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Autore: phenominiall    23/03/2014    2 recensioni
Mi guardò e mi porse la mano. Spostai lo sguardo verso il suo viso cercando una spiegazione.
“Scommettiamo.”
“Cosa?”
“Se riesci, entro un mese, a trovare qualcosa per fermare Ash io ehm… potrei convincerlo ad uscire dal giro.”
“E se perdo?” chiesi. Mi guardò negli occhi e mi rivolse un sorriso malizioso.
“Se perdi… vieni a letto con me”.
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premetto che all'inizio può sembrare una storia banale, ma capirete che non lo è affatto. Dall' ottavo capitolo le cose diventano più avvincenti. E' la prima fanfiction che scrivo e non ce ne sono di simili in giro.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Beautiful and Jerk

La casa dove vivevo era talmente silenziosa…eppure,io,quel silenzio non lo sentivo.
Avevo il caos nella testa e tutto ciò che ero in grado di sentire erano le mie urla interiori,quelli che solo io riuscivo a sentire. E,giusto per la cronaca, io non ero una di quelle ragazze che si guardano allo specchio e si ripotono di essere grassa quando in realtà ruscirebbero a passare nel foro di un ago, né tanto meno una di quelle che non si trucca o che si veste di fretta e indossa solo maglie larghe e felpe.Certo non mi vedevo bellissima ma sapevo di non essere brutta, felpe e maglie larghe mi piacevano e le indossavo spesso anche...ma non perché coprivano le mie forme…semplicemente mi piacevano…
Insomma ero una ragazza normale, ma la normalità ad un certo punto stanca… e ora, seduta a quel tavolo con la mia famiglia, pensavo ad un modo per cambiare la mia vita.
La mia grigia,triste vita…
Che poi triste è l’aggettivo perfetto. Perché, per quanto mi sforzassi ad apparire felice, dentro stavo morendo. Morivo per la solitudine, perché nessuno mi capiva, morivo perché volevo dare colore a tutto quel grigio.
Morivo per troppi motivi eppure, tutto ciò a cui ero in grado di pensare, l’unico motivo valido per morire: era mio fratello che si stava cacciando in situazioni sbagliate, stava cadendo in un buco che l’avrebbe risucchiato e, senza accorgersene, si stava portando diero anche me.
“Ma mi stai ascoltando?”  mi chiese,appunto,mio fratello.
“No,scusa…cosa hai detto?” cercai di giustificarmi
Sbuffò sonoramente e giuro che in quel momento gli avrei tirato il piatto dritto in faccia.
“Oggi verrà un mio amico” mi spiegò
“E quindi,io dovrei…?” cercai invano di capire il significato della sua affermazione.
“Mm…nulla.Aprire la porta se io non posso.”
Lo guardai per un attimo chiedendomi se mio fratello fosse improvvisamente diventato stupido…ma decisi di non aprire bocca perché avrei portato avanti il discorso per del tempo indefinito e l’ultima cosa di cui avevo voglia era perdermi in chiacchiere inutili.
Il pranzo proseguì come al solito. Mia madre e mio padre continuavano a parlare del lavoro e di tanto in tanto ci buttavano in mezzo discorsi spezzati che, probabilmente, gli passavano per la testa in quel momento o semplicemente per il gusto di parlare.
Mio fratello fissava il piatto ormai vuoto e io ero ancora una volta persa fra i miei pensieri, spostando lo sguardo da mio fratello ai miei genitori.
“Vuoi un autografo?” chiese, gentile come sempre, il mio fratellone
“Ash, non copiarmi la battuta” Lo ripresi
“Ok,allora perché continui a fissarmi?”
“Ti do fastidio?”
“Bhe…abbastanza”
Roteai gli occhi al cielo,sbuffando e alzando le spalle, per fargli intendere che non volevo davvero una risposta.
“Chi è quel tuo amico che deve venire qui oggi?” questa volta la risposta la volevo
“T’importa?”
“Bhe…abbastanza” riutilizzai la sua frase
“Non lo conosci” mi liquidò con un gesto della mano…ma la mia testa era torturata dalle domande ed io avevo bisogno di sapere.
“Come si chiama?”
“Cazzo…ma che t’interessa?”fece una pausa “Luke, Luke Hemmings”
“Oh” risposi stupita dal fatto che mi avesse accontentato “Come l’hai conosciuto?”
“Cos’è un interrogatorio?” si innervosì lui
“Avevo solo voglia di parlare” gli risposi con lo stesso tono. Sbuffò,posò la forchetta sul tavolo e se ne andò in camera sua. Poco dopo feci lo stesso anch’io.
Passai le due ore seguenti a dormire. Dormivo sì…ma la mia testa era invasa da pensieri che mi accompagnavano anche durante i sogni… sognavo,infatti,di mio fratello che mi salutava, che stava andando via da me… le lacrime sul mio viso e i miei occhi azzurri completamente rossi… non parlavamo, lo salutavo con la mano e lo stesso faceva lui e ci fissavamo… finchè non è andato via.
Mi svegliai di botto, mi alzai dal letto e andai in bagno. Mi fissai per un attimo allo specchio, il mio riflesso faceva quasi paura e non perché fossi senza trucco, avessi occhiaie o perché ero stanca… ma perché i miei occhi rispecchiavano la paura, la paura di perdere la persona più importante della mia vita… in quell’istante, fissandomi allo specchio, concessi ad una lacrima di scendere sul mio viso, non l’asciugai, la lasciai lì… e giurai a me stessa, che mai, a nessuno, avrei concesso di portarmi via mio fratello…
Lo so non sembrava tanto amore, quello che ci dimostravamo… eppure era l’unica persona che mi stava veramente accanto… l’unica di cui mi fidavo e di cui mi sarei fidata sempre…
Stavo appunto pensando a quanto bene gli volessi che il campannelo suonò e, sapendo gia che Ash non sarebbe andato ad aprire, mi asciugai quella lacrima solitaria e mi avviai verso l’ingeresso. Ricordai ciò che mi aveva detto mio fratello a pranzo, ovvero che sarebbe venuto un suo amico, e me lo immaginai come quei ragazzi tatuati che, se fosse stato mio fratello, mia mamma avrebbe cacciato di casa.
Ma, quando aprii la porta, mi ritrovai davanti l’esatto opposto di ciò che credevo. Un ragazzo alto,capelli biondi e occhi azzurri da far invidi al mondo, così belli che i miei, azzurri uguali, si vergognarono per la banalità.
E poi mi sorrise. E sorrisi anch’io, un sorriso tirato ma pur sempre un sorriso.
“Sto cercando Ash” mi disse e la sua voce era così bella.
“Si…tu sei?”
“Luke” Disse soltanto. Era innegabilmente un bel ragazzo. Ma non era un ragazzo quello che cercavo in quei giorni. Bensì la salvezza per mio fratello.
“Allora posso entrare?” Disse accendendosi una sigaretta. Mi feci di lato per farlo passare. E così fece.
“A mia madre non piace che si fumi dentro casa” Dissi, sinceramente, io
“Che palle” sbuffò
Bello e coglione. Il mix perfetto, no?




#Angolo autrice
Vi avverto che è la prima fanfiction che scrivo. Il primo capitolo mi è servito giusto a spiegarvi il carattere della protagonista ed il suo aspetto fisico. Avrete capito che Kim ama tantissimo suo fratello ma non lo dimostra molto in questo capitolo, più avanti si capiranno meglio i caratteri di tutti i personaggi ed entraranno in scena anche Cal e Micheal. Spero che la storia vi piaccia sto facendo del mio meglio!
A presto!


 
  
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