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Autore: Gleeky_00    22/03/2014    0 recensioni
Prendete una famiglia un po' diversa dalle altre e metteteci dentro un Kurt molto stanco,aggiungete un Blaine lontano e guarnite il tutto con una ragazza adolescente,quello che otterrete sarà...questa piccola OS scritta per la festa del Papà
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kurt si siede sul divano prendendosi il setto nasale tra il pollice e l'indice.
Dio, chi glielo ha fatto fare?
Sembrava tutto molto carino quando suo figlia si limitava a mandare suoni senza senso e a muovere le manine paffutelle oppure, qualche anno dopo, a fare qualche capriccio per un lecca lecca, che puntualmente le appariva magicamente in mano, e a credere a tutto quello che le dicevano lui e Blaine ma dopo qualche anno Lizzie era entrata nella fase, quella fase della tua vita dove ti sembra che il mondo sia contro di te e tutti ti odino, quella fase dove sei completamente perso e non hai idea di che fare del tuo futuro, quella fase dove alle femmine cresce qualcosa sul petto e ai maschi sulle guance, la fase della vita che Kurt non ha proprio adorato....l'adolescenza.
Perché nella sua testa suona come il titolo di un film horror?
L'adolescenza di Kurt è consistita in granite in faccia, cotte astronomiche per il proprio fratellastro, pianti disperati per la solitudine, ritrovamento della propria anima gemella, scoperta della sacrosanta attività sessuale, delusione per non aver ottenuto il ruolo di protagonista, delusione per essere accusato di aver barato alle elezioni del rappresentante d'istituto, delusione per non essere stato ammesso alla scuola dei suoi sogni, ritrovamento della propria autostima grazie alla suddetta anima gemella e infine...Kurt sentiva che la sua adolescenza era finita appena aveva messo piede su un aereo diretto dall'Ohio a New York.
Poi c'era stato anche il bullismo ma come già detto prima Kurt non considerava la sua adolescenza come il periodo più felice della sua vita.
L'unica cosa che sa per certo è che lui non è mai stato un festaiolo di quelli che vanno in botta il sabato sera quindi proprio non comprende come sua figlia sia potuta uscire così!
Okay non sa se è figlia sua o di Blaine, non gli è mai interessato, ma cavolo nemmeno suo marito era un animale da festa, date loro un palcoscenico e vi sorprenderanno ma con una pista da ballo i coniugi Hummel-Anderson non avevano mai fatto molto quindi Kurt proprio non sa da chi abbia preso questa strana abitudine!
Forse da sua madre ma non lo sa, non c'era quando la madre surrogato che avevano scelto era una teenager.
Quindi, in conclusione, Kurt Hummel è steso sul divano con la sua vestaglia blu di seta addosso, gli occhi gonfi per il sonno, i capelli scompigliati per il piccolo pisolino che si è concesso, un marito in tournée per gli Stati Uniti e una figlia diciassettenne dispersa chissà dove in qualche sudicio quartiere di New York City!
Lizzie gli aveva detto che tornava per mezzanotte, mezzanotte, ma sono le due e Kurt l'ha chiamata circa venti volte sul cellulare ma niente da fare, squilla a vuoto.
Sta prendendo molto molto seriamente in considerazione l'idea di prendere la metropolitana e andare a urlare il nome di sua figlia per tutta la città quando la porta si apre piano piano e un rumore atono si fa strada lungo il pavimento.
Chi le ha insegnato a essere così smaliziata da levarsi le scarpe per non fare rumore?
Lui quando aveva diciassette anni era talmente ingenuo che non se ne sarebbe minimamente curato!
Kurt spegne la TV con tutta l'intenzione di cogliere Lizzie con le mani nel sacco.
Poi pensa che forse potrebbe avere un ragazzo con sé.
Gli verrebbe un infarto e il tipo sparirebbe dalla faccia della terra.
I passi si fanno sempre più vicini finché Kurt non vede una figura con i braccialetti tintinnanti stagliarsi contro la luce della finestra.
Accende la luce della piccola abat jour e l'espressione colpevole sul volto di sua figlia è impagabile.
La ragazza apre leggermente la bocca mentre i suoi occhi azzurri lo scrutano come se non lo avesse mai visto prima.
-P-papà...
Esala in un respiro e Kurt si alza in piedi con la miglior espressione arrabbiata del suo repertorio.
-Elizabeth...sono le due e dovevi tornare a mezzanotte, ti ho chiamato innumerevoli volte sul cellulare!
Oh no sta andando in falsetto, non deve andare in falsetto, sembra meno autoritario.
-Io...io non ho sentito...la musica era alta e...
-E cosa?! Non hai avuto un singolo minuto per controllare il cellulare? Stavo per venire a cercarti!
Kurt nota solo ora come è vestita sua figlia.
Quando le ha comprato quel tubino leopardato? Ma soprattutto... dove diamine li ha presi quei vestiti se prima di uscire aveva dei normalissimi leggins?!
Gli occhi di Lizzie sembrano ancora più chiari circondati da tutto il nero dei chili di eyeliner.
-Perché sei vestita così? Non erano questi i tuoi vestiti prima di uscire!
Lizzie si guarda i piedi e Kurt nota che abbassando la testa la ragazza barcolla un po'.
Oh mio Dio è anche ubriaca.
Kurt la afferra per le spalle e la sua mano cade su una cascata di ricci neri.
-Elizabeth sei anche ubriaca? Ma che ti salta in testa?!
-Hey hey calmati...
Lizzie prende la mani di Kurt e le toglie dalle sue spalle.
-Sto bene, sono viva e vegeta, non basta questo?
La ragazza assume un sottile tono di sfida.
Oh no.
No no no, nessuno sfida Kurt Hummel e la passa liscia senza un graffio, nemmeno se questa persona è sangue del suo sangue.
-Non basta questo? Elizabeth ma ti senti?!
-Smettila di urlare e di dire il mio nome, so come mi chiamo.
La ragazza fa per voltarsi ma Kurt la prende per una spalla e la mette faccia a faccia con lui.
-Oh no no signorina tu non te ne vai così! Torni dopo due ore vestita come una donnaccia mezza ubriaca e pretendi pure di passarla liscia?
-E allora?!Che mi vuoi fare?! Non sei mai stato giovane?! Dici sempre di essere un genitore moderno ma quando succede qualcosa eccolo qui il genitore moderno!
Lizzie lo indica con una mano e Kurt si sente ferito dalle sue parole.
-Se non fossi un genitore moderno a quest'ora di avrei già tirato uno schiaffo.
Sibila a un millimetro dal volto di sua figlia e la puzza di birra e sudore mischiate con il profumo lo nauseano.
-E allora tiramelo. Tanto rimani sempre un frigido cinquantenne che non è capace di fare il genitore.
Senza neanche che se ne accorga il palmo aperto di Kurt colpisce la morbida guancia di sua figlia facendole girare il volto.
Appena si rende conto di quello che ha fatto si sente un verme.
La ragazza si toglie i ricci ricaduti sul viso e sorride spavalda mentre scuote la testa con uno sbaffo di rossetto sulla guancia per poi andarsene e sbattere la porta della sua camera.
Kurt spalanca la bocca e senza il respiro mancare.
Come ha potuto picchiare sua figlia? Lui ha sempre rifiutato qualsiasi forma di violenza.
Si sente terribilmente in colpa mentre rimane lì in piedi in mezzo al salotto e piange.



Il mattina dopo, guardandosi allo specchio, Kurt non riesce a provare altro che disgusto, sia per il suo aspetto che per il suo comportamento.
Si veste in fretta, deve andare alle prove generali, domani ha la prima.
Lascia i biscotti preferiti di sua figlia sul tavolo per quando si sveglierà, almeno un minimo si vuol far perdonare.
Dopo aver guardati le foto nell'ingresso e aver quasi pianto Kurt prende la porta ed esce.
Le prove vanno abbastanza bene, il regista è un po' isterico ma è normale, lo è anche lui.
Non è certo la prima volta che recita e canta davanti a un pubblico, infondo è il suo lavoro, ma ogni sera è speciale in un modo tutto suo.
Mentre balla con la sua partner e i suoi piedi si muovono quasi automaticamente per l'abitudine di quei passi Kurt pensa a che cosa stia facendo Blaine in questo momento.
Sono le quattro del pomeriggio, a Los Angeles è l'una e quindi Blaine starà mangiando... o provando... o autografando...non lo sa, non ne ha idea e questo lo fa incazzare.
Quando Blaine è fuori città gli manca tantissimo e alcune volte vorrebbe soltanto salire sul primo aereo e andare a prenderlo.
Kurt si chiede se è così anche quando è lui ad essere in esterna.
Pensa proprio di sì, visto che Blaine se ne frega del fatto di disturbarlo – tanto non lo fa mai – e gli invia duecento messaggini al giorno e si incavola pure se Kurt non risponde.
Se i loro viaggi sono d'estate partono tutti insieme e portano anche Lizzie con loro ma d'inverno non lo possono fare con la scuola e tutto il resto.
Kurt ha regalato un biglietto in prima fila per sua figlia, si chiede se domani sera verrà comunque.
Le prove finiscono e Kurt torna a casa più turbato che altro.
Quando apre la porta la prima cosa che vede è sua figlia rannicchiata sul divano con una vaschetta di gelato in mano mentre guarda una seria gialla.
Indossa la sua solita felpa casalinga e i soliti pantaloni del pigiama mentre i ricci neri le fuggono impazziti dalla parvenza di coda di cavallo che si è svogliatamente sistemata in testa.
Kurt sapeva che non sarebbe uscita, è un'adolescente non una pazza.
Non lo degna nemmeno di uno sguardo e Kurt le passa davanti ricambiando il favore, è proprio un bambino.
Si fa la doccia, si mette le tuta di casa e prepara la cena.
Kurt crede di non essere mai stato così a disagio in casa sua.
Lizzie non lo guarda neanche, non gli lancia sguardi di sfida, non gli lancia frecciatine, semplicemente lo ignora e Kurt non riesce a comprendere come alcune famiglie vivano la propria giornata in questo modo.
Quando la cena finisce, la ragazza si ritira in camera sua e Kurt sospira affranto mettendosi le mani nei capelli.
Dovrebbe chiedere scusa, dovrebbe andare di là e farsi chiedere scusa per poi chiederla lui stesso ma non ci riesce perché Kurt è orgoglioso, Kurt è stupido e nessun uomo si farebbe mettere i piedi in testa in questo modo da una ragazzina ma è la sua bambina e Kurt farebbe di tutto per lei.
Non sparecchia nemmeno tavola, va direttamente a stendersi sul suo grande letto matrimoniale che profuma di suo marito e Kurt vorrebbe soltanto chiudersi in quella bolla di profumo e non tornare mai più alla realtà, un po' come facevano durante quei week end in cui tutti i loro coinquilini uscivano e Kurt e Blaine avevano la casa tutta per loro e potevano fare quello che volevano.
Quando erano giovani a quei tempi....
L'uomo con gli occhi azzurri si volta verso la sveglia elettrica.
09:23 P.M
Da Blaine sono solo le sei.
Senza pensarci due volte afferra il cellulare e compone il numero di suo marito.
Tuuuuu...tuuuu...
-Kurt amore mio!
Un sorriso che potrebbe illuminare una stanza gli nasce sulle labbra.
-Ciao Blaine.
-Oddio sono troppo felice di sentirti! Mi manchi tanto!
-Anche tu...
Seguono dei secondi di silenzio in cui Kurt sente solo il respiro di Blaine attraverso il microfono e gli pare il suono più bello dal mondo.
-Hey che ne dici se facciamo un skypata? Voglio vederti!
-No Blaine...
Kurt si passa una mano sul viso e può sentire anche solo al tatto le sue occhiaie.
Domani gli ci vorranno chili di correttore.
-Sono davvero un disastro...
-Dai ti prego! Quando facevano cybersex non eri così timido!
A Kurt scappa un risatina per il tono disperato che sta assumendo quest'uomo.
-Blaine eravamo giovani e... anche mediamente belli.
-Ma io sono ancora bello, non hai visto i video del mio concerto a Chicago? Nessuna ragazza dell'Illinois è riuscita a scappare dal mio ammaliante sorriso.
Questa volta ride apertamente e sente anche il rumore della risata di suo marito provenire dal telefono.
-Hey perché ridi? Non è mica colpa mia se i miei fans mi adorano!
Kurt alza gli occhi al cielo.
Blaine non sa che lui li guarda eccome i suoi video e piange ogni volta che gli dedica la canzone che ha scritto per lui o si infastidisce ogni volta che qualche ragazzina con gli ormoni impazziti fa qualche commento più... colorito diciamo.
-E comunque domani sera dovresti stare attento che qualche... Woodson non ti lanci un paio di boxer glitterati sul palco.
-Okay aspetta un attimo, uno: che diamine di nome è Woodson? Due: perché mai dovrebbe farlo?
Chiede Kurt.
-Come? Non leggi il tuo blog? C'è questo Woodson che avrà una cosa come... quindici anni che ha praticamente un'ossessione per te e progetta... wow progetta anche di assaggiare le tue dolci labbra rosee capaci di emettere suoni che vanno oltre qualsiasi immaginazione e sto citando testualmente.
Kurt strabuzza gli occhi.
Lui ha in blog personale? Da quando?
-Ehm...non sapevo di avere un blog e dei fans assetati del mio sangue...
-Uhm...
Borbotta Blaine dall'altro lato del telefono.
-Oh Signore misericordioso! Kurt questo ragazzo dovrebbe proprio cercarsi una compagnia, scrive cose indecenti su di te! Posso rispondergli dicendogli che io ho saggiato la tua pelle bianca come un prato innevato e sto di nuovo citando testualmente?
-No Blaine non farlo, è un ragazzino, lascialo sognare, se qualcuno avesse risposto a te quando avevi quindici anni dicendoti che comunque ad Adam Levine non piaceva quello che hai in mezzo alle gambe ci saresti rimasto un po' male no? E poi anche io lascio sognare le tue fans che, credimi, dicono cose alquanto peggiori del ‘saggiare la pelle bianca come la neve’.
-Uhm...
Blaine borbotta un altro po'.
-Vorrei davvero essere lì questa sera per vederti...
Esala Kurt in un respiro.
-Oh Kurt ma tu ci sei sempre! Finché canterò la nostra canzone tu sarai sempre con me.
Gli dice dolcemente e Kurt vorrebbe davvero mettersi a piangere.
Affonda la faccia nel cuscino freddo.
-Blaine mi manchi tantissimo, in questo letto c'è il tuo profumo! Lo sai che senza di te sono soltanto un mucchietto di carne e di lacca con la dipendenza per i frullati!
-Dai Kurt non disperarti! Mercoledì sarò a casa!
-Ma mancano ancora...quattro giorni!
-Kuuurt siamo stati separati per nove mesi quando io ero al quarto anno.
-Ma eravamo giovani!
Segue qualche minuto di silenzio nel quale Kurt aspetta la risposta alla sua lamentela.
-We can dance, until we die. You and I. We'll be young forever!
Kurt ride stringendosi il telefono all'orecchio come se fosse la mano di Blaine.
-Lo sapevo! Lo sapevo che prima o poi sarebbe arrivata Katy Perry!
Anche Blaine ride dall'altro lato del telefono e Kurt sospira.
Forse questa è l'unica nota positiva in questa orrenda giornata.
-Blaine devo dirti una cosa...
-Dimmi.
Il tono di suo marito è molto tranquillo e questo lo tranquillizza.
-Ieri sera...Lizzie è tornata con due ore di ritardo e vestita in un modo indecente così io... io l'ho sgridata, lei mi ha risposto con la sua solita faccia tosta e io le ho tirato uno schiaffo.
Silenzio.
-Bene... con questo?
-Con questo? Con questo?! Blaine lo sai che cosa ne penso a proposito della violenza!
-Kurt Kurt Kurt io non la definirei proprio violenza cioè... se l'è meritata, in un certo senso hai fatto anche bene quindi non credo che ti dovresti sentire in colpa. Insomma è nostra figlia, anche se le diamo un ceffone l'amiamo lo stesso e questo credo che lei lo sappia.
-No Blaine non lo sa, mi ha evitato per tutta la serata ed è stata la cena più silenziosa che abbia mai fatto... tu sei quello portato per fare il genitore! Io sono la cuoca.
-E ci risiamo con la storia della cuoca! Kurt smettila di dire che non sei portato perché non è vero, sei un genitore stupendo esattamente come tuo padre!
Kurt sospira frustrato schiaffandosi una mano in faccia, non crede neanche un po' alle parole di Blaine.
-Kurt ascoltami, scommetto che domani sarà già tutto finito, Lizzie ti perdonerà e tu perdonerai lei per averti risposto male quindi, ti prego, smettila di buttarti giù in questo modo e di dire che sei soltanto la cuoca della casa perché sei un genitore fantastico, te lo posso assicurare, io avrei ucciso in passato per avere un padre come te invece del mio...andiamo! Nessuno mette al muro gli Hummel!
Kurt ridacchia visibilmente sollevato per il discorso d'incoraggiamento del marito.
-Ma tu non sei un Hummel...
-Sono un Hummel acquisito.
Kurt ride ancora, desiderando di aver con sé Blaine per potergli accarezzare il viso e guardare nei suoi occhi cangianti.
-Va bene, va bene ora devo riposarmi che sennò domani ci devono andare giù pensante col blush...
-Va bene... fai finta che io sia tra il pubblico.
-Tranquillo se vuoi posso usare Woodson come tuo sostituto.
-Kurt.
-Stavo scherzando Blaine.
Kurt si porta le coperte sopra al corpo mettendosi al calduccio sotto di esse.
-Blaine?
-Sì?
-Hai presente quando nei film dicono che non sapevi quanto tieni a una cosa finché non la perdi?
-Sì.
-Bè... in un certo senso è vero perché... è quando sei lontano che capisco quanto ti amo.
Silenzio.
Potrebbe tirarsi una schiaffo da solo per la smielatezza del discorso che ha appena fatto?
-Scusami... sono sempre un idiota romantico...
-Tu non sei un idiota, ti amo anch'io e non vedo l'ora di tornare a casa.
Kurt affonda il suo sorriso nella morbida stoffa delle coperte.
-Anch'io non vedo l'ora... buonanotte.
-Hey da me è ancora pomeriggio!
-Allora buon pomeriggio.
Kurt manda un bacio nel microfono del cellulare e senza un altro schiocco ritornargli indietro.
Ride e dopodiché chiude la chiamata rannicchiandosi fra le coperte.
Ora si sente decisamente meglio.



Stare sul palcoscenico circondato da persone che pendono letteralmente dalle tue labbra è sempre stata una grande emozione per Kurt e grazie al cielo ha scelto un lavoro che gli permette di provarla almeno una volta a settimana.
Gli sudano le mani e ha paura che gli scivoli la partner e fare una disastrosa caduta la sera della prima è davvero una cosa che vuole evitare.
La verità è che Kurt è nervoso e non è il solito nervosismo da palcoscenico, è nervoso perché Blaine non c'è anche se lo ha sentito qualche ora prima e la una poltroncina in prima fila è ancora vuota.
Lizzie non c'è.
Le prime due scene sono andate e più di una volta Kurt ha visto il produttore sbracciarsi per segnalargli di fare di più, di alzare la voce, di essere più comico, di essere più coinvolgente ma, semplicemente, questa sera Kurt non ha quel di più che lo contraddistingue.
Il sipario di spalanca di nuovo ed è il momento del suo monologo.
Si incammina sul palco come alla ricerca di qualcosa – il protagonista del racconto sta cercando la sincerità – ma quando sente le luci sul suo viso non parte quella scarica di adrenalina a cui è tanto abituato.
Comincia a parlare, a recitare guardando il pubblico ma quando improvvisamente una figura con un abito nero si siede sulla poltroncina della prima fila a Kurt per poco non manca i respiro rischiando di mandare all'aria tutto.
Eccola.
Lizzie è lì, è venuta a vederlo, allora non lo odia poi così tanto.
Vedendo quella stupenda visione Kurt smette di recitare e si sistema il cappello sulla testa, alza la voce e smette di recitare cominciando a vivere la parte come è solito fare e forse ritrova anche quel di più che aveva momentaneamente perso.



Il giorno dopo Kurt è davvero stanco.

È stato davvero stressante ieri, dietro e fuori le quinte, quindi si concede una giornata per stare a riposo completo.
Se ne sta con la schiena premuta sul cuscino mentre guarda le foto della sua vita sul cellulare quando una piccola figura minuta sgattaiola veloce e si siede accanto a lui.
Lizzie si è già messa il pigiama e le sue pantofole a forma di orsetto che le piacciono tanto.
Kurt può dire davvero di preferirla vestita così che come venerdì sera.
La ragazza non gli parla e non lo guarda nemmeno e lui blocca lo schermo del cellulare poggiandolo lì accanto a facendo lo stesso.
Passano interminabili minuti di silenzio.
-Sei stato strepitoso ieri sera...
Esala Lizzie in un soffio mentre si stringe le ginocchi al petto.
-Ma che dico? Tu sei sempre strepitoso, Papà è sempre strepitoso mentre io vi do soltanto delusioni... anche l'altra sera io ho urlato perché ero arrabbiata ma non con te, con me stessa. Ero arrabbiata con me stessa perché sapevo di averti deluso un'altra volta.
-Un- un'altra volta?
Kurt si volta verso di lei e i loro occhi azzurri si scontrano.
-Sì! So che quando mi portate a teatro oppure a un concerto quando non vedete che ho la musica nel sangue come voi ci state male e io... mi sento così in colpa. So che un giorno preferiresti vedermi su un palcoscenico invece che dietro a una scrivania a fare i conti… sapere che non accadrà mai, mi fa sentire come se ti avessi deluso.
Kurt le scruta il volto e l'espressione ferita sul bel visino di sua figlia lo uccide.
Allora è questo che si nasconde dietro il sorriso di questa ragazza che ha tutti i giorni sotto gli occhi?
Quante altre cose non sa di lei?
Lizzie distoglie lo sguardo e Kurt la imita.
-Sai Lizzie... quando ho fatto coming out col nonno lui mi disse... mi disse che aveva sperato di portarmi alle partite di football e di... parlare con me di ragazze ma queste cose...lui non le avrebbe mai potute avere... però mi disse anche che il suo compito era di amarmi qualsiasi persona io avessi scelto di essere e questo è anche il mio compito...
Kurt si volta di nuovo verso di lei e nota che la figlia lo sta ascoltando con le lacrime agli occhi.
-Il mio compito è amarti qualsiasi persona tu scelta di essere e io sarò sempre fiero della mia dolce Elizabeth, che sia dietro a una scrivania o su un palcoscenico o dovunque perché sei mia figlia e il mio dovere è di amarti sempre incondizionatamente.
La ragazza scoppia in lacrime buttandosi fra le sue braccia mentre Kurt versa le sue lacrime tra i ricci neri profumati e le accarezza gentilmente la schiena con una mano.
Lasciano che le loro lacrime e i loro singhiozzi si fondano ancora per un po' poi Lizzie si sistema con la testa nell'incavo del collo di suo padre, il quale giocherella con i suoi capelli immaginando di giocare con quelli di suo marito.
-Non vedo l'ora che torni Papà e stare tutti insieme.
-Anche io piccola, anche io.
Kurt le da un bacio sulla testa.
-E comunque non dovresti lasciarti scappare Jamie, è un ragazzo d'oro.
-Lo so ma tanto quella smorfiosa è solo un ripiego momentaneo. Annabeth mi ha detto che Mary ha detto a tutta la scuola che Lucilla ha chiesto a Jamie di fare sesso ma lui non ha voluto, insomma l'ha rifiutata e questo deve pur significare qualcosa no?
-Certo che significa qualcosa! Ah i drammi da scuola superiore, quanto mi sono mancati!
-Anche quando eri giovane tu c'erano questi intrecci amorosi?
-Più di quanti ne immagini piccola.
Kurt le tocca scherzosamente il naso per poi correre fuori dal letto ed essere inseguito da Lizzie, un po' come quando lei era piccola e giocavano a nascondino per tutta la casa.
Ma ora Lizzie e cresciuta e forse anche Kurt è cresciuto insieme a lei.


 


 

N.d.a:

Ehilà!Come state?Vi è piaciuta questa OS?Spero di sì,io amo le Daddy!Klaine *--*

Voglio ringraziare tantissimo la mia beta BabyKit87l,ti adoro donna!

Il titolo è una strofa della canzone True Love di P!nk ;)

Alla prossima gente,se volete mi trovate anche su FACEBOOK <3

   
 
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