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Autore: Lotiel    23/03/2014    1 recensioni
Quando due opposti si scontrano è difficile che ne esca un vincitore. Poi quando i due oppositori sono Claire Redfield e Albert Wesker, allora le cose cambiano.
REVISIONATO IL PROLOGO
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albert Wesker, Claire Redfield, Sherry Birkin
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Prologo






Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà della Capcom che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Resident Evil, appartengono solo a me.


EPILOGO

Aveva ucciso.
Di nuovo.
Quel demone la stava divorando pian piano da quando le aveva iniettato il virus e farla diventare come lui. La divorava nel profondo, facendole perdere ogni barlume di umanità che le era ancora rimasta.
Claire voleva tanto dire a Chris di ucciderla, di porre fine alla lenta agonia alla quale era ormai condannata, ma qualcosa la tratteneva ancora dal non dire nulla. Dal tenere tutto dentro come il più terribile dei segreti.
Albert se ne era accorto, lui sapeva e quindi questo la rendeva più vulnerabile di quanto già non era.
Si domandava spesso come si fa ad uccidere un mostro, ma aveva capito che non c’è nessuna speranza. Lei si era aggrappata a questa speranza con i denti e con le unghie e alla fine non aveva risolto nulla.
Si era fatta condizionare da un’ossessione che non trovava più pace e quell’ossessione era diventata reale, un incubo senza fine ma con molteplici inizi.
Ora guardava il corpo senza vita di quel povero uomo che aveva avuto l’ardore di sfidarla e la sete di sangue non si era placata, nemmeno quando aveva sentito le ossa spezzarsi sotto il suo tocco.

Claire lo guardava e pensava. Anche lei era così un tempo; anche lei era un essere umano che aveva sentito le ossa spezzarsi, ma che si era sempre ripresa nel guardare avanti.
Aveva gli occhi rossi spalancati e respirava a fatica. Non era consapevole quando lo faceva, quando uccideva. Era la bestia ad appropriarsi del suo corpo e tanto cercava di estraniarsi il più possibile da quello scempio, tanto sentiva la sua coscienza scivolare via. Pezzo dopo pezzo.
Improvvisamente Claire sentì delle mani posarsi sulle sue spalle, a quella stretta tempo fa avrebbe potuto spezzarsi, ma ormai Albert sapeva bene che non le avrebbe fatto del male.

-Ora sai cosa provo io, Claire.
Claire si era voltata verso la voce e un brivido lento e delicato che le fece voltare il capo verso il volto dell’uomo. Non rispose, ma lo stette a guardare per qualche istante in modo da imprimersi quei nuovi tratti che i suoi poteri le avevano dato. Quelli dell’uomo che doveva essere stato, prima di essere il mostro che lei conosceva.
-Cosa ne sarà di me?
Un soffio e le sue labbra si chiusero di scatto, serrandole tra loro. Aveva pensato troppo a voce alta e gli occhi adesso stavano cercando un ancora di salvezza, fuori dal volto di Albert Wesker.
L’uomo ebbe l’accortezza di non rispondere e lei strinse le mani a pugno, lasciando che i pensieri fluissero fuori dalla sua testa, ora che non aveva neanche più le lacrime da poter versare. Quel’unica cosa che poteva ancora ammetterla alla classe mortale.
Le mani di lui però si strinsero sulle spalle di Claire, senza che lei però ne avvertisse il dolore. Le clavicole si piegarono appena, ma non si ruppero. Il Virus T aveva dato alle sue ossa anche una fantastica elasticità e una velocità di movimento che non era sua.
Ma non avvertì alcun sentimento, se non quello della frustrazione di lei e la gioia di lui.
Sherry improvvisamente fece il suo ingresso, con il suo solito incedere tranquillo e quei tacchetti che sembravano provocare sul pavimento un allegretto fatto con il violino.
-Finalmente siamo una famiglia.
Il volto della bambina, se non fosse stato per gli occhi rossi che le deturpavano lo sguardo, poteva sembrare una fanciulla gentile, da proteggere, senza sapere che poteva spezzare le ossa con una sola mano se avesse voluto.
Ma la cosa che aveva assolutamente sorpreso Claire era la totale mancanza di malvagità all’interno della bambina, anche se Albert tentava in tutti i modi di poter avere una predominante su Sherry. Se Claire avesse saputo che Sherry era destinata a questo, l’avrebbe uccisa lei stessa con le sue mani.
Quello che Albert non sapeva era che aveva già un ascendente, benché positivo, verso la bambina che mancava veramente poco che lo chiamasse papà.
Sherry aveva in mano un orsacchiotto di peluche e lo teneva stretto a se come a volerlo proteggere. Solo che il tutto sembrava fuori luogo e fuori tempo per poterlo considerare un quadretto familiare sano.
-Ma quale famiglia?
Claire l’aveva detto a denti stretti, poco dopo che Sherry si era allontanata, attirata da chissà quale strana cosa all’interno della stanza, che la bambina non l’aveva neanche sentita. Si era fatta prendere da una frustrazione che ormai non era più sua e un respiro affannoso.
-Da ora in poi saremo noi la tua famiglia, che tu lo voglia o no.
A Claire venne spontaneo un sorriso sincero, come da tanto non le capitava ormai.
-Chris ti ucciderà presto.
Di rimando Wesker scoppiò in una fragorosa risata e così si avvicinò all’orecchio della donna soffiandole sopra il lobo.
-Se ucciderà me, ucciderà anche te.
E lo sguardo di Claire si spostò verso l’orizzonte, verso dove un tempo nasceva un prato. Wesker aveva ragione. Chris non avrebbe permesso che la sorella fosse un mostro e pian piano il Virus T avrebbe reso lei una belva da uccidere, divorata dalla fame.
Del mondo che ricordava, erano rimaste solo delle immagini sbiadite di cartelloni ormai anneriti dal fuoco.
Non era come prima, nulla era rimasto come quando lei e suo fratello giocavano a palla nel giardino di casa. Nulla sarebbe stato più lo stesso.
E Claire ne era assolutamente consapevole.
Wesker aveva vinto.

  

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Angolo dell'Autrice

Allora ci sono riuscita.
Dopo una marea di tempo che l'ispirazione per questa storia era scomparsa, ho deciso di scrivere l'epilogo. Voi della fine cosa ne pensate?
Eccovi l'ultima parte dell storia che mi ha lasciato un vuoto assoluto dentro. Spero che sia piaciuta anche a voi. Credo che questa sia la prima e l'ultima storia su Resident Evil che scriverò. Non perchè non mi piacciamo, ma perchè c'è gente molto più preparata di me per l'argomento. Forse in seguito cambierò idea, ma al momento sarà così.
Questa invece è la mia pagina FB dove scoprire curiosità e altro su personaggi da me inventati e sulle mie storie.

 
Lotiel Scrittrice - Come pioggia sulla neve

   
 
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