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Autore: _SamanthadettaSam_    23/03/2014    5 recensioni
Dal testo:
"- Davvero pensi di poterti nascondere, di scappare da questo inferno chiamato Dark Lake? ahahahahah -
La vecchia si alzò dalla sedia, incrociando i suoi occhi spenti in quelli glaciali del ragazzo.
- Potresti farlo sai? Scappare da qui, e rifarti una vita. Ma a Lei basterà annusare l'aria, e in meno di un minuto, sarà già sulle tue tracce. E senza che tu te ne renda conto, ti troverai il suo fiato sul collo, e i suoi denti nella tua carne. -"
Un'antica creatura si è risvegliata,
Una città maledetta,
Sei ragazzi speciali,
Il destino dei propri cari è nelle loro mani.
"Non si può scappare dalla Creatura.
Non si può scappare da Dark Lake."
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Dark Lake - Capitolo 9
Passeggiare nella foresta riusciva sempre a calmarla e a far ritornare la pace dentro di lei. Dawn si era svegliata prestissimo, molto prima che il sole facesse la sua apparizione e aveva camminato molto a lungo tanto che al suo ritorno il sole era alto nel cielo. Scott era il motivo di quella lunga camminata. Ancora non si spiegava il perché dello schiaffo del rosso. Non credeva che egli fosse arrivato a quel punto, ma forse la vicinanza del lago aveva condizionato quegli avvenimenti. Con tutte quelle anime che entravano e uscivano da lì, il lago ormai era diventato un calderone di magia nera capace di condizionare le azioni di chiunque, soprattutto quelle di un Guardiano senza Cerimonia. Doveva fare assolutamente rapporto di ciò alla regina. La sua mano andò involontariamente dove il ragazzo l'aveva colpita e, sospirando, entrò in casa.  Nella biblioteca pentagonale Dana stava preparando i composti per le due Cerimonie ancora da fare.
- Oh! Sei tornata. Stamattina ho mandato un messaggio ai Guardiani rimanenti... Gli ho detto di venire qui in fretta. Così sprecheremo meno tempo e torneremo a palazzo in men che non si dica. - Disse Dana, senza distogliere gli occhi dal suo lavoro. Al sentir pronunciare la parola palazzo, alla bionda comparve nella mente la sua immagine.
Gli mancava così tanto, doveva sentirlo. E se poi lui era ancora arrabbiato con lei?
Non le importava, la voglia di parlargli era tanta.
- Dana potresti lasciarmi sola? - Pigolò lei. La donna la guardò per un attimo, poi raccolse le varie bottigliette e se ne andò in cucina lasciando così la bionda sola in quella biblioteca. Prese un gessetto appoggiato sul tavolino e nel cerchio di candele, disegnò un altro cerchio più piccolo, dove al centro tracciò una stella. Dopo aver tracciato tale segno, ella congiunse le mani e recitò un’antica preghiera, imparata negli anni di permanenza nel Regno di Fara. Il cerchio disegnato sul pavimento, come stregato da quella preghiera, si alzò e mostrò il suo lucente e perlaceo aspetto alla donna davanti a lui.
- Mostrami mio marito. – Disse Dawn al portale e questi in risposta cominciò a squittire, contrarsi, dilatarsi e a emettere altri strani rumori. Continuò così per un po’, finché non comparve la figura di un uomo molto alto e dagli occhi privi di sclera come gli insetti. Portava i capelli lunghi fino alle spalle, sul capo vi era una semplice ed elegante corona e aveva un portamento reale.
Quell'uomo dall'aspetto solenne e reale era Alucard II. Egli era il principe ereditario del Regno di Fara e marito di Dawn da appena 5 anni. La bionda rimase un istante ad ammirarlo: era da molto tempo che non lo vedeva, ma la cosa che la sorprese di più nella sua figura era cicatrice che gli percorreva la guancia.
Scosse la testa, scacciando pensieri che di sicuro non avrebbero avuto risposta.
- Mi fa piacere che hai accettato di vedermi... - Mormorò lei, regalandogli un timido sorriso.
L'uomo rimase per un po' impassibile, per poi sospirare pesantemente.
- Mi dispiace per le parole che ti ho detto prima della tua partenza. Ho parlato senza pensare e ho seguito solo la mia gelosia... -
- Avevi paura che io potessi lasciarti rivedendo lui. È stato comunque una mancanza di fiducia nei miei confronti, ma so quanto tu possa essere geloso a volte... - Sospirò lei, mentre un silenzio tombale si frappose tra i due.
Alucard sapeva di Scott, sapeva quello che la moglie aveva provato per lui. Quel sentimento però era morto da tempo, ma il principe era famoso per la sua forte indole gelosa. La bionda lo guardò negli occhi, cercando il coraggio di pronunciare tale frase.
- È uno dei Guardiani, del fuoco. - Pronunciandola aveva un suono terribile. Era anche giusto che lo sapesse da lei, e non che lo scoprisse.
Egli la guardò per un po' assente, quasi distratto.
- Questo vuol dire che avrò l'onore di conoscere colui con cui condivido il tuo cuore. - Rise lui, scuro in volto.
- Sai benissimo che nel mio cuore c'è solo mio marito, cioè tu. - Precisò lei, quasi con aria stufata.
Poi però cambiò discorso.
- Come procede la situazione nelle regioni della terra? -
Egli rilassò le spalle e abbandonò la sua postura solenne, mostrando alla consorte tutta la stanchezza che aveva addosso.
- Non si riesce a vederne la fine. Il popolo della terra è furioso: dicono che le altre regioni si stanno prendendo tutti i loro raccolti, riducendoli alla fame. La carestia fa la maggior parte del lavoro. Nella capitale le dispense sono ancora piene, ma non possiamo resistere a lungo. Mia madre è ancora convinta che questa situazione si possa risolvere con la diplomazia, purtroppo gli altri non sono dello stesso parere. Siamo stati attaccati tre volte e non posso non rispondere. Ne va del futuro del regno. - Parlò così velocemente che Dawn fece fatica a stargli dietro, ma riuscì comunque a comprendere il significato di quelle parole.
La regione della terra era l'unica regione fertile della terra di Fara. I suoi abitanti coltivavano i raccolti necessari a loro e al sostentamento anche delle altre. Nell'ultimo anno c'era stata una tremenda siccità che aveva portato a un'enorme riduzione dei raccolti prodotti. I contadini protestavano che le altre regioni pretendevano lo stesso numero di raccolti, senza tener conto della siccità e condannandoli così alla fame. Accusavano anche la capitale di sfruttarli ingiustamente e da molti mesi la rivolta imperversava senza sosta.
La bionda in quel momento capì come il marito si era procurata quella cicatrice sul volto.
- Cosa intendi fare adesso? - Chiese lei.
- A breve dovrebbero arrivare i capi della rivolta. Spero solo che con la diplomazia si possa risolvere tutto... -
- Tua madre dice sempre che un buon re dimostra tutte le sue capacità in tempi difficili, e non in tempi di pace. - Disse Dawn, regalando un sorriso all'uomo.
- Mi erano mancati il tuo supporto e soprattutto il tuo sorriso, moglie mia. Non vedo l'ora di rivederti! - Esclamò il moro, facendola leggermente arrossire. Aveva ancora questo potere dopo tanti anni? Semplicemente incredibile.
- Mancano solo due giorni. Quindi pazienta, è una questione di tempo... - Lo informò, ricevendo un gran sorriso dal principe. All'improvviso la porta si aprì .
- Scusa adesso devo andare. Di alla Regina che al mio ritorno dobbiamo parlare di una cosa molto urgente. A presto Alucard. - Lo salutò lanciandogli un piccolo bacio.
- A presto amore mio... - Rispose lui, mentre il portale ritornava alla sua figura originale, per poi sparire.
Dawn corse ad aprire la porta, mentre Dana rientrava nella biblioteca con tutti i composti pronti.
- Ah! Siete arrivati insieme, bene. Accomodatevi. - Disse la bionda, accogliendo Scott e il sesto Guardiano.
***
Zoey camminava a passo lento per la strada verso casa. Il pallido sole di ottobre illuminava Dark Lake, senza però dargli calore e lasciando così la città in preda al vento. La rossa si nascose meglio dietro la sciarpa, mentre la mano sinistra cercava le chiavi di casa.
Ignorò le leggerissime fitte ai polsi ed aprì la porta. Appena entrò, un delizioso profumo invase le sue narici. Posò sull'appendiabiti all'ingresso il giubbino rosato e la sciarpa bianca. Si alzò le maniche della maglia, prese un respiro profondo e andò in cucina con passo deciso.
Mike era lì che preparava il pranzo per entrambi.
- Ehi Zoey! Puoi apparecchiare un attimo la tavola? Io intanto impiatto la carne. - Disse lui tenendo lo sguardo fisso sulla padella, dove due fette di carne sfrigolavano rumorose.
 - Mike? - 
- Si? - Disse lui impiattando le due bistecche e volgendo finalmente il suo sguardo verso di lei.
Quello che vide lo sconcertò tantissimo.
Due pietre erano incastonate nei polsi della ragazza:
La prima era di un colore blu molto intenso e brillante, il secondo era come un mare in tempesta per le sue molteplici sfumature di blu e 
di bianco.
- T-Tu sei...? - Chiese lui ancora a bocca aperta.
Zoey ancora non riusciva a spiegarselo come fosse successo tutto ciò. Sapeva solo che Dawn, dopo aver ricercato per molto tempo, aveva scoperto che l'unica persona che rispecchiava le caratteristiche di prossimo Guardiano era lei.
Bella Gioia raccontò dell'immensa sorpresa che aveva avuto, della Cerimonia e tutti gli altri avvenimenti della giornata. Dopo di che tra i due nacque un lungo silenzio, intervallato dal cozzare delle posate sul piatto. Solo quando i due si ritrovarono a pulire i piatti, la rossa finalmente parlò.
- Mike ho paura. -
- Stai tranquilla Zoey. Adesso con queste pietre possiamo difenderci da quei mostri, senza svenire come ho fatto io. Comunque io sono sempre con te ricordalo. - Disse lui, cercando di tranquillizzarla, anche se un po' di paura ce l'aveva anche lui.
- Non ho paura di questo... - Sussurrò lei, con le lacrime agli occhi.
- Ho paura per lui. - Esalò infine, portando le mani alla sua pancia.
Mike si era quasi completamente dimenticato di quel piccolo ma immenso dettaglio.
Il loro figlio. Quella piccola creatura che stava crescendo nel ventre della sua amata.
In quel momento capì la paura della rossa.
Aveva paura di perderlo in qualche lotta.
E questo era molto peggio che aver paura per la propria vita.
D'istinto il ragazzo l'abbracciò forte e lei in quella stretta liberò tutte le lacrime che stava trattenendo. Quando poi entrambi si furono calmati, Mike si abbassò e poggiò delicatamente la sua guancia sulla pancia di Zoey.
- Piccolo mio... Ti chiedo scusa, il tuo papà si era completamente dimenticato di te. Adesso però sia lui che la mamma ti faranno una promessa: non lasceremo che nessuno ti faccia del male. Te lo promettono anche nonno Ceaster, zia Svetlana, zio Vito e zio Manitoba. - Mormorò lui, facendo sorridere la rossa. Sentendo quella piccola risata egli si alzò, la strinse a sé e la baciò delicatamente.
Come a suggellare quella promessa che entrambi avevano paura di non mantenere.
***
Gwen camminava per il lungo corridoio della sua casa. Arrivò alla fine di quest'ultimo, dove vi erano le scale che conducevano al piano superiore. La donna salì le scale e percorse sicura di sé il primo piano, ignorando lo sguardo dei dipinti appesi ai muri. Da piccola aveva paura di quegli occhi sempre fissi verso di lei, ma con il passare degli anni la sua paura si era trasformata in semplice indifferenza. Alla fine di quest'altro corridoio vi era una piccola botola sul soffitto. Ella abbassò la botola, facendo scendere una piccola scaletta in legno. Salì la scaletta ritrovandosi così nella soffitta. Prima di conoscere Duncan quello era il suo rifugio. Ora la soffitta custodiva tutti gli oggetti che un tempo popolavano la casa ai tempi dell'aristocrazia. In mezzo ai candelabri d'argento, le ragnatele e la polvere vi era un grosso baule verde scuro.
La mora si inginocchiò davanti a quel baule e lo aprì.
Era sicura che la madre l'avesse buttato.
Al suo interno, tra vecchi vestiti, c'era un album fotografico. Lo prese e lo aprì. Dopo la morte di suo padre, sua madre aveva rinchiuso tutto quello che apparteneva a lui in quel baule. Sua nonna le aveva rivelato che quel gesto era dovuto al fatto che la sola vista di quegli oggetti, provocavano in lei un così grande dolore nel suo cuore, da istigarle il suicidio.
" - Ognuno affronta in modo molto diverso la morte di una persona amata. C'è chi piange per giorni, chi si tiene tutto dentro e dentro muore... Tua madre ha pianto per giorni, poi si è tenuta tutto dentro e, dopo aver nascosto dai suoi occhi il suo amore passato, è morta dentro. L'alcool ha fatto il resto. - " Questo le aveva detto la donna quel giorno quando, di nascosto, l'aveva portata in soffitta e le aveva mostrato per la prima volta il volto di suo padre.
Gwen guardò attentamente le foto in quell'album. Mostravano un bel uomo dagli occhi azzurri e i capelli castano chiaro. In ogni foto suo padre era in compagnia di sua madre, in tempi più felici.
Vedendo quelle immagini, il suo pensiero la portò a lei.
Era sempre stata una madre assente, che pensava ad affogare il dolore nell'alcool e nell'amore di altri uomini. Da uno di questi "amori" aveva avuto suo fratello, David. Lei era rimasta con la madre solo per non finire in orfanotrofio, quindi si preoccupava di badare a se stessa, alla madre quando era ubriaca e a David quando nacque. La nonna l'aiutava in tutto. Dopo la morte del fratello, sua madre aveva aspettato che lei compisse 18 anni, poi come il vento se ne andò, senza più farsi sentire.
Per Gwen andava bene così. Non sentiva quella donna sua madre, e credeva che anche per lei il sentimento fosse lo stesso.
Fino a quando sua nonna non le disse:
" - Lei ti vuole bene. Solo che in te rivede mio figlio, e non può sbarazzarsi di una figlia come ha fatto con quelle foto. - "
Scollò la testa, scacciando via tutti quei pensieri e in fretta uscì dalla soffitta. Quella stanza riusciva a farla pensare, anche troppo. Il rumore del campanello riuscì a distrarla efficacemente. Corse verso l'ingresso e aprì la porta, ritrovando solo un biglietto blu cobalto a terra.
Lo prese e quello che lesse la sconcertò.
"Prepara i bagagli. Tra due giorni presentati al Burrone dei Lamenti all'alba. È arrivato il momento di vedere. "
- È arrivato il momento di vedere... Che cosa vuol dire? -

Angolo dell'Autrice:
Salve a tutti!!!
Questo capitolo è un po' piccolo e non succede quasi niente, ma è solo un capitolo di passaggio.
Nel prossimo si passerà ad un'altra parte della storia, dove entreranno in scena altri personaggi, molti poteri, paesaggi incredibili e... Tanto tanto mistero :D. 
Qui di seguito ci sono le immagini delle pietre di Zoey:
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Zaffiro (pietra dell'Acquario)
Image and video
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Agata (pietra del Capricorno)
Venerdì prossimo parto in gita (cinque giorni in Liguria) questo vuol dire che starò molto tempo a viaggiare nel pullman e quindi a scrivere per passare il tempo.
Questo c'è vuol dire?
Che credo che appena tornerò a casa vi darò un capitolo molto lungo e, sopratutto, pubblicato in orario.
Adesso però vi saluto e vi invito a regalarmi tante belle recensioni :)
Un bacione:^.^:
Sammy
   
 
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