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Autore: Jawn Dorian    22/03/2014    5 recensioni
“Mary, mi aiuteresti a portarlo a letto?”
“Ow, che bello! Facciamo pratica in attesa della figlia in arrivo?”
“Signora Watson, non stai facendo un po’ troppo la spiritosa?”
“John, stiamo trascinando Sherlock Holmes, ubriaco fradicio, lungo Baker Street, che vaneggia di ricci e di tribunali. Se non ridiamo adesso, quando dovremmo farlo?”
{ John e Mary, alle prese con Sherlock ubriaco. Fluff, bromance, e un altissimo tasso di Golden Trio. }
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La famiglia che ti scegli '
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Angolo dell’autrice
Sapete che è? E’ che mi sono resa conto che in certi angoli oscuri del fandom Mary viene ripudiata come il personaggio che “ha separato John e Sherlock”.
Sciocchezze.
Bubbole.
Calunnie.
Ora, perfino chi shippa la Johnlock deve ammettere che Mary è uno dei più bei personaggi di sempre, e che senza ombra di dubbio ha fatto da colla a Sherlock e John, invece che separarli.
Ergo…conversazione tipo che ho con TUTTI:
Ciao, salve a tutti, mi chiamo DoppiaDi (Ciaaao DoppiaDi) e non shippo proprio un bel cazzo di niente(oooooh, ma come?!) nossignori, io credo nell’amicizia (ma che dici, si amano! )Va bene, ok, voi la pensate così, io la penso in modo divers- (Eh, ma Sherlock era triste dopo il matrimonio! Lo vedi che non capisci?! E’ amore di sicuro! Non puoi essere così legato a una persona che è solo un amico!) Io non so voi, ma il giorno in cui la mia migliore amica si sposerà ed andrà ad abitare da un’altra parte, personalmente sarò devastata e NO, non sono innamorata di lei, per diana, ma sarò devastata, Cristo.
Lo preciso, lo sottoscrivo e ci metto la firma sotto: non ho niente contro nessuno, shippate chi diamine vi pare ma non venite a dirmi “NON CAPISCI NIENTE, VANNO SHIPPATI!” perché ho il sacrosanto diritto di credere che la sana bromance sia già una forma d’amore sufficiente ad esprimere questi due, come voi avete il sacrosanto diritto di credere che Sherlock se ne vada in giro a cantare “I won’t say I’m in love” per le strade di Londra con la signora Hudston che lo accompagna con una fisarmonica.
(Nel caso non si capisse, NON ODIO NESSUNO. Ho scritto tutta ‘sta menata solo perché mi è già successo di ricevere critiche riguardo al fatto che definisco il rapporto di Sherlock e John ‘amicizia’. Non volevo attaccare o accusare nessuno.  Anzi, facciamo così: se la Johnlock diventa canon giuro su quello che vi pare che offro una pizza a chiunque mi recensisca questa fic. Davvero, gente, vi amo, questo fandom dovrebbe essere solo una grande famiglia in una grande valle di lacrime…)
 
Insomma, tutta ‘sta tirata per dirvi che io credo che Sherlock, John e Mary sono un dannato GOLDEN TRIOmeglio di Harry Potter, Ron ed Hermione. Una famiglia. Una dannata famiglia felice. Un dynamic trio figo e badass. E che quanto è vero iddio se non ci scrivevo qualcosa prima della quarta stagione, l’avrei rimpianto per tutta la vita.
Vi avverto: è altamente demente ed è quasi solo botta e risposta, perché sì.
Buona lettura a chi ha voglia di avventurarsi in questa follia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
John  –  Sherlock  - Mary
 
 
 
 
 
 
 
Una parte di te aspettava il suo ritorno
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Vostro Onore! Mi oppongo! Mi Oppongo a tutto questo! John Watson in realtà è un riccio!”

“Oh, mio Dio…”

“Non trovi sia estremamente carino, da ubriaco?”

“Oh, ‘sta zitta.”

“Ma guardalo! Sembra regredito ai sei anni!”

“No, quello è Sherlock da sobrio.”

“Non hai tutti i torti.”

“Ehiii! Io sono qui! E sono un grande…che mestiere faccio, io?”

“Mary, mi aiuteresti a portarlo a letto?”

“Ow, che bello! Facciamo pratica in attesa della figlia in arrivo?”

“Signora Watson, non stai facendo un po’ troppo la spiritosa?”

“John, stiamo trascinando Sherlock Holmes, ubriaco fradicio, lungo Baker Street, che vaneggia di ricci e di tribunali. Se non ridiamo adesso, quando dovremmo farlo?”

“Oh, ma aspetta di dirgli che vogliamo sia il padrino della piccola!”

“Adesso sei tu che stai facendo lo spiritoso…non è necessario dirglielo.”

“Non è necessario dirglielo? E come speri di portarlo in Chiesa?”

“Pensavo di simulare un omicidio lì vicino. Il resto verrà da sé, la cerimonia sarà finita prima che lui se ne accorga. Oppure semplicemente la smetti di farti complessi e glie lo dici e basta, John. Sono certo che sarà felice. E’ il tuo migliore amico, dopo tutto.”

“Maaary…Jaaaaawn…mi fa male la pancia!”

“Sherlock, sta buono! Io e tua madre stiamo discutendo!”

“…”

“…”

“…”

“John, per l’amor del cielo, sei ubriaco anche tu?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Stringono Sherlock più forte, perché non cada. Risate.
 
 
 
 
 
 


 
 
“Eccoci qua, Sherlock. Finalmente sei nel tuo letto, ora delira pure quanto vuoi.”

“No, non ho sonno…”

"Sì che hai sonno, Sherlock, smettila di fare storie!"

“Mi viene da vomitare…”

“ Non dire sciocchezze! Hai vomitato tutto quello che avevi ingerito lungo il tragitto!"

“Mary, John! Aspettate!...Un altro po’…state solo un altro po’…non ho voglia di stare da solo…”

“…hai sentito?”

“…”

“Non l’ho sentito solo io, vero? Ha detto-“

“…Guardalo, John. Stiamo almeno altri cinque minuti.”

“E va bene. Staremo qua finchè non ti addormenti.”

“Come se fosse a prima volta, John…”

“…John, sei rimasto altre volte con lui finchè non si addormentava?”

“N-No, cioè, sì…bhe, e allora?! Quando io facevo gli incubi, lui suonava il violino per addormentarmi!”

“Mi avevi promesso che non l’avresti raccontato a nessuno, traditore!”

“…Oh, mio Dio!”

“Smettila di fare quella faccia divertita, Mary! Vorrei vedere te dopo un incubo, a non calmarti con la ninna nanna di Brahms suonata a quel modo!”

“Non vi sto prendendo in giro, siete adorabili! Davvero! Avete preso in considerazione l’idea di comprarvi un tandem ed andare a risolvere gli omicidi con quello? Fa molto più ‘amici per la vita’!”

“John, tieni sotto controllo tua moglie!”

“Non si può, Sherlock, lei è come te: è senza controllo!”

“Sherlock, levati il cappotto, non puoi dormirci. John, stai buono e non agitarti, è una bella serata.”

“Visto? Senza. Controllo.”
 
 
 
 
 
 
 
 






Sherlock è steso sul letto, e Mary gli siede accanto, e gli rimbocca le coperte. Di nuovo risate.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





“Finalmente si è addormentato…”

“E’ sempre stato così arrendevole?”

“Figurati. Certe notti rimaneva sveglio tutta la notte a tormentarsi per qualche omicidio pizzicando corde del violino seduto sulla poltrona, e la mattina dopo lo trovavo esattamente dove l’avevo lasciato.”

“…”

“…perché mi guardi così? Smettila di fare quella faccia!”

“…”

“E va bene, hai vinto! A volte rimanevo sveglio con lui!”

“Così va meglio.”

“Ma brava, adesso ti ci metti anche tu con le deduzioni? Gesù, sono circondato.”

“Guarda che angioletto, mentre dorme…”

“Magari fosse sempre così.”

“Ti lamenti sempre di lui, ma devi ammettere che la nostra vita coniugale non ti basterebbe. Io e te, John, non riusciamo davvero a stare lontani dal pericolo. Non staremo mai lontani da Sherlock Holmes. Mi hai scelta proprio per questo, no?”

“…”

“John, avanti, guarda che l’ho notato, sai? Io e Sherlock abbiamo fin troppe cose in comune, andiamo veramente d’accordo…mi piace. E tu mi hai scelto per questo: perché sono come lui, perché posso capirlo e posso prendermene cura con te. Mi hai scelta non solo perché sapevi che sarei stata la moglie perfetta per te, ma anche perché sarei stata un’amica perfetta per Sherlock Holmes.
E’ come se lui mi avesse scelto con te, in un certo senso.”
 
“Mary, lui era morto. Io…non stavo minimamente pensando al fatto che tu saresti andata bene anche a lui, lui era…andato.”

“Una parte di te aspettava ancora il suo ritorno.”

“…”

“John, a me sta bene così. Vi adoro entrambi. Davvero.”

“E’ bello sapere che sono sempre stato succube del mio migliore amico. Grazie!”

“Di niente.”

“Scommetto che adori avere ragione. Proprio come lui, vero?”

“Lo ammetto, lo adoro.”

“Ti amo, Mary Watson.”

“Anche io, John.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 






Un lungo bacio. Poi altre risate. Più deboli, più sommesse. Piano, o il piccolo si sveglia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




“Allora, torniamo a casa, finalmente? Ormai si è addormentato.”

“Stavo pensando…dovremmo davvero chiamare nostra figlia Sherlock.”

“Sherlock non è davvero un nome femminile, come…”

“Oh, andiamo. Perché no?”

“Ci tieni davvero così tanto?”

“Tu non ci tieni, John? Io gli ho sparato. E lui in cambio mi ha salvata. Ci ha salvato. La nostra famiglia, la nostra bambina. A volte credo di dovergli qualcosa.”

“…bhe, gli abbiamo offerto la birra, stasera.”

“Oh, John…”

“E non so tu, ma se mi promette di non morire più prima di me, lo accompagno a casa mentre parla di ricci per tutta la vita. Lo accompagno ovunque per tutta la vita.”

“Questo è l’uomo che amo.”

“Sheryl.”

“Mh?”

“Sheryl. Assomiglia a Sherlock. E’ carino. Che ne dici?”

“Già, è molto carino.”

“Ne parliamo domani mattina, è meglio. Torniamo a casa, adesso?”

“Ok. Sogni d’oro, Sherlock.”

“Buona notte, amico.”
 
 




 
 
 
 
 
La porta si chiude. Sherlock Holmes sorride.







 
  
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