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Autore: Sarugaki145    22/03/2014    1 recensioni
Sono passati ormai diversi anni da quando l'ultima edizione di A Tutto Reality è finita e ormai Gwen è immersa di nuovo nella sua quotidianità.
Sarà durante un trasloco, riempiendo l'ennesimo scatolone, che troverà qualcosa che le ricorderà non solo quello che è stato il suo più grande amore, ma anche il suo migliore amico.
Una song fic sulle note di "Sigillato con un bacio" di Baby K.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Sigillato con un bacio.

-Baby K-

 

E' passato molto tempo
E questa lettera ti farà strano,
Non vorrei mai disturbarti ne obbligarti a ricordare noi chi eravamo.
Sono passati anni la vita è andata avanti e siamo diventati grandi,
Ma durante il mio trasloco ho trovato una maglietta con ancora il tuo profumo in mezzo a mille foto.
La mia vita in tutte queste scatole, mi sembrano ancora troppo poche.

Gwen montò l’ennesimo scatolone sbuffando affaticata, richiudendolo con lo scotch da imballaggio appiccicandosi per l’ennesima volta le dita.

Alzò gli occhi al cielo imprecando tra se e se, esausta per quella giornata infinita.

Era nel bel mezzo di un trasloco, si sarebbe trasferita da Toronto a Surrey, una città più piccola in cui sperava di trovare la pace per poter scrivere il suo nuovo libro.

Era una scrittrice in erba, che inseguiva ancora i suoi sogni come una bambina, nonostante ormai avesse passato la maggiore età da diversi anni.

Il suo primo scritto aveva avuto successo più perché era una vecchia concorrente di “A Tutto Reality”, che non per il suo naturale talento, ma già dal secondo aveva ricavato più soddisfazioni personali.

Erano passati anni dall’ultima edizione di quel reality a cui aveva partecipato e ormai si era ricostruita una vita lontana dalle telecamere, cercando la sua privacy come il suo carattere amava fare.

Fu proprio mentre Gwen estraeva dal fondo di un cassetto le ultime maglie rimaste che le saltò agli occhi una maglietta che aveva dimenticato da tempo.

Con mani tremanti la sollevo`, osservando il disegno al centro dello sfondo verde pistacchio.

La ragazza trattenne un attimo il respiro, osservando quasi con reverenza l’indumento, avvicinandoselo infine al viso, ispirando a fondo quel profumo che ancora la impregnava.

Era il suo profumo.

La ragazza si lasciò cadere sul letto senza forze, lasciando scivolare a terra la maglietta, iniziando ad osservare malinconicamente tutte le scatole che riempivano il pavimento della sua camera, che rappresentavano la sua vita.

Era strano pensare che i venticinque anni della sua vita fossero racchiusi da una pila di scatoloni marroni che occupavano più della metà della stanzetta in cui aveva soggiornato per anni. Era ancora più assurdo per lei rendersi conto che non si aspettava che fossero così poche, perché le sembrava di aver già vissuto fin troppe avventure.

Gwen sospirò raccogliendo da terra la maglia e piegandola accuratamente, per poi riporla nel fondo di una scatola, nella speranza di ricacciare indietro tutti i ricordi che erano riaffiorati.

 

 

E ti confesso che nel frattempo
Il mio cuore è rimasto ancora vuoto.

E non pensare male non scriverò ti amo, ma solo che ti penso semplicemente
E non vorrei essere come la gente che mente continuamente e poi se ne pente,
Quindi se apri questa busta
Fallo piano piano..

L’ho scritta sulla carta così tu puoi toccarla, senti il mio cuore con la mano.

Gwen si accomodò alla scrivania, scegliendo poi distrattamente una biro dal portapenne e acchiappando da una pila un foglio bianco, su cui iniziò a scrivere velocemente, per lasciare impresso su quella carta immacolata i fiumi di pensieri che l’attanagliavano.

La sedia scricchiolò quando si rimise dritta e rilesse le prime righe che aveva scritto, rendendosi conto di quanto sembrasse banale come introduzione.

Non la convinceva poi quel “Caro”, perché lui le era ancora caro?

Sarebbe stato più corretto esordire con un “Ciao”? O forse un buongiorno, anche se le appariva terribilmente informale.

Si scompigliò i capelli, decidendo di lasciare quel “Caro”, perché alla fine se era ancora li a scrivergli significava solo che le fosse ancora troppo caro.

Riprese a scrivere con la sua scrittura leggermente arrotondata, fermandosi di tanto in tanto per cercare la parola giusta.

Era ancora sola, lei, dopo tutto quello che le era successo in A Tutto Reality, non era mai riuscita a lasciarsi andare completamente come con lui.

Aveva avuto delle storie, in fondo era sempre piaciuta come ragazza, ma sentiva ogni giorno di più il peso di quella solitudine sul suo cuore.

Si fermò per un attimo, appoggiando le labbra al cappuccio della biro, alla ricerca della parola più corretta da usare, per non sembrare così debole come si sentiva, per nascondersi dietro una finta maschera di sicurezza.

Non voleva scrivere “ti amo” in quella lettera, sarebbe stato fuori luogo e non sapeva neanche se fosse vera come affermazione, quindi decise di essere sincera e dire che semplicemente ancora lo pensava, perché lui avrebbe capito che stava mentendo, la conosceva troppo bene.

Accarezzò dolcemente la busta appoggiata affianco, su cui aveva già riportato l’indirizzo con la sua migliore scrittura, nella speranza che anche lui si soffermasse per un momento a cogliere i sentimenti che erano racchiusi in quella busta, che una fredda mail o messaggio dal cellulare non avrebbero potuto passare.

 

E solo con il tempo io l’ho capito,
Non ho perso un amore ma il mio migliore amico.
L'amore è solo un arma a doppio taglio e se non sbaglio vuol dire che ho sofferto il triplo.
Questa lettera non è un addio, ma uno stupido ciao,
Per ricordarti dov'eravamo un po’ di tempo fa,
Quando ripetevamo a noi stessi tutto questo non cambierà.

 

Gwen si stiracchiò pigramente sulla sedia, osservando con la coda dell’occhio gli scatoloni che ancora invadevano la stanza, ricordando come un tempo proprio lui l’avesse aiutata a trasferirsi in quelle mura.

Un sorriso triste le si dipinse sulle labbra, mentre si rendeva ancora una volta conto che non avesse perso solo un fidanzato quando l’aveva lasciato, ma aveva perso l’amico più fidato che avesse mai avuto.

Con nessuno ne nessuna aveva trovato una tale profonda intesa come esisteva con lui, neanche con Courtney al tempo del Tour.

Avevano condiviso pensieri, sogni, speranze, senza aver paura che lui la potesse tradire, senza sospettare che un giorno tra loro sarebbe finita e si sarebbero ritrovati quasi come due completi estranei.

Aveva distrutto quel rapporto che passo dopo passo avevano costruito insieme, non solo basato sulla reciproca attrazione fisica, ma sul profondo rispetto e fiducia che provavano l’uno per l’altra.

Solo quando era riuscita a voltare pagina si era resa conto di quanto avesse sofferto, non solo per non aver più un fidanzato, ma perché aveva perso il migliore amico che avesse mai avuto decidendo di porre fine a tutto.

Si fermò nuovamente con la penna a mezz’aria, cercando di decidere cosa scrivere perché sapeva perfettamente che quella lettera non era un addio, perché non sarebbe mai stata in grado di dirlo proprio a lui.

Probabilmente tutte quelle parole erano uno stupido, ennesimo ciao, sussurrato in quel modo per fargli ricordare che lei esisteva, che lo pensava, che stava bene.

E si ritrovò a chiedersi se anche per lui sarebbe stato un ciao, visto che era lui ad assicurarle che sarebbe stato un “per sempre” e che nulla sarebbe mai cambiato.


Spero che stai bene.
Auguri per la convivenza,
Ho visto Marco, è andato alla tua festa, mi ha detto che la casa è proprio bella
E lei sarà contenta.
Anche io lo sarei se fossi in lei.
E lo so che non mi credi perché al suo posto c’ero io e sono scappata dal rapporto
E non hai mai avuto torto,
Ma io non ero pronta.
E aspettare ti ha fatto cosi male che mi hai chiuso fuori dalla prima all'ultima porta.
E tutto questo non importa più,
Spero che veda tutto quello che sai insegnare solo tu.
Tu sei diverso non cambi con il tempo e insegni che la forza di un uomo si trova nel silenzio.

 

Gwen continuava a scrivere, riflettendo tutti i suoi pensieri su quella carta ormai piena d’inchiostro.

Si ricordò di quando aveva visto Geoff l’ultima volta, che era stato invitato alla festa per inaugurare la sua nuova casa.

Avevano parlato a lungo, lei e Geoff, dopo quel evento, di come la casa fosse bella, di come la sua nuova ragazza fosse simpatica e carina, di come si trovasse bene con Bridgett, di come la sua nuova fidanzata fosse contenta.

Ovviamente con Geoff non aveva dato segni di cedimento, aveva affermato di essere felice per loro, che era ora che lui mettesse la testa a posto e si sistemasse.

E Gwen con rammarico solo in quel momento ammise che anche lei sarebbe stata contenta se fosse andata lei a convivere con lui, ma era ben conscia di come lui le avrebbe riso in faccia se l’avesse ammesso, visto che proprio lei era scappata da quel rapporto non appena era diventato più serio, appena lui aveva ammesso di essersi innamorato, appena lui aveva anche solo accennato ad un futuro insieme.

La dark sorrise nostalgica, capendo come avesse sbagliato in quel momento a scappare, ma ben conscia che non sarebbe stata felice perché non era pronta a quel grande passo, era ancora troppo immatura.

Lui quella volta non le aveva dato un’altra possibilità, ma aveva messo un punto a tutto, chiudendola fuori dalla sua vita e aveva fatto la cosa migliore.

Gli aveva letteralmente spezzato il cuore in diretta televisiva già una volta, cosa si sarebbe aspettata dopo il secondo rifiuto anche se in privato?

Sospirò ancora, legandosi i lunghi capelli che le davano fastidio mentre scriveva, rievocando tutto ciò che aveva amato di lui.

Gwen si rimmerse nel foglio, tramutando in parole quella stima profonda che provava per lui, nella speranza che anche quella nuova ragazza lo sapesse cogliere. Perché lui era diverso da tutti gli altri uomini in cui si era imbattuta, lui le aveva insegnato che la vera forza stava nel silenzio e non in tutte quelle parole con cui si ubriacavano le altre persone.

 

 

Ho detto al mio postino:

“Ti prego stai attento,
Quello che trovi dentro è un ricordo di un destino che ha cambiato senso nel tempo”.
E spero che l'abbia capito, è un poco fragile,
Speriamo che l'abbia custodito
E prima di spedirlo l’ho sigillato con un bacio spero ti è arrivato.

 

Consegnò in ansia la lettera al postino quando passò la mattina seguente da casa sua, spiegando che si trattava di una comunicazione importante, che aveva avuto un ruolo fondamentale nella sua vita.

L’uomo delle lettere l’aveva guardata stranito, non capendo se quella strana ragazza fosse seria o meno, ma vedendo la profondità di quegli occhi e l’angoscia nel lasciare in mani sconosciute quella busta capì che non si trattava di uno scherzo.

Gwen aspettò di non vedere più l’uomo in lontananza nella via prima di tornare in casa, andando a chiudere le ultime scatole per poi abbandonare quel posto così intriso di ricordi.

Era una magnifica mattinata di sole che preannunciava quella primavera tanto attesa, eppure Gwen sentiva ancora l’inverno nel suo cuore, nonostante quella lettera fosse come il primo fiore che sboccia in primavera.

Si fermò solo un attimo quella mattina, toccandosi le labbra e sperando che quel bacio che con tanto timore aveva lasciato  sulla carta arrivasse al destinatario.

 

Vedo l'inchiostro che si scioglie in una lacrima
Mentre parlo di noi.
Smetto di sentirmi fragile,
Ma solo se tu lo vuoi.
Questa lettera non è un addio, ma uno stupido ciao,
Per ricordarti dov'eravamo un po’ di tempo fa,
Quando ripetevamo a noi stessi tutto questo non cambierà.

 

Quando ricevette quella lettera riconobbe immediatamente la scrittura arrotondata di Gwen e si precipitò quindi a leggerla con un’attenzione che non dedicava mai alla sua corrispondenza, mentre con mano tremante reggeva quel foglio leggero.

Una lettera di Gwen era la cosa che meno si sarebbe aspettato, ora che era riuscito a ricostruirsi una vita e si era innamorato di nuovo.

Eppure si rese conto che anche per lui era uno stupido ciao, perché non era mai veramente riuscito a dirle addio, dopo tutto quello che avevano passato insieme, dopo tutto quello che lei aveva ricordato in quelle righe scritte di getto, dopo tutto quello che avevano provato l’uno per l’altra.

Quando la sua fidanzata si avvicinò e chiese cosa stesse leggendo lui rispose con tono leggero e allegro che non era nulla d’importante e si sarebbe reso conto solo più tardi che quella era la prima volta in cui le aveva mentito.

Deglutì a vuoto socchiudendo gli occhi quando giunse alla fine, notando come l’inchiostro fosse sbavato in alcuni punti, come se delle lacrime fossero accidentalmente cadute durante la scrittura.

E l’inchiostro si sbavò in un altro punto, proprio sulla firma “Gwen”, quando Trent non riuscì a catturare quella lacrima solitaria prima che cadesse su quella lettera sigillata da un bacio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Angolo dell’autrice*

Allora..

E` la prima volta che scrivo di Trent e Gwen, perché Gwen proprio non mi va a genio.

Fatto sta che mentre ascoltavo “Sigillato con un bacio” di Baby K (canzone che io adoro), non ho potuto far altro che pensare a loro due!

Diciamo che dopo questa ho spezzato una lancia a favore di Gwen, che mi sta un po’ più simpatica. xD

Spero di non essere stata troppo OOC e di aver lasciato quel giusto mistero sul fatto se fosse Trent o Duncan l’uomo della vita di Gwen.

Essendo io una fan accanita di Duncan e Courtney ovviamente doveva essere Trent l’uomo del mistero! :P

E la fine spero sia una ciliegina sulla torta, per far capire che quel non so che esisterà sempre tra di loro!

Vabbè, mi eclisso!

Adios a todos! ;)

Saru!

 

  
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