Fanfic su artisti musicali > Queen
Ricorda la storia  |      
Autore: ManoDiMatita    21/03/2014    1 recensioni
Allora vorrei partire direttamente dal titolo " Il profumo di un momento" Ho scelto questa frase per rendere gli istanti più belli della vita di Hanna ancora più intensi. Come si odora un buon profumo, magari il vostro preferito che però è troppo caro e non potete acquistalo , e si vive quel momento affinché la fragranza penetri e raggiunga i sogni più nascosti, così Hanna incontra il suo idolo , Freddie Mercury , e vorrebbe che quel breve momento duri per sempre. Spero di aver reso l'idea
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Freddie Mercury
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stranamente quel giorno mi svegliai molto prima della sveglia. Era una rarità. Quando suonò segnava le sei e mezza. Mancavano ancora molte ore all'inizio del concerto e tutta quella attesa mi soffocava. I due bigliettai giacevano sul letto, non facevo nient'altro che ammirarli e rileggerli : "  Concerto Queen ; 13 Luglio 1982"
A quell'epoca ero poco più i una ragazzina e tormentai mio padre per oltre un anno , affinché acquistasse i biglietti.  Solo ora comprendo quanti sacrifici ha dovuto subire per quel mio "capriccio" come lo chiamava lui.
Ricordo ancora la prima volta che ascoltai una loro canzone : I want to break free.  Mi recai di buon ora al negozio del nonno. Lui era lì immerso tra i vecchi libri. Amavo il suo negozio, tutti i libri dimenticati dalla gente giungevano in quella vecchia libreria. Chiunque entrasse veniva accolto da una dolce aria calda e dall'odore dei libri.  
" Ciao Hanna, ho una cosa per te "  disse con il solito tono allegro, dopo poco scomparve dietro un enorme  scaffale.
Il giradischi intonava una musica, che non avevo mai sentito prima, una musica che mi fece venire i brividi lungo la schiena. Quando il vecchi tornò mi porse un libro e mi sorrise. 
" Che musica è ? " gli chiesi cercando di essere più indifferente possibile 
" Ah questo ? E' appena arrivato. Sono il celebre gruppo- Queen- che a volte trasmettono i brani alla radio" 
Intuì che il nome che mi aveva riferito non mi diceva niente sparì nuovamente tra gli innumerevoli scaffali e mi porse un secondo libro dicendomi " Ecco, prendi. Così capisci di cosa sto parlando " 
Quando ebbi il libro tra le mani rimasi colpita dalla copertina. Un uomo, con folti baffi e uno sguardo misterioso, mi guardava. Non l'avevo mai visto, quella fu la prima volta che vidi il suo volto. 
Mentre me ne andai, il nonno mi fermò riferendomi " Quello è Freddie Mercury, è sua la voce che proviene dal giradischi." poi tolse con delicatezza il disco dall'attrezzo e me lo porse " Prendilo. Ormai lo so a memoria "
Erano passati due anni dal mio primo incontro con i Queen e Freddie.  Da due anni aspettavo incessantemente l'arrivo di un concerto a Lomdra. Il gruppo era sempre fuori città e le poche volte che facevano un concerto a Londra era un evento imperdibile.
 Sapevo che mio padre stava ancora dormendo, ma decisi lo stesso di scendere in cucia. Dovevo comunque in qualche modo tenermi occupata.   Scesi più silenziosamente le scale. La casa era immersa in un silenzio assordante.  Quando raggiunsi la meta , a mia sorpresa, vidi mio padre seduto  al tavolo che sorseggiava il caffè 
" Hanna, già sveglia ? " 
" Non riuscivo a dormire " 
Lui rise. 
Rimanemmo qualche istante a guardarci , senza dire una parola
" Com'è? Com'è dal vivo ? " sussurrai.  Mio padre lo  aveva visto più di una volta, per motivi di lavoro.
" Normale. Come io ora vedo te "
" Sì ma dico... se ti rivede si ricorda di te? "
" Non essere stupida. L'ho visto solo due volte. Sai quanta gente vede ogni giorno" 
Annuì consapevole che aveva ragione.  
Le ore sembravano non voler passare mai. Quando finalmente venne il momento di metterci in macchina e partire il cuore mi batteva forte in petto. Mi basta solo sentire la sua voce dal vivo, pensai.  Per tutto  il tempo nessuno dei due osò dire una parola. Il vento estivo accarezzava i miei capelli come faceva la mamma ogni sera prima di addormentarmi . Almeno così mi diceva  mio padre , ero molto piccola prima che lei scappasse di casa e ci lasciasse  soli.
 Quando lo spettacolo ebbe inizio e lo vidi uscire con quella giacca gialla, mi sembrò svenire. Se non ci fosse stato mio padre sarei crollata al suolo. 
Canzone dopo canzone sentivo il cuore che si faceva spazio per fuoriuscire dal petto.
Quando tutto ebbe fine si trascinò via anche i miei sogni. Ricordo che quando ci salutò tutti, piansi come non mai.  Pian piano la gente si allontanava e facevano ritorno alle proprie case con i cuori colmi di gioia. 
Mentre ci avviammo verso il parcheggio, mio padre mi afferrò il braccio e mi sussurrò " Vieni. Da questa parte ". 
Ormai era notte fonda e la stanchezza si faceva sentire. Mi lasciai trascinare dalla stretta di mio padre come una nave in balia delle onde. Ci avviammo verso un enorme uomo, che ai miei occhi colmi di sonno sembrò un armadio, che barricava  una piccola porta alle sue spalle.
" Sono Nicolas  Anderson. Giornalista e devo incontrare Freddie Merc... " Non fece in tempo a terminare che l'uomo lo interruppe bruscamente  
" E io sono la fatina dei denti " 
 Non riuscì a non ridere alla battuta e l'uomo ci scrutò con rabbia.
" La prego, lo faccio per mia figlia, la prego. Che le costa?  Tanto la pagano lo stesso. Anzi guardi prenda questi " 
L'armadio umano scaraventò mio padre giù per le scale con una tale freddezza che mi si gelò il sangue nelle vene.
" La prego. La scongiuro" Supplicò mio padre sanguinante 
" Senta sa quanta gente vorrebbe vederlo ? Mi stia a sentire non valga la pena  per  una stupida mocciosa " 
Mio padre , uomo impulsivo, si sollevò da terra e si scagliò contro la guardia del corpo, che era il doppio di lui.  Non riuscì a mantenere le lacrime e incominciai ad emettere urli di terrore temendo che la fatina dei denti avesse massacrato mio padre. 
Ad un tratto sentì uno strano profumo e una mano si appoggiò delicatamente sulla mia spalla. Quando mi girai vidi  Brian May, il chitarrista del gruppo , che mi sorrideva e mi chiese " Perché urli ? Tutto bene " 
La voce si arrestò di colpo e incominciai ad arrossire. Mi limitai ad annuire. 
" Cosa succede qui ? " domandò alla guardia del corpo che stringeva mio padre tra le braccia possenti 
" Quest'uomo vuole veder il signor Mercury, io gli ho detto che non può ma insiste "
" E' per mia figlia" urlò mio padre con tutto il fiato che aveva in gola. " E' importante. Solo un secondo."
 Brian mi fissò e sorrise di nuovo e annuì "  Va bene, ti porto io da lui " 
Non credevo alle mie orecchie. Mi parve di sognare. 
Quando lo vidi davanti a me mi sentì morire.  Indossava una maglietta bianca e un paio di pantaloni. Mi sorrise e mi accarezzò i capelli. " Come ti chiami ? " mi chiese, ma io non ebbi il coraggio di rispondergli. Lo fece mio padre al posto mio che prese la macchina fotografica e scattò la foto. Quando la foto si asciugò la facemmo firmare a Freddie che mi salutò con un semplice "  Ciao, allora. " 
Quando tornammo a casa il mio cuore era colmo di  gioia. Non lo vidi più da così vicino e non ebbi più la possibilità di andare ad un suo concerto. 
Gli anni passarono, comprai ogni album dei Queen, ma ci fu un periodo in cui non si fecero vivi. Ormai adulta  decisi di andare alla sua ricerca. Sapevo che si era trasferito a Londra da qualche anno. Erano passati sei anni dal nostro ultimo incontro. Desideravo vederlo un'altra volta.
 Grazie ad  un mio amico venni a sapere gli indirizzi dei vari locali che frequentava. Quando mi recai nei luoghi indicati tutti mi rispondevano la stessa cosa " No, è da molto che non lo vedo. Penso che ormai non verrà più qui". Tranne uno mi riuscì a dare un 'informazione utile per trovarlo. Mi recai in un vecchio locale, apparentemente tranquillo. La musica non era assordante e le persone chiacchieravano tranquillamente. Ta la massa feci fatica a trovalo e stavo perdendo la speranza quando lo vidi. Era lì seduto ad un tavolo che sorseggiava una bottiglia di birra. Mi avvicinai con la stessa paura di sei anni prima. Stringevo la foto che scattò mio padre.
" Freddie? Sei tu ? "gli sussurrai. 
Lui annuì e mi fissò  con uno sguardo spento. Capì che era ubriaco, ma decisi di  sedermi al suo fianco " Freddie io sono Hanna, Hanna Anderson. Ci incontrammo sei anni fa al concerto di Londra. " 
Mi guardò con uno sguardo smarrito e aggiunsi " Lo so, come puoi ricordarti di me. Guarda eravamo noi due." 
La prese e sorrise. I suoi famosi baffi erano spariti, era dimagrito e sembrava triste.
" Perdonami ma non posso ricordarmi di tutti" mi disse 
Gli sorrisi e decisi di lasciarlo in pace, non era giornata. Mi alzai,ma prima di voltarmi mi prese la mano e mi sussurrò " Ricordati : Troppo amore ti uccide"  e io aggiunsi " Ogni volta" 
 Nel 1991 compose la canzone : Too much love will kill you.  La prima volta che l'ascoltai capì che quel giorno non era ubriaco e che probabilmente si era ricordato d quel momento. 
Dopo pochi mesi morì 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: ManoDiMatita