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Autore: universaljudgments    21/03/2014    5 recensioni
Harry e Louis si incontrano di nuovo dopo anni da quando si sono lasciati ed il gruppo si è sciolto. Dal testo "Si guardano, il verde che collide con il blu, e per la prima volta dopo anni si sorridono e Louis rivedendo quelle fossette ai lati delle labbra rosse di Harry si sente morire e si chiede come abbia potuto vivere per tutto quel tempo senza riuscire a vederle.
Sentono da lontano arrivare ognuno la propria coincidenza che puntuale è pronta a separarli di nuovo, entrambi si voltano verso il tunnel, osservano i fari del vagone che spezzano il buio, che quasi invadono quel momento di intimità fatto di sguardi complici, che stanno per ferire quell’aura di speranza che si è appena ricreata dopo tanto tempo; ma pochi minuti dopo quando entrambe ripartono per le due parti opposte della città loro sono ancora lì, che ancora si guardano e ancora si sorridono e capiscono."
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 A Lei, nella quale ho trovato più di quanto mi aspettassi.

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About Undergrounds And Roses


Avere l'impressione di restare sempre al punto di partenza
E chiudere la porta per lasciare il mondo fuori dalla stanza
Considerare che sei la ragione per cui io vivo
Questo è o non è amore?

 
Louis entra in casa e si chiude la porta alle spalle. L’ambiente è silenzioso: percorre il corridoio, c’è la piccola abatjour che sprigiona una luce fioca, probabilmente è stato Harry a lasciarla accesa. Harry. Louis sospira, sente il suo profumo in giro per la casa, quell’aroma di arancia e vaniglia che ormai non può far altro che associare a lui. Sale le scale e arriva davanti alla porta della loro camera; è chiusa. Louis si avvicina alla maniglia e la abbassa lentamente. Quando entra può vedere chiaramente tre cose: il buio quasi totale che lo opprime, Harry rannicchiato su un fianco con il viso poggiato sul cuscino e la loro foto, che di solito è sul suo comodino, accanto al petto del riccio.
Si guardano entrambi. Louis appoggiato al muro accanto alla porta, Harry continuando a mantenere la stessa posizione di quando l’altro è entrato.
Il più grande vede chiaramente gli occhi del più piccolo rossi e gonfi, ancora velati dalle lacrime. Vorrebbe dirgli che lo ama, come lo ha amato la prima volta in quel bagno tre anni fa, come lo amerà per sempre. Ma non dice nulla.
Harry sa che Louis è teso, lo sa perché vede come continua a muovere freneticamente le dita della mano destra come fa sempre. Vorrebbe dirgli che è la ragione per cui lui vive. Ma non dice nulla.

And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace
When you love someone but it goes to waste
could it be worse?

 
Louis ed Harry vorrebbero davvero dire qualcosa ma sanno che con le parole rovinerebbero anche quel momento di quiete momentanea, quindi stanno zitti entrambi. Il più grande si stacca dalla parete si siede sul bordo del letto e si sfila le scarpe. Con una carezza delicata sfiora il fianco del più piccolo, lui capisce e si sposta leggermente. Louis si stende a sua volta su di un fianco con il volto rivolto verso quello dell’altro. Alza la mano che non è immobilizzata dal suo stesso corpo e l’appoggia sulla guancia morbida di Harry, gli asciuga i residui delle lacrime, gli accarezza uno zigomo e poi lascia che la sua mano vada a finire fra i suoi ricci e che quelli gli scivolino tra le dita.
Punta i suoi occhi celesti in quelli verdi dell’altro. Il cielo senza nuvole che incontra il prato bagnato di rugiada.  Harry ricambia lo sguardo, lo abbassa nell’esatto momento in cui sente la mano di Louis abbandonare il movimento lento che sta facendo fra i suoi capelli. Vede che con le dita sfiora la cornice che contiene la loro foto. Gliel’aveva scattata Perrie un raro pomeriggio in cui erano tutti insieme, liberi da tutto, seduti sul prato del giardino della casa che la biondina ha comprato con  Zayn. Ricorda quel giorno Harry, vorrebbe che ogni singolo istante della loro vita passasse come quelle ore. Annuisce debolmente quando Louis gli chiede silenziosamente se può rimetterla al suo posto, quello si gira e la riappoggia sul comodino. Anche Louis ricorda quel giorno, anche lui vorrebbe la stessa cosa di Harry. Torna a fissarlo e lascia che la sua mano piccola vada alla ricerca di quella grande del riccio. La trova.
 
I really feel
I'm losing my best friend
I can't believe
This could be the end
It looks as though you're letting go
And if it's real, Well I don't want to know

Harry sa che quelle che si sono urlati contro nel primo pomeriggio sono solo parole. Sa che il suo: “non ti voglio vedere per mano con lei. La odio!” non corrisponde alla realtà, in parte. Perché si, non vorrebbe vedere foto in cui l’amore della sua vita stringe la mano ad una ragazza, ma lui in realtà non odia Eleanor, sa che anche lei soffre tanto quanto loro per non poter vivere a pieno la sua. Sa che il “e io sono stufo di vederti in giro con Nick che ti sbava dietro” di Louis non è del tutto vero perché sa che odia Nick, ma sa anche che è l’unica persona, oltre ai ragazzi, di cui lui si fida. Ma Harry sa anche che così le cose non possono continuare e lo sa anche Louis, perché si stanno facendo irrimediabilmente del male e non passano più un momento insieme senza discutere, non sono più felici come lo erano una volta, i loro sorrisi non sono più genuini ma tirati e la loro felicità solo un concetto astratto. Non è colpa loro, è colpa di chi li costringe a vivere il loro amore in quel modo, ma allo stesso tempo subiscono perché “è per i ragazzi, se noi siamo stati così stupidi da innamorarci loro non devono subirne le conseguenze” ma “hai ragione, ma non siamo stupidi Harry, non lo siamo mai stati!”. Quella notte dormono abbracciati, Harry protetto dall’abbraccio di Louis. Quella notte sanno che sarà l’ultima che passeranno in quel modo.
***
Quindi non sempre le cose vanno come vorresti. Harry avrebbe voluto sposare Louis e così non fu. Louis avrebbe voluto avere dei figli con Harry ma non accadde. Perché dall'esterno puoi anche sembrare la persona più fortunata del pianeta, ma poi la realtà è un'altra cosa. Non è un palco di fronte a milioni di ragazzine, non è uno schermo gigante che proietta la tua immagine e non è un amplificatore che riproduce la tua voce. Louis e Harry se ne accorsero, ma troppo tardi per salvare loro stessi dal dolore che si sarebbero comunque causati lasciandosi.
She is a stranger,

You and I have history,
Or don't you remember?
Sure, she's got it all,
But, baby, is that really what you want?

 
A distanza di anni Harry ripensa a quello che erano. Ci pensa spesso a dire la verità. Ci pensa quando per caso mentre è sotto la doccia si concentra un po' di più su quei disegni incisi per sempre sulla sua pelle, ci pensa quando da non si sa dove sbuca una vecchia copia di qualche giornale con loro in copertina o quando più semplicemente dal suo iPod in riproduzione casuale parte qualche loro vecchia canzone e ricorda come le loro voci armonizzavano bene.
Harry non vede Louis da qualche anno ormai. Sa per certo che abita ancora a Londra perché ogni tanto su qualche rivista esce ancora qualche sua foto che lo ritrae per mano con i due bambini, che ha intuito essere i suoi figli, e sporadicamente Eleanor dietro, spesso si chiede come possa essere finito davvero a passare tutta la sua vita con lei. Una volta le dita di Louis stringevano in qualche modo quelle di lei, ora le mani intrecciate alle sue sono quelle di quei due bimbi castani e paffutelli dagli occhi azzurri come quelli del padre. Forse gli fa un po' meno male!
Harry ha aperto un piccolo negozio che si divide in tre piani. A piano terra ci sono i libri, tutti i generi ordinati secondo la nazionalità degli autori, primi fra tutti gli autori russi. Al primo piano c'è gran parte della filmografia mondiale, questa volta sono divisi per genere, il primo dei film romantici e "love actually" e al secondo e ultimo piano c'è la musica: pop-rock-funk-indie, c'è anche qualche vecchio vinile e qualcuno dice che nei ripiani più in alti, quelli che di solito non raggiunge mai nessuno c'è anche un vecchio cd della sua band.
Harry ha aperto quel negozio e davanti a lui ha un fioraio.
Harry ha aperto quel negozio ed ha due nuovi tatuaggi: sul tendine della caviglia ha un punto e virgola. Perché si è sempre considerato tale, mai abbastanza. L'ha fatto qualche giorno dopo la rottura con Louis, tre anni fa ormai.
Quando invece un giorno ha aperto uno dei pacchi dei nuovi cd e sistemandone uno, tra gli autori delle canzoni ha notato il nome di Louis è andato da Zayn ed ora sul fianco destro ha il titolo di una canzone scritta da lui. In nero su quella pelle bianca ora ha scritto reach for me.

Louis alla vita che non ha avuto la possibilità di vivere, all'amore che ha dovuto lasciare andare ci pensa sempre, dalla mattina quando si sveglia con Eleanor accanto, fino alla sera quando si stende nello stesso letto con lei. Lo fa quotidianamente, ogni tanto gli capita anche quando è con i suoi due figli.  Perché quando Noha, due anni e quattro mesi, castano chiaro, capelli a scodella e occhi di un azzurro quasi grigio, sorride, gli si formano due fossette sulle guance e Louis ogni volta ricorda come anni prima Harry gli permetteva di baciarle mentre erano distesi a letto sotto le coperte. E quando Aly, anche lei due anni e quattro mesi, castana, capelli perennemente raccolti in un fiocco che risalta i suoi occhi color del ghiaccio, scuote la testa, i ricci le volano da tutte le parti e Louis ricorda com'era bello passare le mani fra quelli castani di Harry mentre facevano l'amore o erano sdraiati a guardare un film sul divano.
Louis continua a scrivere testi. Non per gli One Direction perché si sono sciolti, ma ha una collaborazione aperta con Simon che spesso li fa cantare ai nuovi artisti che escono da XFactor. Tra le righe c'è ancora scritta la sua storia con Harry. Simon a volte lo rimprovera per questo, gli dice che quando componeva ancora i suoi testi con Liam riusciva a non essere così palese, mentre ora ogni nota, ogni strofa, ogni acuto parla di loro o di lui; però prende comunque quei testi e li adatta alle voci delle sue nuove aspiranti superstar perché sono forse i migliori che abbia mai letto e se quello non fa altro che inorgoglire Louis, da un’altra parte lo rattrista perché non solo ripensa a quando passava ore in studio solo con Liam e scrivevano, ma pensa anche che per riuscire a far bene il suo lavoro ha dovuto perdere l’amore della sua vita.
 
When the sky turns gray
And everything is screaming
I will reach inside
Just to find my heart is beating

Nessuno dei due sta pensando all'altro mentre sono fermi su due binari opposti della metro ad aspettare. Semplicemente accade.
Harry sta raccogliendo la sua copia del ritratto di Dorian Grey che gli è appena caduta, quando si rialza e tira su gli occhi.
Louis sta sistemando per bene il cappottino primaverile e lo zainetto sulle spalle di Aly, per poi alzare la testa dopo aver lasciato un bacio sulla fronte ad entrambi i suoi figli ed incontrare gli occhi di Harry che lo stanno già fissando da qualche momento.

È così quindi che in un mercoledì pomeriggio di fine aprile Harry e Louis si rincontrano. O per meglio dire riescono a vedersi da lontano, non perdendo comunque l'occasione di guardarsi negli occhi per quello che è un attimo eterno, come è sempre stato.
In quelli sguardi c'è tutto: c'è un "sei dimagrito Lou" ed un "i tuoi capelli sono ancora ricci Haz"; c'è un "mi sono mancate le tue labbra rosse" ed un "mi sono mancati i tuoi occhi azzurri"; ma c'è un unico e comune "mi sei mancato tu".

Harry da lontano vorrebbe potergli urlare in faccia quanto fa male, ancora adesso. Vorrebbe potergli dire che non avrebbe dovuto andarsene.
Louis lo guarda e vorrebbe potergli chiedere come sarebbe stato se invece di lasciar perdere avessero lottato.
Ma nessuno dei due dice nulla. Si limitano ad osservarsi e a sospirare quando sentono la coincidenza arrivare. Dopo qualche minuto entrambi sono spariti dentro due vagoni che vanno in due parti opposte della città.
 
But when you touch me like this
And you hold me like that
I just have to admit
That it's all coming back to me

Succede ormai da una settimana esatta.
Harry e Louis da quel mercoledì si guardano per tre minuti l'uno dalla parte opposta del binario, fino a che non arriva la metropolitana che li separa ancora una volta.
Le cose cambiano quando un giorno Louis non tiene per mano nessuno dei due gemelli.
Harry è sempre lì, dall'altra parte, con un libro fra le mani, Louis se sia sempre lo stesso non può saperlo, lui in tutti quei giorni ha guardato solo i suoi occhi verdi che a volte hanno lo stesso colore del petrolio ed altre quello delle foglie dei ciliegi.
Si guardano, il verde che collide con il blu, e per la prima volta dopo anni si sorridono e Louis rivedendo quelle fossette ai lati delle labbra rosse di Harry si sente morire e si chiede come abbia potuto vivere per tutto quel tempo senza riuscire a vederle.
Sentono da lontano arrivare ognuno la propria coincidenza che puntuale è pronta a separarli di nuovo, entrambi si voltano verso il tunnel, osservano i fari del vagone che spezzano il buio, che quasi invadono quel momento di intimità fatto di sguardi complici, che stanno per ferire quell’aura di speranza che si è appena ricreata dopo tanto tempo; ma pochi minuti dopo quando entrambe ripartono per le due parti opposte della città loro sono ancora lì, che ancora si guardano e ancora si sorridono e capiscono. Così Louis guarda verso l'uscita, Harry segue il suo sguardo e sa cosa ha intenzione di fare l'altro e quando incrociano i loro sguardi di nuovo in un tacito accordo si avviano l'uno verso le proprie scale. Si ritrovano davanti alle frecce che indicano le varie direzioni.  Quando ormai non c'è più neanche un metro a separarli si salutano "ciao!" dice Louis quasi in un sussurro ed Harry ricambia allargandosi in un sorriso. Poi aggiunge "sei dimagrito" come aveva pensato una settimana prima e Louis replica "tu sei sempre uguale invece" tu sei sempre il mio Harry pensa, ma non lo dice perché fino a prova contraria, lui non è più suo. Harry abbassa lo sguardo nascondendo un sorriso e gli chiede "come mai i gemelli non sono con te?" e Louis per un minuto si chiede come faccia a sapere che quelli siano proprio i suoi figli, ma poi pensa a quando Eleanor un giorno è rientrata sopraccitata in casa informandolo che erano stati messi sulla copertina di un giornale di gossip con i bambini e un titolo del tipo «-Louis Tomlinson abbandona i palchi e si da ai pannolini-» e intuisce che deve averlo letto, si chiede se sappia altro della sua nuova vita, quella in cui non c’è lui. Scacciando quei pensieri risponde con un "uscivano prima da scuola, è passata El a prenderli" e allora al riccio la domanda gli sorge spontanea ed anche se è titubante nel porla dice "e tu come mai se qui come le altre volte?" e un sorriso aleggia sulle labbra di Louis che risponde schietto "volevo vederti" e baciarti e toccarti, di nuovo come non ci è stato concesso di fare in quel per sempre che avevamo programmato. Poi accade, accade perché Louis davanti all'espressione stupita e forse lusingata di Harry cerca di aggiungere qualcosa -per giustificarsi, pensa- ma non ci riesce, accade perché lo vede lì, così vicino a lui, come non lo era da anni e non può credere di poterlo tenere lontano ancora per molto, così senza pensare a nulla, lo fa e con uno slancio si getta fra le braccia di Harry che prontamente lo accoglie fra le sue. Harry nasconde il viso nell'incavo del collo di Louis e può tornare a respirare perché dopo anni riesce a sentire il suo profumo, quello con cui prima si addormentava ogni notte e che poi gli è stato sottratto da una realtà più cruda, più difficile, più amara.
Louis non sa esattamente a cosa sta pensando: se al corpo di Harry che stringe fra le sue braccia, se al suo profumo, se ai suoi ricci che come una volta tornano a solleticargli il viso. Non lo sa, gli basta sapere che quel momento stia realmente accadendo e non stia sognando come in quei tre anni è successo più volte, quasi ogni notte a dir la verità.
Quando si separano hanno entrambi un sorriso a contornargli il viso, dolcissimo, sincero, luminoso ..innamorato e lo condividono perché solo loro riescono a capirlo. Guardandosi capiscono anche che lì c'è troppa gente, che chiunque potrebbe riconoscerli e anche se non stanno facendo nulla di male preferiscono stare in privato. Così Harry "se scendiamo le scale e prendiamo la coincidenza che arriva fra un minuto possiamo andare a casa mia? o se preferisci in un caffè." propone e Louis lo guarda e "casa tua va benissimo!". Si scrutano in silenzio a vicenda mentre scendono quei gradini e lo continuano a fare mentre con un colpo di fortuna dopo essere entrati nel vagone della metro trovano due posti a sedere uno vicino all'altro.
Quando Harry vede la fermata di Hillingdon c'è meno gente di quanta ne era salita inizialmente ma ha comunque paura di perdere Louis, così appena le porte si aprono lo afferra per un polso e trafelati raggiungono l'uscita. Nel momento in cui il riccio l'ha toccato il più grande crede di aver perso qualche anno di vita e anche uno o due battiti e il suo sorriso si è allargato ancora di più se possibile ed è per questo che gli dispiace quando alla luce del sole Harry lo lascia andare sussurrando uno scusa che di sincero non ha proprio niente; lo capisce dagli occhi che poco prima fissavano le loro mani ed ora sono puntati nei suoi, quello non è dispiacere, al massimo imbarazzo, ma neanche se ci pensa davvero. Annuisce tuttavia e per smorzare quel silenzio afferma guardandosi intorno "abiti a Notting Hill, me lo sarei dovuto aspettare!", Harry lo guarda incuriosito con un cipiglio sulle labbra e chiede il perché di quella affermazione e Louis gesticolando ampiamente ed indicando qualcosa di impreciso qua e là dice "oh andiamo.. è il quartiere di Londra dove anche se piove sembra risplendere il sole, le casette sono tipicamente inglesi, i viali alberati, ci sono fiori sui balconi e nelle vie più interne i bambini giocano a campana disegnando con i gessi sulla strada: è tutto così.. romantico.. è tutto così da te" ed il riccio non può far altro che sorridere perché quelle sono esattamente le motivazioni per cui ha scelto quel quartiere leggermente più distante dal centro di Londra e si stupisce del fatto che Louis lo riesca a capire ancora così bene, ma forse non dovrebbe perché l'ha sempre fatto e possono passare gli anni, pensa, ma lui rimarrà sempre l'essenza della sua anima. Non dice niente, perché probabilmente si farebbe uscire "ora ricordo perché ti amavo" che chi per un motivo chi per l'altro è la cosa che stanno pensando entrambi ma nessuno dei due lo sa.
Harry abbassa il viso e prende a camminare, Louis dietro di lui lo segue silenzioso. Si infilano in una stradina dopo aver percorso parte dalla via principale, schivano un gruppetto di bambini che sta giocando ed il riccio saluta cordialmente una signora affacciata alla finestra che sta annaffiando il vaso di gerani. Dopo di che si lasciano qualche casa alle spalle  e giungono davanti ad una leggermente più alta delle altre ma che tuttavia non stona in quel quadretto che sembra quasi esser stato disegnato da un pittore rinascimentale. È bianca anch'essa, ma ha una porticina blu ed una parte del muro è interamente ricoperta da disegni colorati di ogni genere, Louis capisce che quella è casa di Harry quando lui dalla tasca della giacca estrae un mazzo di chiavi e dopo aver aperto fa cenno al più grande di entrare. Per Louis quella che da fuori sembrava essere una casa abbastanza modesta dentro è tutto il contrario: è grande, spaziosa ed estremamente luminosa, tanto che non riesce a spiegarsi come sia possibile dato il tempo uggioso dell'Inghilterra; “forse è Harry che la rende tale” si da uno schiaffo mentale per averlo anche solamente pensato. Alla sua sinistra trova un soggiorno che ospita due divani e uno schermo piatto che troneggia sul muro sul quale vede essere affissati dei gradini che portano ad una sorta di soppalco. Nel muro sono stati ricavati degli spazi e in quelli in alto troneggia qualche premio, può vederne chiaramente uno dei Brit, leggermente più in basso invece ci sono quattro cornici, si avvicina e le osserva: in una ci sono Harry e Gemma mentre lui le lascia un bacio sulla guancia e lei sorride contenta, in un'altra c'è una vecchia foto di tutti e cinque insieme che si abbracciano, forse è stata scattata la sera della vincita del Grammy, prima che tutto finisse, quando loro cinque erano ancora i ragazzini partiti da XFactor che avevano conquistato il pubblico di un intero mondo, ma soprattutto quando ancora loro due erano insieme con la voglia di vivere senza pensare che magari un giorno il loro amore sarebbe potuto finire, o per meglio dire, senza pensare che un giorno sarebbero stati costretti a farlo finire. Louis sorride mestamente al ricordo. In una terza cornice riesce a vedere Anne e Robin il giorno del matrimonio e nell'ultima.. beh nell'ultima ci sono loro.
Riconosce quella foto, è la stessa che anni prima era appoggiata sul comodino della loro camera, era la stessa che aveva sfilato dalle mani di un Harry in lacrime il giorno prima di prendere di comune accordo la decisione di lasciarsi, era la stessa che riportava alla mente momenti felici che erano svaniti con il tempo e che ora non facevano altro che torturare le loro menti ancora troppo succubi di quell'amore.
Si volta verso il riccio che lo guarda ancora esitante, forse quasi intenzionato a giustificarsi per la presenza di quella foto tenuta come una reliquia insieme alle altre.
Il suo sguardo tuttavia viene attratto dalla stanza opposta alla sala; divisa da una parete di vetro c'è una cucina con un immenso muro rosso e Louis a quel punto non fa altro che distogliere lo sguardo e puntarlo di nuovo su quello di Harry per poi "perché quel colore?" chiedere e con impazienza aspettare la risposta dell'altro che sussurra "era il colore della nostra vecchia cucina, ricordi Lou? l'avevamo dipinta insieme quei pomeriggi di gennaio durante la nostra prima pausa dal tour. Pensavo che dipingerla così mi avrebbe riportato per un momento a quegli anni, facendomi credere di non aver mai lasciato quella casa... facendomi credere di non aver mai lasciato te." rimangono entrambi con gli occhi incatenati, i respiri mozzati da quella rivelazione e il battito del cuore in sincrono e poi accadde: l'abbraccio, le mani, l'essersi capiti ancora dopo anni, le foto, la cucina erano soltanto l'anticipazione di quello che stava per succedere perché sia Louis che Harry dopo quelli che sembrarono minuti infiniti si avvicinano velocemente l'uno all'altro e si uniscono in un bacio desiderato, colpevole, proibito ed atteso. Perché non è vero quello che accade nei film, non esiste che dopo anni senza aver visto una persona, la tua persona, ma avendo continuato ad amarla tu riesci a ignorare tutti quei particolari e magari concludere l'incontro con un "magari ci rivediamo per un caffè". Louis ed Harry ci hanno provato per l'ennesima volta a seguire un copione già scritto nella loro vita ma non ci sono riusciti e il risultato sono loro in questo momento che dopo circa tre anni e mezzo sono avvinghiati nel corridoio di casa del più piccolo, si sono ritrovati e finalmente riescono a sentire la sensazione del giusto in un bacio che stanno dando. Perché è un loro bacio. I loro corpi ricominciano ad unirsi come erano soliti fare prima e si incastrano ancora alla perfezione, quale sia il segreto per far si che questo avvenga nessuno dei due lo sa, ma entrambi pensano che sia perché sono semplicemente loro.
Harry lascia cadere la copia del libro che teneva ancora sulle mani per poi portarle sui fianchi di Louis che nel frattempo gli sta sfiorando il collo con le dita. Il più grande morde il labbro rosso e gonfio dell'altro e si lascia sfuggire un gemito quando la sua lingua gli tocca i denti ed approfondendo il bacio riesce a riconoscere il suo sapore.
Harry stringe l'altro a se' mentre lentamente lo fa camminare all'indietro fino a quando la sua schiena non cozza contro il muro e in quel momento si dividono. Si guardano come non facevano da anni e il cuore di entrambi batte alla velocità della luce per quello che stanno provando, facendo, ricostruendo, distruggendo; Harry sussurra "non so se sia giusto quello che stiamo facendo. Tu hai El e i bambini.." ma Louis non gli da modo di continuare perché si avvicina di nuovo a lui e già sulle sue labbra dice "non c'è cosa più giusta che io abbia fatto negli ultimi tre anni!" ed il più piccolo nel momento in cui si riuniscono pensa che se non si preoccupa lui per quello che sta facendo di certo non la farà al posto suo, un discorso egoistico certo, ma ha tra le braccia l'amore della sua vita e non se lo lascerà scappare di nuovo.
Louis non si sente in colpa per i baci che sta lasciando sul collo di Harry o per le sue mani che ora vagano sul suo corpo magro e slanciato, sarebbe un ipocrita se lo facesse perché lui non bacia più Eleanor in quel modo da tanto tempo, no, forse non l'ha mai fatto. Pensa ai bambini per un minuto, si dice che per loro potrebbe smettere di fare quello che sta facendo ma poi riapre gli occhi e vede quelli verdi dell'altro che lo fissano come se fosse la cosa più importante della sua vita e pensa che per una volta metterà da parte l'amore per loro per quello che prova nei confronti di Harry. Il più piccolo che continua a guardarlo gli dice arrossendo "non ho mai smesso di amarti", Louis gli accarezza una guancia e colpito dalla sincerità di quelle parole "neanche io amore mio, neanche io".
 
Ma che fretta hai?
Tu sai già che cosa siamo noi.

Sono sdraiati nel letto di Harry, Louis sta accarezzando quei ricci che gli sono mancati tanto mentre il più piccolo è adagiato sul suo corpo e con un braccio gli circonda il fianco. Louis crede che rifare l’amore con Harry non sia paragonabile nemmeno all’esplosione di una supernova, Harry crede che rifare l’amore con Louis sia la cosa più semplice del mondo invece. “Non voglio che questo finisca di nuovo, non potrei farcela” dice in un momento di estrema sincerità Harry. Si sono abituati di nuovo a quella routine: ci sono loro, l’amore e una casa, tutto il resto, ciò che li circonda è diventato opaco, loro sono la sola luce di cui hanno bisogno entrambi. “Non finirà te lo prometto amore mio, non di nuovo. Troveremo un modo, troverò un modo”. Questa volta Louis non intende lasciarlo andare, non vuole trascorrere altro tempo lontano da Harry, perché quelli passati sono stati gli anni più brutti della sua vita, più brutti di quando erano costretti a nascondersi.
 
You kiss me, kill me, push me, pull me,  
Leave me wanting more

“Papà c’è un signore dall’altra parte della mo- mo- motropolitana che ti guarda” dice Aly qualche giorno dopo tirando Louis per la manica della giacca. “Si dice metropolitana tesoro” poi alza gli occhi e vede Harry, che si, effettivamente lo sta guardando, hanno appuntamento per quella stessa sera casa sua, Louis non vede l’ora. Gli sorride, vorrebbe raggiungerlo per baciarlo ma non può perché lì con lui ci sono i suoi bambini e sarebbe fuori luogo, quindi si limita a quello, lui ricambia. “chi è papà?” interviene Noha, Louis sta per rispondergli «l’amore della mia vita» ma si trattiene anche questa volta, <vorrei fosse l’ultima>, così “un amico, piccolo, è un amico speciale.” poi il treno arriva.
***
Sono passati ormai due mesi dal giorno che si sono rivisti alla stazione della metropolitana e quindi da 60 giorni a questa parte Louis ed Harry continuano ad incontrarsi. Appena il più grande si libera manda un messaggio all’altro che lo aspetta alla fermata di Hillingdon e quando lo vede gli corre incontro e lo bacia, se è certo di non avere intorno troppi occhi indiscreti.
***
Era maggio, ora sono a fine giugno ed è estate anche a Notting Hill. Sono sdraiati sul divano dove hanno appena fatto l’amore e ancora sudato Louis cerca di dire senza far trasparire troppa emozione nella sua voce “Eleanor partirà con i bambini per l’America a metà luglio, torneranno il 7 settembre.” Harry lo fa alzare da dove è appoggiato sul suo petto e “davvero?” dice, mentre il suo sorriso si allarga incontrollatamente, l’altro lo guarda e “si, sarò tutto tuo.” e probabilmente quello che stanno facendo è sbagliato, egoista, sicuramente non è razionale, ma si amano, lo hanno sempre fatto e ora sono felici. Harry lo bacia di nuovo.

 
Who I am from the start
Take me home to my heart

 
Nelle settimane che passano dopo la partenza di Eleanor, Louis ed Harry trascorrono insieme tutto il tempo perduto. Vivono perennemente a casa del più piccolo. Louis ha scoperto che i bambini che giocano in quella via si chiamano Alex, George ed Ellie, crede sia il diminutivo di Elizabeth; mentre quello della signora che ogni pomeriggio alle tre da’ l’acqua alle piante è Meredith. Le sta simpatica, lo saluta sempre cordialmente quando lui la mattina esce per andare a prendere la colazione ad Harry e lei è seduta accanto alla finestra mentre legge.  Non fa altro che pensare che non sia la tipica donna inglese fredda e pignola, ma d’altronde squarcerebbe l’armonia di quella realtà.
***
Fortunatamente a Londra non fa così caldo, poche volte si ritrovano tanto affannati da non riuscire a fare nulla, altrimenti si inventano sempre qualcosa di nuovo: un giorno si siedono nel porticato che da sul giardino immenso, quello che dall’esterno non si vede, e dopo aver fatto colazione Louis si siede fra le gambe di Harry mentre il più piccolo gli legge da capo “Narciso e Boccadoro”. Harry si ricorda ancora il suo libro preferito.
*
Un’altra volta Harry gli chiede se ha voglia di rimbiancare casa con lui, Louis ovviamente non può rifiutare e dopo aver comprato numerosi secchi di vernice la pitturano tutta. Tranne la parete rossa della cucina.
*
Una notte mentre sono sdraiati sul letto il più grande chiede all’altro “chi ha fatto i disegni sul muro all’esterno?” e non si aspetta di certo ciò che gli rivela Harry “avevo comprato questa casa qualche mese prima che ci lasciassimo. Ti avrei proposto di trasferirci qui la sera del tuo compleanno, ho sempre pensato che il loft in centro a Londra fosse troppo sotto gli occhi di tutti, qui sarebbe stato tutto più intimo, fuori dalla portata dei giornalisti. –si sistema meglio sulla spalla di Louis- I disegni li ha fatti Zayn, abbiamo passato pomeriggi interi mentre lui mi faceva gli schizzi su un foglio ed io approvavo quelli che mi piacevano di più; non mi ricordo se sono state più le volte in cui siamo andati d’accordo o abbiamo litigato, ma in fondo avrebbe rifatto un disegno anche cento volte solo per vedermi felice, lo so perché una volta a casa sua ho trovato una cartella con lo stesso soggetto ripetuto più o meno dieci volte. –Louis sorride tristemente, ma Harry non può vederlo- Era l’unico a sapere di tutto questo. Gli interni li ho fatti fare da un amico di Nick che mi aveva promesso la massima riservatezza. Solo la parete rossa della cucina ho dipinto io, ma questa storia già la sai. In ogni caso non ho mai avuto il tempo di darti il mazzo di chiavi che avevo preparato per te, tutto è andato perduto prima di questo.” Louis in quel momento si impone di non piangere ma muove velocemente le dita della mano perché è nervoso, sentire come quello che è successo ha rovinato tutto fa male; Harry se ne accorge, non ha mai scordato quel movimento involontario, così gliela prende fra le sue e la bacia. Poi sale sul suo bacino e con la mano che non ha stretta  in quella di Louis gli scosta il ciuffo dalla fronte, si avvicina al suo viso e quasi sulle sue labbra gli sussurra “non importa, sei qui adesso”. Quella notte Harry sente Louis finalmente suo. A Louis fa male perché non accadeva da tanto tempo, troppo, ma Harry lo accarezza, lo bacia e il dolore passa in secondo piano se c’è il suo amore a fare da protagonista. Poco prima di venire fra le mani del più piccolo gli sussurra “non è andato tutto perduto.” e Harry annuisce e gli dice che lo ama.
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Louis quando non si addormenta o non è occupato con Harry, la sera tardi, per via del fuso orario, chiama i bambini per sentire come va la loro vacanza e loro come da programma gli raccontano sovraeccitati la loro giornata. Sono poche le volte in cui c’è anche Eleanor lì con loro, di solito si limita ad accettare la chiamata e a dirgli “ora arrivano”. Le cose fra loro non vanno, ovviamente, lui lo sa e crede che lo abbia capito anche lei. Ha in programma di parlare con lei appena tornerà dalla casa negli Hamptons che hanno.
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La mattina del 10 agosto Harry si sveglia e vede l’altro che dorme profondamente accanto a lui e una morsa gli si forma attorno al cuore perché tutto quello gli è mancato. Nessuno può immaginare quanto gli siano mancate le labbra leggermente aperte dell’altro, i suoi capelli chiari sul cuscino, o il suo braccio intorno alla sua vita. Sorride e riderebbe dalla gioia se potesse, ma sono appena le sette e lo sa che Louis ha fatto molto tardi per chiamare Aly e Noha, così gli fa una carezza e gli lascia un bacio a fior di labbra, l’altro non sembra neanche accorgersene, poi con delicatezza scosta la sua mano e si alza. Ha intenzione di andare a trovare sua madre, non ha chiesto all’altro di andare con lui perché è ancora troppo presto e loro non si sono ancora del tutto sistemati: c’è ancora il problema Eleanor ed è sicuro che a Anne verrebbe un infarto se le portasse di nuovo dentro casa Louis quattro anni e qualche figlio dopo, senza neanche averla preparata. Magari accennerà al fatto che l’ha rivisto. Ok forse più che rivisto.. sua madre è sempre stata una donna di larghe vedute no? Si autoconvince. Si fa una doccia veloce, si veste ed esce per comprare la colazione a Louis. Quando torna gli lascia sul bancone della cucina un cappuccino con latte di soia ed una spruzzata di caramello <Louis ha dei gusti orribili> e un muffin al doppio cioccolato. Poi sale in camera ed estrae da una scatola che tiene nascosta nell’armadio un mazzo di chiavi, il mazzo di chiavi. Riscende, scrive su un post-it una cosa veloce che attacca alla vetrata della cucina, appoggia le chiavi accanto alla colazione ed esce.
Quando Louis si sveglia il più piccolo non è accanto a lui e per un momento lo coglie il panico, si chiede se sia stato tutto un sogno e va bene che le sue sinapsi non funzionano bene la mattina, ma è sicuro di aver baciato Harry prima di addormentarsi ieri quindi no, è tutto vero e se il riccio non è accanto a lui un motivo ci sarà. Il fatto è che non è più abituato a svegliarsi da solo dopo quasi un mese di convivenza con lui e anche se si sente un po’ dipendente dall’averlo intorno gli va bene così, se c’è Harry la sua è una vita meravigliosa. Scende dal soppalco dove c’è la camera da letto, prova a chiamarlo ma nessuno risponde, quindi intuisce che sia uscito, poi vede una cosa colorata sul vetro davanti a lui, si avvicina e legge –sono andato a trovare mia madre, tornerò per pranzo. Per ogni evenienza comunque..- e Louis non capisce perché abbia lasciato la frase in sospeso, forse non gli entrava sul piccolo foglio, lo gira per controllare ma vede solo un –ti amo, H-. Confuso entra in cucina per prepararsi un caffè ma vede un bicchiere di Starbucks con un muffin e qualcosa di argentato sul bancone, si fa più vicino e quando capisce cosa sono gli viene da piangere e dopo anni lo fa, le sue però sono lacrime di felicità per tutto quello che gli sta accadendo e per la fortuna che avuto nell’aver rincontrato l’amore della sua vita. Quando Harry rientra in casa trova Louis seduto per terra in cucina, gli si avvicina per chiedergli se va tutto bene, ma non fa in tempo a dire nulla perché l’altro lo bacia con foga e lo prende lì, su quello stesso pavimento.
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Il 29 agosto dopo aver pranzato decidono insieme di mandare un messaggio a Liam per il suo compleanno. Lo scrivono dal cellullare del più piccolo e lo firmano con –Lou&Harry-. Quando dall’altra parte della città il festeggiato legge gli auguri è sicuro che lo coglierà un infarto o qualcosa di simile da lì a pochi minuti, perché, semplicemente, non è possibile. Così fa leggere il messaggio a Niall che è lì e lui semplicemente ride, ride e ride ancora e poi “chiamo Zayn questa gliela raccontiamo”. Così Liam, Niall e Zayn alle sei del pomeriggio si ritrovano davanti casa di Harry pronti a suonare il campanello. Quando il biondo ha fatto la sua telefonata infatti chiedendo al moro se fosse davvero possibile quello che le loro menti stavano immaginando, lui con la sua solita delicatezza ha risposto “quei due stronzi. So dove sono comunque, vi passo a prendere per le cinque e mezza, se li trovo a scopare giuro che faccio un video e lo carico su youtube”  ed eccoli lì appunto invadenti e con la solita irriverenza con la quale li hanno lasciati quattro anni prima. Zayn alla fine si è convinto a non usare le chiavi di riserva che gli aveva lasciato Harry, perché Liam gliel’ha chiesto come regalo di compleanno, il Rolex nuovo non gli è bastato, ripetendo come un mantra frasi tipo “anche se fosse hanno del tempo da recuperare” o “sinceramente Zay mi farebbe un po’ schifo”. In tutto questo Niall ride.
Harry e Louis dentro casa sono seduti sul divano quando sentono qualcuno che bussa alla porta e contemporaneamente suona il campanello, si guardano ed entrambi pensano che se quello è uno scherzo è davvero di cattivo gusto e la persona che lo sta facendo cacofonica. Si alzano in ogni caso ed aprono la porta insieme e quando se li ritrovano davanti con il dito di Zayn premuto sul campanello, la mano di Liam ancora sospesa, prima evidentemente appoggiata al legno azzurro e Niall dietro di loro con un sorriso a trentadue denti è come se tutto il tempo trascorso non esistesse “mi siete mancati” dice Harry, Louis alza un sopracciglio e “ a me no!” ma il suo sorriso lo tradisce quando Niall gli si getta al collo e gli altri lo seguono. Non è cambiato nulla.

 
I caught you burnin' photographs
Like that could save you from your past
History is like gravity
It holds you down away from me
You and me, we've both got sins
I don't care about where you've been
Don't be sad and don't explain
This is where we start again
Start again

È settembre. Lo è a Notting Hill, ma purtroppo lo è anche a Chelsea, il quartiere dove Louis vive con Eleanor, che tornerà a casa con i bambini dopo quasi due mesi di vacanza. Il loro aereo arriverà quel pomeriggio.
Louis ed Harry si sono alzati presto quella mattina, nessuno dei due riesce a dormire. Sono agitati entrambi. Louis deve affrontare sua moglie, mentre Harry.. beh lui ha solamente paura che gli portino via di nuovo l’amore della sua vita. Dopo quasi un’ora passata a letto senza parlare, Louis fa scivolare la sua mano in quella dell’altro, poi gli si avvicina fino ad arrivare con le labbra all’altezza dell’orecchio e “doccia?” gli sussurra. Il più piccolo si volta lentamente e dopo aver fatto passare lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra lo bacia, poi si tira indietro ed annuisce sorridendo.
*
Pranzano insieme in un piccolo ristorante poco lontano da dove abitano, poi tornano a casa e Louis sta quasi per preparare le proprie cose da riportare a casa, ma poi si gira e vede Harry appoggiato allo stipite della porta con lo sguardo terrorizzato e gli occhi quasi velati dalle lacrime così si ferma, guarda la valigia aperta sul letto e prende la sua decisione, la richiude ed apre  l’anta dell’armadio per  rimetterla al suo posto; Harry comincia a ridere quando vede che gli risulta difficile poggiarla sull’ultimo ripiano, quindi gli si avvicina e “faccio io.. nano”, Louis si gira con le sopracciglia aggrottate e “no, sei tu che sei un gigante ed hai costruito una casa su misura per te”, il più piccolo sempre con il sorriso sulle labbra richiude l’armadio e ci schiaccia contro il corpo di Louis, poi fa scendere una mano all’altezza dei suoi pantaloni, gli toglie il bottone dell’asola e glieli fa  sfilare,  porta le sue mani dietro la schiena di Louis e poi sempre più giù, gli si avvicina con le labbra ad un orecchio e “non mi sembra che la mia altezza ti dispiaccia tanto quando faccio questo..” e lo tira su, Louis prontamente allaccia le gambe dietro la schiena di Harry e a sua volta gli slaccia i pantaloni, gli infila una mano dentro i boxer prendendogli in mano l’erezione quasi completa e con la voce già spezzata dal piacere gli sussurra “non mi dispiace affatto”. Poi è tutto un susseguirsi di gemiti e di “più forte Haz”, c’è un “non sei preparato Lou” e un “non mi porta, ti voglio dentro ora”. L’estasi, il piacere più assoluto, Louis ed Harry lo definirebbero il raggiungimento del nirvana.
*
Nel primo pomeriggio si alzano dal pavimento dove hanno finito per accasciarsi e si rivestono, Louis deve andare a prendere i bambini ed Eleanor all’aeroporto, così Harry lo accompagna alla porta e il più grande in un gesto meccanico dal tavolino vicino all’entrata prende sia il telefono che il suo mazzo di chiavi, quando se ne rende conto si gira verso il più piccolo che ha seguito ogni suo movimento e che non gli  lascia il tempo di parlare, appoggia le sua mani grandi sulle sue guance rosse e lo bacia di nuovo e “torna da me, solo.. torna da me Lou” poi lo lascia andare.

Conti precisi per ricordare quanti sguardi hai evitato
e quante le parole che non hai pronunciato
per non rischiare di deludere.
La casa, l'intera giornata,
il viaggio che hai fatto per sentirti più sicuro
più vicino a te stesso,
ma non basta, non basta mai.

Eleanor e i bambini arrivano all’aeroporto di City London intorno alle cinque, Louis li aspetta all’interno dietro le transenne che lo separano dai check-in, quando Noha e Aly lo vedono corrono fra la folla e appena lo raggiungono gli si gettano addosso; Louis li abbraccia forte, sono i suoi bambini e gli sono mancati come l’aria. Eleanor li raggiunge dall’alto delle sue Louboutin tacco dodici trascinando con lei un trolley di Louis Vuitton, dietro di lei un facchino, probabilmente pagato appositamente per quel servizio, spinge un carrello con sopra altre quattro valige. Lo saluta con un classico “ciao Lou” ma nessuno dei due si sporge per baciare l’altro. Louis prende possesso del carrello e si avvia con i bambini a carico e Eleanor dietro di lui verso la macchina.
Raggiungono casa che sono ormai le sei, visto l’imponente traffico di Londra. Louis prima di arrivare in aeroporto ha avuto l’accortezza di salire nell’appartamento e far passare un po’ d’aria visto che in quel mese non ci ha vissuto.
Mentre Eleanor disfa tutti bagagli Louis passa del tempo da solo con i bambini che gli raccontano tutto quello che non sono riusciti a dirgli della vacanza, poi li lascia giocare nella loro camera mentre lui si appresta a preparare la cena, con il tempo, per forza o per amore, ha imparato anche a fare quello.
I bambini si addormentano presto, il viaggio è durato molto e Eleanor gli ha detto che durante il volo non hanno trovato pace.
Quando sono soli Louis cerca di iniziare il discorso, quel discorso, quello in cui gli dirà che ha incontrato Harry di nuovo, che non l’ha mai dimenticato, che si trasferirà da lui e che ha intenzione di presentarlo ai bambini. Perché ha scelto lui, sceglierà sempre lui. Ma Eleanor anche prima di potersi sentir dire “dobbiamo parlare El..” lo ferma con un “sono stanca Lou, ne parliamo domani!”. Ma il giorno dopo lei passa il pomeriggio a fare shopping per l’inverno nel centro di Londra, mentre lui resta a casa con i bambini. La sera a cena lei chiama un piccolo servizio di catering ed invita a cena alcune delle sue amiche per festeggiare il rientro in città. Eleanor riesce ad evitare per quasi una settimana la discussione, nel frattempo Louis è stressato ed arrabbiato, continua a chiamare Harry tutte le sere e riesce ad incontrarlo il venerdì pomeriggio di quella settimana; sfoga su di lui tutta la sua frustrazione, Harry lo ascolta parlare, lo lascia piangere e ci fa l’amore.
**
È sabato quando Louis davanti ad un programma qualunque prende un bel respiro e fra se’ e se’ dice “ora glielo dico”. Così spegne la televisione e va da Eleanor, che si trova seduta in cucina mentre scrive qualcosa sul suo iPhone e “ho rincontrato Harry circa tre mesi fa. Lo amo ancora e sono stato con lui mentre tu eri negli Hamptons. Mi dispiace.” Eleanor alza gli occhi già lucidi e lo guarda. Rimane in silenzio per quelli che sembrano ore intere, in quel momento Louis quasi non respira, non è in grado di controllare il suo battito cardiaco, né il movimento involontario delle sue mani. Forse, pensa, è stato troppo veloce, l’ha colta di sorpresa, non avrebbe dovuto dirle che era ancora innamorato di Harry e magari si poteva anche risparmiare quel mi dispiace, abbastanza ipocrita da parte sua uscirsene con una cosa del genere; ma come gli è venuto in mente? Ma poi il suo flusso di coscienza viene interrotto da Eleanor che a bruciapelo tanto quanto lui gli dice “lo sapevo” e a lui gli verrebbe da dire “ah si? E come?”, ma è rimasto congelato sul posto, le sue sinapsi sono esplose. Poi lei con un bassissimo tono di voce dice “già” e sospira. Sembra che stia in realtà intraprendendo un discorso con se stessa piuttosto che con Louis, che la guarda stralunato. Dopo di che continua: “era solo questione di tempo, sapevo sarebbe successo. - si accarezza distrattamente i capelli lunghi. Si ferma per qualche altro minuto e prende un sorso della sua tisana; Louis ingoia aria a vuoto-  Lo sapevo mentre durante il nostro matrimonio non facevi altro che guardare verso l’entrata della chiesa -prende un respiro profondo-, quando durante il trasloco hai aperto lo scatolone delle fotografie e le hai tirate fuori tutte tranne una, quando è nato Noha, tu l’hai preso in braccio e piangendo hai poggiato un dito nella sua fossetta e sapevo che non stessi piangendo solo perché era venuto al mondo il tuo bambino. -Se possibile Louis in questo momento è ancora più spaventato per quello che può accadere, dalla reazione che potrebbe avere.- Più volte mi sono chiesta se mentre stessi con me tu pensassi ancora a lui, ora penso di potermi dare una risposta. Ma una sola cosa voglio chiederti -lo guarda mentre si asciuga una lacrima solitaria che gli è scesa su una guancia- perché non sono mai stata abbastanza Lou?” e Louis ci pensa, ci pensa davvero se dirgli la verità o mentirle, giusto per farla sentire un po’ meglio, ma poi la guarda negli occhi e pensa che sarebbe da codardi raccontare altre bugie così “perché Harry è sempre stato il mio tutto.” respira Louis, finalmente respira. Eleanor lo guarda e distrattamente annuisce poi “cosa intendi fare?” ma Louis non lo sa, non sa rispondere a quella domanda. Alza entrambe le spalle e scuote la testa allora Eleanor ancora una volta prende la parola al posto suo “so che lo ami e non voglio portarti via da lui. L’ho già fatto una volta, non è così Lou? -ma lei non aspetta neanche che lui le risponda- Io posso rifarmi una vita ma i bambini, pensa ai bambini, glielo dirai? Pensi davvero di farglielo conoscere? Hanno solo due anni.”. E Louis nelle ultime parole che sente pronunciare da Eleanor riconosce una punta di rabbia, o forse è semplicemente agitazione. Lui non ha una risposta precisa a quella domanda, l’unica cosa che sa per certo è che vuole far conoscere Harry a Aly e Noha, perché in fondo vuole crescere i bambini anche con lui, sa che sarebbe un ottimo padre e forse si a loro sembrerà strano inizialmente avere due papà e una sola mamma, ma sono piccoli e si abitueranno presto, farà entrare Harry nelle loro vite lentamente, lasciando che si affezionino poco a poco, quindi “non lascerò subito casa se per te va bene, posso dormire da Harry e magari tornare la mattina per farmi trovare qui e in questi giorni penserò a come dirglielo e come farglielo conoscere.” Questa volta è Eleanor ad annuire, si alza, si sistema ancora una volta i capelli dietro l’orecchio e si alliscia la gonna del vestito, poi si sporge e lascia un bacio sulla guancia di Louis e “vai a dirglielo, buonanotte Lou!”. Per alcuni minuti Louis si interroga sul significato di quel gesto così affettuoso, forse il più vero in tanti anni e probabilmente la risposta è che finalmente sono stati sinceri l’uno con l’altro.
Dopo di che si ridesta dai suoi pensieri prende le chiavi di casa ed esce. Chiama un taxi perché a quell’ora la metropolitana è chiusa ed esce. Arriva a Notting Hill che è quasi mezzanotte si fa lasciare nella strada principale e percorre di corsa il resto delle vie, arriva davanti casa di Harry che respira affannatamente, suona al campanello e mentre aspetta che l’altro venga ad aprirgli si piega per respirare meglio, quando Harry apre la porta lo guarda stralunato e “ma che..?” Louis si rialza con un gran sorriso sulle labbra, lo guarda e gli dice “le ho detto tutto.” - “davvero?” gli risponde l’altro e “davvero!” poi Harry tira Louis verso di lui, chiude la porta e lo bacia. Fanno l’amore prima contro quella porta, poi nel letto ed infine nella doccia. Si addormentano abbracciati e felici, le gambe intrecciate ed Harry che stringe Louis da dietro.

 
Che quando non ritorni ed è già tardi e fuori è buio
Non c'è una soluzione questa casa sa di te
E ascolterò i tuoi passi e ad ogni passo starò meglio
E ad ogni sguardo esterno perdo l'interesse
e tanto ti amo

Louis sta dunque facendo come da lui suggerito. Quando la sera i bambini si addormentano, verso le nove se non sono troppo stanchi, lui saluta Eleanor con un bacio sulla guancia e va da Harry. Ha iniziato anche ad usare le chiavi di casa perché una volta si è reso conto di averlo svegliato e si è sentito in colpa. Più volte, in quel mese ormai, è accaduto che rientrando l’ha trovato già addormentato nel loro letto, quando succede Louis si ferma sempre per qualche minuto sullo stipite della porta a guardarlo, poi gli lascia un bacio e dopo essersi spogliato si mette a dormire assieme a lui.
*
I bambini hanno ricominciato ad andare all’asilo, quindi la mattina Louis si alza presto, va a comprare la colazione ad Harry e poi raggiunge la sua vecchia casa. Solitamente quando apre la porta dormono ancora tutti, così a volte prima sveglia Eleanor e poi i bambini, altre la lascia dormire e si occupa lui di tutto: gli prepara la colazione, li veste e gli fa lavare i denti, poi carica ad ognuno il proprio zainetto sulle spalle ed escono. Prendono sempre la stessa linea della metropolita ed al ritorno incontrano sempre Harry che è dall’altra parte e li guarda sorridendo. Un giorno di inizio ottobre Aly ha tirato la manica della giacca del padre e gli ha detto indicando l’altro dall’altra parte “posso salutare il tuo amico speciale papà?” e Louis è rimasto un po’ spiazzato da quella richiesta ma poi le ha sorriso e “si, certo che puoi!” e lei si è voltata e ha sventolato la manina in aria verso Harry. Se possibile il sorriso del riccio si è allargato ancora di più e dopo aver guardato Louis quasi stupito ha ricambiato il saluto. Il gemello inizialmente è rimasto a guardare, poi “posso salutarlo anche io papino?” e Louis anche a quella domanda ha annuito, così Noha ha imitato sua sorella.
*
Una mattina quando arriva a casa per portare i bambini a scuola Eleanor è già in piedi che lo aspetta e mentre stanno preparando la colazione insieme, lei gli chiede se per quella sera può tenere da solo i bambini perché lei deve andare a cena con una sua amica, il suo sorriso la tradisce e Louis capisce che ha un appuntamento, ma comunque fa finta di niente ed annuisce, poi ci pensa e le chiede “va bene se gli faccio conoscere Harry?”, Eleanor non perde il sorriso, alza la testa e guarda gli occhi di Louis che sperano in un si e “si, credo sia ora.”, lui felice l’abbraccia e all’orecchio le sussurra “metti il tubino nero di Chanel e i sandali di Miu Miu che hai comprato a Parigi la scorsa primavera” poi si stacca e ammicca, lei inizia a ridere apertamente e scuote la testa.
Quella mattina appena ha lasciato i bambini a scuola Louis corre a casa da Harry, lo trova che è appena uscito dalla doccia e non gli lascia neanche il tempo di dire “Lou cosa ci fai qui?” che lo precede dicendo “va bene se stasera ti faccio conoscere i bambini?” ed il più piccolo boccheggia alla notizia, ma piano piano si allarga in un sorriso e “davvero?” e Louis annuisce e “certo, certo che va bene!” e poi si baciano. Harry quella mattina, per la prima volta in tre anni, fa tardi a lavoro.
*
Harry si offre di preparare la cena ai bambini per quella sera. Louis dopo averli ripresi da scuola li porta a casa e mentre gli sta preparando la merenda gli dice “stasera vi faccio conoscere una persona” e non ha neanche intenzione di svelargli di chi si tratta, e non perché vorrebbe fargli una sorpresa, ma perché ha paura che rimangano delusi, ma dopo quasi cinque minuti di ininterrotti “chi è?” da parte di tutti e due lo dice “l’amico speciale di papà..” ma non fa a tempo ad aggiungere il resto perché Aly inizia a con “quello che sta sempre dall’altra parte della mo-motropolitana?” e “quello con i ricci che sembra un angelo?” e poi interviene Noha con “quello che ci sorride e saluta sempre?”  e Louis sorpreso annuisce e loro lo abbracciano felici, neanche fosse Natale. Li aiuta a prepararsi, Aly più che altro, che ha insistito per mettere il vestitino rosa anche se fuori sono 15° e non fa altro che toccarsi le treccine tenute dal nastro dello stesso colore, Louis la guarda e “la mia principessa” poi le schiocca un bacio sulla guancia. Escono di casa che sono quasi le sette e i gemelli sono letteralmente entusiasti; durante il pomeriggio è tornata anche Eleanor che prima di lasciarli andare in procinto di uscire anche lei si è raccomanda che facessero i bravi, Louis le ha sorriso e quando l’ha vista indossare quello che lui la sera prima le aveva suggerito le ha fatto l’occhiolino, lei ha arricciato le labbra nascondendo un sorriso e l’ha spinto verso la porta dicendo un “ciao Louis, buona serata” abbastanza ironico.
Arrivano davanti casa di Harry e Noha ha insistito per suonare lui il campanello, il riccio va ad aprirgli e gli sorride immediatamente, poi si abbassa alla loro altezza e “ciao io sono Harry” allungando la mano verso di loro, la prima a prenderla è ovviamente Aly che “io sono Aly, piacere” poi seguita dal fratello che “io sono Noha” ed entrambi sorridono e quando Harry gli chiede se vogliono entrare loro annuisco felici, così si rialza e si scosta per aprire meglio la porta e mentre anche Louis sta entrando gli lascia un bacio sulla guancia e “bentornato a casa, amore” recita come un film degli anni ‘50 e tutto sembra perfetto, sembrano proprio una vera famiglia e Louis con quella scena davanti agli occhi ci spera davvero che possano diventarlo.
*
La cena risulta perfetta, anche se con due bambini di quasi tre anni non ci si deve sforzare poi molto. Aly e Noha seduti l’uno vicino all’altro davanti ai due adulti mangiano tutto quello che Harry ha cucinato per loro e Louis lo guarda ammirato, quando si siede accanto a lui fa scivolare una mano sulla sua coscia per ringraziarlo e l’altro automaticamente ci porta la sua sopra e fa incrociare le loro dita. I bambini tartassano di domande Harry ma lui risponde a tutte con un sorriso sulle labbra; anche quando Noha gli chiede da quanto sono amici con il suo papà e se hanno mai litigato lui non si tradisce e “siamo amici da quasi sette anni e si abbiamo litigato una o due volte ma poi si è risolto sempre tutto. Vero Lou?” e si gira verso l’uomo affianco a se che “già si è sempre risolto tutto” gli risponde mentre stringe più forte la sua mano.
*
Finito di mangiare Harry gli mette il dvd della bella addormentata nel bosco e li copre con una coperta, mentre lui lava i piatti in cucina Louis gli arriva da dietro e lo abbraccia, si alza sulle punte e gli sussurra ad un orecchio “sei stato perfetto, come al solito” poi gli lascia un bacio che l’altro ricambia. Poi pensa però che c’è solo una parete di vetro a dividerli dalla sala quindi si stacca e guarda verso l’altra stanza, ma non vede movimenti e quindi resta tranquillo lì con Harry mentre sistema la cucina. Quando ritornano entrambi in sala sia Aly che Noha si sono addormentati ed Harry non può che guardarli con un sorriso dolce sulla labbra mentre stringe la mano dell’altro e gli dice “sono dei bambini perfetti” e Louis sorride orgoglioso, perché si lo sono davvero. Poi continua e “non puoi svegliarli e portarli a quest’ora nel freddo di Londra” e l’altro sussulta perché Harry gli sta implicitamente dicendo che i bambini possono dormire lì. Gli direbbe di si ad occhi chiusi, ma la scelta non dipende solo da lui così “provo a sentire El” e recupera il telefono da sopra il tavolino all’entrata. Di chiamarla non se ne parla, così le scrive e non può che sperare che lei legga il messaggio. La risposta arriva circa una ventina di minuti dopo quando anche Louis si è quasi addormentato fra le braccia di Harry seduto sulla poltrona. Il messaggio recita  a Louis viene da ridere quando legge il messaggio e lo passa ad Harry per fargli conoscere la risposta ed anche quello trattiene le risate mentre “inizia a starmi simpatica, forse..” poi si alzano entrambi ed ognuno prende un bambino e li portano nella camera degli ospiti. Aly mentre è in braccio ad Harry apre un attimo gli occhi e “mi piaci Harry” poi si riaddormenta sulla sua spalla. Dopo averli cambiati con due magliette di Harry per non farli dormire con i loro vestiti, li mettono sotto le coperte mentre ancora dormono, lasciano una piccola luce accesa nel caso in cui si dovessero svegliare e poi vanno in camera loro.
Quando sono entrambi a letto si avvicinano e Louis lascia un bacio languido sulle labbra del più piccolo che ricambia, ma ad un certo punto gli poggia una mano sul petto e ridendo “Eleanor ha detto che non possiamo scopare con i bambini in casa”, Louis si stacca sbuffando e “il capo ha parlato” enuncia; così appoggia la testa sulla spalla e con un tono molto basso dice “grazie per tutto quello che hai fatto. I bambini ti amano, Aly in particolare.” Ed Harry mentre gli accarezza i capelli sussurra “te l’ho detto, sono dei bambini fantastici, è impossibile non affezionarsi a loro. Spero solo che accettino tutto questo” Louis si alza, gli lascia un ultimo bacio e ancora sulle sue labbra “lo faranno” gli sussurra ora sicuro di quello che accadrà. Poi si rigira e si fa abbracciare da dietro come ogni notte.
Quella sera, non è solo una la persona a dormire serena nella casa più grande di quella via di Notting Hill, perché due bambini di due anni e dieci mesi sono addormentati in un letto forse troppo grande per loro, mentre il loro papà dorme con l’amore della sua vita che però non è la loro mamma. Può sembrare strano agli occhi di molti, ma quelle quattro mura racchiudono molta più felicità di una casa che accoglie una famiglia modello e forse va bene così, sicuramente a Louis tutto ciò lo fa sembrare finalmente giusto e per Harry.. beh per Harry è tutto nuovo, ma ha deciso che può fare questo per l’uomo che ama.
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Dopo la cena i bambini hanno rivisto Harry più volte mentre erano con Louis e una volta lo hanno addirittura salutato mentre lui era come al solito dall’altra parte della metropolitana mentre loro con Eleanor, anche lei lo ha salutato con un sorriso appena accennato e lui ha fatto lo stesso, forse un po’ più imbarazzato.
Louis è consapevole che è arrivato il momento di dire ai bambini che andrà via di casa. Ne parla con Eleanor ed anche lei è d’accordo, così un pomeriggio di metà ottobre mentre stanno giocando tutti e quattro insieme Louis dice “papà andrà a vivere con Harry” e i bambini si fermano, Aly posa il suo little pony e Noha la sua macchinina. Poi lo guardano. Complici probabilmente il fatto che abbiano solo due anni e anche che Eleanor e Louis non siano mai stati tanto affiatati, i bambini non la prendono male, infatti la prima a parlare è Aly che dice “il nostro Harry?” e Louis sorride ed annuisce, Noha dopo di lei chiede “ma noi potremo continuare a vederlo?” e Louis sta per rispondere anche a quella domanda ma Eleanor con sua grande sorpresa lo precede “ma certo, lo vedrete molto più spesso ora. Non cambierà nulla tranquilli, solo che papà non passerà più tutto il tempo qui” e i bambini a quella risposta annuisco, soddisfatti della risposta probabilmente e riprendono a giocare. Louis si volta verso Eleanor che gli sta sorridendo e “è andata bene..” dice a bassa voce e lei annuisce e gli poggia una mano sulla spalla per calmarlo perché sapeva quanto fosse teso.
Quella stessa sera dopo che hanno messo a letto i bambini Louis prepara tutte le sue cose, le mette dentro una valigia ed Eleanor lo aiuta, quando sta per uscire si volta verso di lei e “grazie” gli dice sincero e con gli occhi che esprimono un’immensa gratitudine. Lei gli prende una mano e “ho sempre pensato che questo momento mi avrebbe spezzato il cuore eppure non riesco a vederla come una cosa sbagliata, mi raccomando sii felice con lui Louis, fallo per te e per il tempo che ci hai messo a capire che questa non poteva essere la tua vera vita” poi gli lascia un bacio sulla guancia come al solito e lo lascia andare. Chiude la porta Eleanor e ci si appoggia contro fino ad arrivare seduta sul pavimento, poi con una mano curata si asciuga quelle poche lacrime che le stanno uscendo dagli occhi, ma nel frattempo sorride, perché sono vere le parole che ha detto a Louis, sa che quella non è mai stata la sua vita, l’unica cosa veramente giusta che hanno fatto insieme sono stati Aly e Noha. Forse se entrambi ci avessero pensato prima la loro vita sarebbe andata in modo diverso, ma capita che per raggiungere la vera felicità si deve anche incorrere in qualche ostacolo e sbagliare, lei e Louis l’hanno fatto entrambi ed ora possono ricominciare. Questo è quello che pensa Eleanor quando si rialza e si va a preparare la sua solita tisana ai mirtilli.

 
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you is a moment I treasure

Louis ed Harry stanno bene.
Louis sta bene perché quando si sveglia ogni mattina ha Harry che dorme tranquillo al proprio fianco. Perché può accarezzargli i capelli ricci sparsi sul cuscino e baciare quelle labbra rosse. Sta bene perché quando torna a casa dopo aver passato il pomeriggio con i bambini o alla casa discografica c’è l’altro che lo aspetta.
Harry è felice perché la mattina quando si sveglia Louis non c’è, ma se scende in cucina trova sul bancone il suo caffè e il suo muffin preferito con un post-it in cui c’è scritto che lo ama. Perché quando arriva alle tre meno un quarto in metropolitana lo trova puntualmente lì con Aly e Noha che lo salutano felici e se non hanno da fare con Eleanor passano il pomeriggio insieme. Sta bene perché quando Louis torna a casa e lo vede stanco, gli basta baciarlo per fargli ritornare il sorriso ed è tutto quello che ha sempre voluto.
*
Una sera i bambini tornano a cena lì da loro espressamente sotto richiesta di Aly ed appena suona al campanello Harry va ad aprire e lei le salta in braccio, le fa fare qualche giravolta in aria e mentre la sta riappoggiando per terra le dice “bentornata principessa” e Aly ride con le guance arrossate poi gli schiocca un bacio sulla guancia. Gli altri due stanno entrando in casa quando Noha borbotta “femminucce” neanche considerando che Harry sia un maschio, a Louis viene da ridere ma si trattiene.
Quando si mettono a cena però Aly insiste per mettersi a sedere vicino ad Harry e Louis cede il posto di buon grado. Appena finito i bambini si stendono nuovamente nel divano e mentre Harry e Louis sistemano la cucina si addormentano davanti ad un cartone; così Louis come qualche settimana prima manda un messaggio ad Eleanor, solo che questa volta l’avverte solamente.
Portano i bambini nella stanza degli ospiti e mentre stanno per uscire Harry stringe la mano di Louis e “ho deciso che la farò diventare la loro camera” e l’altro alterna lo sguardo dalla stanza agli occhi verdi di Harry, poi accosta la porta e lo bacia. Vorrebbe trattenersi ma il bacio diventa quasi subito caotico e Louis sta arpionando la maglietta bianca di Harry, poi gli stringe più forte la mano e due secondi dopo lo sta trascinando nella loro camera. Per quella sera infrangeranno la promessa fatta ad El.

Louis la mattina si sveglia presto anche se è domenica ed esce a prendere la colazione per tutti e quattro, quando rientra in casa c’è ancora silenzio così sale al piano di sopra ed entra in camera dei bambini per controllare se dormono ancora ma non li trova, inizia ad agitarsi e a chiedersi  che fine abbiano fatto e si affretta verso la sua camera ed appena apre la porta socchiusa quello che si trova davanti è forse la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la sua vita: i bambini sono nel letto che dormono affianco ad Harry che li avvolge entrambi nel suo abbraccio. Louis si toglie le scarpe ed entra nel letto insieme a loro, si mette dietro ad Harry e gli lascia un bacio sulla guancia, l’altro volta leggermente il capo e gli sorride per fargli capire che è sveglio, poi si spinge più verso di lui ma allo stesso tempo stringe più forte i bambini. Rimangono a letto in quel modo tutta la mattina.

 
It's time to begin, isn't it?
I get a little bit bigger, but then I'll admit
I'm just the same as I was
Now don't you understand
I'm never changing who I am

È novembre inoltrato ormai a Londra e quando può Louis lavora in casa e se ci riesce trattiene Harry con lui. Facendo un bilancio della sua attività Harry ha tenuto chiuso il negozio più volte in questi mesi in cui è tornato con Louis che in tre anni.
Una mattina sono in camera Harry seduto sul letto, Louis ai suoi piedi e stanno ridendo, non si ricordano neanche il perché o come hanno iniziato, ma ridono. Stanno ridendo anche quando suonano al campanello e scendono le scale correndo per vedere chi fa prima. Quando sono ormai arrivati davanti alla porta Harry riesce ad acciuffare Louis per la maglietta, gli da un bacio e lo stringe in un abbraccio da dietro mentre l’altro apre la porta, quando si trovano davanti Eleanor con i bambini dietro di lei che saltellano le risate si abbassano e sul loro viso si dipinge un sorriso turbato ma non infastidito; è Louis che “El, che ci fai qu?” lei però non fa in tempo a rispondere che i bambini essendosi accorti della porta aperta urlano il nome del riccio e gli corrono incontro, facendolo separare dall’altro. Poi quando lei tra le grida riesce a dire “devo parlare con te” Louis si scosta dalla porta ancora più perplesso e la fa entrare, voltandosi però prima verso di Harry che naturalmente annuisce scrollando le spalle.
*
Harry sta giocando nella veranda coperta con Aly e Noha, mentre Louis sta versando del tè in due tazze ed Eleanor è seduta su uno degli sgabelli accanto al bancone; si sente nervoso, non sa neanche perché ma lo è e soprattutto gli risulta strano avere la sua quasi ex moglie e il suo amante, fidanzato, cos’è Harry?, nella stessa casa. Quindi “El mi stai mettendo ansia, cosa vuoi dirmi?” e lei lo guarda e sbatte le ciglia, sembra quasi ci stia facendo apposta a detta di Louis, infatti “carina la casa.. colorata!” e allora lui le risponde “l’ha voluta Harry così, ma puoi dirmi perché sei qui, sai tutto questo è un po’ strano”. Lei alza un sopracciglio e continua a guardarsi intorno. Poi con tutta la calma del mondo apre il suo bauletto di Vuitton che ha poggiato sulle ginocchia e ne tira fuori delle carte. Inizialmente Louis non capisce, poi lei le fa scivolare fino a sotto i suoi occhi ed allora tutto è più chiaro. Sono le carte del divorzio. È sorpreso sinceramente. Non si aspettava di certo che Eleanor chiamasse l’avvocato e si facesse preparare i documenti, aveva sempre immaginato che avrebbe dovuto farlo lui. Così alza gli occhi e la guarda, lei sembra del tutto disinteressata e non riesce a capire se quella è solo una maschera, se ne abbia già preso atto o se davvero ormai non le importa più nulla. Così dice “sembri tranquilla” lei sorride e “lo sono” poi prende un sorso del suo tè. Allora Louis “devo firmarle?” ed Eleanor lo guarda di nuovo con un sorriso ironico e “ah non lo so cosa vuoi farci Lou”, lui sbuffa una risata e “no, cioè si, è ovvio che io debba farlo, ma tu sei sicura?” e lei “certo! Tu ti stai ricostruendo una vita -dice indicandosi intorno- e voglio farlo anche io.”. Così Louis annuisce, prende una penna dal mobile accanto ai fornelli e firma tutti i fogli dove accanto c’è una x. Circa un minuto dopo Louis ed Eleanor non sono più ufficialmente marito e moglie. Lui dovrà firmarle ogni mese un assegno di 7800 sterline e tenere i bambini ogni due fine settimana, durante i giorni feriali se saranno loro a richiederlo; durante l’estate ha diritto ad un intero mese con loro. Ma Louis Tomlinson ed Eleanor Calder hanno messo fine al loro matrimonio.

‘Cause I’m going to make this place
 your home

È dicembre ed Harry sa benissimo che non si dipinge una camera da letto in pieno inverno, soprattutto con il clima uggioso di Londra, ma ha insistito tanto e Louis ha smesso di ascoltarlo al terzo “ti prego” ed ha annuito. Tutto sommato ha ricevuto uno stucchevole bacio alla Harry Styles. Ed è per questo motivo che ora Zayn è in casa loro, accerchiato da pennelli e barattoli di vernice, che più che sul muro è finita sulle tute di Harry, Louis, Niall e Liam. Il perché ci siano anche gli altri due è ancora sconosciuto ma quando il più grande ha aperto la porta e si è ritrovato dietro il moro loro due ed una chitarra ha sorriso. Zayn sta disegnando sul muro una giraffa gigante, ai bambini piacerà sicuramente a detta di Harry, che invece si sta occupando del prato, Liam invece ha dipinto il cielo, Louis invece il sole e le rondini. Niall ovviamente si è messo a sedere appena entrato con la chitarra sulle ginocchia e non si è più alzato, ha fatto da intrattenimento. Si sono alternate le chiacchiere a qualche verso di qualche canzone vecchia ricordata all’improvviso. Sembra tutto come tre anni fa e forse lo è davvero ora.
*
A fine giornata la stanza dei bambini è ufficialmente finita: Harry ha deciso di farla bianca perché farla azzurra avrebbe ferito sicuramente Aly, mentre dipingerla di rosa avrebbe fatto storcere il naso a Noha e lui non vuole assolutamente questo, però è sicuro al cento per cento che il disegno della giraffa piacerà tanto ad entrambi. Sono nella veranda coperta e Louis ha acceso il fuoco perché effettivamente fa un po’ freddo ed ora sono seduti tutti lì intorno ed Harry che è rientrato a prendere una bottiglia di vodka si ferma sulla porta e guarda quella scena e pensa di averla già vista, quindi sorride e “CE L’ABBIAMO!” esclama, alzando la bottiglia in aria, ricevendo un coro dagli altri e poi torna a sedere sulla sdraio fra le braccia di Louis che gli lascia un bacio sul collo. A quel punto è Niall che “vi giuro non mi sembra vero!” e Zayn mentre svita il tappo della bottiglia “amico non abbiamo ancora iniziato a bere, piano con i sentimentalismi, potrei ricordarmi tutto”, gli altri sbuffano una risata poi il biondo riprende la parola e “no no è una cosa che devo dire da sobrio –Zayn scuote la testa “eccoci ha aspettato anche troppo” ridono tutti- guardateci! Sono passati quasi tre anni e noi siamo di nuovo tutti e cinque insieme e sembra che non sia mai successo nulla –dice indicando Harry e Louis che abbassano la testa sorridendo- si, lo so che ora abbiamo le nostra vite: Louis ha due gemelli, Zayn è sposato con Perrie e Liam sta ancora con Sophia, ma in fondo è tutto uguale, siamo ancora noi cinque ed ora sono più convinto che mai che niente e nessuno potrà cambiare questa cosa, perché ammetiamolo, ne abbiamo passati di momenti orribili eppure nulla ci ha scalfito e probabilmente molti riderebbero di noi in questo momento, del mio discorso da quattordicenne in crisi ormonale, ma vi voglio bene e non posso far a meno di pensare che sarete sempre la mia vera famiglia.” E quello è probabilmente il discorso più lungo che Niall abbia mai fatto da quando si conoscono senza ridere o dire parolacce e gli altri lo guardano chi con un sorriso stupido, chi quasi commosso e poi Zayn, che deve pur fare la parte del duro, anche se Harry ha chiaramente visto come aveva iniziato a toccarsi l’occhio destro dice “Harry ce l’hai i boccali da birra?” quello lo guarda abbastanza confuso come tutti gli altri e “si perché?” ed il moro “un bicchierino di vodka non mi basta” e tutti ridono, l’armonia che si disperde in quella veranda è così familiare e protettiva.
**
La camera ai bambini ovviamente piace, ne sono entusiasti e ricoprono Harry di baci e lui si sente amato come non mai. A metà dicembre fanno l’albero di Natale ed aiutarli arriva anche Anne che rivede finalmente Louis e conosce i bambini ed ancora non lo sanno ma prima della fine delle feste natalizie la chiameranno nonna Anne. Le feste trascorrono in fretta, Aly e Noha passano la sera della vigilia con Louis ed Harry a casa dei genitori dell’ultimo, dormono a casa di Harry che poi li porta con Louis a casa di Eleanor per fargli passare il giorno di natale con lei e soprattutto a scartare gli altri regali che gli ha portato babbo natale. Arriva gennaio ed anche il compleanno dei bambini, il 14 Louis si presenta nella casa vecchia con pacchi enormi fra le mani e festeggiano tutti e quattro insieme. La sera Aly chiede come ultimo regalo di compleanno di vedere Harry, così Louis li porta a casa con lui ed il riccio gli fa trovare la loro cena preferita ed un’immensa torta colorata di blu e rosa con scritto “buon compleanno Aly e Noha” e sei candeline, tre per parte che spengono entusiasti. Gli regala l’intera collezione di film Disney, anche quelli che non hanno mai visto, hanno ancora tanto tempo; quando Harry e Louis se li caricano in braccio per portarli a letto, Harry si trattiene leggermente più di Louis nella camera e dopo aver controllato che Noha dorme pesantemente si avvicina al letto di Aly che ha sentito ancora sveglia e da dietro il comodino lì affianco tira fuori un mazzetto compatto di rose rosa e bianche legate da un nastro, con il ramo corto che aveva fatto preparare per lei e “buon compleanno principessa” e lei sorride, annusa felice i fiori e poi li appoggia vicino a se e da un bacio ad Harry, poi stanca chiude gli occhi e si addormenta con il sorriso sulle labbra. Il riccio toglie i fiori da sopra il letto e li appoggia sul comodino, poi si alza e chiude la porta sorridendo. Può affermare con fermezza di non preferire Aly a Noha, ma sicuramente con lei si è creato un legame più forte e poi lui ha sempre desiderato una figlia femmina ed anche se lei non è geneticamente sua, non può far altro che considerarla ormai una parte di lui.

 
Yeah there’s a million voices
Screaming that this love’s dead and rode
But the only voice that I hear is telling me go
Telling me go

[...]
I’m on my way to you

Considerando tutto la loro vita non sta andando così male, vivono ciò che il destino ha scelto di dare loro:
Niall continua ad andare in giro e suonare, con Ed.
Josh è con loro.
Le armonie delle canzoni di Ed sono cambiate ed ora prevedono anche un batterista, oltre che ad un accompagnatore voce/chitarra.
Se glielo chiedono, Ed risponde ancora che le sue canzoni sono dedicate a Louis ed Harry.

Zayn è sposato con Perrie, che ha firmato l’ultimo contratto con le little mix; fa il tatuatore e collabora con Tom e Lux li chiama zii e tiene ancora le bambole di loro cinque in camera dentro ad una scatola. Lou continua a provare nuove tinte sui capelli di Gemma.

Liam è stranamente ancora fidanzato con Sophia, partecipa a numerosi eventi di beneficenza ed insieme a Simon fa il giudice nell’edizione inglese di XFactor.

Gemma detesta ancora Eleanor e ucciderebbe Louis per aver lasciato una volta suo fratello, però quando l’ha rivisto la sera della vigilia di Natale gli ha detto “ti sei ricreduto Tomlinson?” e poi l’ha abbracciato.

Nick invece è ancora il miglior amico di Harry e qualcuno ancora dice che sia innamorato di lui, ma non ha mai confessato.
Non lavora più per il programma della mattina della BBC, è stato rimpiazzato da due ragazzi chiamati Dan e Phil.
Porta avanti da quasi un anno una relazione con Nicco.

Eleanor si è risposata. Dopo quasi cinque anni dal divorzio con Louis ha incontrato un importante banchiere di Wall Street, si sono sposati 15 mesi dopo e quasi un anno dopo lei ha partorito un’altra bambina.

Noha finito il liceo è partito per New York ed ora frequenta il terzo anno alla Juliard con una borsa di studio. È un ottimo pianista e quando sente suo padre al suo telefono questo non fa altro che dirgli che ha preso tutto da lui, fortunatamente arriva sempre Harry che “non starlo ad ascoltare Noha, non è mai stato virtuoso come te. Zitto Lou ci fai più bella figura” e poi ridono tutti e tre insieme.

Aly è la preferita di Harry. Lui non gliel’ha mai chiaramente detto ma con il passare degli anni l’ha capito. Perché i suoi abbracci o i suoi baci non sono più cambiati ed Aly non può ricordarsi benissimo quelli che le dava quando lei aveva tre anni e lui la faceva volteggiare per la stanza, né quelli prima del primo giorno di scuola, ma ricorda alla perfezione quelli che l’hanno consolata quando sua madre le ha detto di essere di nuovo incinta, o quando è stata lasciata da quello che lei a diciassette anni considerava l’amore della sua vita, quando è successo è corsa da Harry, le se è gettata in braccio quando lui le ha aperto la porta e poi all’orecchio le ha sussurrato “vedrai che se lo era veramente sarà tuo di nuovo” poi le ha sorriso. Per il suo diciottesimo compleanno le ha fatto trovare sul comodino un mazzo di rose bianche e rosa e accanto una scatolina di Tiffany, che conteneva una piccola collana a forma di cuore coperta di brillantini: “to my princess” c’è scritto dietro, lei non la toglie mai. Accanto al cuscino poi le ha lasciato un mazzo di chiavi che aprono tutte le porte di quella casa, che ormai è diventata anche la sua.
Quando Harry è magari al piano di sopra e la sente urlare “sono a casa!” sa di aver fatto la scelta giusta.

Louis scrive ancora testi per Simon, che ancora lo rimprovera perché in quelle strofe c’è troppo di Harry e di loro, ma lo lascia fare.
In realtà in un quaderno, che tiene nascosto dentro quella valigia che non è mai più stata usata e lasciata dentro l’armadio, ha un testo che non parla né di Harry, né di loro come coppia, ma di una grande amicizia, accanto al titolo, che è “us”, c’è scritto One Direction, scrivendola ha pensato che potrebbe tornare utile se mai in futuro decidessero di ritornare a far sognare le stesse ragazzine che ora sono donne e sono cresciute con loro.

Harry ha ancora il suo negozio e davanti a lui c’è ancora il fioraio dove compra le rose per Aly.
Harry ora ha un nuovo tatuaggio: l'ha fatto quel giorno che ha lasciato a Louis le chiavi di casa per la prima volta; ora sul braccio destro, quello dove anni prima aveva tatuato "things I can" e nient'altro ha il nome della fermata della metropolitana dove ha rincontrato l'amore della sua vita.

There's a space, but now you're home
Show me how to fight for now
And I'll tell you, baby, it was easy
Comin' back into you once I figured it out
You were right here all along
It's like you're my mirror
My mirror staring back at me

I couldn't get any bigger
With anyone else beside me
And now it's clear as this promise
That we're making
Two reflections into one


Harry è fermo davanti alla porta della stanza di Aly; è partita un mese e tre settimane fa per un Erasmus in Russia –Louis non era neanche d’accordo perché “ci sono continui attacchi terroristici”- ed ora sta per tornare. Ha lasciato un messaggio in segreteria che diceva: “so che siete stati bene senza avermi fra i piedi; devo comprarvi un letto nuovo per caso? Comunque sto per tornare. Passo prima a casa di mamma a salutarla, sarò lì per cena!” poi il messaggio si è interrotto. Quando Louis l’ha sentito è arrossito ed ha borbottato che crescere con Harry ha fatto male a sua figlia, mentre proprio il riccio ha sogghignato per tutto il tempo.. non ha detto a Louis che dopo ha mandato un messaggio ad Aly dove le diceva che gli farebbe comodo un materasso a tre piazze. Poi è uscito, è andato al negozio e dopo la chiusura ha comprato il solito mazzo di fiori da lasciarle in camera. Ha ritrovato Louis in cucina che preparava la cena. Aly arriva verso le otto, apre la porta, dice “sono a casa!”, Harry si gira e le va in contro e lei si fa prendere in braccio e si stringono forte, poi Louis li raggiunge. Cenano tutti insieme e qualche ora più tardi arriva la chiamata di Noha su skype, Harry lo saluta solare come sempre e si congeda momentaneamente, va in cucina e finisce di sistemare. Quando ha fatto si volta verso la sala e dalla vetrata vede come gli altri due ridono di fronte al computer per qualcosa che probabilmente ha detto Noha, vede come Aly scuote le spalle mentre è appoggiata su quella di Louis che strizza gli occhi ed arriccia l naso: sono belli gli amori della sua vita, pensa Harry.
È assurdo come in tutto quel caos tutti abbiano trovato quello che di più si avvicina alla normalità, secondo alcuni; ma lui ancora non riesce ad attribuire alla normalità un vero significato, cosi quando glielo chiedono, lui non risponde che la sua è una famiglia normale, lui risponde che la sua è una famiglia felice.

Quella sera Aly si addormenta in un letto che forse è ancora troppo grande per lei, mentre il suo papà dorme con l’amore della sua vita che però non è la sua mamma. Può sembrare strano agli occhi di molti, ma quelle quattro mura, ora tutti ne sono sicuri, racchiudono molto più felicita di una casa che accoglie una famiglia modello e forse va bene così, sicuramente va bene ad Aly e Noha che vedono loro padre felice, va bene a Louis che ha avuto la vita che desiderava con la persona che amava, ama e amerà per sempre  e va bene ad Harry, che mentre guarda Louis addormentato dalla sua parte del letto decide che gli chiederà di sposarlo.

Fine.






Angolo dell'autrice

Non sono davvero capace di raccontarvi come mi sia venuta l'ispirazione per questa storia, posso solo dirvi che tutte le canzoni che avete trovato mentre leggevate in qualche modo mi facevano pensare a loro ed è bastato ascoltarle una dietro l'altra per riuscire a scrivere tutto questo.
Credo che mi ci sia voluto più tempo per pubblicarla piuttosto che per scriverla, ma ormai è andata e se siete arrivati fin qui o è perchè vi è piaciuta o perchè vi ha fatto schifo e provate l'inarrestabile desiderio di insultarmi.
Sta a voi decidere.

Vi lascio una  lista completa delle canzoni, ascoltatele e poi mi farete sapere se anche a voi non ve li hanno ricordati.
1* Noemi-Sono solo parole
2*Coldplay-Fix you
3*No Doubt-Don’t speak
4*Adele-Rumour has it
5*Imagine Dragons-Bleeding out
6*Céline Dion-It’s all coming back to me now
7* Marco Mengoni-Non me ne accorgo
8*Poison Kiss-Back to where we belong
9*Trading Yesterday-Shattered
10*Goo Goo Dolls-Come to me
11*Tiziano Ferro-Scivoli di nuovo
12*Tiziano Ferro-E fuori è buio
13* Aerosmith-I don't wanna miss a thing
14*Imagine Dragons-It’s time
15*Phil Phillips-Home
16*Lea Michele-On My Way
17*Justin Timberlake-Mirrors

 
  Alla prossima, se ci sarete.
 Universaljudgments
  
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