto.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

Tobias osservava suo padre sul podio, tra gli Eruditi e gli Intrepidi, che si schiariva la gola davanti al microfono.

- Benvenuti alla cerimonia della scelta. Benvenuti alla cerimonia in cui onoriamo la filosofia democratica dei nostri antenati, che riconosce a ciascuno di noi il diritto di scegliere la propria strada nella vita. –

Già, come se quelle belle parole fossero davvero ciò che passava per la testa di suo padre.

Si ricordava bene ciò che gli aveva detto la sera precedente, dopo cena, quando ormai aveva sperato che il discorso sulla scelta non sarebbe stato affrontato. Speranza inutile, ovviamente.

“Fa’ ciò che devi, ma sappi che se oserai disonorarmi allora farai bene a fingere di non avere una famiglia, perché questo è ciò che faremo noi”.

Probabilmente anni prima la cosa avrebbe potuto ferirlo, ma ormai l’idea di non essere più costretto a vederlo era quasi un sollievo. A suo padre lui non era mai andato bene, non era il figlio che aveva sempre desiderato, e le sue punizioni e i commenti gelidi non l’avevano mai indotto a credere il contrario.

- Anni fa gli uomini si divisero in fazioni per contrastare il disordine nel mondo. Quelli che davano la colpa all’aggressività fondarono la fazione dei Pacifici. – proseguì.

I Pacifici si sorridevano a vicenda e avevano un’aria rilassata, come se nulla potesse turbarli.

- Quelli che incolpavano l’ignoranza divennero Eruditi. –

Lasciò vagare lo sguardo tra di loro, sulle loro espressioni tronfie di chi era convinto di essere dalla parte della ragione.

- Quelli che accusavano l’ipocrisia si chiamarono Candidi. –

Anche quella sarebbe stata una buona scelta per lui, tutto sommato gli abitanti di quella fazione non erano poi così male.

- Quelli che condannavano l’egoismo formarono gli Abneganti. –

La sua fazione, l’unico posto in cui era assolutamente certo di non voler rimanere.

- E quelli che incolpavano la codardia divennero gli Intrepidi. –

Un brivido gli corse lungo la schiena, come se il suo corpo sapesse ancora prima della sua mente e del suo cuore quale fosse la scelta migliore per lui. La fazione degli Intrepidi sembrava un buon posto da chiamare casa.

 

 

 

*

 

 

 

 

Eric ascoltava le parole di Marcus con la fronte corrugata, infastidito da quell’enorme giro di parole.

- Senza di loro non sopravvivremmo. –

Eccolo lì il colpo di scena. Il silenzio che accolse le sue parole fu assoluto, perché in quella semplice frase era racchiusa la paura più grande di tutti loro; era qualcosa di peggiore persino della morte: diventare un Escluso.

- Perciò in questo giorno celebriamo una lieta ricorrenza, accogliendo gli iniziati nelle nostre fazioni, che lavoreranno con noi per sviluppare una società e un mondo migliore. – concluse.

Eric si unì educatamente allo scroscio di applausi. Quando il silenzio venne ripristinato, Marcus cominciò a chiamare i primi nomi.

Il primo era un Intrepido, che rimase nella sua fazione tra le acclamazioni dei compagni. Tra gli Intrepidi l’idea di cambiare fazione era qualcosa di ancora più inconcepibile che negli altri gruppi, significava tradimento.

- Fiamma Balcoin. –

La seconda chiamata, una Candida, avanzò risolutamente verso le coppe. C’era qualcosa nel suo sguardo, una bruciante determinazione, che lo spinse a osservarla meglio. Si scoprì a notare come i capelli corvini assumessero sfumature rubino sotto le lampade al neon e gli occhi color ghiaccio fissassero come ipnotizzati i carboni crepitanti, come la casta divisa dei Candidi apparisse stranamente seducente su di lei. La vide recidere velocemente il palmo e lasciar gocciolare un po’ di sangue sui carboni. Un’altra Intrepida.  

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Fiamma raggiunse il gruppo degli Intrepidi, venendo accolta da un paio di pacche sulla schiena e qualche lieve sorriso di benvenuto.  Li aveva scelti, ma adesso spettava a loro accettarla come un membro effettivo della fazione.

Raddrizzò la schiena e incrociò lo sguardo del ragazzo che l’aveva fissata per tutta la durata della sua scelta. Era alto, con i capelli neri che gli ricadevano sul volto donandogli un’aria di distratta eleganza e un paio di occhi di un incredibile grigio chiaro. Nel complesso era piuttosto carino.

- Tobias Eaton. –

Il nome, pronunciato con un che di gelido, attirò l’attenzione di tutti. Fiamma ricordava di averne sentito parlare, era il figlio di Marcus. Lo osservò mentre avanzava, l’espressione seria sul bel volto dai tratti marcati, recideva il palmo e lasciava che lo gocce di sangue sfrigolassero sui carboni.

Vide l’espressione di Marcus farsi spietata per una frazione di secondo, poi tornò a essere impassibile.

Tobias si sistemò accanto a lei, fissando risolutamente un punto imprecisato. Seguendo il suo sguardo, capì che stava fissando il muro davanti a sé, deciso a non mostrarsi debole davanti a suo padre.

Erano giunti quasi alla fine quando venne chiamato l’Erudito che l’aveva esaminata con attenzione.

- Eric Murter. –

Avanzò a testa alta, sicuro di sé e della sua scelta, e impiegò solo una frazione di secondo a unirsi agli Intrepidi. Anche il suo ingresso fu accolto con un boato d’approvazione. Quando Elizabeth Cressling scelse i Candidi, la cerimonia ebbe termine.  

- Forza, diamoci una mossa. – esordì uno degli Intrepidi più grandi, guidando il gruppo fuori dalla sala e dando il via a una corsa sfrenata lungo le scale. Quando arrivarono al piano terra, Fiamma era quasi senza fiato, ma sembrava che la loro folle avanzata non fosse ancora finita. Gli Intrepidi si scaraventarono fuori dall’edificio, puntando in direzione del fischio del treno che arrivava in lontananza.

Solo in quel momento realizzò cosa si aspettavano da lei, da tutti loro. Dovevano saltare.

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve, sono nuova nel fandom e spero che questo mio tentativo di long non faccia poi troppo schifo. Ho letto Divergent ieri, tutto d’un fiato, e sono rimasta conquistata dalla trama. Tuttavia mi sono chiesta: ma com’è stata l’iniziazione di Quattro, e quella di Eric (sì, perché io devo avere seri problemi dal momento che ho amato questo ragazzo u.u)? Perché questi due non si sopportano affatto? Bene, in questa long cerco di dare una mia personale versione di quegli anni. Spero che vi piaccia e che vogliate lasciarmi una recensioncina per farmi sapere che ne pensate. Concludo dicendo che dal prossimo capitolo i POV non saranno alternati come questo ma ogni capitolo sarà dedicato a uno di questi tre ragazzuoli. Alla prossima.

Baci baci,

               Fiamma Erin Gaunt

  
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