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Autore: Nahash    23/03/2014    2 recensioni
Le avventure della mucca Zorra continuano, questa volta si ritroverà a compiedere il suo destino, insieme ai suoi amici animali, volti alla sconfitta di un nemico comune.
Questo nemico, sarà davvero così cattivo come sembra?
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Salve a tutti, visto che mi mancava la meravigliosa vita della mucca Zorra, ho pensato di scrivere un sequel che la riguardasse.
Sta volta, non è più la mucca tenera con un sogno, ma, anzi è la paladina dei pascoli volta a compiere un destino.
Dopo questi deliri, vi lascio alla lettura, sperando che anche sta volta possiate divertirvi =)


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La mucca Zorra era diventata un'eroina per il mondo animale, per quella fattoria in cui abitava. I suoi padroni e i suoi amici erano orgogliosi di lei che era la paladina dei pascoli.
Zorra aveva sempre i suoi occhietti vispi e attenti, questi adesso erano diventati ancora più stretti nel chiudersi in fessure, perché, in quanto mucca da guarda doveva stare bene all'erta.
Zorra, non era più una mucca con un sogno, ma con un destino da compiere. Ora che era diventata come le sue nuvole e che poteva controllare tutto nel minimo dettaglio, doveva badare alla salvaguardia dei suoi amici animali.
Un ariete cattivo, voleva mettere in pericolo tutto il popolo animale che era oltre quel recinto, quello stesso recinto che aveva messo in difficoltà Zorra per raggiungere il suo sogno.
L'ariete smargiasso caricò, prendendo la rincorsa e piegando la sua testa si schiantò contro il recinto, questo vacillò, ma non si ruppe, così un ghigno sardonico apparve sul muso di Zorra, convinta che l'ariete, l'avrebbe dovuto saltare per raggiungerli. Come avrebbe potuto fare l'ariete a saltare il recinto se era un animale più piccolo di Zorra? Questa fu la domanda che rasserenava quella mucca onorevole, che tanto pensava a mettere tutti in salvo.
Così l'ariete, che non era riuscito ad abbattere il recinto, se ne andò sconsolato dando le spalle alla mucca che lo guardava vittoriosa. In cuor suo, però, quell'ariete cocciuto non si sarebbe dato per vinto e presto sarebbe tornato.
Zorra era cosciente del fatto che l'altro non avrebbe mollato la presa così facilmente, così pensò di mettere su un piccolo esercito. Pensava davvero, quell'ariete, di poter oltrepassare il loro confine? Zorra, era sicura di poter ostacolare l'avanzata del nemico, ma prima aveva bisogno di coinvolgere tutti i suoi alleati. Finalmente era riuscita a radunare tutti quanti. La sua milizia era formata da: due pecore sue amiche, cinque fringuelli, due falchi, due cavalli. Quella era davvero una fattoria particolare e multi etnica.
Di notte, sicura che l'ariete non sarebbe tornato, Zorra si mise a confabulare con i suoi compagni, pronti a mettere in atto quel piano, che aveva progettato.
Le due pecore si sarebbero mosse verso il recinto facendo da sentinelle – così da avvisare in caso di arrivo nemico –  i due cavalli avrebbero spinto il carretto fino al recinto e i fringuelli, con l'aiuto dei due falchi, avrebbero tirato su una rete sottile, ma forte, d'acciaio per scongiurare qualsiasi intervento nemico.
Soddisfatti del loro lavoro decisero di concedersi un buon sonno ristoratore, ma da bravi soldati, avrebbero fatto a turno.
Il giorno seguente alla vista dell'ariete, le pecore sentinelle si misero a belare, così Zorra e gli altri animali scattarono sull'attenti, pronti a respingere qualsiasi attacco.
L'ariete rimase scoraggiato nel vedere la rete che avvolgeva il recinto e deciso di non andarci più contro  con la testa, si ritirò ancora una volta sicuro di dover escogitare un piano a sua volta per riuscire ad avere la vittoria.
Zorra cominciò a trotterellare su se stessa, facendo giravolte, per quanto era felice della resa nemica. Batté il cinque con lo zoccolo del suo amico cavallo, fieri e orgogliosi della funzionalità del loro piano.
Dal canto suo, l'ariete, una volta calata la notte si mise a pensare, pensò talmente tanto che percepì i suoi pensieri attorcigliati, proprio come la forma delle sue corna. Era davvero stanco, ma poi la lampadina si accese e l'dea geniale arrivò.
Aveva notato che l'esercito di Zorra era tutto schierato sul davanti. A questo punto lui sarebbe potuto arrivare da dietro, aggirando il tutto e agendo di notte, avrebbe scavato una buca e sarebbe entrato nel recinto.
Così, colse tutti impreparati all'alba, nonostante le pecore cominciarono a belare dando l'allarme, le zampine dell'ariete già scalpitavano sul terreno pronto alla carica. Queta volta non voleva abbattere il recinto, ma sconfiggere quella mucca che gli aveva messo i bastoni tra le ruote.
Caricò velocissimo e Zorra si mise davanti a tutti i suoi compagni, fiera si ergeva sulle sue zampotte tozze, pronta a rischiare anche la sua vita.
Zorra era una mucca onorevole e non voleva solo sconfiggere l'ariete, ma anche dargli una lezione, insegnargli qualcosa.
Così mentre l'ariete incurvava la testa, anche Zorra l'abbassò, non mostrando cedimento, ma comprensione.
Aveva capito che quello era il sogno dell'ariete, quello di non stare da solo, ma avere una famiglia come ce l'avevano loro.
Comprendendo questa cosa, l'ariete cominciò ad arrestare la sua corsa, ma andava troppo veloce, così gli altri animali, intuendo la situazione si prodigarono a cercare di fermarlo. Ci riuscirono giusto in tempo, tanto da far carezzare i due animali e non scontrare, come voleva inizialmente l'ariete.
Da quel giorno, l'ariete burbero, aveva trovato una famiglia e un posto d'onore nell'esercito di Zorra, stava di vedetta insieme alle due pecore, solo che lui si ergeva al centro, maestoso pronto a spazzare via qualsiasi nemico.
Ora Zorra, aveva compiuto anche il suo destino. Era una mucca onorevole e puffosa, con tanti amici su cui poter contare.
   
 
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