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Autore: Yukan    23/03/2014    0 recensioni
Yukan Senshi è stato cacciato dalla città dei suoi parenti a causa dell'uccisione da parte sua del proprio maestro. Andandosene porta con se' la spada del proprio defunto maestro, vaga per il Giappone come cacciatore di taglie e mercenario, con la speranza di poter tornare a far parte della propria famiglia. Viene presto ingaggiato da Kimiko per riscuotere le taglie di 5 tra I più grandi boss mafiosi mondiali che hanno creato una società allo scopo di scatenare una distopia mondiale, distruggendolo per farlo rinascere a loro immagine.
I due percorrono tutto il Giappone, acquistando man mano nuovi compagni.
Si scatena una guerra non più solo d'interessi, ma anche d'onore, che non vede solo per protagonista la vendetta personale di Kimiko, ma anche il riscatto della famiglia Senshi.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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L'INIZIO


Siamo all'inizio del nostro millennio, non ci sono più guerre in giappone, se non quelle private dei borghi per conquistare qualche quartiere, di queste guerre ce ne sono molte, così tante da poter portare fortuna a mercenari.

Tra questi ce n'è uno molto famoso, di nome Yukan Senshi, quest'ultimo anche se giovane ha una lunga esperienza con la spada, ciò lo rende il più gettonato tra i suoi colleghi.

Un giorno, il viaggio di Yukan lo porta in una cittadina dell'estremo est: Nigata.

Si trova li per un contratto da 170°000°000 di yen, Yukan non sapeva il nome, ne il lavoro che doveva svolgere, il mittente scrisse una lettera 2 settimane fa a il contatto di Yukan.

Yukan ha fiducia in se stesso, ma sopratutto, sentendo dentro di se che questa missione sarebbe stata diversa dalle altre.

Yukan lesse che si doveva incontrare con il misterioso mittente in un bar molto sporco, si chiamava “Yoi jinsei”, ma sembrava l'esatto opposto, appena Yukan entrò in sala tutta l'attenzione si posò su di lui, i loro sguardi torti facevano sentire Yukan a casa( è sempre abituato a avere gli sfavori in una squadra).

Si sedette, ordinò un piatto di ramen e attese, poco dopo vide uscire dal bagno un ragazzo, molto probabilmente un figlio di papà dal suo abbigliamento, che usciva ubriaco con due suoi amici e una ragazza, molto probabilmente erano in bagno a fare delle cosacce con lei, Yukan non gli volse più di quello sguardo, poiché era arrivato il suo piatto, nonostante non li avesse degnati di uno sguardo, il figlio di papà arrivò e sedette accanto a Yukan,

-Ehi amico, cos'hai dietro la schiena?- chiese il figlio di papà con la puzza di sakè che emanava avrebbe fatto fuori un elefante

-Settila di parlarmi, non sei degno di nessuna mia risposta- il ragazzo si mise a ridere, e tirò fuori la pistola

-Vedi questa bastardo? Si chiama pistola, e se non mi rispondi ti ficco una pallottola la dove non batte il sole, e se provi a fregarmela i miei amici ed io ti spariamo.- Yukan non distolse il suo sguardo dal piatto di ramen

-Vedo che sei davvero ingenuo...- poi la pistola di quel figlio di papà scomparve e riapparve nella mano di Yukan, allora gli amici, compresa la ragazza, tirarono fuori le pistole, Yukan sparò ai calci delle pistole facendole volare via, a quel punto chiese al figlio di papà che nel frattempo era caduto all'indietro

-Scegli tu il bersaglio della mia prossima pallottola, o te, o loro.- indicando i suoi amici

-Loro, loro!! risparmiami ti prego, ti pagherò bene!!-i suoi amici lo guardarono strutti, allora Yukan lanciò la pistola a loro dicendogli:

-Ora sapete che razza di amico avete, vedete voi.-lui nel frattempo aveva finito il piatto, ringraziò del pasto e uscì dal risorante.

Appena uscito si fermò, aveva sentito una presenza, poi un buon odore.

-Piaciuto lo spettacolo?- chiese Yukan

-Si, ma non sono ancora sicura delle leggende che ti descrivono.- la voce era femminile, quasi sensuale.

-Quali leggende?- chiese yukan sorridendo

-Quelle che raccontano della tua spietatezza e della tua bravura...- mentre la ragazza parlava Yukan sentiva un'odore buono, ciliegia.

-... e questo è quel che so su di te. Basta per la tua fama?- finì lei.

-Anche troppo.- disse Yukan ridendo.

-Allora? Accetti?- chiese la ragazza.

-Accetto cosa? Non mi hai detto nulla cara...- rispose Yukan

-Kimiko. Kimiko Yoi.- disse la ragazza, con voce chiara.

-Ooooh! Quindi il tuo cognome è carina, davvero interessante.- disse Yukan.

-Comunque non mi hai detto niente della missione, ne di dove, ne di quando, ne chi è il bersaglio e il mio compenso... quindi, come puoi pensare che io accetti?- cambiò improvvisamente tono, e divenne serio, Kimiko non perse il suo sguardo glaciale.

-Andiamo con ordine... seguimi.- gli disse con voce fredda, Yukan non si fidava, ma per guadagnare e per avere un'ingaggio avrebbe fatto di tutto, quindi la seguì.

Dopo molto tempo che camminavano entrarono in un vicolo buio, ad un tratto Kimiko si fermò, Yukan si guardò attorno, e vide 4 figure nel buio.

-Mph! Dovevi portare qualcuno in più.- disse Yukan sorridendo.

Due dei loschi figuri attaccarono alle spalle, Yukan deviò i loro colpi girandosi e con una mano li mise k.o. Poi toccò agli altri due, che attaccarono con delle spade. Yukan mise una mano sulla sua e la estrasse, colpendo i due ad una velocità incredibile, invisibile a occhio nudo, poi ripose la spada nel fodero e si diresse verso la ragazza.

-Ora dimmi se mi assumi, queste mezze cartucce nn erano niente, se m vuoi mettere alla prova ti conviene trovare qualcosa di meglio...- passò davanti a Kimiko e nn si fermò, finchè Kimiko nn lo riprese per un braccio, Yukan si voltòe vide la faccia di Kimiko sorridente e calda, non fredda come prima.

-Scusa per la prova, ma dovevo essere sicura che fossi tu. Mi capisci vero?- disse Kimiko con aria felice, Yukan rispose in modo altrettanto felice.

-Tranquilla, non capisco ma va bene.- poi Kimiko gli diede dei fogli, delle taglie e un fascicolo pieno zeppo di numeri e nomi.

-Cosa ci dovrei fare con questa roba? - chiese Yukan.

-E' tutto quello che sono riuscita a raccogliere sui tuoi obbiettivi, tagllie comprese.-

-Quindi sono ricercati, e a quanto pare anche molto bravi.-

-Come lo hai capito? Hai solo visto le taglie.- chiese kimiko perplessa.

-Considerando l'incremento e il ribasso dello Yen negli ultimi anni, questi per avere una taglia del genere devono essere in giro da molto tempo.- Kimiko nno si meravigliò, sorrise, e poi cominciò a camminare.

-Non mi hai detto tutto.-

-Ti ho dato il tuo lavoro, avrai le loro taglie, come riconpensa.-

-Non è di questo che voglio parlare. Perchè?-

-Prego?- kimiko si fermò di colpo e girò la testa di 45 gradi a destra.

-Nessuno vuole uccidere qualcuno e se ne scappa, tu vuoi venire, ma hai un problema.-

-Comincio a pentirmene di averti assunto.- Kimiko se ne andò, Yukan non seguì il suo committente

aveva anche lui da pensare, ma qualcosa in quella ragazza lo turbava, si sentiva a disagio a stare insieme a lei.

Tuttavia, secondo Yukan, aveva del potenziale, e lui era famoso anche per il suo occhio da intenditore.


Era arrivata notte, Kimiko stava rientrando a casa dopo il turno di lavoro extra al centro commerciale.

-Uff... non sopporto quando mi chiedono lo straordinario- ripetè fra se e se. “certoche una parte dei soldi delle taglie mi avrebbe fatto comodo” pensava, all'improvviso davanti gli spuntarono un paio di ubriaconi.

-Ragazzi, quante me ne capitano in una giornata.-

-Hey bella, ci vieni con noi a fare una bevuta?- il ragazzo più ubriaco era alto, portava i capelli raccolti in treccia dietro la schiena, inoltre indossavaun'abito nero e aveva una stella tatuata sul collo, il secondo aveva un naso enorme, e un giubbotto di pelle marrone e dei pantaloni bianchi.

-Uno, Tatsuma Shinaru, detto “il nero”, ricercato per vari stupri, taglia 15'000 Yen.- disse Kimiko con freddezza.

-Che cosa...- rispose Tatsuma.

-Due, Koraksui Kamamushi detto “nasone”, ricercato come compare de “il nero”, taglia 5'000 Yen.-

-Cavoli! Non lo dirai a nessuno!- Koraksui cercò di tirargli un pugno, ma Kimiko lo schivò e riempì la sua faccia di gas, e improvvisamente Koraksui cadde a terra. All'improvviso da davanti a Kimiko si presentò la mano del nero, che la prese per la gola e la sbattè a terra.

-Cosa vuoi da noi?- chiese Tatsuma.

-Niente da tutti e due, ma voglio solo te.- disse con voce sensuale Kimiko -Ma prima dimmi: sei tu, Tatsuma Shinaru, e il tuo compare Koraksui Kamamushi, ad avere stuprato, tutte le ragazze di cui siete accusai?-

-Mph! Si, sono stato io!- Disse chiaramente Tatsuma.

-D'accordo, ecco la tua riconpensa!- Kimiko presse col dito sul petto di Tatsuma, che svenne. Kimiko prese in mano il telefono e fece un numero.

-Polizia? Si sono Kimiko, la figlia del capo. Ciao Jin, senti ho 2 ricercati per varie accuse di stupraggio nel distretto di Kamigokucho... certo, te li porto.- prese i due complici e li consegnò a una volante della polizia.

-Aligato, Kimiko-sama.- ringraziò un ufficiale.

-Di niente, buonanotte.- rispose Kimiko con i suoi soldi in mano, e dopo si avviò verso casa.


-Sono a casa!- disse Kimiko appena entrata.

-Oh, ciao Kimiko, come è andato il lavoro?- una signora dall'aspetto piuttosto giovane la venne a salutare, era snella e alta, avrà avuto 40-45 anni, portava un grembiule rosa ed era sua madre.

-Bene mamma, te invece? Come sta Papà?-

-Oooh, il solito brontolone con il suo sakè in mano e la sua spada a portata di mano.-

-E, dimmi è arri...oh?- le stava squillando il telefono, Kimiko lo prese per leggere il messaggio, diceva solo: “ASSECONDAMI”

Kimiko non sapeva di chi fosse il messaggio, ma subito dopo qualcuno bussò alla porta. Kimiko andò ad aprire.

-Si?... iiiiiiiiih!- fuori dalla porta c'era Yukan.

-t-tu?-

-Kimiko, ma che...?- chiese la madre di Kimiko.

-Salve, lei dev'essere Satsuki-sama, l'incantevole madre della sua altrettanto incantevole figlia.- disse Yukan con voce timida e servile.

-E lei signore, chi sarebbe?- Chiese la signora Satsuki.

-Ops! Mimperdoni. Sono il fidanzato di sua figlia, mi chiamo Yukan Senshi, piacere di conoscerla.- disse inchinandosi.

-Oh, ma che ragazzo a modo! Kimiko, perchè non ce lo avevi detto prima?-

-Ergh... ecco...- Kimiko indugiava, non sapeva cosa passasse nella mente al suo mercenario.

-Kimiko aveva paura che io non sarei stato accettato nel vostro nucleo familiare, soprattutto da suo padre che mi ha detto, avere un caratteraccio. Ma sono sicuro che non sia antipatico come dice.- Intervenne Yukan.

-Oooh, no. E' molto peggio. Ahahahahahahahahahahahahahah!-

-Ahahahahahah! Oh, signora, lei è una sagoma.-

-Prego, se vuoi unirti a noi per cena, non fare complimenti.-

-La ringrazio infinitamente.- disse Yukan sfoggiando un sorrisone.

-Ehm... mamma, potresti lasciarci un'attimo soli?- chiese Kimiko.

-M...ooooh, certo,certo. Uhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuh.- “chissà cosa pensava” diceva dentro di se Kimiko, appena sua madre se ne andò, lei si rigirò a muso duro verso Yukan – Che caz..cavolo pensavi di fare!!?-

-Se io rischio la mia vita per un tornaconto personale, preferirei sapere, perchè i mio cliente fa il codardo e scappa! Quindi, o mi dici che succede o non se ne fa nulla!-

-Cosa ti fa pensare che ho bisogno di te?-

-Ho visto gli obbiettivi:

-Byakuya Sakura, ricercato capo della mafia del Giappone;

-Xiao Xion, capo dell'esercito del dragone cinese;

-Jack Jonak, capo delle bande di tutta l'America;

-Al Capone “Gang” Bege, Capo ditutta la mafia europea, e comandante dell'esercito più spietato dell'intero globo. Non sono bersagli facili.-

-Il tuo lavoro è renderli inoffensivi, e consegnarli alla giustizia! Non mi interessa come farai, ma lo devi fare, chiaro?- disse kimiko con tono arrabbiato.

-Invece ti interesserà, perchè tu vieni con me!- rispose con tono scherzoso.

-C-che? Io... ecco...- Kimiko sembrò dubbiosa, a quel punto Yukan tornò serio, poi prendendogli la mano le disse:

-Io vorrei solo che questo viaggio lo facessimo io e te, insieme.- alla parola “insieme” Yukan si inchinò, e Kimiko arrossì di colpo.

-Quale viaggio?- disse dalla porta della cucinache comunicava con la porta d'ingresso,era appena uscita dai fornelli.

-Ve ne avrei parlato a cena insieme a Kimiko. Tesoro non le hai detto nulla?- Kimiko era perplessa, Yukan deviò la domanda.

-Ma se non le dispiace le racconterei tutto davanti ad un piatto, che ne dice?-

-D'accordo. Ohohohohoh!- a quanto pare Yukan si era accattivato la madre.

-Ricordati che qui sei ospite, comportati di conseguenza.-

-Tranquilla.- A queste parole, si dileguò.

Si rividero a tavola, lui che serviva insieme a sua madre scambiando battute sarcastiche sul proprio sashimi; poi, quando tutto venne portato in tavola, finalmente, smetterono di sghignazzare, e Yukan si sedette a tavola accanto a Kimiko. La tavola molto elegante, sfarzosa e piccola, rappresentava in tutto e per tutto la grandezza delle piccole cose, che Yukan apprezzava. Per un momento gli sfuggì un sorriso sincero.

-Aspettate qui, chiamo Richard.- La madre di Kimiko andò nella stanza in fondo al corridoio bianco. In quel momento Kimiko si avvicinò a Yukan e gli disse in un orecchio:

-Vedi di non fare mosse strane, ora.- mentre la madre di Kimiko parlava con Richard, il padre di Kimiko, Yukan rispose alla ragazza:

-Ora ti dico una cosa: io viaggio per il giappone da quando avevo 12 anni, mi guadagnavo da mangiare cacciando, ho visto templi, cacciato persone per soldi. Niente a questo mondo mi può spaventare o far sussultare.-

-Vedremo.- Rispose a sua volta Kimiko.

Non si sentiva sicura nell'udire quelle parole. Inoltre Yukan continuava a chiedersi perchè voleva che lei lo accompagnasse, e non aveva il coraggio di chiederlo prima che fosse tutto finito. Tra l'altro, Kimiko pensava che dopo aver visto suo padre e aver parlato con lui, Yukan si sarebbe arreso.

Infine uscì.

Un'uomo molto alto ma stecchino.indossava un abito tradizionale, bianco e molto largo, ma dal collo si notava la sua debolezza; aveva un'aria fiera e dignitosa, testa alta e petto in fuori.

-Quindi saresti tu... il fidanzato nascosto di mia figlia.- Disse, sedendosi a tavola.

-Si signore. Il mio nome è Yukan Senshi. Molto obbligato.- Rispose egli, alzandosi e chinando il capo.

-Non fare l'educato solo per far colpo su di me, sono vecchio, ma non stupido.-

Richard aveva un'aria molto sveglia, era chiaro che fosse lo sceriffo di quel paesino. Non assomigliava assolutamente alla figlia, e neanche la madre aveva dei tratti comuni a quelli della ragazza. Al che, venne un dubbio a Yukan.

-Chiedo scusa per la domanda franca, ma per caso Kimiko è stata adottata?- Dette queste parole la madre e il padre di Yukan rimasero un poco stupiti, subito dopo il padre lo prese da parte con una forza non comune. Lo avvicinò e gli disse a bassa voce:

-Come fai a saperlo? I dati della sua adozione li ho cancellati quando ancora ero nelle forze COUGH!...coff cofff...-.

Iniziò a tossire e sputare sangue.

-PADRE!- Gridò Kimiko mentre la madre soccorreva Richard. Yukan prese degli aghi da cucina e ne conficcò cinque in punti precisi del corpo, facendolo crollare.

Kimiko si era apprestata a fermarlo, ma aveva agito troppo tardi.

-Pazzo! PAPA'! IO TI AMMAZZO YUKAN!- prese il coltello da cucina, fece per ficcarglielo nel petto quando la voce di sua madre come un fulmine intervenne:

-Ferma!- Kimiko la guardò male e sua madre non tardò a dargli una risposta, -Quel pazzo ha salvato tuo padre!-.

Kimiko non credeva alle propie orecchie, si voltò nuovamente verso Yukan il quale aveva posato le mani sulle spalle di Kimiko e gli disse con tono rilassante:

-Non potrei mai fare del male a tuo padre, ho solo rallentato il flusso circolatorio e diminuito la respirazione puntando a dei punti di pressione molto precisi. Ciò a provocato uno stress psicofisico portando allo svenimento di tuo padre. Se avesse continuato a perdere sangue sarebbe peggiorato e in poco tempo la sua vita si sarebbe accorciata-.

Kimiko e sua madre erano sconvolte, la più giovane perchè, sì, credeva alle parole di Yukan, però si sentiva sbalordita dalla conoscenza che aveva Yukan delle arti mediche e della conoscenza anatomica, e ancor più dalla sua potenza e precisione Anche la madre era stupita dalle conoscenze mediche. A causa dell'incidente, la madre di Kimiko aveva capito che Yukan non era ciò che appariva.

Yukan, Kimiko e la madre della ragazza passarono la notte a parlare del viaggio che i due volevano fare insieme, della loro missione. Infine la donna acconsentì,non senza, però, aver prima posto a Yukan una determinata condizione.

Si diressero quella stessa mattina ad una stazione, lì avrebbero preso un treno per la loro prossima destinazione.

-Prenderemo un treno per...- Kimiko si interruppe, come se avesse visto un fantasma.

-Ehi tu!- disse un tizio gigantesco davanti a Yukan.

-Che ci fai con questa bella signora? Un uomo come te non la merita per niente.- Era un uomo molto muscoloso, aveva i capelli rasta legati da un'elastico, la carnagione era abbronzatissima e portava uno zaino molto piccolo.

-Mph... non sapevo fossero scappati degli elefanti dallo zoo.- Disse Yukan sarcasticamente rivolgendosi all'energumeno, che non pareva molto felice delle offese ricevute e contrabbattè subito.

-Ehy kimiko! Lo posso fare fuori o ti serve?- Yukan rimase leggermente stupito e le diede uno sguardo accusatorio.

-No tranquillo Koba. Non credo comunque che riusciresti a batterlo.- Yukan a quel punto cominciò a pretendere spiegazioni.

-Fammi capire bene...- chiese appena saliti sul treno-... Lui si chiama Koba Tetra, è un guerriero della terra di Kyoto, addestrato dai monaci del tempio buddista. Il suo maestro è uno dei ricercati che mi hai dato?-

-Esatto! E lui ha il compito di riportarlo laggiù e assisterlo durante il processo tenuto dal bonzo.-

dopo le spiegazioni Yukan si è arreso.

-D'accordo, quale è il piano?- Koba prese una mappa del giappone dalla sacca e mostrò a Yukan una cittadella a nord del giappone indicandola con mano sicura.

-Il clan dell'IDRA si unirà in questo punto tra una settimana...quindi non ci sono problemi a parte..- deglutì un attimo prima di rispondere, come se avesse paura di pronunciare quel nome.

-...i fratelli Kobin e Nikob detti “i gemelli di satana”!- disse con voce convinta.

-Ah!-sussultò kimiko.

-Li conosco.- disse Yukan.

-... mmm...tsk!- fece un gesto con disprezzo indicando un punto sulla carta senza guardare.

-Faremo una deviazione. Ci fermeremo in un paesino poco distante, lì troveremo aiuto-

-Ehi!- Disse kimiko -Sono io a decidere se fare una deviazione o meno, quindi dammi una buona ragione!-

-Una buona ragione?- disse Yukan alzandosi -Te ne do due. Primo: mi hai voluto ingaggiare tu quindi fai come ti dico o ci vai da sola a distruggere questa organizzazzione criminale. Secondo: non posso batterli da solo. Sono siamesi, hanno 4 gambe,4 braccia e 1 schiena. Se li vogliamo battere ci servono due mani in più.Quindi ora si va laggiù a cercare quelle mani. Domande?- erano tutti basiti

e nessuno levava una protesta.

-Molto bene allora si parte.-

Ciao! Poteter chiamarmi Maxpolpo.
Adoro i fumetti, soprattutto i manga, e mi sono chiesto:
perchè non scrivere qualcosa di simile ad un manga ambientato in Giappone?
Ed ecco l'idea! Spero che vi sia piaciuto il primo capitolo, e che continuerete a seguire la storia.
Se volete, lasciatemi una recensione.

Max.

Nella prossima puntata
Yukan cercherà aiuto, ci saranno prove, fantasmi dal passato e un nuovo alleato.

  
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