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Autore: Blu Notte    23/03/2014    1 recensioni
Breve racconto introspettivo, su ispirazione della fiaba di Cenerentola. La fiaba dipinge le due sorellastre come vere arpie, ma se non fosse così? Se fossero solo due comunissime ragazze, una delle quali -la nostra protagonista- disgraziatamente innamorata di un principe? Devo avvisarvi che la one-shot presenta influssi biografici di questa vostra pazza autrice.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                       La sorellastra


Lei arrivò da noi con il fidanzato di mamma, e rimase con noi anche quando lui, suo padre, morì di malattia. È bella, lei. Gentile, dai lunghi capelli biondo cenere, sempre sorridente e timida con tutti. Le piace passare molto tempo da sola, le guance le si imporporano quando parla con qualcuno.
Mia sorella gemella la detesta. Anche se d'aspetto non sembra, io e mia sorella gemella siamo diverse. Mia sorella è gelosa di lei, perché è più bella. Io invece no. Io la trovo tenera, la sento come una sorellina più piccola, che necessita di protezione. È più bella di me, è vero, ma non penso che questo sia un grande vantaggio per lei. È brava e dolce, e io la adoro, ma le manca la forza, la freddezza, la resistenza. Quando qualcuno dei nostri amichetti la prendeva in giro – sciogliendole la lunga treccia che lei amava farsi – abbassava il capo e stava zitta. Quando giocavamo in giardino, stava in disparte, timida e taciturna. Anche adesso che siamo cresciute è così. Non ha la malizia per rispondere alle provocazioni delle figlie della vicina, è bella ma probabilmente non pensa di esserlo.
Questo comportamento fa imbestialire mia sorella gemella – sto incominciando a credere che forse a modo suo le vuole bene. Mia sorella si lamenta che lei non combinerà mai niente per tutta la sua vita, che incasserà ogni colpo come un asino, dice mia sorella. Anche io la penso così, e mi dispiace.


Ho conosciuto un ragazzo a un ballo. La prima cosa che ho pensato di lui è che assomigliava a un contadino: le spalle larghe, i ricci scompigliati, i modi semplici ed enfatici di parlare. Non era bello – e probabilmente nemmeno tanto intelligente – ma mi ha subito dato l'impressione di essere sincero, e buono, e gentile. Ho pensato che non ci sono molti ragazzi così.
Poco dopo mi è stato presentato come il principe. Ho rischiato di morire lì. Il principe, lui? Non ne aveva davvero l'aspetto. Mia madre si è mostrata entusiasta che io avessi fatto amicizia con il principe, probabilmente pensava che lo avessi fatto apposta. Non so quando mia madre è diventata così cinica. Ho tentato invano di spiegarle che non è stata una cosa voluta, ma non ha voluto sentire ragioni: devo vederlo ancora. L'idea non mi va per niente, non voglio sfruttare quel ragazzo per l'ambizione di mia madre. E poi, anche se è buono, non è il mio tipo. Ho sempre voluto un marito intelligente, che parlasse con me di molte cose.


Fra me e il principe è nata una splendida amicizia, non ho mai avuto un amico così. Con lui posso parlare di tutto, mi vede bella per come sono. Ci sediamo sull'erba – dopo aver seminato le mie dame e le sue guardie – e parliamo delle mie e delle sue passioni. Lui è proprio come avevo intuito al ballo. Buono come il pane, ridanciano e un po' stupidotto. Sebbene sia stato cresciuto fra il marmo del palazzo reale, riesce comunque ad avere problemi di protocollo e di atteggiamento. Spesso è zotico, dice la cosa sbagliata alle persone sbagliate. Non era decisamente il mio tipo, ma è un amico che vale oro.
Spesso gli parlo anche di lei. Il principe sembra essere interessato non tanto per lei, quanto per il piacere di starmi a sentire. Non mi apro molto, quando lo faccio lui presta sempre attenzione. A volte ho l'impressione di piacergli, ma non ho capito se è una mia fantasia o è proprio così. Probabilmente è una mia fantasia. Sono sempre stata brava a viaggiare con l'immaginazione.


Il principe è venuto a un ballo a casa mia. Ha conosciuto lei, l'ha fatta un po' ridere con i suoi soliti atteggiamenti e poi è venuto da me. Abbiamo ballato, abbiamo bevuto e abbiamo riso. Infine siamo riusciti a scappare via da quella gente frivola e vuota e siamo corsi in giardino. Abbiamo guardato le stelle, respirando a pieni polmoni l'aria della sera. Ero felice, ero davvero felice.


Il principe mi ha raccontato di avere accompagnato a casa lei, e di averla baciata. Sulle prime sono rimasta un po' perplessa. Com'era possibile? Non aveva mai mostrato alcuna predilezione per lei.
Lui mi ha spiegato che mentre passeggiavano lei si è aperta, in un modo che non ha mai fatto nemmeno con me. Gli ha detto di essere profondamente infelice, si è messa a piangere perché la sua vita le sembrava inutile, schifosa. Lui, commosso, ha sentito il bisogno di baciarla.
Non so perché, ma non sono contenta. Non mi va che lei lo abbia baciato. Ma, in fondo, lui lo ha fatto solo perché provava pietà nei suoi confronti. Lei è così timida, così chiusa, che una persona buona come lui non può non sentirsene toccata.


Il principe mi ha rivelato che sta incominciando a innamorarsi di lei. C'è qualcosa che non va in me. Quando me lo ha detto ho provato quasi un male fisico. E poi il mio atteggiamento verso di lei è cambiato. Non ho più voglia di parlarle, non ho più voglia di difenderla. Anzi, provo un certo malsano piacere quando mia sorella la stuzzica. So che il mio comportamento è orribile, non mi riconosco più. Io sono sempre stata buona, tutto sommato. Cosa mi succede? Che io sia innamorata di lui? Ma ho detto io stessa che non è il mio tipo d'uomo. Lui, anche se è il principe, in società mi farebbe fare solo delle gran brutte figure. Così zotico, così sempliciotto. Mi vergognerei delle sue uscite, probabilmente. I nobili lo deriderebbero. Però, però... Se chiudo gli occhi e mi immagino di averlo al mio fianco...


Lei e il principe si sono fidanzati, è ufficiale. Sono fuori di me, non mi sono mai sentita così. La odio. La odio come potrei odiare un ladro. Perché lei è una ladra. Che diritto ha di saltellare di stanza in stanza canticchiando? Che diritto ha di essere felice? Se lui appartiene a qualcuno, quel qualcuno sono io. Sono io che lo conosco, io che ho parlato con lui per ore e ore e ore senza mai stancarmi. Lei è semplicemente sbucata fuori da un momento all'altro e me lo ha preso. E poi, lei non si merita la felicità. Che cosa ha mai fatto, per meritarsela? Si è forse mai alzata a rispondere a chi la prendeva in giro? No. Ha forse mai reagito alle battutine delle figlie della vicina? No. Si è mai sciolta quella sua stupida treccia, nella quale raccoglieva sempre i suoi bellissimi capelli? No. E allora perché? Perché lei deve essere felice? Non se lo merita, non ha mai combattuto. Io invece ho combattuto tanto. Anche io ero timida, e l'ho superato. Anche io ero derisa dalle figlie della vicina, finché non ho imparato a difendermi. E in più, io non sono nemmeno tanto bella, ma da una parte ho trovato altre qualità, dall'altra ho cercato il più possibile di migliorare il mio aspetto. Ho combattuto per la felicità ogni singolo giorno della mia vita. Lei invece cosa ha fatto? È stata seduta, con la testa bassa, aspettando che qualcuno la venisse a salvare. E quello che mi fa più uscire di senno, è che quel qualcuno è arrivato.
Ma forse sono crudele, in fondo è sempre stata triste. Suo padre è morto, sua madre è morta, nessuno l'ha mai aiutata. Solo... perché proprio lui?


Non ho smesso di frequentare il principe, e lui non ha smesso di confidarsi con me. Non penso che lei sia gelosa e, se lo è, peggio per lei. Lui è innamorato, è evidente, ma, ogni tanto, da qualche parola o da qualche gesto, ho ancora l'impressione di piacergli. Ma sarà così, poi? Ormai dove finisce la realtà e iniziano le mie speranze? Vorrei che lui baciasse me e lasciasse lei. Ma non mi farò mai avanti, perché qualcosa dentro di me sta ancora proteggendo lei. Non ho mai sofferto così tanto per amore. A volte ho un male fisico alla pancia, e devo rannicchiarmi su me stessa. Mi succede quando penso che loro potrebbero essere due anime gemelle che si sono trovate. Per me questo è un pensiero inaccettabile, dolorosissimo. Io devo essere la sua anima gemella, non lei. Sono io con cui ha riso, io con cui si è capito. Lei non lo conosce, lui non conosce lei. Come ha potuto scegliere lei e non me? Perché è successo tutto questo?


Il fidanzamento prosegue, il matrimonio si avvicina. I miei tentativi di ballare e conoscere altri ragazzi sono clamorosamente falliti. Ormai non so più come comportarmi. Vorrei parlarne con qualcuno, ma mi vergogno. È tanto facile biasimarmi. Io mi biasimerei, forse. La ragazza che tenta di rubare il fidanzato alla sorellastra più piccola.
Nessuno intorno a me intuisce la verità. Mia sorella osserva lei e lui con un po' di stizza, mia madre non è propriamente felice, ma non le dispiace l'idea di avere una figliastra a palazzo. Sembra che io sia diventata una lastra di marmo: nessuno vede quello che sta succedendo dentro di me. Eppure a me sembra abbastanza evidente, troppo evidente. Mi chiedo se lui se ne sia mai accorto, penso di no. Sono davvero così impenetrabile? Io in verità mi sento come penosamente nuda.
Il tempo scorre veloce, cosa devo fare? Devo lasciare perdere, o devo combattere per lui? Lasciare perdere significherebbe creare un rimpianto che porterei con me fino alla vecchiaia. Combattere vuole dire schierarmi contro la mia dolce sorellina, e agire per la mia felicità e non per la sua. In più, ci sarebbe il rischio che lui mi rifiutasse, che mi rivelasse che mi ha sempre e solo vista come un'amica. Confesso che questo mi distruggerebbe. Il matrimonio però è vicino, e io devo scegliere. Ma la mia scelta muta continuamente, a seconda di come mi sento, e io sono sempre più infelice.


Un altro ballo. Di nuovo io e lui beviamo un po', e di nuovo scappiamo nei prati. La luna è alta, e l'aria è tiepida e carezzevole. Lui questa volta ha bevuto più del solito – cosa strana in effetti, perché non gli è mai piaciuto bere – e sta davvero sragionando.
-Mi manca lei.- Dice, perché lei non è potuta venire.
Io faccio spallucce, e lui mi guarda per un po'.
-Hai davvero delle belle labbra, una linea bellissima. Sono sottili, a me non piacciono le labbra piene. I tuoi capelli rossi le fanno risaltare in un modo che mi piace tanto.-
Io rido. Ma che diavolo significa? Ci sta provando o è solo una mia impressione? Oppure è semplicemente ubriaco?
Ah, Fortuna, dea bendata. Te ne prego, aiuta anche me ogni tanto.

  
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