Per l'ennesima volta guardo la lettera che tengo tra le mani, e non riesco a smettere di piangere. Sono qui, a molte miglia di distanza dai miei migliori amici, e l'unica cosa che vorrei è essere lì con loro. Vorrei abbracciare Ginny, e dirle che andrà tutto bene. Stringere Ron, e spiegargli che lui non lo abbandonerà mai.
-Dovresti raggiungerli Herm. - la voce di Ryan mi arriva dolce alle spalle.
Con il dorso della mano mi asciugo le lacrime.
-Io non so... sono via da molto. E poi Gli... - cerco di trovare scuse per non affrontare la mia vecchia vita.
-Di lei mi occupo io. Resteremo qui, o se vorrai verremo con te e resteremo al di fuori del mondo magico. Possiamo prendere un Hotel a Londra. - Mi sorride, cercando di rassicurarmi -Hanno bisogno di te. Lo sai. -
Le sue parole sono veritiere, come posso voltare le spalle a quella che è stata la mia seconda famiglia. Annuisco incerta, e i metto in piedi.
-Preparo tutto. -
Ryan mi blocca per un braccio tirandomi a sé. Vado a scontrarmi con il suo petto muscoloso, e nascondo il viso nell'incavo del suo collo. Ha sempre avuto la capacità di tranquillizzarmi, e Merlino sa quanto io ne abbia costantemente bisogno.
-Herm, amore, preparati e smaterializzati da loro. Io e Gli ci arrangeremo da soli, ti faccio avere un gufo appena ci siamo sistemati. -
-Grazie. - lo osservo mentre si stacca da me. -allora vado Ry-
Mi avvio verso la nostra camera da letto, ma la sua voce mi fa voltare.
-Ci sarà anche lui? - domanda. E io sento il mio cuore perdere un battito.
Draco.
-Non credo. Ma anche se fosse, non ti devi preoccupare. - cerco di rassicurarlo.
-sono solo preoccupato per te. mi ricordo il tuo stato quando sei arrivata qui sei anni fa. e non vorrei che tu soffrissi ancora per lui. -
-Ora ho te. Lui è il mio passato... - dico a bassa voce.
-E' una parte di te- mi sorride -ed è il padre di Gli. Non potrà mai essere il tuo passato. -
Lo guardo e cerco di ricambiare il sorriso, ma dentro di me è in atto un vero e proprio tumulto. E se dovessi incontrarlo?
----------------------------------------------------------------------------------------
-Hermione! -
Un uragano di capelli rossi si avventa su di me, stritolandomi in un abbraccio che quasi, mi fa mancare il fiato.
-Ginevra.- faccio un passo indietro per poterla guardare in viso - mi dispiace così tanto. -
Le sue guance sono rigate dalle lacrime, e sento il mio cuore stringersi.
-Lo so Herm, sono così felice che tu sia qui. - cerca di sistemarsi i capelli che si sono incollati alla sua pelle -vieni gli altri sono tutti di là.-
La seguo in silenzio, in quella casa che ci ha visto protagonisti di mille avventure. La tana.
Quello che accade una volta varcata la soglia del soggiorno, è pura confusione. Vengo stratta da decine di braccia. Il dolore è palpabile. E come potrebbe essere diversamente, il Signor Weasley, era un perno fondamentale di quella famiglia. E la sua improvvisa morte ha sconvolto tutti.
Dopo un ora, sento la necessità di prendere una boccata d'aria.
Esco nel giardino di fronte a quella strana casa, e cerco respirare a pieni polmoni.
-Granger? -
Quella voce, è come una lama che lenta si conficca nel mio cuore. Sono come paralizzata, non riesco a muovere neanche un muscolo. Ho paura di scontrarmi con i suoi occhi, gli stessi che mi hanno rubato l'anima nove anni prima.
-Granger? - insiste, e io prendo coraggio.
-Malfoy. - La mia voce esce dura e distaccata, come se quello di fronte a me non fosse l'amore della mia vita, ma solo il piccolo ragazzino odioso dei tempi della scuola.
Il mio cuore mi martella violentemente in petto, le gambe sono molli. E devo richiamare a me tutta la mia forza per non crollare a terra.
E' bellissimo. Più uomo, i suoi lineamenti sono più marcati. Il suo stile è sempre impeccabile, e i suoi capelli sono lucidi e biondi proprio come li ricordavo.
-Non sapevo fossi tornata. -
-Era il minimo, Artur è stato come un padre per me. - dico a bassa voce.
-Già. - Non aggiunge altro, ma continua a guardarmi come se fossi un apparizione.
-Come stai? - lo chiede come se mi stesse domandando che tempo fa.
-Bene. tu? -
-Bene. - Si passa una mano nei capelli -starai qui per molto? -
Alzo un sopracciglio infastidita da quella domanda -non credo ti debba interessare. - rispondo acida.
-No, era per sapere. E' tanto che non ci vediamo, magari... - si blocca.
-Magari cosa Malfoy? -
-Potremmo bere un caffè. - dice semplicemente.
Scoppio a ridere - io e te a bere un caffè. Interessante. - Dico spostando la testa di lato - e dove di grazia. In qualche locale sconosciuto, dove tu possa essere tranquillo che nessuno ti veda in compagni di una mezzosangue? -
-io... -
Lo interrompo -Non devi sentirti in dovere di fare nulla. Il passato è passato, e entrambi abbiamo un presente di cui tener conto. - sputo con un enfasi che forse, lascia trapelare il mio vero stato d'animo. Ma me ne frego. E con uno scatto cerco di rientrare in casa.
Draco mi afferra per un polso, e io arresto la mia marcia.
-Non andare... - il suo è un sussurro che arriva fino al cuore. Chiudo gli occhi, e ringrazio Merlino di essere girata di spalle, altrimenti si accorgerebbe delle lacrime che riempiono i mie occhi.
-Sei in ritardo di sei anni Draco... - Strattono il braccio per liberarmi dalla sua presa, e lo lascio lì senza preoccuparmi di sentire una sua risposta.
-Dovresti raggiungerli Herm. - la voce di Ryan mi arriva dolce alle spalle.
Con il dorso della mano mi asciugo le lacrime.
-Io non so... sono via da molto. E poi Gli... - cerco di trovare scuse per non affrontare la mia vecchia vita.
-Di lei mi occupo io. Resteremo qui, o se vorrai verremo con te e resteremo al di fuori del mondo magico. Possiamo prendere un Hotel a Londra. - Mi sorride, cercando di rassicurarmi -Hanno bisogno di te. Lo sai. -
Le sue parole sono veritiere, come posso voltare le spalle a quella che è stata la mia seconda famiglia. Annuisco incerta, e i metto in piedi.
-Preparo tutto. -
Ryan mi blocca per un braccio tirandomi a sé. Vado a scontrarmi con il suo petto muscoloso, e nascondo il viso nell'incavo del suo collo. Ha sempre avuto la capacità di tranquillizzarmi, e Merlino sa quanto io ne abbia costantemente bisogno.
-Herm, amore, preparati e smaterializzati da loro. Io e Gli ci arrangeremo da soli, ti faccio avere un gufo appena ci siamo sistemati. -
-Grazie. - lo osservo mentre si stacca da me. -allora vado Ry-
Mi avvio verso la nostra camera da letto, ma la sua voce mi fa voltare.
-Ci sarà anche lui? - domanda. E io sento il mio cuore perdere un battito.
Draco.
-Non credo. Ma anche se fosse, non ti devi preoccupare. - cerco di rassicurarlo.
-sono solo preoccupato per te. mi ricordo il tuo stato quando sei arrivata qui sei anni fa. e non vorrei che tu soffrissi ancora per lui. -
-Ora ho te. Lui è il mio passato... - dico a bassa voce.
-E' una parte di te- mi sorride -ed è il padre di Gli. Non potrà mai essere il tuo passato. -
Lo guardo e cerco di ricambiare il sorriso, ma dentro di me è in atto un vero e proprio tumulto. E se dovessi incontrarlo?
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-Hermione! -
Un uragano di capelli rossi si avventa su di me, stritolandomi in un abbraccio che quasi, mi fa mancare il fiato.
-Ginevra.- faccio un passo indietro per poterla guardare in viso - mi dispiace così tanto. -
Le sue guance sono rigate dalle lacrime, e sento il mio cuore stringersi.
-Lo so Herm, sono così felice che tu sia qui. - cerca di sistemarsi i capelli che si sono incollati alla sua pelle -vieni gli altri sono tutti di là.-
La seguo in silenzio, in quella casa che ci ha visto protagonisti di mille avventure. La tana.
Quello che accade una volta varcata la soglia del soggiorno, è pura confusione. Vengo stratta da decine di braccia. Il dolore è palpabile. E come potrebbe essere diversamente, il Signor Weasley, era un perno fondamentale di quella famiglia. E la sua improvvisa morte ha sconvolto tutti.
Dopo un ora, sento la necessità di prendere una boccata d'aria.
Esco nel giardino di fronte a quella strana casa, e cerco respirare a pieni polmoni.
-Granger? -
Quella voce, è come una lama che lenta si conficca nel mio cuore. Sono come paralizzata, non riesco a muovere neanche un muscolo. Ho paura di scontrarmi con i suoi occhi, gli stessi che mi hanno rubato l'anima nove anni prima.
-Granger? - insiste, e io prendo coraggio.
-Malfoy. - La mia voce esce dura e distaccata, come se quello di fronte a me non fosse l'amore della mia vita, ma solo il piccolo ragazzino odioso dei tempi della scuola.
Il mio cuore mi martella violentemente in petto, le gambe sono molli. E devo richiamare a me tutta la mia forza per non crollare a terra.
E' bellissimo. Più uomo, i suoi lineamenti sono più marcati. Il suo stile è sempre impeccabile, e i suoi capelli sono lucidi e biondi proprio come li ricordavo.
-Non sapevo fossi tornata. -
-Era il minimo, Artur è stato come un padre per me. - dico a bassa voce.
-Già. - Non aggiunge altro, ma continua a guardarmi come se fossi un apparizione.
-Come stai? - lo chiede come se mi stesse domandando che tempo fa.
-Bene. tu? -
-Bene. - Si passa una mano nei capelli -starai qui per molto? -
Alzo un sopracciglio infastidita da quella domanda -non credo ti debba interessare. - rispondo acida.
-No, era per sapere. E' tanto che non ci vediamo, magari... - si blocca.
-Magari cosa Malfoy? -
-Potremmo bere un caffè. - dice semplicemente.
Scoppio a ridere - io e te a bere un caffè. Interessante. - Dico spostando la testa di lato - e dove di grazia. In qualche locale sconosciuto, dove tu possa essere tranquillo che nessuno ti veda in compagni di una mezzosangue? -
-io... -
Lo interrompo -Non devi sentirti in dovere di fare nulla. Il passato è passato, e entrambi abbiamo un presente di cui tener conto. - sputo con un enfasi che forse, lascia trapelare il mio vero stato d'animo. Ma me ne frego. E con uno scatto cerco di rientrare in casa.
Draco mi afferra per un polso, e io arresto la mia marcia.
-Non andare... - il suo è un sussurro che arriva fino al cuore. Chiudo gli occhi, e ringrazio Merlino di essere girata di spalle, altrimenti si accorgerebbe delle lacrime che riempiono i mie occhi.
-Sei in ritardo di sei anni Draco... - Strattono il braccio per liberarmi dalla sua presa, e lo lascio lì senza preoccuparmi di sentire una sua risposta.